Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: Yai    13/01/2013    1 recensioni
Un'altra AoKaga, ormai ho capito che tifo questa coppia molto più delle altre. I personaggi sono gli stessi di un'altra mia oneshot (Buongiorno) ma sono leggibili separatamente, dato che descrivo due scene quotidiane diverse.
* * *
« Fin dove siete arrivati tu e Kuroko? »
Chiese rompendo quel silenzio e, se Aomine fosse stato versione cartone animato, ora gli sarebbe esplosa una bolla proveniente dal naso, segno che stava dormendo ma una vocina fastidiosa l’aveva svegliato.
Genere: | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: Yai.
Titolo: Andiamo avanti.
Raiting: arancione.
Genere: comico, erotico, slice of life
Tipo di coppie: yaoi.
Pairing: AominexKagami.
Avvertimenti: lime/lemon(? Non saprei scegliere o.o)
Parole: 1.351.
Note d’autrice: Ecco a cosa porta lo studio! Quindi alla fine non fa così male no u.u? Io credo che questa ff sia quella che preferisco tra tutte quelle che ho scritto, forse per la facilità con cui l’ho fatto. È uscita fuori esattamente come la immaginavo, quindi ne vado fiera >w<

 

 

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Erano tornati dai rispettivi allenamenti ormai da due ore, ed avrebbero passato l’intera serata a riposare non facendo nulla; forse.
Entrambi avevano fatto la doccia e per il resto del tempo Aomine aveva tenuto il broncio, perché Taiga aveva chiuso la porta del bagno a chiave, sostenendo che se l’avessero fatta insieme poi non sarebbe nemmeno riuscito ad alzare un dito. Daiki, ovviamente, non aveva potuto controbattere, perché anche lui sapeva benissimo che sarebbe finita così, ma ciò non toglieva il fatto che ne fosse rimasto infastidito. Ed ora eccoli, stesi sul loro divano arancione a due posti, a sonnecchiare dopo la buona cenetta preparata dalle mani d’oro di Kagami. Quest’ultimo ha la schiena poggiata al petto di Aomine, le caviglie appoggiate al bracciolo di fronte a lui; Daiki invece gli era dietro, la schiena poggiata all’altro bracciolo, una gamba allungata sul bordo interno del divano e l’altra che scendeva a terra dato che non aveva più spazio. La testa lasciata cadere all’indietro, la bocca semi aperta e gli occhi chiusi, il corpo di Taiga a riscaldarlo meglio di una coperta. Non che Kagami fosse in uno stato migliore, anzi cercava anche lui di riposare il più possibile, muovendosi davvero poco per non rischiare di rompere quei rari momenti di calma che la coppia aveva; oltretutto se si fosse mosso, si sarebbe inevitabilmente strusciato contro il corpo dietro di lui e davvero, ora non aveva forze per lottare contro l’amante, che ne avrebbe sicuramente approfittato.
Poi un pensiero gli balenò in testa, piovuto dal nulla e sembrava non riuscire a tenerselo per se.

« Fin dove siete arrivati tu e Kuroko? »

Chiese rompendo quel silenzio e, se Aomine fosse stato versione cartone animato, ora gli sarebbe esplosa una bolla proveniente dal naso, segno che stava dormendo ma una vocina fastidiosa l’aveva svegliato. Mugulò qualcosa, forse un insulto verso il disturbatore, poi si passò stancamente una mano a stropicciarsi il viso per riprendersi. Per quale assurdo motivo aveva osato svegliarlo?

« Intendi..nel sesso? »

Chiese stancamente, senza usare il solito tono malizioso che di solito aveva quando si entrava in certi argomenti. Era comunque la prima volta che gli chiedeva qualcosa sulla sua passata relazione con Tetsu, ma non aveva niente da nascondere.
In risposta Kagami annuì, andando sempre più indietro con la testa che si strusciava contro il petto di Daiki, in modo da poter osservare il viso dell’amante. Subito notò, anche se in modo un po’ distorto data la posizione, un accenno di uno dei soliti pericolosi ghigni. Dato che pensava che la sua domanda fosse totalmente innocente, non capiva il motivo di quella espressione e se ne preoccupò un poco. Come sempre aveva dimenticato di pensare a tutte le possibilità di risposta.

« Ora te lo mostro »

Rispose il diretto interessato, sogghignando ed infilando a tradimento una mano nei pantaloni rossi della tuta di Taiga. Era comunque il più veloce tra i due, per questo le mani di Kagami non riuscirono proprio a bloccare l’altra intrusa, che già aveva afferrato una parte troppo sensibile del suo corpo. Il rosso gemette per la sorpresa, per poi ringhiare tra i denti e tirare una gomitata al petto dietro di lui.

« Sei sempre il solito arrapato! »

Ma Daiki semplicemente allungò il sorriso, aveva trovato un modo per fargliela pagare per averlo svegliato prima e non si sarebbe di certo fermato. Oltretutto Taiga, dopo gli allenamenti diventata veramente accondiscendente, quindi era meglio approfittarne ora.

« E tu sei il solito Bakagami »

Soffiò quel soprannome sul collo di Kagami per l’appunto, per poi morderlo senza alcuna delicatezza, mentre la mano già si muoveva per tutta la lunghezza di quell’asta, con colpi secchi e mirati a far imbarazzare il compagno. Ridacchiò nel percepire tutti i muscoli del rosso sciogliersi sotto quelle sue attenzioni, così aumento costantemente la velocità mentre passava la lingua dal collo alla guancia, poi dietro l’orecchio e di nuovo sul collo. Taiga intanto sospirava sonoramente, le mani aggrappate ai cuscini del divano, la schiena leggermente inarcata così che riuscisse a spingere il proprio bacino contro quella mano. L’aveva detto lui, che non sarebbe riuscito a far desistere Aomine, nonostante avesse usato quell’odioso soprannome, non aveva proprio le forze per controbattere. Lasciò dunque che l’altro continuasse fino alla fine e sperò sinceramente che con Kuroko si fosse fermato solo a quello; il motivo non era che se Aomine fosse andato avanti con uno, ora avrebbe continuato anche con Taiga, ma era molto più semplice. Gelosia, pura e semplice gelosia. Daiki era bravo in quello che faceva, forse troppo e il rosso non voleva in nessun modo che qualcun altro potesse godere come se stesso, in quel momento.
Ecco un’altra delle cose che non avrebbe mai ammesso.
Raggiunse l’apice del piacere gemendo un Daiki, per poi accasciarsi completamente sul corpo mezzo scoperto dell’amante, cercando di ristabilizzare il respiro e con esso il battito cardiaco.
Daiki si pulì la mano sui pantaloni di Taiga, il quale emise un verso infastidito, ma non se ne curò minimamente.
Pochi secondi dopo, qualcosa di veramente duro stava premendo contro la schiena del rosso.

« Che ne dici se noi andassimo avanti? »

Chiese Aomine con un tono di voce più basso del solito, solleticando l’orecchio di Kagami col proprio respiro; e dato che quest’ultimo sapeva che un suo rifiuto non sarebbe stato ben accolto e che sarebbero finiti lo stesso a letto, sfregò il proprio sedere contro l’erezione del compagno, una più che chiara risposta affermativa.
“Detto” questo, Daiki si alzò, ma in uno slancio di romanticismo decise di prendere in braccio il proprio ragazzo, il quale sgranò gli occhi e poi lo guardò davvero male, con un misto di confusione. Fortunatamente durarono poco in quella posizione, perché Aomine lo rilasciò facendolo cadere sul divano.

« Mh, lui era più leggero »

Disse semplicemente, girandosi giusto un momento prima che il compagno potesse vedere il leggerissimo imbarazzo che provava. Si infilò come al solito un dito nell’orecchio con fare svogliato, per poi dirigersi in camera sotto lo sguardo non molto intelligente di Kagami.
In quel momento il rosso ringraziò sinceramente il proprio ragazzo, perché se l’avesse tenuto ancora qualche secondo in quel modo, la sua rinnovata eccitazione si sarebbe afflosciata subito.
Sospirò scuotendo la testa con un mezzo sorrisetto divertito, per poi raggiungere una certa pantera sotto le coperte.

La notte la trascorsero ad amarsi, a modo loro si intende. Da quella stanza provennero urla di Taiga e profondi ansiti di Aomine, che si stava divertendo davvero tanto alle spalle dell’amante. Tutta la stanchezza della giornata appena passata era già stata dimenticata, non c’era posto anche per essa.

Daiki riaprì gli occhi, accorgendosi che fosse già mattina, quando percepii una lingua dispettosa girare attorno al proprio orecchio. Era Taiga, che svegliatosi qualche minuto prima, aveva deciso di giocare a dare piccole lappatine dietro l’orecchio dell’amante, per poi contornare il perimetro del padiglione con la lingua. Questo era ciò che loro definivano “coccole”.
Restarono così per un’altra manciata di minuti, poi Kagami concluse il suo lavoretto e si accasciò semplicemente sul morbido materasso. Dato che era a pancia in giù, Daiki ne approfittò per poggiargli una mano sul sedere e stringere una natica, facendone sussultare il possessore.

« Sai, credo che anche Kuroko sia andato avanti »

Di nuovo fu la voce di Taiga a rompere il silenzio tra di loro, guadagnandosi un’occhiata confusa e curiosa dal compagno. Giustamente lui non avrebbe potuto capirlo, perché non erano più a scuola insieme come alle medie, così il rosso decise di continuare il discorso, reprimendo una risatina.

« L’altro giorno camminava con le gambe più aperte del solito »

Ed era stata una delle scene più comiche che Kagami avesse mai visto. Era così impacciato quella volta il piccolo Tetsuya, che non si poteva non notare, anche se avesse usato uno dei suoi trucchetti.
Daiki e Taiga si scambiarono un’occhiata di chi la sapeva lunga, poi entrambi si lasciarono andare in una risata liberatoria, dando così il via ad una nuova e sfiancante giornata. Entrambi si segnarono mentalmente un promemoria: fare i complimenti ad un certo rossino.

  
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