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Autore: books addicted    11/01/2013    4 recensioni
ATTENZIONE: SPOILER!
Mi sono sempre chiesta come avesse reagito Annie alla notizia della morte di Finnick.
Un giorno all'improvviso, mi sono messa a scrivere questa one-shot, raccontata in prima persona da Annie, che racconta proprio della sua reazione e, inoltre, va anche "un pò più avanti nel tempo".
Spero tanto che vi piaccia. Ci ho messo un pò a pubblicarla perchè avevo paura del parere di voi lettori. Adesso ho trovato finalmente il coraggio.
Grazie a tutti coloro che la leggeranno. Grazie di cuore :)
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annie Cresta, Finnick Odair
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Sto brancolando nel buio. Sono in un tunnel buio. Non vedo nessuna via d'uscita. Solo questo dannato buio.
Dove sei Finn? Dove ti hanno portato?
Perché non sei qui con me? 
Inciampo più volte e cado. Cado e ogni volta è sempre più difficile rialzarmi. Le gambe non funzionano.
Mi sembra di annegare. Annegare in quel mare gelido. Quel mare agitato. Quel mare verde come i tuoi occhi.  
Mi hanno privato dell'aria. Quell'aria che mi consentiva di respirare. Di essere viva.
Dove sei Finn? Vieni qui. Aiutami.
Salvami di nuovo. Avevi detto che saresti stato il mio principe azzurro. E io sarei stata la tua principessa da portare in salvo.
Ma questa non è una fiaba. Dov'è il nostro lieto fine? Che fine ha fatto il nostro felici e contenti?  
Che senso ha avuto tutto quello che abbiamo vissuto Finnick?
Spiegamelo, perché io non lo capisco. Tutto quello che abbiamo passato, i pianti, la rabbia, la paura. Tutte le difficoltà, dalle più piccole alle più grandi. Tutto quello che abbiamo affrontato insieme. Tutto adesso mi sembra privo di senso adesso. 
-Signorina Cresta si calmi.. Potrebbe essere rischioso nelle sue condizioni.
Le infermiere del Distretto 13 mi vogliono mettere a letto.
Calmarmi? Mi prendono in giro? Viene qui Peeta e mi dice che mio marito è morto e io mi dovrei calmare? 
Ne abbiamo passate tante. Il destino ci ha separato così tante di quelle volte che mi sembrava di morire ogni volta che stavo lontano da te anche per un solo giorno. I tuoi giochi, i miei, i tuoi continui viaggi a Capitol City, il mio unico viaggio a Capitol City.
Ci sono venuti a salvare però, Finn. Mi hanno salvato da quell'inferno. Tu non c'eri. Ma non mi importava. Solo pensarti al Distretto 13 sano e salvo mi rendeva felice come una bambina. 
L'attesa, Finn, l'attesa è stata straziante. Straziante sono state tutte le visite mediche a cui sono stata sottoposta. Straziante saperti così vicino e non poterti vedere.
Poi finalmente ti ho visto.
Con quella ragazza, così conosciuta a Panem. La ragazza di fuoco. 
Avevi un viso preoccupato. I tuoi occhi vagavano in cerca di qualcosa. La voce mi si era quasi bloccata. 
Mi sembrava un'eternità, da quando ti avevo visto l'ultima volta. Il mondo si era come bloccato. Come ogni volta che ti vedevo. I medici gridavano. Le barelle di feriti passavano continuamente. 
Ma io non sentivo nè vedevo nulla. Solo te. Ho urlato il tuo nome. Quel nome che era stato urlato così tante volte dalla mia bocca durante  la prigionia. Come se mi avessi potuto sentire. 
Ti sei girato. Hai urlato il mio nome e mi sei corso incontro. Dopo nemmeno un secondo ero tra le tue braccia forti e possenti. E mi stringevi, e io mi sentivo quasi soffocare. Siamo sbattuti contro un muro ma non mi importava. Non mi importava nulla fino a quando ero con te.
La mia bocca cercava ardentemente la tua. Sentivo il bisogno di baciare quelle labbra morbide e carnose, sentire il sapore di casa. Ad un tratto ci trovammo. La tua bocca si poggiò sulla mia, prima teneramente, poi sempre con più forza, con sempre più desiderio. Eravamo semplicemente due esseri indivisibili.
E poi c'è stato il matrimonio. Quando mi avevi promesso che saremmo rimasti sempre insieme. Che niente sarebbe stato in grado di dividerci. 
E poi la luna di miele. E quei mesi, quei mesi in cui eravamo solo io e te, il resto del mondo era escluso.
E poi sei andato via di nuovo. Quel giorno, quel giorno lo ricordo alla perfezione. Avevo appena ho saputo che aspettavo un bambino ed ero corsa per dirtelo. Felice, come non mai. Ma tu non c'eri. Te n'eri andato già a Capitol City lasciandomi sola, con una misera lettera. Allora ho iniziato a fantasticare sul tuo ritorno, a  quando sarei corsa tra le tue braccia e ti avrei detto che saresti diventato padre. Ma passavano i giorni e non si avevano notizie. Nè tue, né di Katniss, né di Peeta, né di Gale. Johanna era la sola ad essere rimasta con me. Ma nonostante cercasse di starmi vicino, leggevo nei suoi occhi la preoccupazione, il terrore di perderti. C'era sempre stato un legame speciale tra di voi. Che non ho mai capito, di cui sono sempre stata un po' gelosa. E lì nella nostra abitazione ne avevo avuto la conferma. Eravate molto più che amici. Eravate come fratelli, avevate condiviso tutto in quegli anni. E Johanna soffriva per te, quanto me. Poi un giorno mi svegliai urlando. Non sapevo il motivo, ma un brivido mi pervase tutto il corpo e i medici, preoccupati che la mia pazzia fosse "tornata"' mi rinchiusero in una stupida stanza dell'ospedale. Non sapevano che la mia pazzia non se n'era mai andata e che era dettata dalla paura di perderti, di non poterti vedere mai più. Ma mi fecero stare relegata ad un letto. Sola. E stetti lì per un paio di giorni. Con quella morsa che mi attanagliava. Non so cosa stessa succedendo. Da quando eri partito mai mi ero sentita in quel modo. Oggi,poi, è entrato nella mia stanza, con grande sorpresa, Peeta Mellark. Mi ha detto che avevano vinto, che erano riusciti a conquistare Capitol City, che gli Hunger Games erano stati aboliti. Per sempre. Nonostante la felicità per le notizie riportate da Peeta, c'era qualcosa di strano. I suoi occhi azzurri, la sua voce mi celavano qualcosa. Mi continuavo a chiedere dove fossi. Perché non fossi venuto tu a darmi queste notizie. Non riuscivo a capire. Poi Peeta ha alzato gli occhi e per una frazione di secondi hanno incontrato i miei. E ho capito. 
Mi sono alzata dal letto. Urlando. Non era possibile. Tu che mi avevi promesso che saresti tornato. Tu Finn, proprio tu. Eri l'unica cosa che mi era rimasta su questa terra. Tu che non sapevi nemmeno che stavi per diventare papà. Mi avevi lasciata sola. Peeta ha tentato di rassicurarmi. Mi ha abbracciato e mi ha detto che non ero sola. Che sarebbe andato tutto bene. E poi sono arrivati i medici, preoccupati del bambino. Non della mia sanità mentale. Non del fatto che avessi appena appreso la notizia che l'unica persona di cui mi importasse davvero fosse andata via. E sono sicura che oggi è l'inizio della fine.
 

 

Io ti aspetterò
Ci sederemo insieme
sulla riva del mare
E potrò passeggiare con la tua mano
E anche se passerà tutta la mia vita
Io ti aspetterò.
 
Forse mi dovrei calmare davvero. Tanto che senso ha? Non ritornerai più. Non ti vedrò entrare da quella porta con il tuo sorriso sghembo stampato in faccia. Non potrò più abbracciarti. Non potrò più baciarti.
Perché l'hai fatto? Perché hai permesso che ci separassero? 
Lo avevi promesso. Mi sfioro la fede nuziale. Avevi promesso che saremmo rimasti insieme per sempre. Che mi avresti protetto per sempre. Perché io con te ci credevo nel per sempre. Credevo che la nostra fosse come quelle storie d'amore dei film. Quelle che finiscono con i protagonisti mano nella mano che camminano sulla spiaggia. Che si baciano dolcemente. Che guardano il loro bambino da lontano felici.
Adesso chi mi aiuterà? Chi mi salverà da questi inferno?
Tu eri il mio principe. Eri la mia aria. Eri la mia felicità. Eri il mio tutto.
E adesso ti hanno strappato via da questa terra, lasciando me qua da sola.
Ti amo. Ti amo e non mi stancherò mai di dirtelo. Ti amo e sarà così. Sarà così anche adesso che non ci sei. Sarà così perché non posso fare altrimenti di amarti.
Torna qui. 
Darei non so cosa per rivederti. Per riabbracciarti. Per stringermi a te. 
Chiudo gli occhi. Il buio è assillante. Il buio mi avvolge e mi stringe. 
Il buio é l'unica cosa che vedo. 
Mi hai già salvata una, due, miliardi di volte. Fallo di nuovo, Finn. Torna da me.
Sono qui. Ti aspetto.
 
Io ti aspetteró.
Grazie al tuo amore sono rinata
Sei tutto per me.
Fa freddo quando non ci sei
e il cielo è diventato grigio.
 
***
 

 

I flashback, a volte, tornano. E gli occhi mi diventano vuoti. Devo afferrare lo schienale di una sedia, per sorreggermi. Ma basta il tocco della manina di Jay per farmi tornare alla realtà. Non sa ancora ma, presto, farà domande. 
Sarà difficile rispondere, non perché i ricordi mi abbiano abbandonata. 
Anzi ricordo ancora il primo giorno in cui ti ho incontrato. Quel maledettissimo giorno, da cui tutto ebbe inizio. Quando ti guardai negli occhi per la prima volta. E ricordo ogni singolo momento insieme, Finn;
Ricordo quando alla Mietitura sentii il tuo nome sorteggiato e mi sentii crollare il mondo addosso. Ero piccola. Ci conoscevamo da poco. Ma mi sentii morire lo stesso.
Ricordo quella volta che mi organizzasti a sorpresa un pic-nic sulla spiaggia.
Ricordo quella volta in cui, mi facesti uscire da casa e mi portasti sulla riva del mare a guardare il tramonto e mi dicesti che mi amavi.
Ricordo quando fui sorteggiata io e lessi il terrore nei tuoi occhi.
Ricordo il nostro primo bacio nell'ascensore del Centro Addestramento.
 Ricordo quando uscii dall'arena e ti corsi incontro.
Ricordo che, dopo la morte di mio padre, tu fosti l'unico a starmi vicino e ad aiutarmi a superare tutto quello che avevo passato.
Ricordo il nostro matrimonio, tu vestito con lo smoking di Peeta, splendido come sempre, e io con il vestito verde di Katniss, goffa come sempre, e ricordo che mi dicesti: -Sei bellissima.
Ricordo la nostra ultima notte insieme.
 Ricordo tutto; perché ormai i ricordi sono l'unica cosa a cui posso aggrapparmi. L'unica ancora di salvezza per me. Ed è così che io trascorro le mie giornate,ormai: ricordando. Perché ricordare è il solo modo per riaverti anche per pochi secondi. La spiaggia è il posto dove ti ho conosciuto ed è il posto dove amo trascorrere le mie giornate, il posto dove tutti i ricordi riaffiorano alla mente e io mi ritrovo a piangere e a non ho nemmeno la forza per arrestare le lacrime. E la spiaggia è il posto dove ti aspetto. Ogni giorno.
 

 

Io ti aspetteró.
Posso aspettare mille anni
sognando che tu venga da me
Perché la vita
non è vita senza te.
 

Sei pazza, mi dicevano; e forse lo sono sempre stata. Ma adesso che non ci sei mi sembra di vivere un'incubo. Pensavo che sarebbe andata meglio con il passare del tempo. Ma invece no. È ogni giorno peggio. Mi manchi, Finn. Mi mancano i tuoi occhi verdi, dello stesso colore del mare, nei quali mi perdevo ogni volta che incontravano i miei. Mi manca il tuo sorriso, che era in grado di illuminare la stanza più buia. Mi mancano i tuoi scherzi quotidiani, le tue prese in giro. La tua voce, che avrei potuto riconoscere tra mille. Il contatto con la tua pelle. Mi manca passare la mano tra i tuoi capelli color bronzo. I tuoi baci rassicuranti e dolci. Mi sembra di morire ogni giorno. E vorrei farlo, morire intendo, perché sarebbe l'unico modo per farmi stringere dalle tue braccia forti, per sentirmi dire che va e che andrà tutto bene, per sentire le tue labbra salate sulle mie. 
Ma non posso farlo, sarei un'egoista. Adesso c'è Jay. Il nostro bambino che ti assomiglia terribilmente. Che quando mi vede piangere, non comprendendo il motivo, mi abbraccia e mi rassicura. È troppo piccolo per capire. Un giorno gli spiegherò quello che abbiamo passato. Gli racconterò del padre, che non ha mai potuto avere. Che ha salvato due vite, la mia e la sua. Che ci ha consentito di vivere in un mondo migliore. 
 
Fino a che non arriverai
Io ti aspetterò
e farò tutto il possibile
Per rivederti
 

 

Vorrei tornare indietro. Al primo giorno, quello in cui ci siamo incontrati. Eri tutto per me e adesso che non ci sei non ho più niente.
L'unica cosa che mi fa restare aggrappata su questa terra  è nostro figlio. Dovresti proprio conoscerlo. Ha i tuoi stessi occhi.
E dovresti vedere come nuota. É davvero splendido. Avrei voluto che tu ci fossi quando ha mosso i primi passi.
Quando ha detto mamma per la prima volta.
Quando ha imparato a nuotare e a pescare.
Vorrei che tu fossi ancora qui con me.
Vorrei invecchiare con te.
Vorrei che fossi accanto a me a vedere Jay che gioca.
Vorrei svegliarmi al mattino e allungare il braccio e tendendo la mano toccare i tuoi muscoli scolpiti piuttosto che il freddo lenzuolo.
Vorrei ricominciare daccapo.
Perché non ce la faccio.
Mi manchi, Finnick Odair.
Fin troppo. 
 
Io ti aspetterò
Ci sederemo insieme
sulla riva del mare
E potrò passeggiare con la tua mano
E anche se passerà tutta la mia vita
Io ti aspetterò.
 
~
 
 
 
 
Nda:
Se siete veramente arrivati qui in fondo, vi ringrazio immensamente :’)
So che è una vera schifezza, non so nemmeno io perché l’ho pubblicata. Forse un momento di pazzia, chi lo sa.
La verità è che sono piena di cose del genere, perché amo scrivere con tutta me stessa. Scrivo appena ne ho la possibilità.
Ho sempre temuto il confronto con le altre autrici e gli altri autori del sito, perché ce ne sono alcuni che scrivono in modo veramente meraviglioso e so perfettamente che non sono alla loro altezza.
Comunque, dopo avervi annoiato abbastanza sui miei complessi, parliamo della storia.
Innanzitutto la prima parte è abbastanza confusionaria perché ovviamente in quel momento Annie, avendo appreso della morte del marito, è impazzita. Invece la seconda parte, sebbene non proprio molto lineare, è più tranquilla.
Ho scelto il nome Jay perché mi piace moltissimo e la canzone è una canzone spagnola di cui ho letto il testo tempo fa su Internet ‘Yo te esperarè’ e mi è sembrata perfetta per la Fannie.
Detto ciò ringrazio ancora tutti quelli che hanno letto questa one-shot, chi le recensirà (si, spero ancora che qualcuno lo faccia).
Grazie <3 

 

  
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