Dark Rose

 Prologue 

Era una giornata soleggiata. Dai finestrini della carrozza si vedevano tantissimi uccelli, variopinti, che volavano fra arbusti grandi e alti. Posai lo sguardo, con un accenno di un malinconico sorriso, sulla cartella marrone che avevo fra le mie mani. Attirai, inconsciamente, l’attenzione dell’uomo che era seduto di fronte a me.

“Hime. Qualcosa non va?”

Disse preoccupato costui: un uomo alto, bello e con un cuore d’oro.

“No, Robert. Pensavo…”

“Alla Regina Vittoria, vostra nonna?”

Mi interruppe, ma aveva centrato  in pieno i miei pensieri. Accennai un sorriso malizioso, ma allo stesso tempo triste.

“Robert, sei così bravo.” Dissi per cercare di smorzare la situazione.

“Se non fossi così bravo, come voi desiderate, sarei soltanto un semplice maggiordomo che serve una semplice famiglia nobile. Sono il vostro maggiordomo. È mio dovere essere così bravo come voi dite.”

Ridacchiai a quelle parole. Non me l’aspettavo. Robert mi guardò con i suoi occhi azzurri, maledettamente incantevoli, perplesso, ma dopo accennò un sorriso rassicurante, che mi fece sentire protetta.

“Che ore sono?” Chiesi con un filo d’impazienza. Robert estrasse l’orologio da tasca, argentato, dalla giacca bianca.

“Quasi mezzogiorno, Hime. Non vi preoccupate, il signorino Trancy sarà paziente se ritarderemo di qualche minuto.”

“Ah.” Dissi con un tono delusa. “…Allora è meglio che mi sistemo di nuovo prima che arriviamo.”

Spostai la cartella marrone vicino a uno dei miei fianchi e afferrai con fretta e furia lo specchietto che tenevo conservato in una delle tasche del mio vestito bordeaux con ricami in oro, pizzi in nero e qualche rosa sparsa qua e là, giù nell’ampia gonna. Sentii che la sua mano sinistra toccò il mio viso per spostarlo dallo specchio verso di lui. I miei occhi castani scuri incontrarono quegli occhi maledettamente incantevoli: azzurri con quel cielo primaverile di quella giornata che dava frutto a vita e a speranza. Mise l’altra sua mano sul mio viso. Arrossii.

“Robert.” Dissi con uno spiraglio di voce.

“Non c’è bisogno che vi sistemate. Siete già perfetta, Hime.” Disse pacato.

“Gr-Grazie.”

“Bene!”

Tutta quella favola si concluse non appena lui ebbe finito di pronunciare quella parola. Non era la volta prima che incontravo i suoi occhi. No, non era la prima volta. Quando stipulai quel contratto li vidi bene, ma erano diversi. Sono passati mesi da quando ho stipulato il contratto con Robert Brown, pensai, nel mentre mi sfiorai la collana di madreperle e diamanti che portavo per nascondere il sigillo che ci legava l’uno all’altra.
“Cosa avete oggi? Siete, insolitamente, strana, Hime.”

Robert mi riportò alla realtà. “Niente, stavo pensando ad Alois Trancy…”

“Vi si legge da lontano che state mentendo, Hime. Le bugie non sono il vostro forte. A cosa stavate pensando?”

“A niente. Lascia perdere.”

“Come desidera, dear my Princess.”

Accennai un sorriso e ritornai a guardare il paesaggio. Cara nonna, farò di tutto per vendicarti pensai.






*Spazio Autrice*
Finalmente sono riuscita a scrivere il prologo. Ok, sono Madamoiselle X e questa è la mia prima Fanfiction con un nuovo personaggio, (diciamo due): Rose, la principessa d'Inghilterra e il suo maggiordomo demoniaco Robert Brown. Spero che vi piaccia.
Al prossimo capitolo.
Madamoiselle X