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Autore: kellinsqueen    12/01/2013    7 recensioni
-Tu sarai sempre dalla mia parte, vero Zayn? Me l'hai promesso.-
Il respiro mi inciampò in gola.
La voce del mio migliore amico era mutata. Era rotta, quasi stesse per scoppiare a piangere.
O a ridere.
(One shot scritta dal PUNTO DI VISTA DI ZAYN)
Genere: Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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Madness

 

 

Stavo chiacchierando tranquillamente con Harry e Niall, in piedi accanto al televisore.

Liam mi si avvicinò furtivamente, tirando la manica del mio maglione scuro, per attirare la mia attenzione, ma non quella degli altri.

Alzai gli occhi incontrando il suo sguardo. Innocente, ingenuo, infantile quasi.

Mi fece cenno di seguirlo, mentre una maschera impassibile scendeva sul suo volto.

I suoi occhi color miele erano più scuri del solito, anch'essi privi di alcuna emozione.

Lo seguii senza proferire parola, mentre il rumore dei nostri passi veniva attutito da un tappeto.

Dall'accogliente salotto del mio migliore amico ci spostammo silenziosamente di corridoio in corridoio, come se il mondo attorno a noi assorbisse ogni genere di rumore.

Liam camminava molto veloce, tanto che faticavo a tenere il passo.

Di tanto in tanto il castano si girava, come per controllare che nessuno ci stesse seguendo, e lanciava sguardi cupi al corridoio alle nostre spalle.

Aggrottai le sopracciglia cercando di non farci caso, mentre mi affrettavo a seguirlo scendendo una rampa di scale di legno, poco stabile, probabilmente costruita molto tempo prima, con poche assi unite da arrugginiti chiodi.

L'unica luce che Liam si preoccupò di accendere fu la vecchia e sporca lampadina appesa al muro, che illuminava una minuscola parte della parete.

Riuscivo solo ad intravedere la sagoma del suo corpo.

I suoi passi erano rapidi e sicuri, esperti, dovevano aver percorso quella scala centinaia di volte.

Io lo seguivo lentamente, fermandomi un istante ogni volta che quei gradini scricchiolavano sotto i miei piedi.

Liam attese fino a che non fui al suo fianco, e mi accorsi che la temperatura era scesa di parecchi gradi.

Non sapevo dove il mio amico mi stesse portando, ma non avevo osato chiedere, quasi timoroso di rompere quel pesante silenzio che si era creato tra noi.

-Liam, dove mi porti?- chiesi finalmente, sussurrando.

Lui si girò verso di me, senza rispondere, mentre nei suoi occhi compariva un particolare luccichio, che non avevo mai visto.

Rabbrividii.

Non avrei mai ascoltato quello che il mio istinto mi stava suggerendo, ovvero di andarmene.

Aspettai che Liam sfilasse una chiave pesante dalla tasca dei pantaloni, e la inserisse nella serratura di una porta metallica con parecchi, gelidi spifferi. Il garage.

Non appena aprì la porta, una folata d'aria mi colpì in pieno viso.

Nel mio stomaco iniziò lentamente a farsi strada una particolare angoscia.

Liam entrò nella stanza, mentre io non accennavo a muovermi.

C'era qualcosa di strano in lui. Di diverso.

Dal momento in cui mi aveva tirato la manica, attimi prima, fino ad ora.

Qualcosa di misterioso, a cui non avevo dato peso.

Feci un primo passo nel garage, completamente buio.

Un'improvviso odore di chiuso, di muffa e di marcio mi invase le narici, facendomi storcere il naso, e aumentando il sospetto.

Non sapevo come definire quell'odore, come qualcosa andato a male, qualcosa rimasto chiuso a lungo.

Il silenzio era talmente fitto da diventare inquietante.

Improvvisamente sentii la voce di Liam, che non aveva mai rotto il silenzio, nemmeno per un istante. Non riuscivo a vedere il suo corpo, ma doveva essere là da qualche parte, in fondo alla stanza, in mezzo al buio che copriva ogni cosa.
La sua voce apparve diversa.

-Tu sarai sempre dalla mia parte, vero Zayn? Me l'hai promesso.-

Il respiro mi inciampò in gola.

La voce del mio migliore amico era mutata. Era rotta, quasi stesse per scoppiare a piangere.

O a ridere.

C'era traccia di qualcosa simile a esasperazione. Perversione. Follia.

-L'hai promesso Zayn, mi hai detto che l'avresti fatto, qualsiasi cosa sarebbe successa.-

continuò lui, mentre coglievo ogni sfumatura della sua voce. Rabbia, isteria. Stava delirando.

-cosa c'è, Liam?- chiesi sottovoce, mentre lo sentivo venire verso di me.

-Guarda.- rispose lui, accendendo una luce.

Un istante mi bastò per abituare gli occhi alla luce improvvisa, che inizialmente mi accecò.

E poi lo vidi.


 

Il corpo di Danielle, steso a terra, immobile.

I suoi ricci scuri sparpagliati sul pavimento gelido, la sua pelle mortalmente pallida.

Il mio cuore smise di battere per un istante, quando il mio sguardo si posò sul petto di lei.

La carne era lacerata, mentre il petto di lei, cosparso di sangue, era forato da numerosi e profondi solchi. A tratti riuscivo a intravedere il bianco delle ossa.

Brandelli di pelle e di carne erano posati in disordine accanto al suo corpo, creando una visione disgustosa.

I suoi polsi erano monchi, incrostati di sangue, ma non volli chiedermi dove fossero le mani. La sua bocca era semi aperta, le labbra rotte erano sporche di sangue secco e scuro.

Trattenni a stento un conato di vomito.

Quell'odore. Era odore di carne umana.

Alzai lo sguardo verso Liam, mentre nel mio corpo iniziava ad essere scosso da spasmi di terrore.

Lui stava lì, in piedi, e guardava il cadavere della sua ragazza.

La guardava sorridendo, un sorriso perverso che mai avevo visto sul suo volto.

Lessi i suoi occhi, come solo io sapevo fare.

Guardava il corpo di Danielle con soddisfazione, come un bambino che guarda il castello di sabbia che ha appena costruito.

Ma allo stesso tempo lo guardava con desiderio.

Aveva desiderato quel corpo quand'era vivo, lo desiderava anche morto. Lo guardava con una possessività che non credevo possibile.

Quel brillio nei suoi occhi, il sorriso che mi rivolse quando sollevò lo sguardo verso di me, servirono solo a confermarmi la sua completa e totale follia.

Poi sollevò il braccio, che fino a poco prima era rilassato lungo il fianco.

Stretta tra le sue dita, una delle mani di Danielle. Era piccola, molle e insanguinata.

Lui l'aveva uccisa. E aveva ridotto il suo cadavere in un mucchio di carne strappata e ossa. Era pericoloso. Non era il mio migliore amico, era solo un pazzo.

Poi il suo sorriso si spense d'improvviso, e sul suo viso si formò un'espressione preoccupata.

-Zayn, tu sei dalla mia parte, vero?- disse, con la voce di un bambino.

Ma Liam era tutt'altro che un bambino. Tutt'altro che innocente.

Schiusi le labbra per parlare, mentre le mie gambe tentavano inutilmente di correre via.

La mia salivazione si era azzerata, avevo la bocca completamente asciutta.

Mentre la paura prendeva possesso di ogni parte di me, sussurrai assecondandolo:

-Dove la porti ora?-

Liam alzò un sopracciglio, mentre quel folle sorriso tornava ad increspargli le labbra.

-Oh no, Zayn. Io la voglio tenere.- disse lui, come se mi stesse spiegando qualcosa di terribilmente ovvio.

Poi aggiunse:- E ne voglio un'altra.-

--


Buonasera a tutti!
Sono tornata con un'altra one shot, questa volta un PELINO diversa dal solito :3
non chiedetemi a cosa stessi pensanso quando l'ho scritta, è il thè che fa brutti effetti ^-^
Spero comunque che vi sia piaciuta, nonostante il ruolo ehm ehm di Liam.
Vi sarei molto grata se mi lasciaste una recensione, mi farebbe molto piacere :3
A presto,

xx-SheDreamsMalik

 

  
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