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Autore: Feel Good Inc    12/01/2013    4 recensioni
{ I classificata nel contest 'TV Shows Addicted - Quando i telefilm diventano droga' di Deb e Ili91 }
«Hai decisamente poco colpo d’occhio, Nick Miller. Ci credo che tu non abbia mai sfondato come avvocato. Sono cuscini
{ Nick/Jess | lievi spoiler season #2 | alte dosi di fluff }
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jessica Day, Nick Miller
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Just for therapy ~

di cose morbide, colorate e seccanti

 

 

 

 

 

«Uh, Jess?»

Gli occhi della ragazza sono due piccole macchie celesti perse in un mare più grande e più variopinto. Non gli risponde, lo guarda soltanto, sorridente come una bambina sotto l’albero di Natale. Nick prende posto con cautela in poltrona – piano, molto piano, perché non è sicuro che un movimento brusco non gli darebbe il giusto input per fare qualcosa di cui in seguito si pentirebbe amaramente, come ad esempio urlarle addosso – e la scruta per un po’ prima di finire di esprimere il difficile concetto.

«Cosa... sono... quelli?»

Jess non cambia espressione, ma si stringe ancora di più al morbido coso giallo – giallo – che tiene tra le braccia e che fa a pugni col suo rossetto fucsia.

«Hai decisamente poco colpo d’occhio, Nick Miller. Ci credo che tu non abbia mai sfondato come avvocato. Sono cuscini

Pronuncia le ultime due parole nel tipico tono di Capitan Ovvio vestito da maestrina delle elementari che spiega a un bambino che due più due fa quattro, quindi sfodera un sorriso più sfrontato del solito. Nick comincia già a pentirsi anche solo di aver aperto bocca. Con Jess è così abituale pentirsi anche solo di aver aperto bocca.

«Lo so che sono cuscini, Jess. È che sono...»

«Cosa?»

Digrigna i denti. «Tanti. E... e colorati

Jess ridacchia e ne lancia uno verso il soffitto – uno di un verde fosforescente da fare invidia ai giubbetti antinebbia – e Nick ne segue il percorso rabbrividendo: dove ha trovato delle cose del genere? Chi venderebbe mai un simile assortimento di roba inutile e morbida e sfolgorante e agghiacciante? Dev’essersi perso qualcosa, il mondo non può essere ricaduto tanto in basso dopo gli orsetti di gelatina. Brr, gli hanno dato gli incubi per anni, gli orsetti di gelatina.

«Andiamo, Nick, non li trovi bellissimi?»

«Non è il termine che userei io.»

«Pfui, non lo voglio sapere il termine che useresti tu. Io li adoro. E poi mi servono, li si può usare come terapia distensiva, lo sapevi?»

Nick apre la bocca per rispondere che no, non lo sapeva, ma se ad avere bisogno di una qualunque terapia è Jessica Day non ci si può stupire di niente – invece non spiccica parola, perché al cuscino verde fosforescente se n’è aggiunto un altro, rosa, bontà divina, rosa scioccante, e la reminiscenza scolastica che glieli indica come colori complementari in questo momento non riesce a renderglieli meno spaventosi.

Jess prosegue nella sua illuminante esposizione, non accorgendosi o forse non curandosi della sua aria allucinata. «Sì, ecco, ho letto questo articolo geniale sull’applicazione di cuscini nei punti doloranti del corpo, e dal momento che sono stata licenziata e che ci si è messa anche la sindrome premestruale e che sono emotivamente e fisicamente a pezzi – lo sai, no – ho deciso di comprarli e vedere se mi sento meglio. A te sembra che mi senta meglio?»

«Jess.» Nick si è accorto da tempo, non saprebbe dire da quanto con esattezza, che quasi ogni frase che le rivolge comprende anche il suo nome. Si è sempre detto che è per attirare la sua attenzconcentrazione, anche in quei momenti in cui nell’appartamento non c’è nessun altro e dunque è lampante che lui non sta parlando che con lei. Ma per quante volte la chiami, Jess non esce mai dal suo mondo di favola, e anche adesso non lo degna di uno sguardo e continua semplicemente a far svolazzare quei suoi cuscini verde e rosa come se da quel gesto così fastidiosamente infantile dipendesse la vita stessa. «Penso che tu abbia frainteso. Impacchi del genere non richiedono cuscini particolari?»

«Oh? Questi non ti sembrano particolari?»

«Indiscutibilmente.» Nick lancia un’occhiataccia al cuscino giallo che lei si ostina a tenersi stretto al petto come il giocattolo preferito. Urge un abile cambiamento di tattica. «Avevamo già dei cuscini in casa, non serviva che ti portassi dietro tutto un negozio. Schmidt avrà qualcosa da ridire sul modo in cui spendi–»

Per la prima volta lo ricambia della stessa occhiataccia, così improvvisa e bruciante che d’istinto lui si fa piccolo piccolo nel riparo della sua poltrona stinta. Ha addirittura smesso di giocare e ciò non è il miglioramento che Nick si augurava.

«Stai parlando di quei cosi deformi cui ho assicurato una più degna sistemazione?»

Nick batte le palpebre. Ci mette un attimo a capire il non detto. «Hai buttato via i nostri vecchi cuscini?!»

«Erano noiosi, Nick. Erano grigi. Niente di noioso e di grigio può aiutare chicchessia a sentirsi meglio.»

«Io li abbracciavo ogni volta che lasciavo un messaggio a Caroline» borbotta lui, vagamente confuso, «e un po’ meglio mi sentivo...»

«Questo perché eri talmente ubriaco da non capirci niente di cuscini.»

«Da quando essere ubriachi preclude la competenza sui cuscini?»

Jess ci pensa su per un attimo. «Hai ragione, colpa mia. Tu non capisci niente di cuscini, la sbronza è del tutto irrilevante.»

Nick rimane a guardarla a bocca aperta, conscio del livello di assurdità della conversazione – di tutte le conversazioni che abbia mai avuto e che mai avrà con Jess. E come avrebbe dovuto immaginare, il silenzio gioca a suo sfavore, perché Jess ne approfitta per calare l’ultima carta, quella decisiva.

«Tu non credi che questi adorabili morbidissimi cuscini vivaci possano far star meglio nessuno, vero? Bene, allora te lo dimostro subito. In guardia, Miller!»

Non ha il tempo di alzare le mani, e l’ennesimo oggetto nemico – guarda caso, quello giallo – gli si abbatte forte in faccia, premendolo contro lo schienale della poltrona e mozzandogli il respiro.

«COSA ACCIDENTI...?!»

Ma ecco che arriva anche il cuscino verde, e quello rosa, e poi uno rosso e uno viola e uno blu e uno arancione e uno marrone – sul serio, chi è quel soggetto che vende cuscini marroni? – e prima di rendersene conto Nick si ritrova a ricambiare l’attacco, ad agguantare tutti i cuscini che può e a buttarsi sul divano addosso a Jess, che trasforma una risata in un gridolino e si difende come può. Soltanto allora scopre che quei maledetti sono addirittura imbottiti di piume, perché nell’arco di un minuto respirare senza ritrovarsene una in bocca diventa impossibile. E davvero non ci ha fatto caso, non ricorda quando ha cominciato a ridere, ma sta ridendo e sta giocando a cuscinate con Jess come un deficiente e la cosa più preoccupante di tutte è che non riesce né a fermarsi né a vergognarsi. E dire che con Jess è così abituale vergognarsi.

Alla fine restano tutti e due là senza fiato, a cercare di recuperarlo, e Jess gli è addosso perché ha vinto lei – vince sempre lei – ma non c’è nessuna rivalsa nel sorriso esausto che gli rivolge oltre il bordo di un ennesimo cuscino della stessa tonalità di celeste dei suoi occhi.

«Te l’avevo detto» canticchia. «Mica li ho presi solo per me.»

Nick l’osserva, morbidamente incastrato tra il divano e i suoi capelli che scivolano a sfiorargli una guancia, e non trovando di meglio da dire o da fare distoglie lo sguardo sbuffando. «Ti odio, Jess.»

«Eppure stai sorridendo. Dovresti sorridere più spesso, a proposito; Charlie Chaplin diceva che un giorno senza un sorriso è un giorno perso.»

«Comunque scommetto che Charlie Chaplin non aveva cuscini colorati dentro casa.»

«Oddio, non saprei. Magari più tardi freghiamo il computer di Winston e facciamo una ricerca...»

Nick lo sente, il sorriso che ancora ha sulle labbra, e quando si volta a guardare Jess che ha puntato un gomito sotto la sua spalla e ammira sognante il mare di piume che li circonda – è morbida, colorata, seccante e anche bella, Jess: non glielo dirà mai ma è bella davvero – vede che lo stesso sorriso se ne sta sulle labbra e negli occhi di lei. E si rende conto che l’ultima volta che ha pronunciato il suo nome ce l’aveva già, la sua attenzione. Perciò forse è solo che gli piace, il suono del nome di Jess – gli piace chiamarla e sapere che lo ascolta, sapere che c’è.

Stranamente non ha nessuna voglia di alzarsi da quel divano. I vecchi cuscini grigi non l’hanno mai fatto sentire così bene, riflette. Ma neanche questo le dirà mai.

«Magari più tardi» concede soltanto. Più tardi.

 

 

 

 

 

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Spazio dell’autrice

 

Questa storia è stata scritta per il contest TV Shows Addicted – Quando i telefilm diventano droga, indetto da Deb e Ili91, classificandosi prima. Questa storia. Prima. Ancora non ci credo. *ESPLODE* Ah, sì, e si è aggiudicata anche il premio speciale per la storia più originale. *ESPLODEDDIPPIÙ*

*si riprende* Il regolamento prevedeva di scegliere un prompt e una citazione: le mie scelte sono ricadute su cuscini e «Un giorno senza un sorriso è un giorno perso» (Charlie Chaplin). Come ho detto alle giudici, la cuscinoterapia esiste e porta dei benefici prettamente fisici, ma l’eventualità che possa far bene anche all’umore è un’idea tutta della mia Jess. Pertanto, figuratevi, ero convinta di aver scritto una cosa che definire assurda era poco XD Awhn, sono felice come un re (cit.)

Ringrazio di tutto cuore Deb ed Ili per l’opportunità offertaci con questo adorabile contest, e faccio i complimenti a tutte le altre partecipanti, delle quali vi invito a leggere le storie.

Che cosa posso aggiungere? Sono onestamente senza parole. ;////; Riporto qui i giudizi e i fantastici banner e me ne scappo a piangere un altro po’ dalla gioia.

Aya ~

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valutazione Grammatica:

 

- Grammatica/Sintassi: 9,5/10
La storia è indubbiamente scritta bene, benissimo.
La grammatica è, a mio avviso, quasi impeccabile. Ad ogni modo ti elencherò quello che ho trovato poco chiaro:
“Nick prende posto con cautela in poltrona – piano, molto piano, perché non è sicuro che un movimento brusco non gli darebbe il giusto input per fare qualcosa di cui in seguito si pentirebbe amaramente, come ad esempio urlarle addosso – e la scruta per un po’ prima di finire di esprimere il difficile concetto.” Trovo questa frase un po’ contorta. L’ho dovuta leggere più volte per capirne il vero senso. Devo ammettere che, la prima volta, avevo inteso l’inciso come se fosse stata Jess a poter scattare ad un movimento brusco e non Nick. Solo successivamente ho compreso davvero quello che volevi intendere. Trovo, quindi, che avresti potuto esprimere meglio quel concetto.
“tanto in basso dopo gli orsetti di gelatina. Brr, gli hanno dato gli incubi per anni, gli orsetti di gelatina.” Comprendo che la ripetizione sia stata voluta, ma trovo che sarebbe stato il caso, invece, di utilizzare un sinonimo o di non inserire nuovamente “orsetti di gelatina”, il senso si capiva benissimo lo stesso.
“Jess prosegue nella sua illuminante esposizione, non accorgendosi o forse non curandosi della sua aria allucinata.” Avrei messo una virgola dopo “accorgendosi” e una dopo “curandosi”.
“«Tu non credi che questi adorabili morbidissimi cuscini vivaci possano [...]” Manca una virgola dopo “adorabili”.
“e prima di rendersene conto Nick si ritrova a ricambiare l’attacco” Dopo “e” e dopo “conto” avrei messo una virgola.

 

 

Valutazione Deb:

 

- Stile: 9,5/10;
Trovo che il tuo stile sia molto, molto fluido.
La storia si legge benissimo ed è molto curata, nel dettaglio.
Le prime righe della storia, però, mi hanno lasciato un po’ perplessa. Avrei preferito una descrizione più canonica, non che la tua non fosse bella, ma l’ho trovata un po’ inappropriata in quel momento.
“e anche adesso non lo degna di uno sguardo e continua semplicemente a far svolazzare quei suoi cuscini” In questa frase avrei scritto “non lo degna di uno sguardo, continuando semplicemente…”. Trovo che, in questo modo, la frase sia più fluida.
Per il resto trovo che la tua storia abbia il giusto stile per una fanfiction di questo genere.

- IC/caratterizzazione personaggi: 15/15;
Non posso non farti i complimenti anche su questo punto.
I personaggi sono caratterizzati molto bene. Non li ho trovati minimamente OOC. Davvero complimenti! Comprendo quanto possa essere difficile riuscire a mantenerli IC.
E trovo davvero vero il fatto che, probabilmente, Nick – per citare la tua storia – “non glielo dirà mai”, anche se, diciamocelo, secondo me i pensieri che hai scritto nella tua storia, li pensa anche nel telefilm. O almeno, spero.

- Originalità/Sviluppo trama: 14,5/15;
Esordisco dicendo: non mi stupirei se vedessi una scena del genere nel telefilm stesso.
Il che significa che non ho nulla da dirti sullo sviluppo della trama. È stata sviluppata in modo lineare, in modo vero, come se tu dovessi davvero scrivere un episodio della serie tv.
Parlando dell’originalità, sei riuscita a prendere il prompt cuscini e scriverci una fanfiction assolutamente carina.
Si può dire che la lotta con i cuscini sia un po’ un cliché, ma come ti ho scritto nella categoria prompt, trovo che tu sia riuscita a prendere il prompt trasformandolo in un personaggio. Sono assolutamente essenziali in questa fanfiction e non solo per la lotta, ma anche per il modo in cui sono stati inseriti nella storia. La storia del licenziamento, anche se solo accennata, l’articolo che ha letto Jess – dove diavolo ha letto un articolo del genere? xD – e la conseguente lotta per far comprendere a Nick che, sì, i cuscini possono farti star meglio.

- Utilizzo prompt/frase: 10/10;
Non posso darti meno del voto pieno, sia per l’utilizzo del prompt che per l’utilizzo della frase. Li hai utilizzati in modo sublime.
Il prompt è assolutamente la ruota che fa girare la fanfiction, la linea guida. I cuscini stessi sono uno dei personaggi della fanfiction, come se fossero assolutamente importanti.
Per quanto riguarda la frase, non ho nulla da eccepire. L’hai citata in modo congruo, come se fosse assolutamente normale esprimere quel concetto, che, successivamente, non è stato dimenticato, ma approfondito.
Davvero complimenti.

- Opinione personale: 5/5.
Durante la prima lettura della fanfiction, quindi quando l’ho letta senza dover dare alcuna valutazione, l’ho decisamente mangiata.
È una storia davvero ben scritta e coinvolgente.
Davvero molto bella, complimenti! :)

 

 

Valutazione Ili91:

 

- Stile: 9/10;
Lo stile usato per la storia era davvero appropriato per la stessa.
È scorrevole, brioso e non permette di staccarsi dalla storia neppure per un attimo.
In alcuni punti diventa un filo troppo contorto – anche se ho apprezzato molto come ha permesso di rendere la caratterizzazione mentale di Nick – e ho dovuto rileggere il periodo in questione, ma per il resto si è trattato di una lettura davvero entusiasmante e piacevole.

- IC/caratterizzazione personaggi: 15/15;
La caratterizzazione mi è sembrata assolutamente perfetta.
Davvero, è così difficile trovare una caratterizzazione così ben fatta e che mi permettesse di pensare di star leggendo un copione di New Girl, anziché una fanfiction.
Ho adorato come hai caratterizzato Nick e Jess e il loro rapporto, così conflittualem ma con una lieve dose di dolcezza alla fine.
Tanti, tantissimi complimenti!

- Originalità/Sviluppo trama: 15/15;
La storia non è per nulla banale ed è stata sviluppata alla grande. Inoltre ci sono delle chicche adorabili, come ad esempio Nick che fa il paragone con i cuscini e pensa agli orsetti di gelatina o Jess con il suo misterioso articolo sui cuscini per sentirsi meglio.
Sei riuscita a tirare fuori una storia divertente e interessante, con un finale perfettamente adatto a Jess e Nick, alla... “forse, prima o poi, chissà”. Molto, molto brava, complimenti!

- Utilizzo prompt/frase: 10/10;
Hai utilizzato sia il prompt, sia la frase alla perfezione.
Il primo ha un'importanza davvero primaria nella storia e ogni singolo punto della trama ruota intorno a quei adorabili cuscini colorati.
Interessante anche il modo in cui la frase è stata inserita nel testo, citata da Jess quasi per caso, e che ha portato ad un divertente e dolce sviluppo.

- Opinione personale: 5/5.
Questa storia mi è piaciuta tantissimo, a cominciare dal molto di rappresentare Jess e Nick. Sono davvero esplosivi insieme e ho apprezzato talmente tanto le loro azioni pazze, i ragionamenti di Nick, i cuscini scioccanti e gli orsetti di gelatina, che ho concluso la storia con un sorriso stupido sulla faccia.
Complimenti per la storia e grazie mille di aver partecipato.

 

 

Totale grammatica: 9,5
Totale Deb: 54/55
Totale Ili91: 54/55

TOTALE: 117,5/120

   
 
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