Principessa - Prologo
 

« La Principessa Scorpione, Shuala, prendeva il suo potere dalle stelle. Ogni notte le sue unghie affilate si riempivano di veleno mortale, così forte da poter uccidere un intero esercito con un minuscolo graffio. Ma la Principessa non era malvagia, anzi usava i suoi poteri celesti per proteggere il suo popolo e la sua famiglia ».

Questa era la favola che ogni sera la madre raccontava alla figlia, Miriam. La bambina adorava questo racconto di avventura, e ormai conosceva ogni singola sillabba. Di notte sognava di essere la Principessa Scorpione, mentre di giorno fingeva di esserlo. Era il suo sogno quello di diventare una guerrira e di lasciarsi trasportare dalle avventure che l'avrebbero travolta.
Ma, ovviamente, così non sarebbe stato. Infatti, la coraggiosa Miriam, era figlia di due mercanti di stoffe dell'India, che speravano continuasse il commercio una volta giunta la loro morte. Infatti, fin da piccolissima, le avevano insegnato a riconoscere le varie stoffe e la portavano con loro al mercato, perché si abituasse alla sua vita futura. Poi avrebbe dovuto trovar marito ed avere una famiglia, come ogni donna che si rispetti.
E fu proprio in quel mercato che Miriam scomparve.

Quella mattina, mentre si trovava sul carretto che l'avrebbe portata al mercato con la sua famiglia, vide delle persone che camminavano in fila. Avevano legate sia alle mani che alle caviglia delle catene che avevano l'aria di essere dannatamente pensanti. La bambina, nonostante fosse incuriosita, non ne fece parola né con la padre né con il padre. Incuriosita, si avvicinò silenziosamente alle persone, per osservarle da vicino; non c'erano solo adulti, ma anche bambini e ragazzi. Alcuni erano molto belli.
E proprio mentre guardava quegli schiavi il mercante che li aveva portati in città mise gli occhi su Miriam. La bambina, dalla pelle non troppo scura, poteva essere tranquillamente scambiata per un'occidentale. I lungi capelli castani le arrivavano quasi alle ginocchia. Subito il mercante capì che quelle bambina poteva valere molti soldi.
E senza, pensarci due volte, da dietro le tappoò la bocca e aiutato da due scagnozzi la caricarono sul carro. Gli schiavi invenduti quel giorno sarebbero stati imbarcati per l'Inghilterra.

I genitori cercarono Miriam per tutto il mercato, in ogni campo lì vicino e perfino nelle case dei suoi compagni. Ma anzi che per terra, avrebbero fatto meglio a cercare per mare.


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Chiedo venia, è solo il prologo, prometto che migliorerò!