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Autore: _rainbow_    12/01/2013    56 recensioni
Edward Cullen è il tutore legale di Isabella Swan da quando lei aveva l'età di undici anni.
Il loro rapporto è sempre stato molto rigido e formale.
Ma adesso che gli studi di Isabella sono terminati, e lei sta per compiere la maggiore età, Edward si presenta con un programma del tutto inaspettato: una lunga vacanza in giro per il mondo, in barca a vela, solo loro due.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Buongiorno ragazze,

dal momento che l'emozione è forte, non garantisco che riuscirò ad esprimere al meglio quello che mi appresto a dirvi.
Ho sempre condiviso molto di me con voi lettrici di Efp, e questo mi fa sentire molto colpevole per il modo in cui sono scomparsa senza dare più alcuna notizia.
Purtroppo quelle che pensavo circostanze personali non gravi si sono rivelate l'esatto contrario. Hanno dato il via ad un periodo molto buio e difficile, da cui ho cercato faticosamente di uscirne stringendo i denti e pregando molto.
Ho chiuso fuori dal mio mondo molte persone e molte cose, non riuscivo a fare diversamente.
Ho chiuso fuori anche Efp e tutte voi.
Non appena, però, c'è stato uno spiraglio di luce qualche mese fa, il pensiero è tornato anche qui.
Scoprendo quante di voi mi avevano cercato nel tempo (qualcuna anche arrabbiata e la capisco) ha contribuito in qualche modo ad allargare ancora un pochino di più lo spiraglio di luce.
E ve ne sono grata, perchè senza saperlo avete contribuito a rafforzare il mio percorso di risalita.
Ora mi sento più forte ed essere qui a dirvi che ho voglia di ricominciare mi fa sentire che ho imboccato la direzione giusta.
Non so se sarò in grado di ricominciare nella maniera che molte di voi apprezzavano, ma al momento per me è importante solo che mi sia tornata la voglia di scrivere e di sognare ancora.
Così ricomincio da loro, dall'Edward e Bella che raccontavo con indosso i miei occhiali rosa (a volte anche rossi...).
Non sono riuscita a scrivere molto in questo capitolo di ripresa, perchè non è stato semplice ri-immergermi nella storia. Mi sono ritrovata molto emozionata e sommersa da ricordi felici di quando scrivevo di loro un anno e mezzo fa e tutto doveva ancora succedere.
Però avevo voglia di farvi sapere che sto tornando e che, spero, con una certa cadenza di poter completare "Un amore tra le onde".
Ringrazio ancora davvero tutte quelle lettrici che mi hanno dimostrato affetto pur nel silenzio che ho mantenuto in questo tempo, lasciandomi molto spesso messaggi ben auguranti.
Spero di potervi risentire e di riprendere dove ci siamo interrotte.
Un bacio grande.
Roberta









- Quel verme viscido, strisciante, schifoso! Se fossi stata lì, gli sarei saltata addosso e gli avrei cavato gli occhi! Edward avrebbe dovuto dargli la lezione che si merita! Altro che trascinarlo in tribunale, dovrebbe trascinarlo davanti ad un plotone di esecuzione! Ma scusa, Bella, Emmett non è mica un ex navy seals? Sicuramente avrà qualche bella idea su come poter sistemare quel verme! Potrei suggerirgliene qualcuna anch'io...

Bella aveva dovuto allontanare leggermente il cellulare perchè le imprecazioni di Kelly erano decisamente in crescita e non in diminuzione. Erano già dieci minuti buoni che le stava illustrando cosa avrebbe voluto fare a Davenport se fosse stata presente anche lei alla festa della sera prima, dopo che ovviamente le aveva raccontato cosa avevano scoperto sul suo conto e di come aveva usato Alyssa per arrivare a colpire lei ed Edward.
Ancora aveva davanti agli occhi l'espressione di Edward e ancora un brivido gelido le era corso lungo la schiena.
Per un attimo aveva temuto di vedere Davenport morire sotto i suoi occhi tanto era stato micidiale.
Quando erano riusciti a parlare di quello che era accaduto, mentre tornavano a casa, le aveva detto parole così decise che le erano rimaste scolpite nella mente.
"Nessuno, Isabella, può permettersi di minacciarti. In nessuna maniera. Chi oserà farlo, si ritroverà sempre a dover fare i conti con me".
In quegli occhi verdi che la fissavano intensamente aveva trovato diverse emozioni che l'avevano toccata nel profondo : amore, paura, possesso, rabbia.
Un mix che le aveva fatto comprendere come il suo istinto di protezione fosse proporzionale all'amore che provava per lei.
I giorni passavano e a lei sembrava sempre più impossibile che una volta loro due fossero stati così distanti.
- Sai cosa ti dico, Bella? Che a parlare così tanto di quell'essere è come se gli stessimo dando un'attenzione che non merita affatto! Quindi, concludo dicendo che sicuramente qualsiasi trattamente gli riserverà Edward, sarà la cosa più giusta che gli possa capitare!
Kelly aveva tirato un enorme sospiro, sintomo che stava per ributtarsi nella conversazione con tutt'altro argomento.
- Quindi, adesso, parliamo di David Pattinson! Devi dirmi esattamente tutto quello che hai scoperto di lui vedendolo di persona! Non tralasciare nulla, neanche il più piccolo particolare, capito? Devo sapere il più possibile per quando arriverà qui a Los Angeles! Ho praticamente obbligato mio padre a mettere a disposizione gratis uno dei suoi alberghi per tenere la conferenza stampa di presentazione, in modo che tutto il cast vi soggiorni. L'ho anche obbligato ad offrire a David la possibilità di usufruire di una breve vacanza se vorrà, ovviamente a sue spese. Tanto comunque ne ricava in pubblicità, quindi non è che gli costi poi molto offrirgli il meglio. Ovviamente potrà usufruire anche della più bella ragazza sulla piazza di Los Angeles, cioè me, ma questo ho preferito non dirlo a mio padre. Anche se credo lo abbia intuito da come l'ho tormentato per la conferenza stampa... ma tanto mi conosce, quindi mi sa che ci ha messo una pietra sopra.
Kelly era di nuovo un fiume in piena, ma in fondo ne era contenta, l'esuberanza dell'amica era sempre un'iniezione di vitalità anche per lei che tendeva ad essere molto più riflessiva.
- Quindi, Bella? Ci sei ancora?
- Sì, ci sono. E' che come al solito, non riesco ad inserirmi nella conversazione!
La risata dell'amica le era giunta piena e coinvolgente.
- Scusa! Sarà che sono su di giri anche perchè domani devo dare il mio primo esame e praticamente non ho aperto un libro.
- Kelly!
- Lo so, lo so... ti prego non partire con una delle tue prediche sullo studio. Lo sai che la secchione sei sempre stata tu! Io sono sempre stata quella che si teneva a galla giusto per non finire tutti i giorni nell'ufficio del Preside Klee.
Erano ancora scoppiate a ridere, entrambe ricordando i giorni trascorsi al St. Marie, quando condividevano la quotidianità tra alti e bassi.
- Okay, niente prediche. Però posso chiederti perchè non hai studiato? Qualche problema? Mi dispiace, in questi ultimi tempi finisce sempre che parliamo solo di me e della mia nuova vita.
- Ehi, adesso non iniziare coi sensi di colpa, okay? Non c'è niente che non va per me, a parte una momentanea mancanza di voglia di studiare. Non so, non sono pienamente convinta dell'inidirizzo che ho scelto... ma di parlarne con mio padre non ne ho molta voglia. Sai quanto ci tiene all'idea che prenderò il comando quando lui si ritirerà per godersi il "meritato riposo"... che poi, te lo vedi mio padre riposarsi? Io no! Ma non divaghiamo, torniamo alle cose importanti! Allora, David, com'é?
Era rimasta un attimo in silenzio prima di rispondere.
- Veramente, Kelly, non sono riuscita ad avvicinarlo molto...
- COSA? Lo avevi lì a portata di mano e ti sei fatta scappare l'occasione? E cosa ti ha impedito di... no, no aspetta! Ti prego, non me lo dire! Non mi dire che è stato per Edward! Mr. Egocentrico è entrato in azione e ti ha tenuto alla larga da lui?
Bella si era messa a ridere perchè l'amica si era abbastanza avvicinata alla realtà: Edward si era mostrato subito poco entusiasta del fatto che lei volesse conoscere David.
Edward Cullen, l'uomo tra i dieci più affascinanti al mondo, era geloso di lei!
Era impossibile non crogiolarsi davanti ad una scoperta del genere, soprattutto perchè lei era convinta che non ce ne fosse stato nemmeno bisogno.
David Pattinson era sempre stato circondato da una schiera di belle donne, una più bella dell'altra... e sicuramente anche molto disponibili! Di certo non sarebbe rimasto abbagliato da lei, ma Edward era parso sicuro dell'esatto contrario.
Quindi, in un modo o nell'altro, aveva sempre evitato che le loro strade si incrociassero durante il party. Quando glielo aveva fatto notare, aveva avuto la faccia tosta di sfoderare un'espressione a metà tra l'innocente e il sorpreso, davanti alla quale si era arresa subito.
Era praticamente impossibile resistergli, o almeno era così per lei.
- Diciamo di sì. Però, diciamo anche che io non ho insistito più di tanto... ora me ne pento, però. Non immaginavo che ci volessi davvero provare con lui!
- Scusa, Bella, ma di chi ti ho parlato tutto il tempo l'anno scorso?
- Di lui, certo, ma credevo fosse così, tanto per dire. Mica ci si può innamorare di qualcuno senza neanche conoscerlo...
C'era stato un lungo silenzio dall'altra parte che però era stato molto più esauriente di un lungo discorso.
- Kelly? Non puoi pensare sul serio quello che stai pensando!
- No certo! Tu non ti sei innamorata di un uomo che praticamente non esisteva nella tua vita!
- Ma Edward era il mio tutore! Tra di noi c'era comunque un legame...
- Sì, ho capito, ma non puoi negare che in fondo ti sei innamorata di lui dopo solo sei giorni di vacanza... sei giorni, non sei anni... un colpo di fulmine! E vi sposate anche!
L'ultima affermazione era stata decisamente più scettica, ma d'altronde le aveva già detto come la pensava al riguardo e non era una novità perciò che non le andasse a genio l'idea.
- Quindi, mi stai dicendo che è normale che tu sia innamorata di David?
- Non sto dicendo che sono innamorata... però sento che potrebbe essere un tipo molto giusto per me!
Il rumore di una porta che si apriva e delle voci sempre più vicine avevano fatto capire a Bella che il tempo per quella conversazione con Kelly era agli sgoccioli.
- Kelly? Edward si è liberato, posso richiamarti domani?
C'era stato un sospiro rassegnato dall'altra parte. Ovviamente esagerato, perchè nessuno a parte Kelly, avrebbe potuto prenderla in giro su quell'argomento sapendo come stavano davvero le cose.
- Ovvio che sì. Anche se una cosa te la devo proprio dire: inizio a credere che era molto meglio prima, quando tu ed Edward eravate cane e gatto. Allora non mi avresti mai sbattuto in faccia il telefono per correre subito da lui!
Probabilmente c'era un fondo di verità, ma detto dalla sua migliore amica aveva un risvolto positivo: in realtà era contenta che le cose fossero cambiate così tra lei ed Edward. L'aveva vista soffrire tanto, per cui sicuramente ora riteneva giusto che fosse così felice.
Tutto era sempre dipeso dalla stessa persona, tanto Edward l'aveva lasciata sola, tanto ora la voleva sempre al suo fianco.
La dimostrazione che aveva iniziato a portarsi del lavoro a casa, era il segno di come cercasse di trascorrere più tempo possibile con lei. Quindi, di riflesso, anche lei cercava di passare tutto il tempo con lui quando era a casa.
- Grazie Kelly. E comunque, sappilo, ti voglio sempre bene. Anche se mi sposo con Edward, tu rimarrai per sempre la mia migliore amica.
C'era stata una risata soffocata.
- Isabella Swan, sei diventata una maledetta ruffiana! E comunque ti vorrò sempre bene anch'io... anche se non hai conosciuto David come ti avevo chiesto... vorrà dire che mi godrò la sorpresa di scoprire com'è davvero! Allora un bacio, a domani!
- Ciao, un bacio.
Aveva chiuso la conversazione mentre Edward entrava in salone affiancato dal suo avvocato. O meglio, il capo del team di avvocati che erano al servizio delle imprese Cullen ventiquattro ore su ventiquattro.
Aveva osservato come apparisse autoritario e professionale anche se non indossava uno dei suoi eleganti completi, ma semplicemente dei jeans ed una camicia di una sfumatura di verde molto simile a quella dei suoi occhi.
Occhi che erano corsi velocemente a lei, quasi in una carezza fugace, per poi tornare a guardare l'uomo che stava congedando con un'ultima richiesta.
- Gordon, le rinnovo la richiesta di ridurre allo stretto necessario la presenza di Isabella in tribunale. Pretendo che facciate il possibile in questo senso.
Edward aveva nuovamente spostato lo sguardo su di lei, e dato che l'avvocato stava fissando lui mentre lo rassicurava che avrebbero fatto il possibile, Bella si era concessa di sbuffare e alzare gli occhi al cielo, fingendo scherzosamente di trovare esagerato il suo modo di essere protettivo.
Incurante di quello che avrebbe potuto pensare di lui Mr. Gordon, Edward le aveva rimandato uno sguardo truce ed un'alzata di spalle come a dirle "lo sai che sono fatto così, per cui rassegnati".
- Allora, credo che sia tutto. Aspetto notizie il prima possibile.
Aveva accompagnato l'uomo all'uscita.
- Certo, Mr. Cullen. Non appena avremo depositato il memoriale la informerò immediatamente sulle decisioni del giudice. Mrs. Swan è stato un vero piacere conoscerla e farò il possibile per risolvere tutta questa spiacevole situazione.
Si erano stretti la mano e poi l'avvocato era scomparso dentro l'ascensore.
Non appena le porte si erano richiuse, si era voltato verso Bella e l'aveva trovata in piedi, mentre assumeva uno sguardo truce per fargli il verso su come le era apparso qualche attimo prima.
- Mr. Cullen, ora pretendo che faccia il possibile perchè la qui presente ragazza possa non morire di fame! Lo sa che sono già le due passate? E' stato rinchiuso in quello studio per quasi tutta la mattina!
Il sorriso malizioso che era comparso sul viso di Edward  ne aveva ammorbidito immediatamente i lineamenti, sottoponendo il suo cuore ad un duro lavoro straordinario.







Vederlo così le faceva ancora lo stesso effetto delle prime volte, quando le era apparso impossibile che potesse avere un sorriso così seducente.
- Di che fame stiamo parlando, Isabella? Perchè anch'io avverto un certo languore...
Aveva afferrato un cuscino e glielo aveva scagliato contro, cercando di colpirlo.
- Ma sei incredibile! Tanto paterno e premuroso nei miei confronti davanti all'avvocato e poi, invece, scopro che di me ti interessa una cosa sola!
Lui aveva afferrato al volo il cuscino per poi rilanciarlo sul divano. Non aveva perso l'espressione maliziosa, anzi sembrava essersi rafforzata mentre le andava incontro.
- E io scopro di essere già scivolato al secondo posto nella scala dei tuoi bisogni... penso di doverti rinfrescare la memoria...
Bella, ridendo, si era rifugiata dietro il divano per sfuggirgli. Una mossa che aveva iniziato a perfezionare, dal momento che giocare così tra di loro era diventato qualcosa di abbastanza frequente quando erano soli.
A dire il vero, una mattina erano stati beccati da Rosalie che non sapeva della presenza di Edward ancora in casa dal momento che erano già le dieci passate. Ma era stata una lunga mattinata piacevole da quando si erano svegliati e ancora Edward non aveva trovato la forza di andare in ufficio. Rose aveva espresso l'eccezionalità della cosa lanciando uno sguardo più che stupito quando loro due erano sbucati dal corridoio gridando e rincorrendosi come due bambini. Lei in pigiama e Edward con indosso solo un paio di boxer.
Quando erano rimaste sole si era sentita molto in imbarazzo, ma poi Rose le aveva raccontato di alcune "lotte" avvenute tra lei ed Emmet, e la cosa l'aveva fatta sentire subito meno stupida.
- Io non voglio che mi rinfreschi la memoria... io voglio mangiare! Non sono mica una vecchietta come te... io devo ancora crescere!
Gli aveva anche fatto una linguaccia, giusto per sottolineare il fatto che la più giovane in effetti era lei.
- Ragazzina impertinente! Ma quando ti prendo...
Lo aveva visto scattare per aggirare il divano, e ridendo, lei era scattata dalla parte opposta.
- Ah, non hai speranza di prendermi! Hai voluto che seguissi le lezioni di Jasper in palestra? E le lezioni stanno dando i loro frutti.
Si era fermato, ma dandole l'impressione che stesse in realtà studiando la mossa migliore per fregarla.
Giocare così con lui le faceva nascere dentro un misto di divertimento ed eccitazione. Perchè indipendentemente da come iniziasse la lotta e da chi la vincesse, si concludeva sempre alla stessa maniera: finivano con l'amarsi con la stessa irruenza con cui si erano inseguiti.
- Sei lento, Cullen.
Bella sapeva di non doversi fidare del silenzio di Edward. Soprattutto perchè conosceva bene l'espressione determinata che aveva adesso il suo sguardo, poteva essere il preludio di una mossa vincente.
- E tu incredibilmente bella come sempre.
Il complimento non se lo aspettava, ed era stato sufficiente per farle perdere quella battaglia. Era rimasta immobile un attimo di troppo, giusto il tempo che era servito a lui per saltare oltre il divano e ritrovarselo così a pochi centimetri di distanza.
A quel punto finire tra le sue braccia era stato inevitabile. Non aveva nemmeno provato a fuggire, perchè ad Edward era bastato allungare la mano per afferrarle un polso e tirarsela addosso.
Premuta contro di lui, aveva dimenticato tutto, fame compresa.
Sollevando il viso per poterlo guardare negli occhi, il suo stomaco si era stretto nel solito nodo.
Non era giusto che quell'uomo possedesse degli occhi così espressivi.
Spesso, quando la guardava, riusciva ad anticiparle solo con lo sguardo quello che le avrebbe voluto fare.
Kelly aveva avuto ragione su di una cosa: lui era stato proprio un colpo di fulmine da cui, probabilmente, non si sarebbe mai ripresa.
- E adesso, che cosa mi dici della tua fame?
Il nodo allo stomaco si era stretto ancora più forte, perchè il respiro di Edward le aveva solleticato l'orecchio.
Le pareva impossibile che solo qualche tempo prima il suo corpo fosse stato del tutto estraneo a sensazioni del genere. Si sentiva come una lampadina percorsa dalla corrente ogni volta che lui la sfiorava.
L'imbarazzo e il timore delle prime volte, era stato sostituito da un desiderio sempre più consapevole che l'amore fisico era la massima espressione dei sentimenti che potevano esserci tra un uomo e una donna.
Quando le mani di Edward l'accarezzavano era come se interi discorsi fluissero dentro di lei, rendendola consapevole di quello che lui sentiva per lei.
- Di preciso non lo so... non dovevi rinfrescarmi la memoria?
L'aveva stretta di più, obbligandola ad arcuare leggermente la schiena e facendo in modo che i loro bacini aderissero completamente. Poi si era leggermente strusciato su di lei.
- Inizi a ricordare qualcosa?
Ricordava tutto, ogni singolo momento trascorso insieme a lui.
- Forse.
E forse lui aveva sorriso appena, ma Bella non ne avrebbe potuto essere certa, perchè si era persa subito nel contatto con le sue labbra.
Di famelico, era rimasto soltanto quel bacio che le stava dando.
Si era ritrovata a ridosso del divano senza neanche accorgersene e con un'altra leggera spinta era finita lunga distesa con il peso di Edward a gravarle addosso.
- Scusa, ti ho fatto male?
Si era staccato dalle sue labbra giusto il tempo per quelle scuse e per sollevarsi leggermente, poi aveva ripreso a baciarla.
Lo poteva capire, anche a lei sembrava di non averne mai abbastanza dei suoi baci. Si era chiesta se per tutti fosse così, magari all'inizio. Poi aveva deciso che non le importava di saperlo. Le bastava che fosse così tra loro due.
Una mano era scesa a sfilarle bruscamente la camicetta dai jeans, per cercare porzioni di pelle nuda e il contatto l'aveva fatta rabbrividire.
- Scusa, ho le mani fredde...
Quello che la faceva impazzire di Edward era anche questo: la capacità di essere irruente e gentile nello stesso tempo. A volte l'aveva posseduta con forza, ma sempre facendole sentire che c'era amore nei suoi gesti.
- Non ti scusare e continua a baciarmi.
Questa volta lo aveva visto bene il sorriso, prima che assecondasse la sua richiesta e tornasse ad impossessarsi della sua bocca.
La stessa mano fredda aveva preso ad aprirle la camicetta, un pò slacciando e un pò strattonando i piccoli bottoni.
Qualcuno era saltato via e le era scappata una risatina.
- Scusa... te li farò ricucire...
Ma a discapito delle scuse, l'ultimo bottone che tratteneva i lembi della camicetta lo aveva strattonato con più forza perchè cedesse immediatamente.
Il sapore di Edward era intossicante, probabilmente lo avrebbero potuto catalogare come una droga illegale. Le bastava che posasse le labbra sulle sue e lei ne voleva già di più.
Intanto la mano aveva trovato il suo seno e lo aveva stretto nel palmo. Le era scappato un gemito di piacere, mentre si era agitata sotto il peso del corpo che la schiacciava sul cuscino morbido del divano.
- Scusa, ti sto schiacciando...
In realtà stava pensando che c'era troppo poco spazio per quella mano tra di loro, e forse lo aveva pensato anche lui, perchè si era improvvisamente staccato da lei.
- No, non mi stavi...
Non aveva finito di parlare perchè Edward si era limitato a rovesciare le posizioni. Ora era lei ad essere a cavalcioni sopra di lui, seduto sul divano.
- Scusa, tu hai fame e io che faccio? Ti strappo i vestiti di dosso...
Erano le ennesime false scuse, perchè aveva capito benissimo di essere riuscito a farle dimenticare la fame.
Voleva solo assaporare meglio la vittoria. E lei poteva anche accontentarlo, ne aveva vinte anche lei di battaglie così.
- Cullen, sai benissimo che non sono le tue scuse quelle che voglio...
Aveva rafforzato la presa sui suoi fianchi per premerla ancora di più sul suo bacino.
- Ah, no? Significa che ti è tornata la memoria?
Aveva immerso le mani nei suoi capelli, stringendoli per attirarlo verso di lei. Poi lo aveva baciato con la stessa irruenza con cui lo aveva fatto lui sino a qualche attimo prima.
Quando lo aveva lasciato andare, l'aveva sfidato con gli occhi.
- Direi che è tornata, ora sai di che cosa hai fame veramente.
Con uno scatto era riuscito ad alzarsi dal divano senza lasciarla andare. Avvinghiata come un'edera alla pianta, gli aveva stretto i fianchi con le gambe e buttato le braccia al collo.
Non appena aveva capito dove stava andando, si era agitata.
- Ehi, stai ferma! Guarda che non sei così leggera come credi... devi aver messo su qualche altro chilo!
Prenderla in giro sul suo peso, come sulla sua fame insaziabile di cibo, era stato uno dei primi argomenti su cui aveva iniziato a scherzare nei primi giorni della loro vacanza in barca.
Era stata una scoperta incredibile vederlo così, lui che era sempre stato rigido e formale nelle sue visite al St. Marie.
- Mi agito perchè stai andando in cucina...
L'aveva guardata maliziosamente, mentre giunti a destinazione, l'aveva depositata sulla superficie del grande tavolo.
- Cara Isabella, sono un uomo dalle mille risorse, dovresti saperlo ormai. Posso sfamarti in ogni modo e contemporaneamente...
E si era voltato verso il frigo, aprendolo e tirando fuori i resti della torta al cioccolato per cui Bella impazziva.
- E la forchetta?
Si era messo a ridacchiare.
- Non credo ti servirà.
No, probabilmente no, dal momento che aveva iniziato a slacciarsi lentamente la camicia.
- Sei davvero un uomo dalla mille risorse, Edward Cullen. Ogni giorno me ne convinci sempre di più.
Aveva sfilato del tutto l'indumento ed era rimasto immobile di fronte a lei. A quel punto, era stata lei ad immergere due dita nel morbido cioccolato, fissandolo negli occhi.
- Tu e tutto questo cioccolato... non credo davvero di avere bisogno di qualcos'altro.
L'aveva fissata anche lui.
- E allora, ragazzina, cosa stai aspettando? Non fare complimenti e serviti pure di entrambi.
Non se lo era fatto ripetere e gli aveva impiastricciato le labbra di cioccolato: per oggi, il suo pranzo iniziava da lì.









Scrivevo sempre qualcosa a fine capitolo, di solito erano chiacchiere spensierate (a volte anche veri e propri deliri) inerenti al capitolo.
Spero di ritornare a farlo presto, per poter dire a me stessa che una parte della Roberta che ero è tornata veramente.
Un bacio ancora a tutte voi.







 
  
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