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Autore: Etoile_Noir    01/08/2007    15 recensioni
Quando ti ho chiesto se fossero luci della città quelle cose nel cielo, tu hai riso forte. Non ho visto il tuo volto, ma il tuo petto vibrava contro la mia schiena. Ho puntato le braccia al cielo, verso quei diamanti, dritti su di noi.
E tu che congiungevi le tue dita alle mie. Bruciavi il mio freddo con le tue mani sulle mie; sfregandole dolcemente sopra il mio dorso.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bob Bryar
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora questo è quello che è saltato fuori stamattina alle 4 visto che non riuscivo a dormire.
Non so potrà piacervi o no.
Io ci ho messo quello che ho potuto.
Ed è dedicata a Elyrock, in primis, perchè è una grande!
E a tutti voi fans dei My Chemical Romance.
Sempre se è bella, se no non si fa nulla ok?
Scrivo con WordPad perciò perdonatemi se ci sono degl'errori ma sono orba!XD
DISCLAIMER:'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Ultimissima cosa...vi prego recensite ve lo chiedo in ginocchio. E poi che cosa vi costa schiacciare il link e scrivere qualcosa; 20 secondi tipo? Ve ne sarei grata fino alla morte! Sul serio!


Giocavo con il tuo piercing al labbro tutto il tempo, quella sera, mentre ti baciavo.
Sotto ad un salice eravamo; con quelle sue lunghe fronde, proiettando ombre su di noi.
Sdraiata sull'erba stretta a te, contro il tuo petto. Accarezzando lentamente le tue mani ruvide, piene di vesciche, come per alleviarti il dolore.

Quando ti ho chiesto se fossero luci della città quelle cose nel cielo, tu hai riso forte. Non ho visto il tuo volto, ma il tuo petto vibrava contro la mia schiena.
Ho puntato le braccia al cielo, verso quei diamanti, dritti su di noi.
E tu che congiungevi le tue dita alle mie.
Bruciavi il mio freddo con le tue mani sulle mie; sfregandole dolcemente sopra il mio dorso.
In alto, su di noi, con un sorriso sul tuo volto che io percepivo solamente.
"Stelle", poi mi hai risposto poi cercando i miei occhi per fissarli.
E l'hai fatto, come se volessi cercare la mia anima in queste pozze color petrolio, troppo buie.
Erano troppo brillanti per crederci.
"Impossibile" ho sospirato riportando il volto rivolto al cielo.
Sembravano essere lì solo per noi. Emettere quella luce accecante solo per me e te.
Su una collinetta, della già luminosa Las Vegas.
Era la prima volta che mi sentivo così.
Unica proprio come una di quelle stelle.
Amata proprio come una creatura nei suoi primi mesi di vita.
Sembravano rifflettersi sulla tua faccia tutte le mie ombre.
Forse era troppo in fretta innamorarsi di uno sconosciuto?

Uno sconosciuto per di più incontrato nel parcheggio vicino ad un tourbus.
Anche se te avevi detto che con quel mondo non centravi nulla.
I tuoi occhi color ghiaccio furono il mio faro nella notte.
Quando per la prima volta li incontrai ho pensato che avrei perso tutto pur di perdermici ancora.
Con quei capelli arancioni mi sembravi un pulcino. Il mio pulcino ...
Mi avevi chiesto di aspettarti nello stesso posto il giorno dopo.
E io c'ero.
Lasciando che le goccioline di pioggia scendessero su di me e mi avvolgessero completamente come se volessero cancellare quei ricordi.
Tu sei sparito.
Non mi hai cercato. Ma come potevi?
Più passavano i giorni più le illusioni scomparivano lasciando il vuoto doloroso nella mia mente.
E come potevi cercarmi se ti avevo detto solo il nome.
Ti ho affidato il mio cuore quella notte.
E la parte che ancora mi appartiene?
Ghiacciata.
Sparsa lungo il pavimento come un bicchiere rotto.
Agonnizzante per tutto quello che sto provando ora.

Accarezzando quei tuoi capelli morbidi e lucenti senza sosta e continuavo a sfiorarti, quella notte, per paura che sparissi nel cielo come una stella cadente.
Tutto quello che io non sono; lo sei tu, Bob.
Forte, deciso, gentile, paziente.
Molto di più di quello che io possa mai essere.
Non so che ti abbia colpito di me; io che sono insicura, irrascibile e testarda.
Giusto il tempo di una notte.
Di qualche bacio.
Di qualche sussurro scomparso nel buio.
Tutto poi è sparito con la luce splendida e maledetta di quell' alba.

E non ti ho rivisto mai più...
Fino ad ora in Tv.
Accucciata su questo divano freddo ti osservo battere i colpi sulla batteria.
E' straziante la passione che ci metti, come se ogni volta quel gesto fosse l'ultimo.
Tu nascosto dietro lo strumento.
Volto basso per la maggior parte del tempo.
E per quelle poche che guardi verso me, uno dei tanti spettatori, il tuo viso è coperto dalla frangia tutta sparsa su quelle pozze d'acqua liquida.

Truccato. Freddo. Distante in qualsiasi senso.
Diverso.
E non eri uno di loro ?
Dannato bugiardo!
Però non semplicemente una Rockstar, ma una stella brillante come quelle di quella notte.
Chissà se mi pensi qualche volta?
Se per te è contato qualcosa?
Se io sono la tua stella?





  
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