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Autore: Mina23    14/01/2013    2 recensioni
[GohanVidel]
'One shot arrivata terza al contest ' A Song that brings to your heart' indetto da Misaki__'
Estratto:
-Videl, mi senti?- La voce di Gohan era supplichevole, quasi tremante. Ma non appena vide gli occhi trasparenti della corvina schiudersi, fu come se una certezza nuova albergasse nel suo cuore. La strinse forte a sé e sentì gli occhi velarsi di lacrime quando avvertì le braccia di Videl cingergli delicatamente le spalle.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: I'm here.
Autore(Su Efp e sul forum):  Normina23
Paring: GohanVidel.
Canzone:
"Io non voglio perdermi nemmeno un tuo sorriso, io non voglio perdermi nemmeno un tuo bacio…  io voglio stare bene qui insieme a te, proprio così io voglio tenerti vicina, sento il tuo cuore così vicino al mio e sto proprio qui, in questo momento, per tutto il resto del tempo"
Genere: Fluff, introspettivo, romantico.
Rating: Verde.
Avvertimenti:  Quasi what if?, Movieverse.
Note autore(se ce ne sono):  Salve, spero che questa OS possa piacervi! E' una specie di What if?, anche se la storia non ha scosse particolari che interrompono la trama, comunque, leggete e scoprirete di che parlo! :) PS: Giuro solennemente che d'ora in poi mi dedicherò solamente alla raccolta e alla long in corso, mi scuso con i fan delle mie storie per il tempo ci sto mettendo, ma sono sommersa di compiti e interrogazioni. Nei prossimi giorni aggiornerò xD
Introduzione(se ne possedete una):  Saga Majin Bu, torneo
Tenkaichi. Videl viene ferita gravemente da Spopovich e Gohan tenta di salvarla, rendendosi conto dei sentimenti che prova nei confronti della ragazza.
Non volevo peccare di origialità, quindi c'è qualcosa di particolarmente diverso all'interno della vicenda, fatemi sapere che ve ne pare! :)


  
I'm here.



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“Nel ciclo della natura, non esistono né vittoria né sconfitta: esiste solo il moto del cambiamento.
L’inverno lotta per imporre il suo regno, ma, alla fine, è costretto ad accettare la vittoria della primavera, che porta fiori e allegrezza. L’estate cerca di estendere il suo dominio dei suoi giorni caldi. ma finisce per piegarsi all’arrivo dell’autunno, che regala un meritato riposo alla terra. […]
In questo ciclo non ci sono né vincitori né vinti, ma soltanto fasi che devono compiersi. Allorché il cuore di un essere umano comprende un simile meccanismo, può dirsi libero: accetta senza afflizione i momenti difficili, e non si lascia trarre in inganno dai momenti di gloria.”
 

 
 
Videl combatteva, forte e sicura di sé più che mai. Il suo avversario non le faceva affatto paura, lei sapeva di potercela fare. Lei doveva farcela.
Passarono i primi minuti e lei non demordeva, fronteggiando il suo avversario a testa alta, nonostante quest’ultimo non sembrava essere leso dai suoi attacchi.
Gohan la osservava attento, non perdendosi neanche un movimento di quest’ultima.
Qualcosa, però, sembrava essere andato storto, Videl era a terra, Spopovich la picchiava. Lei reagiva, ma senza risultati. Era in svantaggio, voleva  scappare da lui, ma quest’ultimo era riuscito a raggiungerla persino in aria. Per quel mostro era un gioco, niente più. Voleva divertirsi e farla fuori senza preoccuparsi delle conseguenze.
Una vocina dentro Videl le suggeriva di arrendersi, ma un’altra, più forte e dirompente, le gridava di andare avanti e continuare a combattere.
Gohan era nervoso, tremendamente nervoso: i suoi muscoli tremavano, la sua rabbia cresceva a dismisura e un’aura dorata si andava formando intorno al suo corpo, illuminando lo spazio circostante e facendo staccare via il mantello dal vestito. I suoi capelli si tinsero d’oro e i suoi occhi divennero lo stesso colore dell’acqua marina. Nonostante il padre avesse cercato di fermarlo, con un balzo uscì dalla stanza e si precipitò verso il ring.
Lì, vide Videl, sanguinante e piena di lividi, e il suo avversario, con un sorriso sadico dipinto in volto, mentre con un ultimo calcio la faceva scivolare giù dal ring, dichiarandosi così vincitore dell’incontro.
-Videl, rispondimi ti prego…- disse alla corvina mentre delicatamente la cingeva tra le sue braccia.
-Fate portare una barella!- urlò il cronista.
-No! La porto io.- rispose prontamente il saiyan che l’aveva già sollevata dal suolo. Ma prima di andarsene, senza voltarsi, disse:- E in quanto a te, Spopovich, la pagherai cara. Te lo prometto.-
Gohan a quel punto, senza pensarci troppo, scattò in volo sotto gli occhi increduli degli spettatori, concentrandosi  di  tenere sotto controllo l’aura della giovane che si era indebolita parecchio. Ascoltava i battiti del suo cuore e sentiva la tensione attanagliargli lo stomaco, la paura pervadergli l’anima, allora aumentò la velocità per arrivare il prima possibile al palazzo del supremo, lì avrebbe chiesto a Balzar dei fagioli magici che potessero rimetterla in sesto.
Mentalmente si diede dello stupido: avrebbe potuto mandare suo padre, il quale col teletrasporto avrebbe sicuramente fatto prima, ma a causa della paura non ebbe il tempo di pensare e agì d’istinto.
Finalmente arrivò al palazzo, chiamò subito Balzar e gli spiegò la situazione.
-Corro a prenderli!- disse quello appena vide la povera Videl nelle sue condizioni, la quale era stata adagiata delicatamente su un paio di cuscini e aveva la testa poggiata sul busto del saiyan. Respirava a fatica e si lamentava a causa dei forti dolori.
Appena ebbe ricevuto il fagiolo, Gohan le sollevò la testa e cercò di farglielo ingerire, fortunatamente era abbastanza cosciente per farlo.
-Videl, mi senti?- La voce di Gohan era supplichevole, quasi tremante. Ma non appena vide gli occhi trasparenti della corvina schiudersi, fu come se una certezza nuova albergasse nel suo cuore. La strinse forte a sé e sentì gli occhi velarsi di lacrime quando avvertì le braccia di Videl cingergli delicatamente le spalle. La baciò piano sulla fronte e le accarezzò i corti capelli.
Voleva stringerla forte, ma aveva paura di farle male, i suoi arti tremavano per la commozione.
-Mi hai fatto morire di paura, Videl. Io non voglio perdermi nemmeno un tuo sorriso, io non voglio perdermi nemmeno un tuo bacio…  io voglio stare bene qui insieme a te, proprio così io voglio tenerti vicina, sento il tuo cuore così vicino al mio e sto proprio qui, in questo momento, per tutto il resto del tempo.- oramai la maglietta della giovane era umida a causa delle lacrime del saiyan che scendevano irrefrenabili, allora Videl si sciolse dall’abbraccio per guardarlo negli occhi e gli asciugò con le dita le guance rigate dal pianto.
-Gohan, mi dispiace di averti fatto preoccupare così tanto. Volevo vincere a tutti i costi… volevo che tu fossi fiero di me.- Videl abbassò lo sguardo.
-Ehi,- disse Gohan alzandole il mento, - io sono già fiero di te. Sei la ragazza migliore che io abbia mai conosciuto. Hai delle potenzialità incredibili, basti pensare che  sei stata in grado di imparare a volare in pochissimo tempo… è strabiliante. Videl, tu sei speciale.-
-Oh Gohan, grazie…- disse la corvina con la voce colma di commozione, poi, dopo essersi guardata intorno continuò: -Ma adesso dove ci troviamo?-
-Siamo vicino al palazzo del supremo, nell’obelisco di Balzar. Lui mi ha dato dei fagioli speciali che sono stati in grado di guarirti.- Videl si alzò da terra e andò verso la ringhiera per bearsi della vista stupenda.
-E’ bellissimo.- disse Videl.
Gohan si era alzato dopo di lei e l’aveva seguita verso la ringhiera. La osservava con occhi diversi, con occhi colmi di amore e tenerezza e il cuore che, palpitante più che mai in quel momento, era morto mentre lei soffriva, per essere poi ritornato in vita subito dopo aver visto il suo sorriso.  
-Già, bellissimo.- rispose Gohan senza smettere di guardarla.
Notando che il saiyan la stesse osservando, la corvina arrossì e sorrise lievemente.
-Dai, adesso andiamo o tutti si chiederanno che fine abbiamo fatto.-
-Hai ragione, andiamo.- rispose Gohan porgendole la mano, Videl gliela strinse sorridente e poi, sotto lo sguardo intenerito di Balzar, spiccarono insieme il volo verso Satan City.
 
 
-Gohan?- chiese Videl al saiyan fermandosi un attimo a mezz’aria.
-Sì?-
-Prometti che darai una lezione a quel bestione da parte mia?- disse la corvina guardandolo negli occhi.
-Te lo prometto, Videl.- Gohan le sorrise sincero, perdendosi nell’azzurro dei suoi occhi.
Continuarono a volare verso Satan City, ignari dell’avventura che stava per attenderli. Il destino aveva in serbo per loro qualcosa di straordinario, qualcosa che avrebbero potuto superare solamente avendo fiducia l’uno nei confronti dell’altra.

 
  
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