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Autore: Shecanhaveyou    14/01/2013    3 recensioni
Piccola One Shot ispirata alla canzone di Taylor Swift, The moment I knew.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Finalmente è arrivato.
Il giorno del mio ventesimo compleanno.
Gli invitati arriveranno a momenti ed io sono agitatissima.
La torta è pronta, e in cucina c'è solo odore di cioccolata.
Sulla tavola c'è ogni tipo di dolce e salato; dalle pizzette ai biscotti con gli zuccherini colorati sopra.
Sono talmente nervosa che mi sono accorta solo ora, dopo essermi guardata allo specchio per la trecentesima volta, che ho il vestito al contrario.
«Ma santiddio.» sospiro, pensando a quanto sia sciocca ad essere così nervosa per il mio compleanno.
Mer, è solo uno stupido compleanno.
Bè, proprio stupido no, dato che compio vent'anni, però non è normale essere così nervose.
«Mamma! Vieni su e  aiutami, mi sono messa il vestito al contrario!» chiamo mia madre da camera mia, che si trova al piano di sopra.
«Arrivo, arrivo!» dice, salendo le scale, «Cavolo, Meredith, hai vent'anni e neanche sai metterti il vestito per il verso giusto.» dice, entrando come una furia nella mia stanza.
Le lancio un'occhiataccia attraverso lo specchio dell'armadio, che si trova nell'interno dell'anta.
«Non infierire, mamma, ti prego. Sono così nervosa che non so neanche se mangerò.»
Abbasso lo sguardo pensando a lui.
A come si vestirà.
Se metterà lo stesso profumo di sempre, o quello per le occasioni speciali.
Se, quando varcherà la soglia mi bacerà o semplicemente mi abbraccerà.
Se verrà.
Perché c'è anche questo problema.
Non ha confermato la sua presenza dicendo solo "cercherò di liberarmi".
Quando me l'ha detto ho fatto finta di non rimanerci male e ho lasciato correre, sperando e pregando che fosse libero, almeno per me.
«Mer, verrà, stai tranquilla. C'è sempre stato, perché non dovrebbe esserci ora?»
Mamma mi distrae dai miei pensieri cupi, cercando di farmi sorridere e rassicurarmi.
E' sempre stata così lei. Sempre pronta a difendermi e a farmi notare quando sbaglio o quando faccio la cosa giusta.
E sempre pronta ad accogliermi tra le sue braccia quando sono in lacrime per colpa sua.
Per colpa di Alexander.
«Dai, levati il vestito che lo mettiamo per bene.»
Me lo sfilo da sotto, stando attenta ai tacchettini che porto ai piedi, cercando di non pestarlo. Poi lo metto al verso giusto e lo rinfilo.
Mamma riallaccia la cerniera posteriore e adesso è tutto normale.
Bè, in un certo senso.
Mi guardo allo specchio e devo dire che mi sento alquanto soddisfatta del risultato: i capelli ricci castani sono legati in un'elegante treccia messa da una parte, gli occhi blu risaltati dall'eye-liner nero sulle palpebre e le labbra sono di colore rosso.
Il mio preferito.
Il vestito è celeste con il bordo orlato di pizzo bianco.
Amo questo vestito. Era di mamma e con un po’ di ritocchi l'abbiamo adattato alla mia corporatura esile.
Le scarpette sono delle francesine bianche, abbinate al pizzo.
Accenno un sorriso, immaginandomi, più che altro sperando, la reazione di Alex.
Lancio uno sguardo fuori dalla finestra e il sole tiepido di primavera sta tramontando, segno che la giornata sta finendo.
Sospiro, fissando il vuoto.
«Sei bellissima, tesoro. Davvero.» guardo mamma e l'abbraccio forte.
Il campanello interrompe il nostro momento ed io spalanco gli occhi.
Oddio, cominciano già ad arrivare gli invitati! L'agitazione e l'ansia tornano a farmi visita chiudendomi lo stomaco.
«Bè, che fai? Vai ad aprire, no?» dice mamma, uscendo in corridoio.
«Sì. Giusto.»
Scendo le scale con cautela e mi dirigo alla porta, aprendola.
«Juliet! Ragazze!» abbraccio la mia migliore amica, in testa a tutte le altre, e le lascio entrare.
«Buon compleanno, Mer.» sussurra Juliet al mio orecchio.
«Grazie. Stasera avrò bisogno del tuo sostegno, casomai...»
«Sì, ci sarò come sempre, tranquilla.» sussurra ancora, interrompendomi, sapendo bene quello che le sto chiedendo.
«Dio, il bene che provo per te aumenta di giorno in giorno, ragazza.» ride e scioglie il nostro abbraccio.
Saluto il resto delle ragazze e le faccio accomodare in salotto, dopo aver preso i loro cappotti ed averli appesi all'entrata.
Che la festa abbia inizio.
 
Sono arrivati quasi tutti gli invitati. Siamo una quindicina in tutto, abbiamo cenato e Alex non si è fatto vedere.
Dovevo aspettarmelo.
Sospiro e guardo per l'ennesima volta in quattro ore fuori dalla finestra dalla quale si vede il vialetto.
Arriverà. Me lo sento.
Devevenire.
Non può non venire, ci sono anche i suoi di amici. E poi, diamine, è il mio compleanno.
Come può anche solo dimenticarsi del mio compleanno?
Come può dimenticarsi di me?
Sento qualcuno che si sta avvicinando a me.
Juliet.
Con il tempo ho imparato a riconoscere i suoi passi leggeri ed il suo profumo.
«Ehi, Mer..»
«Ehi» dico, sorridendo forzatamente verso la sua direzione.
Si siede accanto a me, e mi circonda la vita con un braccio.
Appoggia la testa sulla mia spalla destra e i suoi capelli rosso scuro si fondono con i miei castani intrecciati.
«So che te l'avrà già ripetuto tua madre un triliardo di volte e tuo fratello pure, ma... arriverà. Abbi fiducia in lui.»
«Come faccio a fidarmi? Non è la prima volta che manca o mi da buca ad un appuntamento, dovevo aspettarmelo, ma addirittura mancare al mio compleanno? Caspiterina, compio vent'anni, non 13! Dio. E poi è il primo che passiamo insieme da fidanzati, volevo che ci fosse. Almeno oggi.»
Gli occhi mi bruciano, vorrei piangere, ma mi trattengo.
Non posso farlo con tutti gli invitati che mi circondano.
Voglio stare da sola.
Mi dirigo al piano di sopra, diretta al bagno.
Non ce la faccio più. Sto per crollare me lo sento.
Sento i passi di Juliet seguirmi al piano di sopra, e gli altri chiederle che cosa ho fatto.
Mia madre ha intuito bene perché la sento dire "La prossima volta che vedo Alexander lo uccido".
Entro in bagno e mi siedo per terra, affianco al water.
Lacrime salate scendono dai miei occhi sciogliendomi il mascara, arrivando alle mie labbra.
«Mer...»
«Mer un corno! Aveva detto che avrebbe fatto di tutto per esserci! Io mi sono agghindata per lui! Non lo faccio mai, e questo lo sai bene. Amo le mie adorate converse ed i miei jeans blu. Odio questo vestito e odio truccarmi. L'ho fatto solo per lui, perché mi ripete in continuazione che non mi ha mai vista vestita per bene e che una buona volta gli avrebbe fatto piacere togliermi un vestitino invece che un paio di jeans sciupati.» singhiozzo rumorosamente e mi tolgo quelle scarpe maledette.
Sento qualcuno aprire la porta.
«Mer, amore? So che non è decisamente il momento migliore, ma il tuo cellulare sta suonando e...» dice mia madre.
Mi giro e noto che fuori dalla porta ci sono tutti.
Compreso il gatto.
«Non voglio rispondere..»
«Tesoro, è Alexander.»
La guardo con un vuoto negli occhi.
Li chiudo e altre due lacrime si fanno strada sul mio viso.
«Sentiamo che ha da dire, stavolta.»
Non mi alzo neanche dal pavimento.
Juliet mi passa il cellulare e si siede accanto a me.
Rispondo.
«Alex.»
«Piccola, mi dispiace.»
«Dispiace anche a me.» faccio una pausa.
«Dai. Ti prego, non fare così..» mi fa la vocina dolce.
Sorrido amaramente.
Una lacrima altrettanto amara straborda dai miei occhi.
Li chiudo, facendo esplodere il mare di lacrime.
«Ciao, Alex.» dico senza fiato. Credo che non abbia sentito nemmeno.
Chiudo la chiamata e mi abbandono sul pavimento freddo del bagno.
Singhiozzo rumorosamente di nuovo, sentendo a malapena mia madre che chiede scusa agli ospiti e che la festa è finita, invitandoli ad andarsene.
Juliet si siede accanto a me, prendendo la mia testa sulle sue gambe. Mi scioglie la treccia, massaggiandomi i capelli.
«Sono qui, tranquilla, sono qui.»
Mi chiudo in me stessa a riccio, singhiozzando ancora, con l'espressione del viso distorta dal dolore che sta provando il mio cuore.
Spezzato.
Per l'ennesima volta.
 
 
 

Know that when you leave
By blood and by me, you walk like a thief,
by blood and by me, and I fall when you leave.
So tell me when you hear my heart stop, you're the only one that knows.
Tell me when you hear my silence, there's a possibility I wouldn't know.
So tell me when my silence's over, you're the reason why I'm closed.
Tell me when you hear me falling, there's a possibility it wouldn't show.
 
 
Nuova OS. Abbastanza triste, ma niente di che.
Seh, i know, sto sfornando OS a random senza andare avanti con Somebody, i know i know.
Ma è più forte di me, non riesco a scrivere delle Long, proprio no. Quindi... non so, andrò avanti per un pò e poi la chiuderò. Sapete, mi piace scrivere sprazzi di vita di personaggi inventati dalla sottoscritta: non so, come un compleanno, una proposta di matrimonio, una scena d'amore intensa, un risveglio dolce... cose così. Cose che mi piacerebbe vivere.
Tutto qui.
-Ellie.

   
 
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