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Autore: Alue    12/01/2013    2 recensioni
Qualcosa lo turbava intimamente e fra le lenzuola del color del mare si girava e rigirava senza trovare una comoda posizione. La sua mente era popolata da miriadi di immagini che si susseguivano e tutte riguardanti lei. Lei che gli aveva fatto vibrare l’anima dall’emozione di stringerla a se e farla sua, scoprendo ogni singolo attimo d’amore.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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≈ Dreaming ≈

 <3 Alue! <3

Piccola premessa prima che andiate a leggere! Ho scritto questa OneShort ascoltando la colonna sonora di "Lezioni di Piano", nello specifico "The sacrifice" di Michael Nyman, perciò per leggerla con lo stesso sentimento vi consiglio di ascoltarla mentre leggerete! ^^ Per tutto il resto... BUONA LETTURA E FATEMI SAPERE SE VI è PIACIUTA O COSA AVRESTE CAMBIATO! <3 <3 <3
La stanza era buia, ma dalle grandi finestre nello stile di Versailles la luce entrava fioca e s’infrangeva suoi contorni del letto a baldacchino, disegnando i morbidi dettagli del legno inciso del letto e dei panneggi della stoffa che scendevano dolcemente. Dalla gabbietta del canarino dormiente, il quale solitamente cantava la sua gioia al mondo, non arrivava nessun rumore se non quello del suo tenero respiro.
Hyun Joong dormiva nel silenzio della sua camera senza che nessuno lo potesse svegliare, cullato solo dal suono del suo carillon che non accennava ancora a spegnersi; ma il suo sonno non era tranquillo. Qualcosa lo turbava intimamente e fra le lenzuola del color del mare si girava e rigirava senza trovare una comoda posizione. La sua mente era popolata da miriadi di immagini che si susseguivano e tutte riguardanti lei. Lei che gli aveva fatto vibrare l’anima dall’emozione di stringerla a se e farla sua, scoprendo ogni singolo attimo d’amore.
Inconsciamente credeva di essere sveglio, perché i sogni, che lo tormentavano, erano così vividi da fargli credere che stesse rivivendo ancora quelle stesse emozioni. Eppure… eppure sentiva che qualcosa lo teneva lontano, ancorato saldamente alla realtà che non accennava a voler lasciarlo in pace, per poter finalmente abbandonarsi fra le braccia della sua donna.
In sogno dapprima vedeva la sua Park RiRin seduta su una sedia a dondolo nel portico davanti casa, mentre disegnava con estrema precisione e bontà lo scenario che le si presentava davanti o nella sua fantasia; improvvisamente tutto cambiava ed erano entrambi sulle sponde del lago nell’intento di mangiare il loro solito picnic; e ancora cambiava, facendogli apparire davanti una tenera serata, seduti a terra fra le coperte, davanti al fuoco scoppiettante del camino, coccolato dalle sue mani candide.
Hyun Joong sentiva dentro che sarebbe potuto diventare pazzo ogni volta che chiudeva gli occhi e l’aveva di nuovo davanti, ma quella fu la più crudele di tutte le notti in cui l’aveva sognata.
Bella, senza veli, con il suo profumo di vaniglia e ciliegi in fiore, la rivide tra le acque di quel mare blu che tante notti li aveva trasportati nelle acque più profonde della passione.
L’aspettava e sapeva che lo desiderava, tanto quanto lui desiderava lei. La sua mano aprì la porta e la trovò già pronta, distesa di fianco sul letto con addosso solo una fine e trasparente sottana. Hyun Joong rimase per qualche secondo abbagliato, poi recuperata un po’ di lucidità, si era lentamente tolto la camicia e l’aveva lasciata cadere a terra, avvicinandosi a RiRin. Si era seduto sul letto e le aveva disegnato il contorno del suo profilo con una mano, per poi chinarsi a baciarla dolcemente; lei non oppose resistenza, ma con un movimento fluido si distese e l’accolse su di sé. Hyun Joong si tenne con le sue forti braccia, mentre continuava a baciarla con dolcezza e faceva aderire il suo bacino a quello di lei e RiRin gli accarezzava la schiena, graffiandolo delicatamente. Joong ebbe dei fremiti, ansimando sulla sua bocca, e fece scivolare una mano su una coscia, assaporando le sue forme e la sua pelle morbida; continuò a camminare lungo quella via, sedendosi e facendola accomodare su di lui. Prese i lembi della seta e le sfilò l’unico intralcio che lo divideva dal suo corpo. Sorrise nel vederla finalmente nuda di fronte a lui e lei fece lo stesso, riprendendo a baciarlo con più passione e mordendogli le labbra a cuore senza fargli male, mentre le mani scesero lungo la patta dei suoi pantaloni. Sentì i desideri di Hyun Joong chiamare e cominciò a esaudirli, sbottonandogli i pantaloni. Lui l’aiutò e in poco tempo finirono dove poco prima era finita la camicia; RiRin si distese su di lui e baciò il suo collo, graffiando più avidamente i suoi fianchi ed imponendogli con lo sguardo di pregarla di continuare a scendere più giù.
Hyun Joong gemette e RiRin baciò i contorni del suo ventre, mentre con grazia sinuosa, sfilava via anche l’ultimo indumento del ragazzo.
Erano quelli gli anni più caldi della loro storia, quando ancora dovevano scoprirsi e cominciare ad abituarsi alla vita coniugale, e Hyun Jong li ricordava bene. La memoria non aveva perso neanche un secondo di quegli istanti e quella notte glie li ripropose, cattiva e senza cuore.
Nell’aria della camera da letto si librarono ansimi e gemiti. Hyun Joong aumentava il ritmo del suo amore e lei ne chiudeva di più, donandogli ciò che aveva di più caro. La loro pelle bruciava al contatto l’una con l’altra e anche se il fuoco d’amore li faceva sudare e faceva galoppare all’impazzata i loro cuori, non si fermarono. Non sentivano nessuna stanchezza e i loro corpi ancora giovani imploravano al tempo altro tempo da consumare insieme in quella notte.
Il sogno era per Hyun Joong un’inaudita tortura che continuava senza fine, ma proprio quando i due arrivarono all’apice della loro passione, dissolvendola insieme in forti gemiti grondanti di piacere, si svegliò di soprassalto. Con l’affanno e il cuore che chiedeva pietà, si guardò intorno e si passò una mano fra i capelli, quindi sul viso, scoprendosi sudato e più stanco di quando era andato a dormire.
In quel preciso momento il carillon si richiuse facendo cessare dolcemente la melodia e la danza delle due bamboline vestite come due amanti in una serata di gala
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