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Autore: Cilyan    12/01/2013    2 recensioni
L'odore della pioggia gli penetrava le narici, dilatandole e nascondendo fra quei piccoli e stretti antri un amore che nemmeno l'aria più ispida e cattiva avrebbe saputo celare.
E mentre le piccole goccioline di acqua gli colavano giù dal naso, Harry pensava che non sarebbe mai più riuscito ad assaporare i sentimenti della pioggia come un tempo. E mentre le piccole dune di acqua gli si addensavano addosso, non riusciva a percepire altro se non il candore di quelle gocce ormai così prive di significato per lui, anche se, una volta ne avrebbero uno. Ma ora che non aveva più niente e nessuno su cui contare, in lui rimaneva solo il vago vuoto dell'inutilità di chi si domanda quale sia il suo ruolo sulla terra.
Ma ora che l’unica e sola scelta che aveva davanti era la morte la vedeva sempre piú chiara la vita, con quelle sue sfumature dorate e celesti come i suoi occhi, protratte per metri e metri di distanza fino a divenire chilometri;
come le sue lunghe ciglia piene di quegli accenni di un giallognolo non puro, ma sporco eppure al contempo bellissimo;
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Remember the rain”

 

L'odore della pioggia gli penetrava le narici, dilatandole e nascondendo fra quei piccoli e stretti antri un amore che nemmeno l'aria più ispida e cattiva avrebbe saputo celare.

E mentre le piccole goccioline di acqua gli colavano giù dal naso, Harry pensava che non sarebbe mai più riuscito ad assaporare i sentimenti della pioggia come un tempo. E mentre le piccole dune di acqua gli si addensavano addosso, non riusciva a percepire altro se non il candore di quelle gocce ormai così prive di significato per lui, anche se, una volta ne avrebbero uno. Ma ora che non aveva più niente e nessuno su cui contare, in lui rimaneva solo il vago vuoto dell'inutilità di chi si domanda quale sia il suo ruolo sulla terra.

Ma ora che  l’unica e sola scelta che aveva davanti era la morte la vedeva sempre piú chiara la vita, con quelle sue sfumature dorate e celesti come  i suoi occhi,  protratte per metri e metri di distanza fino a divenire chilometri;
 come le sue lunghe ciglia piene di  quegli accenni di un giallognolo non puro, ma sporco eppure al contempo bellissimo;

 come i suoi capelli  con quelle macchie marroncine qua e là, i così detti dissapori della vita , tanto utili ad imparare o come i suoi fiumi di parole, mai detti a caso.

Harry guardava tutto ciò e le lacrime non si fecero attendere ad arrivare anche su quegli occhi ormai da tempo asciutti e privi di ogni residuo di lucidità.
Harry guardava tutto questo e le sue mani cominciavano a tremare, intrise ancora del loro sangue, colme di tutto il sentimento che piú non aveva.
Era stato un pazzo.
Li aveva ridotti tutti in quello stato e lui, lui era l'unico superstite in una caserma di sentimenti ormai persi.
Li aveva toccati, li aveva amati, aveva percepito i loro gemiti di dolore mentre, mentre  ,legati tanto stretti da avere il respiro mozzo, venivano squarciati sotto i suoi occhi nascosti immobili dentro una grande tenda blu e fradicia.
Li aveva osservati scorrere in fiumi di lacrime che lui ormai non aveva ed il suo rimpianto lo aveva quasi ucciso con l'acquietarsi delle loro grida disperate, mentre l'uomo si allontanava per ridere un po’ di piú della sua gelida gioia nel vedere il sangue scorrere.
Ed Harry, mentre si ritrovava solo nella stanza, osservato l'abominevole andare via indisturbato, si chinó su ognuno di essi, in un silenzio che voleva dire tomba e chiamó lesto il 118, per poi premurarsi di tamponare le loro ferite mortali, forse, stando attento a non infettarli della sua codardia, mentre dalle loro labbra non pendeva altro che speranza e amore perchè almeno lui si era salvato. E quando gli avevano detto " Faremo del nostro meglio" allontanandolo da loro, era uscito fuori dall'ospedale e, con le mani intrise di quella che sarebbe benissimo potuta essere vernice, si maledisse e maledisse ancora, inspirando il profumo di quell'aria piena di orgoglio e morte.
Ma, quando ad un gemito piú acuto si sentì l'orrida figura malvagia addosso, sorrise perchè tanto lui lo sapeva che li avrebbe persi.
Sapeva che se si fosse mosso prima tutto sarebbe andato come doveva andare.
Lui legato con gli altri e quei coltelli a squarciargli la carne al ritmo dei suoi respiri silenziosi, ma almeno carichi di empatia e amore degli altri.
Invece no, si era ritrovato a fissare l'umido cielo tra l'azzurro e il grigio fumo, con gli occhi vuoti, i capelli bagnati e tirati all'indietro, quasi detestabili in quel momento, con le mani strette a pugno lungo i fianchi e le lacrime agli occhi, mentre si lasciava guidare verso la macchina dello sconosciuto, consapevole del suo destino: l'avrebbe pagata.
E l'avrebbe pagato davvero quello che lui definiva il più grosso errore della sua vita, se due mani non lo avessero afferrate e "no" si sentì gridare.
Erano due mani lunghe ed impercettibili. Di un fantasma, avrebbe detto se ci avesse creduto, ma l'unica certezza che aveva era che fossero quelle di Louis anche se gli sembrava impossibile.
"Sei morto?" riuscì solo a pensare mentre usciva da quella macchina bianca in cui era entrato, approfittando dell’impallidire del conducente malevolo che se ne ripartì subito in quarta , finendo per cadere in un fosso e rimanerci bloccato.
E come se lo avesse sentito, Louis rise per la scena e "no" disse tirandolo a sè e conducendolo dentro l'ospedale.
Insieme mano nella mano, salirono le scale in  silenzio ed il calore della stanza numero 232 gli carezzó il viso, quando Harry giunse al letto in cui giacevano i corpi bendati degli amici.
Non si staccó per un attimo neppure per toccarli, tenendo salda la mano del suo amico,.finchè , giunto al letto del castano, non resistette e lo bació.
Lo bació come aveva sempre desiderato, lo bació come non aveva fatto con nessun altro prima di allora e "Harry"
Louis aveva aperto gli occhi e la sua ombra era scomparsa, finita chissà dove.
"Eri con me" disse solo il riccio, mente e il sangue che aveva rappreso ormai sulle mani, si staccava in piccole croste, sgretolandosi con il suo cuore ormai rinato perchè ormai tutti erano salvi.
"Boo" il suo Boo era salvo e questo non lo avrebbe mai  ripagato abbastanza, il destino, perchè , dopo tutto la pioggia ripulisce sempre tutto , anche il catrame dal cuore degli uomini, anche il lerciume delle loro anime, pulisce .Pulisce e basta e rigenera anche l'ingenerabile, perchè è la pioggia, è il suo lavoro, il suo faticoso e duro lavoro.



Bonsoir! :3

Buona sera miei carissimi lettori!
Allora non ricordo neanche più quando scritti questa os, ma vorrei ringraziare la mia carissima amica Jun ( Firlight_  se non la conoscete) che mi ha betato la storia!
Mi aveva consigliato di cambiare ancora perchè  è poco introspettiva ed altre cose, ma  dato che non ho ispirazione  ve la  passo così ;)
Un bacione e grazie mille a coloro che mi seguono assiduamente!
Ancora non posso credere che 54 persone mi abbiano messo tra i preferiti! Ai 50 avevo ballato la conga, ora non so che fare O.O
Grazie mille, ora piango * non badate a quello che dico*
Allora ora vi lascio un paio di Link dei miei amici ^___________^

I'm here for you
 ( ha aggiornato da poco, ma la storia merita, nonostante io abbia detto che l'ultimo capitolo non fosse gran che rispetto agli altri mi manca ancora la parte larry, per cui ignoratemi u.u )

You drive me crazy
( storia di una ragazza fantastica e dolcissima che fa sempre troppi ringraziamenti ^_^ )

The Only Exeption
( storia a quattro mani della mia dolce Ni ^_^  che mi fa sempre troppissima pubblicità O.O)

I'll take care of you. It's a promise
( Fra si merita tutti i lettori del mondo perchè usa un fluff assuramdente bello ** )

Without you  I can't go along
( Storia molto complessa direi! Se leggete capite u.u)

Ouch, I've lost myself again
( ^.^ adoro questa ragazza! Tra poco pubblicherà il secondo capitolo di questa minilong che vi consiglio vivamente :)




  
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