Era praticamente impossibile che tutta la sfiga si potesse incollare a me.

Era da anni che,praticamente cercavo in tutti i modi di incontrare il mio idolo,ma niente,in nessun modo ci riuscivo.

Ah si! Mi chiamo Rebecca sono tedesca ma con origini italiane,precisamente calabresi.

Dovete sapere che la mia vita è stato un continuo susseguirsi di delusioni ed incertezze,e mai,dico mai,mi è capitato qualcosa di bello,che riuscisse a farmi sorridere almeno una volta.

Da anni sono di salute fragile,e perciò non riesco a fare quello che voglio.

I miei genitori continuamente apprensivi e pesanti,sono stati da sempre un ostacolo per il raggiungimento di ogni sogno che fino ad ora si è infranto come piccoli pezzi di carta,proprio davanti ai miei occhi.

Ho il cuore distrutto,e le lacrime non cessano,ne il giorno ne la notte..

E se c'è dunque qualcosa o qualcuno che mi spinge ad andare avanti è lui,si proprio lui il mio idolo..

Kiro,bassista di un'ormai ex band tedesca,fidanzato con Ricky un giornalista da anni,entrambi miei punti di riferimento.

Avrei fatto qualunque cosa per vederlo anche solo un attimo,sarei potuta scappare anche di casa se solo sarebbe servito.

Decisi di prendere carta e penna,e fra le lacrime scrissi alcune righe prima di lasciare  quella casa e prendere un treno diretto per Berlino.

"Cari Mamma e Papà,

Sono qui seduta in cucina a scrivere poche righe per spiegarvi il perchè del mio gesto.

Nonostante voi siate così premurosi nei miei confronti,io mi sono sempre sentita oppressa,incapace di poter realizzare quelli che erano i miei desideri.

Ho visto infrangersi proprio davanti a me,la possibilità di poter evadere da qui e di poter realizzare tutti i miei sogni.

Molto probabilmente quando voi sarete tornati dal lavoro,io non ci sarò più..

Sarò andata via a realizzare il mio unico ed ultimo dei tanti sogni che una volta avevo.

Potrebbe essere l'ultima cosa che farò,e non voglio che anche questo possa infrangersi.

Vi prego di perdonarmi,ma sono stata costretta.

Con amore,vostra figlia Rebecca."

 

Agguantai il giubbotto e la borsa,andando contro ogni rischio,che sarebbe potuto capitarmi.

Camminai per chilometri prima di poter arrivare alla stazione,guardai gli orari dopodichè mi recai all'edicola per comprare il biglietto.

Durante il tragitto,più tempo passava e più sentivo il cuore in gola,continuavo nonostante tutto a pensare che quella,era  stata la decisione più giusta da prendere.

Il tempo trascorse velocemente,e in un battibaleno mi ritrovai alla stazione di Berlino.

La stazione era affollta,ma non feci in tempo a notare nulla che scappai per uscire e prendere un taxi.

Salì sul primo che mi capitò,chiedendo all'autista di portarmi in centro.

Mi persi di nuovo nei miei pensieri quando il simpatico signore di colore che era alla guida,mi avvertì che ero arrivata a destinazione..

Tra la paura e l'ansia,tra la voglia di potercela fare e dire che non era soltanto un sogno passò un'intera giornata alla ricerca dell'indirizzo che una persona anonima mi diede diversi giorni prima della mia presa di decisione.

Finalmente arrivai davanti al palazzone descrittomi dalla stessa persona che mi diede l'indirizzo,ero a diversi metri di distanza  e ad ogni passo verso quel gigantesco portone color cioccolata,mi sentivo il cuore morire in gola.

La distanza era diventata minima,ma vidi uscire dalla porta lui,la sola persona per la quale io avevo compiuto quel gesto.

Istintivamente gridai il suo nome,il suo vero nome e lui voltandosi mi guardò e sorrise,come se già mi conoscesse e mi stesse aspettando.

Lui,l' 'anima del sole' era li davanti a me,e non ci volle un secondo di più che mi ritrovai tra le sue braccia,inondandogli di lacrime quel giubbotto color mare..

Ero riuscita ad incontrarlo,ero riuscita a relizzare il mio più grande sogno.

 

 

           _The End