«Hawke, ascoltami bene: sei un’umana. Io sono un elfo. Varric è un nano. E sai cosa ci accomuna? Non la statura, non le orecchie. Ma i sentimenti. Tutti ci innamoriamo, tutti proviamo frustrazione e paura. Tutti abbiamo delle debolezze. Tu sei forte, determinata, estremamente testarda…ma sei umana. Vivi, respiri, soffri come tutti. Io…non vedo perché dovresti penalizzarti. Hai il diritto di sfogarti, di crollare almeno una volta. In tanti anni non ti ho mai vista piangere, o rattristarti, se non-» ma si fermò improvvisamente, inspirando profondamente «se non alla morte di tua madre. Ed è estremamente giusto e normale provare un senso di smarrimento, anche quando vengono a galla ricordi dolorosi. Che si tratti di Carver, Bethany, tuo padre o tua madre. Io ci sono, Floyd, e ci sarò fino alla fine. Scaccerò la tua debolezza ed elogerò la tua forza.»