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Autore: Unbreakable_Vow    11/01/2013    7 recensioni
Quando pensa al futuro, vede un enorme buco nero che la terrorizza
Il settimo anno di Ginny Weasley, senza Harry e con una guerra da lasciarsi alle spalle. E Luna, in una veste inaspettata e nuova. (Ginny/Luna)
INCOMPIUTA
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Ginny Weasley, Il trio protagonista, Luna Lovegood, Neville Paciock, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Pubblico dopo un decennio questa storia perché mi sono ritrovata a voler stare mille metri lontano dalle delle fanfiction ultimamente. Sono periodi, poi passano per fortuna.
Femslash perché ce n’è sempre troppo poco; primo di due (o forse tre) capitoli perché era troppo lunga per diventare una one-shot; divisa in 500 e 400 parole alternate perché amo i numeri a livelli preoccupanti; Ginny/Luna perché è un pairing che mi affascina oltremodo.
Giuro che risponderò a tutti i messaggi e le recensioni che aspettano qui nell’account, davvero, lo farò il prima possibile. Nel frattempo, fatevi amare <3
 
 
Titolo: Cuore Blindato
Autore: Unbreakable_Vow
Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood, Neville Longbottom + Golden Trio.
Pairing: Ginny/Luna, Ginny/Harry
Ambientazione: Settimo anno di Ginny
Frase-chiave: Quando pensa al futuro, vede un enorme buco nero che la terrorizza.
Genere: Introspettivo, Romantico, Malinconico.
Rating: Giallo
Avvertimenti: What if?, Long-fic, Femslash.
 
 
 
Harry ha deciso di non seguirla.
Si è scusato in mille modi per questo. Ha cercato di farle capire che lo fa solo perché non vuole avere troppa gente attorno subito dopo la fine della guerra, che ha bisogno di un po' di tempo vicino alle persone care per potersi rilassare. Che Hogwarts non sarebbe il posto adatto, con tutta quella moltitudine a volergli parlare e ringraziarlo ad ogni costo.
Si è sentita rispondergli Non preoccuparti, lo capisco, e ancora, Davvero Harry, non farti problemi, e di nuovo da capo, da inizio luglio fino alla fine dell'estate. Lo ha detto non credendoci neanche una volta, perché come potrebbe mai andar bene che l'uomo che ami se ne stia lontano da te ancora per un altro anno, di sua spontanea volontà, dopo tutto l'orrore che avete passato?
Una volta il suo desiderio sarebbe stato quello di prendere la testa di Harry e scuoterla fino a quando non fosse riuscita a fargli capire che doveva farsi problemi invece di farla andare a Hogwarts senza di lui. Che avrebbe dovuto starle vicino - al diavolo la gente, c'era lei, la ragazza che amava, poteva aiutarlo lei.
Poi non l'avrebbe obbligato davvero, ma almeno, una volta, avrebbe desiderato farlo.
Perché non aveva ancora visto il cadavere del fratello nel mezzo della Sala Grande, non aveva visto decine di altri cadaveri, non aveva vissuto un anno insieme a dei Mangiamorte e non aveva avuto la bacchetta di Bellatrix di fronte al viso. La ragazza che è seduta sul treno e che si sta dirigendo a Hogwarts, adesso, non potrebbe mai voler far cambiare idea a Harry: lottare le sembra una fatica troppo grande, oltre che inutile.
Anche Ron ha scelto di non venire a Hogwarts. L'unica a volerlo fare è stata Hermione - che aveva Obliviato i genitori e che ha passato l'estate a ritrovarli, che è stata vicino a Harry per tutto il tempo e che è la ragazza a cui Harry si è sempre rivolto se stava male o aveva bisogno di un consiglio. L'ha sorpresa scoprire che questo non suscitava più in lei neanche un po' di gelosia, ma poi, ha riflettuto la prima volta che le è sorto in mente il problema, non è che abbia molto senso essere gelosi di qualcuna che è vistosamente innamorato di tuo fratello. 
Però, ora che la guarda dall'altro lato del vagone mentre è intenta a leggere, Ginny capisce che il vero motivo è che non le importa neanche di chi Harry preferisca fra lei e Hermione. Vorrebbe potersi arrabbiare al pensiero che Harry possa tradirla, ma lasciarla sola, non è già questo un tradimento? Ben peggiore di un qualunque affare fisico fatto solo per sfogare i nervi, fra l'altro.
Peccato solo che neanche questo riesca a ferirla del tutto. Ne soffre, ma giusto un po', e forse il freddo che sente nel fondo di se stessa è troppo impenetrabile perché qualcosa dall'esterno arrivi a colpirla.
Esserne contenti non può essere considerata una colpa, vero?
 
Il Cappello Parlante, per la prima volta nella storia di Hogwarts - a detta di Hermione - non ha recitato nessuna filastrocca come discorso di apertura. Ha parlato a tutti gli studenti e ai professori con fare solenne e tutt'altro che in rima, ammonendoli di non lasciare mai più che l'odio e la vendetta tingano i rapporti fra le Case, creando un terreno fertile per idee violente e letali. "Ricordate che questo è stato"*, ha pronunciato grave, muovendo la punta verso la parte della Sala dalle cui finestre si può vedere il parco di Hogwarts, dove centinaia di lapidi bianche spiccano nella macchia scura della notte, più chiare ed evidenti della luna stessa.
Hermione ha trattenuto a stento le lacrime, il silenzio nella sala si è fatto completamente glaciale, e immediatamente dopo è iniziato lo Smistamento per i nuovi arrivati - che non ricorderanno la guerra, ha pensato Ginny mentre applaudiva ai nuovi Grifondoro, e non dovranno soffrire così tanto.
Sono passate due ore da allora, e Ginny ha lasciato che tutti gli altri andassero in Sala Comune ed è uscita fuori dai cancelli della scuola, diretta verso quel cimitero splendente.
La tomba di Fred è sulla terza fila da destra, uguale a tutte le altre. E' stata lei a incidere il suo nome durante la Cerimonia tenutasi un mese dopo la fine della guerra: bacchetta alla mano - mano che tremava - e uno Scribe**  sulle labbra. Il fumo denso che ne è uscito, nero come l'inchiostro, ha scavato sul marmo incidendo le lettere del nome di Fred Weasley. E' stata l'unica della sua famiglia ad avere la forza necessaria per compiere quel gesto.
La Cerimonia è proseguita in modo terribilmente silenzioso, e Harry ha scritto il nome di Severus Snape subito dopo di lei. La mano ancor più tremante, gli occhi che non smettevano di versare lacrime, ed è sparito, dopo - ricomparendo dopo qualche ora, dicendo che aveva voluto rimanere da solo per piangere in silenzio i suoi morti.
Ginny lascia che questo ed altri pensieri scorrano liberamente nella sua testa, mentre percorre con le dita il nome di suo fratello. E' triste vedere come la cortina di freddo che sperava la proteggesse dal dolore si attenui un poco di fronte l'evidenza della morte, la consapevolezza che nulla potrà mai tornare ad essere come prima, che lei non potrà mai tornare ad essere la Ginny che era.
 
Trascorrono un po' di giorni, ed è strano avvertire l'atmosfera più tranquilla e serena, proprio dove si è consumata la battaglia e dove per un anno ha regnato un clima opprimente e teso. Lei, Neville e Luna si sono ritrovati subito dopo aver fatto colazione il primo giorno, ed è stato strano anche quello - l'amicizia che si crea quando uno ha bisogno dell'altro per riuscire ad andare avanti e che, un anno dopo, deve essere vissuta senza l'incubo che qualcuno, d'improvviso, possa farsi seriamente male. Quel pomeriggio Ginny ha vissuto tutto con una vaga sensazione di irrealtà, ma col passare dei giorni ha cominciato a farci l'abitudine.
Harry ha promesso di scriverle spesso, e difatti una lettera da parte sua è arrivata proprio qualche giorno dopo l'inizio delle lezioni. Niente di specifico, domande generiche su come stesse e su come si trovi a Hogwarts, insieme a qualche commento sul fatto che lui sta bene e che ha deciso di rimanere alla Tana almeno fino alle vacanze di Natale.
Non c'era nessuna traccia di mi manchi oti voglio bene, neanche qualcosa sul genere vorrei essere lì con te - d'altronde, però, se ci fosse stato sarebbe stata una bugia: è stato lui a non voler essere lì con lei, perché mai quindi avrebbe dovuto scriverlo?
Ha risposto stamattina, prima di dirigersi a lezione, ripensando ai (pochi) baci che si sono scambiati durante l'estate, e non trovando un minimo senso fra il comportamento di Harry di allora e quello di adesso. Ma Harry è sempre stato così con lei: sfuggente, cangiante, lunatico. Lei è sempre rimasta ad aspettarlo, e lui nel frattempo è corso da una parte all'altra senza darle l'opportunità di seguirlo, di essere la sua compagna in ciò che gli stava accadendo.
In questi giorni, inoltre, molti le hanno chiesto di lui - dov'era, come stava, cos'aveva intenzione di fare per il futuro, se avrebbe potuto mandargli questo o quello da parte loro, se poteva salutarglielo. Certo, non preoccupatevi, ha risposto a tutti, esattamente allo stesso modo in cui l'aveva detto a Harry prima di partire. Difatti, nella sua lettera non ne ha fatto alcuna menzione.
La coltre di gelo è tornata più forte - la distanza di Harry non fa male, semplicemente non le importa - ma aver scritto la lettera l'ha stancata più di quanto pensasse: quando scende in Sala Grande per fare colazione, si ritrova ad avere la nausea alla vista del tavolo dei Grifondoro e di Hermione che parla con Neville. Al terzo anno praticamente correva fino in Sala alla ricerca di qualcosa che le facesse capire dove si trovava Harry, e spesso la chioma folta di Hermione era ciò che le saltava subito all'occhio, e lui era sempre lì con lei.
Oggi non riuscirebbe a sopportare un altro po' di Harry, così fa la sua scelta in un battibaleno.
Quando Luna nota che Ginny sta prendendo posto accanto a lei, le sorride e le porge un piatto con due uova.
Va già meglio.
 
Hermione non parla tanto. Di per sé sarebbe una cosa strana - Hermione che non parla? - ma Ginny immagina che l'essere senza i suoi migliori amici la faccia sentire un pesce fuor d'acqua lì. Senza contare che molti discorsi in Sala Comune, almeno per il primo mese, hanno ruotato attorno alla differenza fra come si viveva prima e come si vive adesso a Hogwarts, e non è che Hermione potesse dare alcun contributo nella discussione. Ovviamente tanti le hanno chiesto di raccontare com'è andata la ricerca degli Horcrux che lei ha compiuto nel frattempo, ma dopo averne letto e averne sentito parlare hanno preferito evitare qualunque altra domanda e cercare di andare avanti, perciò Hermione si è trovata giocoforza a rimanere un po' da sola.
Neville e Luna hanno, insieme a lei, cercato di includere Hermione in tutto ciò che facevano, ma è capitato un po' quello che, anni fa, capitava a lei quando cercava di intromettersi nel loro trio: qualcosa non funzionava mai. Era come star seduti in quattro ad un tavolo per tre persone: possibile, ma piuttosto scomodo e a lungo andare complicato. Un tempo soffriva per il non essere considerata parte del loro gruppo, e adesso si ritrova a dover trattenere una risata amara ogni volta che vede la stessa scena ripetersi davanti ai suoi occhi - non capiva, allora, ma adesso capisce che, semplicemente, non può accadere.
Luna, qualche giorno fa, l'ha presa in disparte e ha detto, con espressione triste, che non vuole più vedere Hermione circondata da quella solitudine. Ha anche aggiunto qualcosa riguardo a strane creature che si nutrono della sua tristezza - non intende i Dissennatori, ha detto Ginny a se stessa cercando di non farsi venire i brividi - e Ginny in quel frangente ha ricordato tutte le volte in cui, un anno fa, Luna riusciva a farla smettere di piangere soltanto standole accanto e abbracciandola.
Ha provato una bella sensazione al pensiero che Luna fosse ancora la stessa persona di prima, che la guerra non l'avesse resa una ragazza disincantata e cinica come sembrava star succedendo a lei, e senza pensarci due volte l'ha abbracciata e le ha promesso che insieme avrebbero fatto di tutto per non far sentire isolata Hermione.
Luna ha risposto al suo abbraccio stringendola ancor più forte, e quella sera, a cena, Ginny è andata di nuovo a sedersi accanto a lei. Con affianco Hermione.
 
Verso i primi di dicembre, sia Ron che Harry le hanno scritto di voler intraprendere, il prossimo anno, il corso per diventare Auror.
Ginny sta rispondendo loro in quest'istante, in un pomeriggio libero dalle lezioni, mentre studia insieme a Hermione in Sala Grande - stanno entrambe scrivendo alle stesse persone, ognuna due lettere per conto proprio. Ginny non può fare a meno di pensare che sia un po' strano.
Non può neanche fare a meno di pensare che la scelta di suo fratello e del suo ragazzo - se può considerarlo tale - sia proprio quella che si sarebbe aspettata facessero. Non la condivide, però: non hanno avuto abbastanza guai per una vita intera, quei due? Devono anche andarseli a cercare?
Harry le ha scritto che lo fa perché c'è ancora tanta gente che, nonostante Voldemort sia morto, crede ancora nei suoi ideali; Ron ha scritto qualcosa di simile, ma Ginny pensa che lo faccia più per amor di avventura che per una reale motivazione. Non che Harry sia da meno, anche lui ha sempre amato rischiare.
Ginny, al loro posto, non vorrebbe altro che vivere una vita tranquilla e lontana da altri maghi oscuri. Perché non dedicarsi a ciò che di bello è rimasto nel mondo, invece che ad altre brutture, dopo averne già viste tante? Harry è un talento con la scopa, e anche Ron è molto bravo: perché non cercano una carriera nel Quidditch?
A nessuno dei due scrive niente del genere, ovviamente. Fa loro i complimenti per aver deciso cosa fare nella vita, mentre lei ne è ancora insicura. Nasconde il fatto che, quando pensa al futuro, vede un enorme buco nero che la terrorizza.
Ha appena finito di scrivere quando Luna si avvicina al loro tavolo portandosi dietro i libri per studiare, e con lei Neville. Si siedono entrambi vicino a loro, si salutano, scambiano qualche parola e cominciano subito a studiare, dato che manca poco al termine della chiusura natalizia e che c'è ancora tanto da fare.
Ginny non riflette, domanda d'improvviso. "Voi cosa volete fare una volta terminata la scuola?"
Non lo sta chiedendo a Hermione - quando sono arrivate a entrambe le ragazze le lettere hanno avuto modo di parlare, e Ginny glielo ha già chiesto - ed infatti fissa alternativamente Luna e Neville mentre aspetta la loro risposta.
"Io vorrei prendere il posto di insegnante di Erbologia qui a Hogwarts," risponde Neville sorridendo. "Oppure entrare nel campo della ricerca."
"Io penso che aiuterò papà nella sua Redazione," asserisce Luna alzando gli occhi, "e nel frattempo vorrei girare il mondo e trovare tutte le specie di animali non ancora scoperte dai maghi. Oh, e anche di piante," aggiunge fissando Neville con un sorriso ampio.
Ginny può benissimo immaginarseli entrambi - due lavori affascinanti, pieni di ricerca, sicuri. Che permettono di godere della bellezza del mondo e, forse, di aiutare i maghi ad acquisire nuove conoscenze.
Il pensiero è così bello che quel buco nero comincia a tingersi un po' di colori tenui.
 
Quando lasciano Hogwarts, la neve è caduta così tanto da non rendere quasi visibili le lapidi, se non fosse per le scritte nero petrolio che le campeggiano. Ginny, prima di andarsene, deposita un girasole sopra le tombe delle persone che ha conosciuto - tante macchie di giallo che vanno a posarsi insieme a quelle nere sulla distesa di bianco.
La scelta del fiore è stata piuttosto istintiva: a vederlo le ha ricordato un sole, e pensa che sia bello onorare la memoria dei morti anche portando loro il simbolo dell'allegria e del calore. Trattiene un sorriso quando poggia il girasole sopra la tomba di Snape - gli avrebbe fatto bene un po' di sole - e poi si sente un verme per aver pensato una cosa del genere. Sulla tomba di Fred ne posa due.
Quando ha finito, contempla l'immagine di quel cimitero e pensa che, se le cose fossero andate diversamente, ci sarebbe anche il suo nome insieme a quello di tutti gli altri. Se la madre non fosse arrivata in tempo per fermare Bellatrix, o se prima ancora Alecto l'avesse Cruciata un po' più a lungo... Sarebbe stata anche lei una vittima di Voldemort, un'altra persona a morire nel tentativo di fermarlo.
Un altro peso sulla coscienza per chi è rimasto ancora in vita.
Prima ancora di dare parole a quel pensiero, realizza di volerlo essere. Morire è così facile, lasciare che siano altri a piangere e soffrire, mentre tu sei sepolta sotto strati di terra: è così sereno quel pensiero, confortante.Ginny immagina il suo nome scritto sulla lapide al posto di quello del fratello, Fred mentre lo incide, George che condivide con lui il dolore. Immagina Harry che piange disperato - ma Harry piangerebbe, come ha fatto con Snape? Potrebbe provarci, potrebbe tentare di farlo, forse...
Di colpo lascia cadere la sua bacchetta dalla mano, tremando, e comincia a piangere in maniera incontrollata. Il gelo che avverte da così tanto tempo sembra sgretolarsi d'improvviso, e tutto ciò che prima aveva sentito distante la trafigge e fa male fin nel profondo.
Doveva desiderare di morire per capire che non avrebbe potuto cavarsela? Non ce la farà mai. Quella freddezza era solo una finzione: non passerà mai, farà sempre male, deve fare per forza così male, e lei non riuscirà mai più ad andare avanti...
Rovina a terra, infine, perché non ha la forza di reggersi in piedi.
 
Quando si sveglia, sente tre persone vicino a lei, e realizza che si tratta di Neville, Hermione e Luna mentre alza lo sguardo. Tutti e tre hanno gli occhi lucidi e un piccolo sorriso sul volto. Ginny non riesce a trattenersi dal sorridere a sua volta, anche se sente gli occhi bruciare per il troppo pianto.
L'hanno trovata a terra riversa nella neve, gli racconta Neville, perché Luna è tornata indietro a cercarla una volta che non l'ha notata in giro. Gli racconta che quando l'hanno presa in braccio aveva la pelle del viso ghiacciata, che hanno anche pensato che potesse essere morta. Reprime un brivido al pensiero di quanto l'abbia desiderato, e di come quel pensiero abbia rotto gli argini delle sue emozioni.
Quando Neville smette di parlare, i quattro vanno a sedersi ad un vagone. Non fanno commenti sul fatto che fosse di fronte il cimitero, e nemmeno quando Ginny chiede loro di lasciarla riposare qualche minuto perché si sente ancora piuttosto scossa.
In realtà non riposa affatto, ma ha bisogno di un momento con se stessa per cercare di inquadrare la situazione e controllare il suo animo ancora in pieno tumulto.
Pensa di aver toccato il fondo - un fondo scuro e opprimente - quest'oggi: quella che ha vissuto è stata una vera e propria crisi, fra l'altro del tutto improvvisa. Non pensava di essere una ragazza capace di farsi prendere così tanto dal dolore, ma in realtà non si era neanche accorta del punto a cui era giunto il suo malessere fino a quando non è più riuscita a contenerlo.
Apre gli occhi con la certezza di aver bisogno di parlare con qualcuno e, per sua fortuna, quando si guarda intorno, vede che solo Neville e Hermione sembrano essersi addormentati. Luna la guarda con uno sguardo molto materno, ed è tutto ciò che basta a Ginny per decidere che è lei la persona con cui vorrebbe sfogarsi. Luna che le è sempre stata accanto, che ha un modo tutto suo di vedere le cose, che t'incanta nella sua spontaneità.
Le chiede di andare con lei al bagno, chiude la porta e, a bassa voce, lascia che le sue parole scorrano a briglia sciolta, rivelando cose che per prima lei stessa non aveva considerato, che la stupiscono e le fanno comprendere ancor di più in che vortice stesse per buttarsi.
Quando finisce, Luna, che non l'ha mai interrotta, le accarezza una guancia e dice che è la ragazza migliore del mondo. Ginny non sa come prendere le sue parole - come si può dire questo ad una persona che ti ha confessato di aver vissuto una profonda depressione con tendenze suicide? - ma sono così belle che non le importa nulla di trovarci un senso. Sorride e la circonda in un forte abbraccio, prima che entrambe tornino nella cabina dagli altri, tenendosi per mano.
Non hai idea del perché le sia di conforto, ma non lascia la mano di Luna fino a quando non arrivano a destinazione.
 
 




*è impossibile non cogliere la citazione, e mi sembra anche superfluo specificarlo in questa nota, ma per chi non conoscesse questo verso è di una poesia di Primo Levi, "Se questo è un uomo". (Un po' presuntuoso metterlo, forse, ma mi è sempre piaciuto e lo trovato adatto per il saggio Cappello.)
**incantesimo inventato da me.
   
 
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