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Autore: ChocolateBzz    14/01/2013    4 recensioni
Il detective americano Bryan Morris, assieme al suo assistente imbranato Rendy Brown, sono impegnati con un caso di omicidio avvenuto in un liceo linguistico di Phoneix, Arizona. Un corvo nero, si aggira nei pressi della scuola.
Genere: Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                           Prologo

«Oh, andiamo! - Sbraitò Rendy, raggiungendo con passo veloce Bryan, il quale lo aveva evitato per tutto il giorno - Sei ancora arrabbiato perchè ho rotto la macchinetta del caffè?» Si mise davanti a lui, per farlo fermare.
«Certo che lo sono! Rendy, santo cielo, te l'avrò detto sì e no duecento volte, che non posso restare in ufficio senza caffè.» Sbottò a braccia incrociate. Il suo collega, se si poteva definire in quel modo, era davvero un imbranato, impacciato e poco intelligente. Anzi, per niente intelligente. Rendy sporse il labbro all'infuori e assunse un'aria da cane bastonato. Bryan roteò gli occhi, anche se fingeva, non poteva davvero arrabbiarsi con lui.
Bryan e Rendy erano molto diversi, non solo caratterialmente. Il primo era alto, aveva i capelli castano chiaro e gli occhi azzurri come l'oceano. Mentre l'altro era molto più basso, capelli castani e occhi del medesimo colore. 
I due si dirigevano verso casa, dove un tratto lo facevano assieme, poi prendevano strade diverse. In quel momento, però, il cellulare di Bryan trillò nella sua giacca nera. Lo afferrò distrattamente. 
«Bryan Morris.» Dall'altro capo del telefono, una voce roca gli rispose. 
«Commissario Morris, non ai affretti a tornare a casa - Fece un colpo di tosse, per poi continuare - C'è stato un omicidio, in un liceo linguistico. Precisamente quello vicino al parco.» Bryan sospirò, annuendo nonostante il capo non potesse vederlo. 
«Arriviamo.»

Una folla di ragazzi attornava la scena del delitto, la palestra. I due poliziotti passarono con sgomitate e spinte, per poi arrivare al corpo di una ragazza distesa a terra. Il medico legale arrivò dopo pochi minuti.
«La ragazza è stata violentemente sbattuta per terra, contro il primo spalto - Spiegò Steven, il medico - Questo ha causato la frattura dell'emisfero destro, poi ci sono segni di lotta, il che significa..»
«Che prima della morte, la vittima ha opposto resistenza.» Finì Bryan, accovacciandosi accanto al corpo. Steven prese la sua borsa da terra.
«Potrò dirvi di più, quando avrò completato l'autopsia.» Detto questo, li salutò con un cenno della mano per poi andarsene. Rendy si avvicinò a Bryan con il suo solito taccuino.
«Allora, la vittima si chiamava Karen Thompson - Lesse sul blocchetto - Frequentava il terzo anno.» Bryan annuì, raggiungendo un gruppo di ragazzi, seguito a ruota da Rendy che per poco non perdeva l'equilibrio. 
«Salve ragazzi - Il poliziotto li salutò con un cenno della mano - Io sono il commissario Morris.» Un ragazzo, più o meno dell'età di Karen, si alzò dagli spalti e raggiunse Bryan. 
«Commissario, io so per certo chi è stato! - Esclamò il ragazzo, per poi girarsi nella direzione dei compagni. Indicò una ragazza - Eccola è stata lei!»
«Adesso basta! - Strillò la ragazza, che si alzò - Smettila di accusarmi ingiustamente, senza prove!» Finì, per poi piangere. Bryan si avvicinò a lei e le mise una mano sulla spalla. 
«Coraggio ragazzi. Non è da persone mature comportarsi così. Le indagini sono appena iniziate.» Spiegò, sedendosi su uno spalto, seguito dai due. 
«Sono assolutamente certo che sia andata come dico - Bryan lo incitò a con
tinuare - Ecco, Anita, Karen e io siamo nella stessa classe. Karen era molto poplare tra le ragazze, e per questo Anita l'ha fatta fuori, soltanto per gelosia!» Concluse, guardando atrocemente la ragazza, che a quanto pare si chiamava Anita. Quest'ultima scosse la testa spaventata, e ancora in lacrime. Rendy cercò di calamarla, peccato che il suo metodo era piuttosto inutile. 
«Calmiamoci - Disse Bryan - Prima di tutto vorrei sapere il tuo nome.» Il ragazzo sussurrò un flebile "Jhonny"
Bryan e Rendy si recarono di nuovo in ufficio, indagando su questo nuovo caso. Bryan si diresse vicino alla macchinetta del caffè, premette il bottone e il povero aggeggio emise solo un soffio. 
«Argh! Rendy Brown!» Ringhiò, guardandolo con i denti digrignati. Rendy sorrise come un ebete.
«Se vuoi, scendo a prenderti un caffè al bar più vicino.» Suggerì, sperando che il suo collega non si arrabbiasse nuovamente. Bryan prese un profondo respiro e scosse la testa, dandogli una pacca sulla spalla. 

«Lascia perdere - Spostò la sedia girevole dalla scrivania, sedendosi - Magari non spenderai il tuo stipendio di questo mese e ci comprerai una nuova macchinetta.» In quel momento, il capo entrò nello studio con un grosso scatolone tra le mani.
«Ecco Rendy - Disse, appoggiando lo scatolo sulla scrivania - Ti serviva una nuova macchinetta per il caffè, giusto? Beh, non hanno aspettato.» Si sistemò bene la camicia riprendendo fiato. Bryan lanciò un'occhiata confusa al suo amico, che rise. 



SPAZIO D'AUTRICE
Se siete arrivati fin qui, vi ringrazio tantissimo :)
Questa è la mia prima Fanfiction, e vorrei concluderla per pubblicare un libro.
Se l'avete letta e vi piace, oppure il contrario, potete lasciare una recensione e dirmi cosa ne pensate,
Tanti saluti, ^-^

 
 
  
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