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Autore: sylan    14/01/2013    6 recensioni
Prefazione:
Aprii gli occhi e vidi solamente una figura indistinta che si avvicinava a passo felpato.
Non so perché ma quando mi prese in braccio mi sentivo protetta allo stesso tempo in pericolo, tra quelle braccia forti e calde.
Non importa. Non ebbi il tempo di dire o fare nulla che sentii le forze venirmi meno e svenni.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Penguin, Trafalgar Law
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PREFAZIONE

Aprii gli occhi e vidi solamente una figura indistinta che si avvicinava a passo felpato.

Non so perché ma quando mi prese in braccio mi sentivo protetta allo stesso tempo in pericolo, tra quelle braccia forti e calde.

Non importa. Non ebbi il tempo di dire o fare nulla che sentii le forze venirmi meno e svenni.

 

 

MA COSA... DOVE SONO?

Quando mi sono svegliata mi sentivo stanca, frastornata e con uno strano mal di testa. Decisi allora di restarmene ancora un po' distesa su quel letto caldo a godermi il tepore mattutino. Se era mattina, non ne ero del tutto certa.

Dopo qualche minuto decisi di alzarmi e saltai su dal letto ormai sveglia e pimpante.

Solo allora capii che quello non era decisamente il mio letto e che quella non era la mia camera. Stupida io a non averlo capito prima, era tutto diverso da camera mia!

In quel momento entrò un ragazzo che indossava uno strano berretto di pelliccia bianco a macchie nere, dei pantaloni blu con le stesse macchie del cappello e una felpa gialla e nera con un simbolo disegnato sul davanti... mi ricordava qualcosa, e questo mi creava un po' di preoccupazione.

Mi misi subito sulla difensiva, non capivo dov'ero ne chi era il ragazzo.

Capivo una sola cosa, che secondo me era molto bello, con i capelli corvini tagliati corti e il pizzetto sul mento, i suoi occhi grigi che mi fissavano senza lasciare nessuna emozione e delle occhiaie nere che gli si addicevano e rendevano il suo sguardo ancora più profondo di quello che fosse.

Sentendomi quello sguardo addosso mi salì un brivido sulla schiena: avevo già visto quel ragazzo, ma dove?

Comunque sta che rimasi ferma a fissarlo, finché non cominciò a parlare.

Ti ho trovato ieri sulla spiaggia, allora ti ho portata dentro. Eri piuttosto malconcia, avevi molti lividi su tutto il corpo. Ora come stai?” Ah, ora mi era tutto più chiaro... no non è vero. Questo aveva creato ancora più confusione nella mia testolina che mi doleva ancora di più per lo sforzo di ricordare qualcosa.

B-bene. Ho solo un gran mal di testa... mi chiamo May” non capivo nulla, dov'ero? Chi era lui? Perché mi ha trovata su una spiaggia?

...Ma dovrei conoscerti?...”ero in confusione totale.

Sono Trafalgar Law, tu sei la ragazzina alle isole Sabaody giusto? Come hai fatto a scappare?" ero accigliata, non sapevo chi fosse ne di cosa stesse parlando.

"Isole Sabaody? Scappare? Non capisco..."

"Hai detto che hai un gran mal di testa... può essere che hai perso la memoria, momentaneamente..." stava parlando con me o erano solo delle riflessioni a voce alta? Boh.

"Allora! Chi sei? Dove sono?" ero preoccupata.

"Sei sul mio sottomarino, e io mi chiamo Trafalgar Law, la supernova, uno dei pirati più ricercati della marina"

"SEI UN PIRATA?!" a quelle parole mi fiondai in fondo alla stanza, non c'è da scherzare con i pirati.

"Hai paura per caso?" che fossi spiaccicata contro una parete era più che normale, tanto era un pirata lui no?

"Paura... no. Nessuno mi ha insegnato ad avere paura."

Gli si dipinse sul volto un ghigno soddisfatto e arrogante. Credo non mi credesse ma quella era la pura verità. Non so cosa fosse la paura.

Mi staccai dalla parete della stanza e con le mani mi massaggiai le tempie che mi dolevano ancora.

Mi si avvicinò. Lo guardai come per avvertirlo di non toccarmi ma mi mise una mano in fronte senza badarci.

"No, non hai la febbre... Credo però tu abbia perso la memoria e per questo abbia mal di testa."

In effetti non ricordavo nulla. Ricordavo solo chi ero e qualcosa in generale sulla mia vita, tipo che i pirati erano gente pericolosa.

"...ah..." sillabai.

"Beh, prendi questa" ed estrasse dalla tasca una pillola e me la porse.

Anche se un po' titubante la presi e la inghiottii.

"E' per il mal di testa, ti dovrebbe passare. Per la memoria, beh, dovrebbe tornarti col tempo."

Non mi fidavo per niente di lui, ma non potevo opporre resistenza, ero in un sottomarino in fondo al mare, con una ciurma di pirati a bordo.

"Grazie...Em... che si fa?"

Mi guardò ed uscì dalla porta facendomi segno di seguirlo. Ok, tanto non potevo fare nient'altro.






Angolo autrice:
Em... so già non vi piacerà la mia storia... ma chi se ne frega!
Bene. Spero non mi riderete in faccia per questa storia, è la prima per me, devo allenarmi dopotutto.
Spero solo che arriverete a recensirla ma comunque non m'importa.
Spero allora solamente che arriviate anche solo a leggerla.
Stupida, se leggono l'angolo autrice la storia l'hanno già letta... Grazie per essere arrivati in fondo allora!
Ciao ciao!

  
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