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Autore: Dreamjng    14/01/2013    9 recensioni
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
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Accettare gli altri è difficile, ma accettare sé stessi lo è molto di più.
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-Okay, okay.. Ho mangiato.. Hai vinto. Sei riuscito a farmi mangiare.- costatai ridendo.
Portò le braccia in alto in segno di esultanza mentre io ridevo guardandolo.
Mi sollevò facendomi sedere sulle sue gambe. Sbadigliai accucciandomi al suo petto.
-Aiutami, Zayn. Salvami. Ho bisogno di te.- ammisi, finalmente, lasciando che una lacrima silenziosa rigasse la mia guancia.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Chapter 1 - Ricordi..

-Fanculo!- Sbottai chiudendo la porta violentemente.
Scivolai con la schiena lungo la porta, fino ad arrivare a toccare il pavimnto gelido.
Ennesima litigata, ennesime lacrime per persone che neanceh le meritavano, stesso dolore.
Litigata dopo litigata, giorno dopo giorno, la mia vita stava diventando più schifosa di quanto lo fosse già.
Niente amiche, quelle che avevo avuto mi avevano solo usata e poi presa in giro e abbandonata non appena riuscivo ad apririmi con loro e a raccontargli un po' della mia vita.
Solo il mio migliore amico, Liam, riusciva a capirmi.
Troppo dolore.
Troppa sofferenza da poter sopportare.
Troppe volte avrei voluto farla finita, e forse era realmente arrivato il momento.
Mi alzai cercando di fermare quei maledetti singhiozzi e mi asciugai le lacrime che scorrevano ininterrottamente sul mio viso.
Mi buttai sul letto a fissare il soffitto screpolato, per poi affondare la testa nel cuscino.
-Honey! Honey fammi entrare!- Gridò qualcuno dall'altra parte della porta.
-Col cazzo.- Risposi stremata dalle lacrime.
Non riuscivo neanche a capire chi mi stesse parlando, i miei singhiozzi sovrastavano quella voce così delicata.
-Apri questa cazzo di porta o la butto giù.- continuò serio.
-E buttala giù allora.- singhiozzai.
Non credevo che, chiunque fosse, ne fosse capace, ma un forte boato mi costrinse ad alzare la testa ed a aprire gli occhi.
-Liam che ci fai qui?- domandai sedendomi sul letto.
-Ero venuto per passare un po' di tempo con te, ma di sotto ho visto tuo fratello, è preoccupato perchè sei salita di corsa piangendo.. cosa è successo?- rispose lui.
Mi passò emtrambi i pollici sotto gli occhi per togliere il mascara colato per colpa delle lacrime incessanti.
-Non piangere.- mi sussurrò stringendomi a sè.
Lui era l'unica persona che avevo, apparte mio fratello. Lui riusciva a capirmi, credo fosse l'unica persona che volesse realmente vedermi sorridere.
Chiusi gli occhi, cullata dalle sue braccia e dai suoi sussurri che cercavano di placare i miei singhiozzi.

**-Dai andiamo femminuccia!- gridò mio fratello facendomi segno di rangiungerlo.
-Arrivo!- urlai sorridendogli come solo una bambina di cinque anni, quale ero, sapeva fare.
-Muoviti che mamma e papà ci aspettano, ci hanno detto che ci portano in centro oggi.- disse euforico prendendomi per mano e trascinandomi in casa.
Rimanemmo entrambi immobili, a fissare quella scena increduli.
Scoppiai a piangere davanti alla sagoma dei mie genitori distesi a terra circondati da una pozza di sangue rosso.
Rosso.
Il colore che da quel momento odiai più di ogni altra cosa al mondo.**

Interruppi il ricordo e le immagini che riaffioravano dalla mia memoria.
Era troppo da sopportare la morte di entrmbii genitori per una bambina di cinque anni e un bambino di dieci.
Lelacrime al ricordo di quel periodo presero il sopravvento su di me, tutti gli anni passati lontana da mio fratello, costretta in una casafamiglia con persona schifose.
Era un anno che vivevo con mio fratello, il giorno del mio quindicesimo compleanno era riuscito ad avere il mio affidamento, e da quel momento vivemmo in un piccolo appartamento decadente nella periferia di Londra.
-Shh..- mi sussurrò Liam all'orecchio continuando ad abbracciarmi.
-La mia vita è un fottuto schifo.- dissi affondando la testa nel suo petto caldo.
-Non dire così Honey..- prese le mie mani tra le sue, facendo scivolare, senza neanche accorgersene, le maniche della felpa lungo le mie braccia.
Quando il polso, credo per la prima volta, fu scoperto, Liam si portò una mano davanti alla bocca, mi fissò con occhi lucidi, accarezzandomi delicatamente la guancia.
-Che aspetti ad andartene?- chiesi fissando il vuoto e rimanendo impassibile.
-Non me ne andrò, non perdarai anche me.- disse lui dolcemente, guardandomi.
-Perchè Honey, perchè?- domandò mentre i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime.
Non risposi, mi limitai ad accucciarmi tra le sue braccia lasciando spazio alle lacrime.
-Non preoccuparti, io per te ci sarò sempre.- mi sussurrò stringendomi delicatamente a sé.
''Non preoccuparti, io per te ci sarò sempre'' ''Non preoccuparti, io per te ci sarò sempre'' ''Non preoccuparti, io per te ci sarò sempre'' ''Non preoccuparti, io per te ci sarò sempre'' quelle parole rimbombavano nella mia

mente, portandomi a credergli.
- Ho bisogno di te Liam, solo di te. Per sempre.- dissi cercando di soffocare le lacrime.
Sentivo il suo tocco delicato sulle braccia, sfiorò delicatamente con le labbra i miei tagli, per poi ricoprirli con le maniche della felpa.
Quel semplice gesto mi fece rabbrividire, il cuore cominciò a battere all'impazzata, come se volesse uscire dal mio petto.
Cos'era lui per me?
Lui era tutto per me, era il mio eroe, l'unica cosa positiva nella mia insignificante vita da sedicenne.
Era il mio angelo custode, mi aveva salvata e continuava a farlo ogni giorno.
Lo conobbi alla casafamiglia all'età di sette anni, lui ne aveva dieci, e mentre tutti gli altri mi prendevano in giro e i offendevano lui mi aveva sempre difeso.
Stavo per addormentarmi quando sentii il suono delicato della sua voce.
-Preparati piccola.- disse rivlgendomi uno dei suoi più bei sorrisi.
-Prepararmi?- ripetei confusa con una smorfia di incomprensione.
-Si, vestiti e lavati il viso, togliendo tutto quel trucco scolato e quelle lacrime.. Ti prego, non truccarti, non ne hai bisogno.- disse prendondo il mio viso tra le sue mani e stampandomi un bacio sulla fronte.
Si alzò e uscì dalla camera.
Decisi di non fare domande, mi misi un paio di jeans neri attillatti e una felpa grigia che proprio Liam mi regalò per il mio compleanno.
Rifeci il trucco, ignorando completamente le parole di Liam, e lasciai i capelli scendere leggermente mossi lungo la schiena.
Scesi le scale svogliatamente e mi diressi nel nostro piccolo soggiorno, formato da un divano rotto, trovato vicino ad una discarica, e una scatola che neanche poteva essere chiamata televisione.
Non mi dispiaceva la nostra casa, era piccola e decadente, ma non potevamo permetterci di meglio, quindi per noi andava benissimo.
-Ciao Louis.- dissi fingendo un sorriso a mio fratello.
-Ciao bella.- rispose baciandomi delicatamente una guancia.
Louis, il fratello migliore che una ragazza potesse desiderare.
Era semrpe pronto a proteggermi, sempre pronto a farmi sorridere e a cercare di farmi sentire importante almeno per qualcuno.
Era il mio superman, e non potevo desiderare di meglio.
-Ho chiesto il permesso a tuo fratello, adesso andiamo?- chiese tendendomi le mani.
-Ma dove andiamo? E poi è tardi, domani ho scuola.. devo alzarmi presto..- brontolai come una bambina piccola.
Si, non ero esattamente il tipo di ragazza che usciva spesso la sera, non amavo andare in discoteca a ballare seminuda, in verità non sapevo neanche che aspetto avesse una discoteca.
-Uffa che lammiona che sei.. andiamo a fare due passi dai..- insistette.
-Due passi?! Alle undici di sera?!- chiesi ironica.
Accennò un sì con la testa.
Sbuffai rumorosamente per poi afferrare le sue mani ancora tese verso di me.
Salutai Lou con un bacio sulla guancia rossa e poi io e Liam uscimmo, diretti chissà dove.
  
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