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Autore: Cilyan    13/01/2013    6 recensioni
Perché mi sono buttato?
Perchè la mia vita non aveva più senso?
Perché non sono mai riuscito a vivere veramente?
Perché ogni cosa che facevo mi sembrava sbagliata?
E perché sono ancora qui anche dopo essere morto?
Perché sento gli altri ripetere in continuazione “Non ce l’ha fatta”?
Perché mi sembra di vedere questa scena da una finestra aperta?
Genere: Angst, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Nonsense, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Os scritta per il compleanno di Zayn. L'avevo in mente da un po', magari diversa e beh sapete il pc me l'aveva cancellata quindi l'ho riscritta completamente diversa o quasi.

Dedico questa storia a tutti coloro che credono nell'amicizia. Lo so sono un'inguaribile ottimista, ma sapete ho sperimentato il pessimismo anche io , ma una cosa rimane invariata. Credo nell'amicizia con tutta me stessa.
Per cui: A coloro che non hanno un amico su cui contare auguro di non perdersi mai d'animo e di cercare qualcosa che li faccia stare bene.

“SUICIDE”



Suicidio, sembra una parola entrata nel vocabolario comune ormai.

Ma la gente sa cosa voglia dire davvero suicidarsi?

Il dolore che si prova a metter fine alla propria esistenza?

L'amarezza di non aver vissuto a fondo, quegli sguardi pieni di incomprensione che la gente, guardando la tua bara con disprezzo, ti rivolge?

La gente lo sa cosa vuol dire soffrire veramente?

Cosa vuol dire essere presi in giro costantemente, ogni singolo giorno, la paura che ti fa scoppiare orecchie, la pelle d’oca e i brividi lungo la schiena?

Cosa vuol dire venir sgridati ogni santissimo minuto della propria vita  per colpe che non si hanno, perché i propri genitori si odiano?

Cosa vuol dire non essere capiti perché si hanno gusti particolari sul vestire o di comportamento?
Essere presi per qualcuno di “facile” solo per il bell’aspetto?

Sanno cosa voglia dire non trovare buoni amici perché alla fine tutti, o quasi, lo sono solo per interesse?
La gente, gran parte della gente, non può capire neanche minimamente cosa voglia dire tutto ciò.

E non lo capisce neanche quando, ormai morto, ti vede sul ciglio della strada, bruciato, mille petali rossi a contornarti, quei petali rossi che produce il tuo corpo stesso, no, non lo capisce proprio.

E non lo capisci neanche tu, non capisci perché lo hai fatto, perché ti sei buttato della benzina addosso per poi darti fuoco e gettarti dalla terrazza del quarto piano.

E non lo capisci e ti rimangono soltanto mille e più perché nella mente.

 

Perché mi sono buttato?

Perchè la mia vita non aveva più senso?

Perché non sono mai riuscito a vivere veramente?

Perché ogni cosa che facevo mi sembrava sbagliata?

E perché ero ancora lì anche dopo essere morto?

Perché sento gli altri ripetere in continuazione “Non ce l’ha fatta”?

Perché mi sembra di vedere quella scena da una finestra aperta?

 

Tutte domande, mille perché, mille quesiti, tanta confusione in testa e poi, poi la luce, lui.

Non mi parlò neanche eppure sapevo già il suo nome :Joseph.

Un angelo?

Il mio migliore amico?

qualcuno che non conoscevo nemmeno e di cui però sapevo già tutto,

ogni minimo particolare.

Dalla nascita- 23 marzo- fino alla più piccola mania – rigirarsi quei lunghi capelli ricci tra le dita. -

E come io sapevo tutto di lui, lui sapeva tutto di me, ne ero sicuro; ma qualcosa mi spinse, non so cosa, a dirgli il mio nome.
Così – Zayn – mi presentai e tutto fu più chiaro.

- Joseph, ma puoi chiamarmi Jophy -  un nome, una verità, quella verità.

- Sai Zayn che l’amicizia può salvare le persone? – mi disse, ad un tratto, prendendomi per mano.

- Davvero? – feci allora io curioso e lui, senza rispondere, annuì, dandomi una pacca sulla spalla e portandomi via da quel luogo di tortura psicologica, mi condusse lungo un tunnel oscuro e silenzioso.

- Ma dove stiamo andando?- chiesi perplesso.

- A trovare l’amicizia, Zayn – dandomi le spalle mi condusse per mano verso una porta, mentre quelle lettere, quella parola, mi ronzava per la testa: amicizia.

“Amicizia” poche sillabe, seppur appena sussurrate da quella figura di angelo, fecero venire i brividi a me, povero ragazzo di Bradford.

Amicizia. 

Nessuno mi aveva mai dato quello che questa parola significa, eppure Jophy sembrava possedere tutte le carte in regola per essere mio amico. Stetti in silenzio a lungo, continuando a camminare, mentre pensavo a tutto questo mentre pensavo a quelle otto lettere insignificanti.
Passato un tunnel bianco, subito dopo la porta, giungemmo in una stanza e :

- Tu credi di essere morto Zayn?- mi disse poi repentinamente.

- Si, lo hai visto anche tu no? Ma io non ca ...- non riuscii a finire la frase che mi ritrovai un’ala in faccia: angelo.

Quel Joseph era proprio un angelo e non uno qualunque, ma il mio angelo.

- E allora quello chi è? – seguendo il suo indice mi ritrovai davanti una figura sfigurata, ma che, attaccata ad una macchina, respirava ancora: io.

- Ma … ma – non riuscivo a capire. Proprio non riuscivo a capire come facessi ad essere in quel luogo, in quell’ospedale.

- Sh … - messomi un dito davanti alla bocca, mi abbracciò e mi disse di toccare quel corpo senza avere alcun timore.
Ed io, non sapevo il perché, ma mi fidavo ciecamente, così, preso un respiro forte, sfiorai la mia stessa mano.

Subito una luce bianca, più bianca, forse, del tunnel in cui eravamo passati, mi oltrepassò e mi ritrovai dall’altra parte, di nuovo dentro quel mio corpo maciullato.

Aprii piano le palpebre, dolorosamente, finché non mi ritrovai davanti quel mondo che tanto disprezzavo e che avrei voluto lasciare.

Non c’era più Joseph vicino a me, ma qualcuno mi stava tenendo la mano.
Era calda, reale, sovrastata da una luce quasi propria, ma umana.

Quello era il primo gesto d’affetto vero e proprio che qualcuno mi rivolgeva e veniva da uno sconosciuto.

- Ti sei svegliato finalmente – poi lo vidi, vidi quei riccioli lunghi ricadergli sulle spalle, quel sorriso dolce e gentile e … quell’aria da angelo.

- Joseph – mi disse, proprio come mi era stato detto poco prima.

Ma puoi chiamarmi Jophy – facendomi l’occhiolino mi strinse in un abbraccio anche lui, proprio come l’angelo.

Non ne ricalcava solo l’aspetto e il nome, ma anche il carattere e quello, quel 12 gennaio di quel girono, il giorno in cui compii vent’anni, capii cos’era davvero l’amicizia.

E allora – Zayn – risi , risi nonostante avessi dolore da per tutto, perché l’amicizia mi aveva salvato.
Scelsi l’amicizia perché nella vita non si può mai dire mai, nemmeno che un angelo ci venga a bussare alla porta e ci porti in salvo.


Buona sera! Ormai mezzanotte è passata e mi ritrovo a postare questa os...
Allora , non so cosa dire, ma visto che sono in vena di auguri...
Auguro a tutti voi di trovare un angelo che vi protegga, qualcuno su cui contare e che vi possa rendere felici! ^_^
Non farò altra pubblicità oggi , perchè al momento ho altri pensieri per la testa.
Spero solo che  la os vi piaccia. Lo so che non è gran che, ma la sento abbastanza mia.
Un bacione e un abbraccio.
A tutte le persone che amo e che sono lontane,
perchè io ci credo :)
Con tantissimo amore
fat

  
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