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Autore: Revengeance_    12/01/2013    1 recensioni
-Era ubriaco, Alexandra, si era scolato una bottiglia di vodka e Dio solo sa cos’altro!-
-In vino veritas, in vodka figuramocis!-
Ridacchiai
-E questa dove l’hai presa?-
-Boh, l’avrò letta da qualche parte-
mi sorrise
-Facciamo così..-
riprese
-Tu ci parli e gli dici tutto: i tuoi sentimenti, quello che hai passato, quello che vuoi passare con lui e quello che ti succede quando non è con te, SPUTAGLI ADDOSSO TUTTO CIO’ CHE HAI PROVATO DA QUANDO E’ INIZIATA QUESTA COSA! Rabbia, frustrazione, amore, gelosia, passione.. TUTTO.-
Come discorso era convincente, ma rimaneva un punto in sospeso
-E se mi rifiuta?-
-Se lui ti rifiuta perché ha paura, fa la fine di quello di prima-
ed era seria, terribilmente seria.

Seguito di "Seize the Day"
Dedicata a Seize the Day (@_imasleepwalker)
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, Zacky Vengeance
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Racconti incompiuti di Huntington Beach e Frammenti'
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Little Help for the Synacky
[I Frammento ZV]

Uno sparo, i due uomini che si erano avventati contro di me si fermarono, quello che mi stava di fronte si bloccò con il pugno a mezz’aria. Sentii un gemito provenire da dietro di me e mi spaventai, però c’era qualcosa che non tornava: se era il terzo di loro ad aver sparato perché i miei assalitori stavano indietreggiando?
-Sparite stronzi!-
Un altro sparo infranse la notte e i bastardi che mi stavano pestando se la diedero a gambe, mi girai e vidi una scena spettacolare: Alexandra aveva ancora il braccio alzato con la pistola nera puntata verso l’alto, l’uomo che se l’era presa con lei era ai suoi piedi che si copriva il volto gemendo di dolore, osservai la sua figura piccola, ma statuaria e inquietante, solo allora notai un tirapugni argentato incastrato alla mano destra della mia amica.
Gli diede un calcio e gli puntò la pistola al volto
-Sparisci, prima che cambi idea..-
Gelida, mi faceva paura, anche se ormai la conoscevo come le mie tasche
-Mi hai sentito stronzetto?-
Tolse la sicura alla pistola e sorrise, maligna. Il malvivente guaì come un cane bastonato e si diede alla fuga, continuando a tenersi il viso, probabilmente martoriato dal tirapugni.
-Zee, come stai?-
Quando mi rivolse la parola tremai, nonostante avesse cambiato tono di voce. La scena di poco prima aveva mostrato la parte di lei abituata a vivere per strada “Nessuno difende una puttana senza nome, o impari a farti rispettare o sei finita” mi aveva detto una volta, io le avevo risposto che ormai c’eravamo noi con lei ma quella sera era lei che era con me
-Zacky?-
Sobbalzai, quando mi posò la mano sulla spalla, notai che si era tolta il tirapugni, ma non riuscii comunque a spiccicare una parola. La sentii sospirare, sconsolata, mi girò attorno fino a trovarsi davanti a me e mi baciò; mi rilassai immediatamente e, come sempre, non approfondimmo il bacio: l’unico scopo di quel contatto era tranquillizzarmi e ci era riuscita, di nuovo.
-Scusa per averti spaventato Vee. Ti prego di non dire nulla a Jimmy, soprattutto della pistola!-
Annuii, ancora un po’ scosso. I “baci” non erano un problema per Rev, sapeva bene che, purtroppo, ero incondizionatamente innamorato di Brian.
Quella sera, circa mezz’ora prima, ero arrivato a casa di Rev sull’orlo delle lacrime e Alex mi aveva “gentilmente” chiesto di uscire. Io, sotto consiglio di Jimmy, che mi aveva detto di non contraddirla quando usava quel tono, l’avevo seguita fuori dalla porta; poco dopo c’era stata l’aggressione (a scopo di rapina in principio, per pistare “Zachary la checca emo del liceo” dopo che mi avevano riconosciuto) ed infine ci spostammo su una panchina del Central Park di Huntington Beach
-Come stai Zacky?-
-Uno schifo, mi fa ancora male lo zigomo-
sbuffò
-Non mi riferivo a quello Zee, ho capito che ti hanno fatto male..-
in effetti mi ero lamentato tutto il tempo
-.. Parlavo di Syn, di TE e di SYN-
calcò con la voce a cosa, o meglio a chi, si riferiva
-Ah.-
Rimanemmo in silenzio per quella che parve un’eternità
-Allora?-
Mi incitò
-Come vuoi che vada Alex? Va una merda, gli servo solo per il sesso quando siamo in tour, quando siamo a casa fa “coppia fissa” con quella troia di Michelle. All’inizio erano solo scopate, ora invece è tutto complicato, tutto così fottutamente complicato, CAZZO!-
Roteò gli occhi
-Sei innamorato di lui Zachary, è ovvio che per te è complicato! Ma se tu ci parlassi invece di fuggire..-
-Fuggirebbe lui!-
la interruppi
-Lui non mi ama, lui non ama nessuno: ha paura di legarsi-
-Lui ti ama, Zacky, mi ricordo bene cosa disse la notte che vi incontrai.-
-Era ubriaco, Alexandra, si era scolato una bottiglia di vodka e Dio solo sa cos’altro!-
-In vino veritas, in vodka figuramocis!-
Ridacchiai
-E questa dove l’hai presa?-
-Boh, l’avrò letta da qualche parte-
mi sorrise
-Facciamo così..-
riprese
-Tu ci parli e gli dici tutto: i tuoi sentimenti, quello che hai passato, quello che vuoi passare con lui e quello che ti succede quando non è con te, SPUTAGLI ADDOSSO TUTTO CIO’ CHE HAI PROVATO DA QUANDO E’ INIZIATA QUESTA COSA! Rabbia, frustrazione, amore, gelosia, passione.. TUTTO.-
Come discorso era convincente, ma rimaneva un punto in sospeso
-E se mi rifiuta?-
-Se lui ti rifiuta perché ha paura, fa la fine di quello di prima-
ed era seria, terribilmente seria.
Ci avviammo per tornare a casa, ma invece di svoltare a destra per andare da Rev, Alexandra proseguì dritta
-Dove stiamo andando?-
-A casa mia-
Mi bloccai, solo Jimbo era entrato in quella casa e lei stessa ci stava poco e niente
-Come mai?-
chiesi, incerto, ricominciando a camminare
-Volevo fartela vedere anche a te Zee-
rallentò il passo e quando la raggiunsi mi prese per mano, iniziò a dondolare il braccio come una bambina. Dopo pochi minuti raggiungemmo una villetta bianca che si affacciava direttamente sul mare e lei frugò nella borsa alla ricerca delle chiavi
-Benvenuto!-
Mi disse appena passata la soglia. Non mi guardai intorno più di tanto, a parte l’assenza di animali impagliati e mobili zebrati la casa era arredata più o meno come la mia.
-Dov’è il bagno?-
-In fondo al corridoio-
Mi diressi dove mi era stato indicato e lì, mentre mi lavavo le mani e il viso, iniziai a sentire della musica: mi sembrò di riconoscerla ma il rumore dell’acqua mi confondeva
-Alex, sei tu?-
dissi quando uscii dal bagno, non mi sentì neanche arrivare: arrivai in fondo al corridoio e mi appoggiai sull’arco che lo univa al salotto dove stava suonando
-Non sapevo suonassi-
si fermò
-Né che fossi mancina-
notai l’accordo e lo collegai ai pezzi di melodia che sentivo dall’altra stanza: “La canzone del Sole”, la conoscevo perché il mio primo insegnante di chitarra era italiano
-So qualche accordo e in effetti sono destra, ma chi mi ha insegnato era mancino-
nel dirlo accarezzò, forse inconsapevolmente, la chitarra
-Jeremiah?-
chiesi
-Jeremiah-
confermò
-Vuoi suonare?-
le chiesi, notando che sfiorava le corde. Annuì e mi porse la mia chitarra
-Quando l’hai presa?-
-Oggi pomeriggio, mi insegni?-
passammo due ore, tra accordi e pezzi di canzoni. Imparava in fretta, ma si distraeva a guardarmi suonare; alle dieci le squillò il telefono, facendomi venire un colpo
-Perché non cambi suoneria?-
non si era scomposta, era abituata
-Perché questa la sento!-
-Prima o poi con Crazy Train rischi di farci rimanere secco qualcuno!-
rispose al telefono senza badare alla mia risposta, attaccò dopo un paio di ok
-Io.. Torno subito!-
senza darmi neanche il tempo di alzarmi mise a posto la chitarra, prese la borsa e si fiondò fuori di casa
-Scusa Zee, è per te che lo faccio!-
mi sentii dire dall’altra parte della porta, poi udii la serratura scattare tre volte e il silenzio: mi aveva chiuso dentro.
[…]
-..There's no one here while the city sleeps and all the shops are closed..-
stavo cantando Dear God, quando sentii scattare la serratura della porta
-Alex, ma che dia.. BRIAN?-
-Ciao Zacky-
superò la porta e mi sorrise, titubante
-VEDETE DI RISOLVERE ALTRIMENTI GIURO CHE VI AMMAZZO!-
la voce della dolce Alexandra sovrastò anche la porta che sbatteva e veniva chiusa a chiave, di nuovo
-A quanto pare non abbiamo scelta, vero Vee?-
ridacchiò nervoso
-Senti Brian io..-
iniziai, ma venni subito interrotto da Syn
-Ho lasciato Michelle, definitivamente-
boccheggiai alla notizia
-Davvero?-
sussurrai, incredulo
-Davvero, sono stato un idiota Zee. Ci ho messo anni a capirlo e mi dispiace-
-Non è la prima volta che ti dai dell’idiota per scusarti-
dissi, diffidente, nonostante la notizia di lui e Michelle. Mormorò qualcosa, ma non capii e gli chiesi di ripetere
-Zack, ti amo-
sentii i miei occhi dilatarsi per lo stupore e il sangue affluire alle guance, Bri ridusse in pochi istanti la distanza tra noi
-Ti amo e mi dispiace non avertelo detto prima-
mi si inumidirono gli occhi e feci per parlare, ma la mia bocca era troppo impegnata ad assecondare quella del mio compagno. Quando cercò di approfondire il bacio glielo impedii e lui si staccò con disappunto guardandomi interrogativo
-Ti amo-
gli soffiai sulle labbra prima di riappropriarmene.
Ero appoggiato al muro di fianco alla porta d’ingresso, con lui che mi sovrastava, quando decise che i baci non erano abbastanza: dalle mie labbra scese sul collo baciandomi in modo delicato e marcando la mia pelle chiara, miagolai di piacere mentre un brivido mi attraversava la spina dorsale
-Andiamo di sopra, Alex mi ha dato la chiave della camera degli ospiti-
mi disse mordendomi il lobo e facendomi gemere sommessamente, lo tenni alla mia altezza e lo leccai dietro l’orecchio
-Fammi quello che vuoi-
soffocò un gemito e mi baciò per poi prendermi la mano e condurmi verso le scale.

Angolino della tizia che si spaccia per scrittrice di fanfiction:
Ringrazio le due anime pie che hanno recensito "Seize the Day" (e spero recensiranno anche questa), quelle che l'hanno messa tra i preferiti e.. le seguite?!? Vabbè comunque sono:

Charlie Darko
Narjis2035
__MD
Yellow_
Cabroncito_93
Ps:ringrazio anche chi ha solo letto!
Revengeance_


 

 
  

   
 
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