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Autore: SpinellaTappo98    14/01/2013    0 recensioni
Alcune delle storie più amate, parlano di amori nati tra creature di specie diverse, di mondi lontani tra loro, e della paura che c’è nell’amare una persona differente. Vivere nel costante dubbio di non essere accettati o capiti dalla persona che si ama perché non è come te, e allo stesso tempo il timore di ferire la persona amata non comprendendola appieno.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Amare una persona diversa

Ah, l’amore. Che meravigliosa disgrazia! Potrebbe sembrare un controsenso, ma è proprio così. È una disgrazia, perché sin da quando abbiamo memore, ha sempre creato agli uomini problemi ed infiniti quesiti, ma al contempo è una cosa meravigliosa perché amare ti riempie di gioia, a volte talmente tanto da star male.

Il bello è che l’amore arriva così, senza avvisare. Un bel giorno ti alzi con una nuova consapevolezza: quella di essere innamorato. Non sai come, non sai quando ti sei innamorato di preciso. Sai solo che sei innamorato, punto. Ti chiedi: perché a me? Perché proprio io che non l’ho mai chiesto, mi sono dovuto innamorare?

La risposta è…beh, la risposta non c’è. Capita. Tutto qui. È per questo che gli uomini hanno sempre temuto ma anche ammirato l’amore: perché l’uomo non può controllarlo.

Eppure, l’amore non è altro che una combinazioni di reazioni chimiche. Pura e semplice scienza, seppur sia una scienza che non controlliamo. Possiamo solo limitarci ad osservarne le conseguenze senza intervenire. Proprio per giustificare la sua impotenza nei confronti dell’amore, l’uomo ha attribuito al cuore l’arduo compito di ospitare l’amore. Infatti un detto dice “Al cuor non si comanda” come per dire che l’amore è incontrollabile perché non si può ordinare al cuore di smettere di battere.

La verità è che siamo dei codardi. Nascondiamo la nostra incapacità di comprendere appieno l’amore scaricando le colpe sul cuore, una macchina perfetta che altro non fa oltre svolgere le sue mansioni. La verità è che gli uomini sono fondamentalmente esseri razionali e, in quanto tali, temono ciò che non comprendono e che riesce ad offuscare la ragione. La pura e semplice realtà è che tutti noi temiamo l’amore.

 Immancabilmente, però, ci innamoriamo. Non dovrebbe essere grave, ma il problema è che l’essere umano è succube dell’amore. Quell’amore che ti fa sentire un potente macigno poco al di sopra dello stomaco e che ti impedisce di respirare, quell’amore che ti fa sorridere senza motivi apparenti, che ti impedisce di sorridere, che da “essere razionale” ti trasforma in “sentimentalista”, che ti spinge ad essere egoista, che ti fa passare notti insonni a riflettere, che ti fa temere il futuro e le conseguenze delle tue scelte.

Già, perché quando si è innamorati, miei cari signori, ogni minima ed insignificante azione provoca nell’innamorato il subbuglio più totale, e spesso il mal capitato si ritrova a pensare “lo faccio o no?”, “ma cosa penserà poi?”, “attirerò la sua attenzione?” e cose simili. Allora, si fa di tutto per essere accettati dalla persona amata, per attirare l’attenzione, per far si che si innamori di te. Ma non ci potrebbe essere cosa più sbagliata. Infatti, l’unica cosa veramente utile non la facciamo mai. Per paura di soffrire e di essere rifiutati, nessuno parla con “il cuore in mano”, cioè nessuno è totalmente sincero. Non sarebbe tutto più semplice se le continue preoccupazioni fossero sostituite della sincerità? Ma l’uomo è complicato e non vede che le vie più semplici, spesso, sono le migliori.

Eppure, posso parlare “con il cuore in mano”, con sincerità? Tra tutte le paure che l’amore porta con sé, quella peggiore è il timore di amare una persona diversa da quello che siamo noi. Alcune delle storie più amate, parlano di amori nati tra creature di specie diverse, di mondi lontani tra loro, e della paura che c’è nell’amare una persona differente. Vivere nel costante dubbio di non essere accettati o capiti dalla persona che si ama perché non è come te, e allo stesso tempo il timore di ferire la persona amata non comprendendola appieno.

Molto più semplicemente, però, c’è l’amare una persona diversa da noi, e non perché è un vampiro o un licantropo o un alieno, ma perché è di un altro Paese o di un’altra cultura o ha pensieri e principi diversi. A volte è sufficiente che la persona amata abbia un carattere differente dal nostro per suscitare in noi il panico per la paura di non essere accettati. Si ha paura di deludere la persone che si ama, di non essere alla sua altezza o di non riuscire a mettere da parte le incongruenze. Però la solita frase “Non eravamo compatibili” che tanto si sente usare, perde la sua consistenza davanti all’Amore, quello con la “A” maiuscola. Infatti, un uomo saggio disse “L’amore non è amare una persona perfetta, ma vedere perfetta una persona che non lo è”. Quindi, se quell’uomo saggio diceva il vero, non si devono temere le diversità tra sé stessi e la persona amata, perché se il nostro sentimento è profondo, eclisserà i difetti e le differenze del beneficiario del nostro amore.

Qualcuno, leggendo queste parole, potrebbe dire “Sei troppo giovane per capire queste cose!” ed avrebbe ragione, in parte. Infatti, è vero che sono giovane, ma questo non implica che io non possa comprendere il significato dell’amore. Qualche anno fa mi capitò di ascoltare un’omelia di Don Vincenzo Paglia che mi rimase impressa nel cuore. Disse “E voi, adulti, non curatevi solo dei vostri problemi, del lavoro, del mutuo, del tempo che sembra non bastare mai. Ma guardate anche i bambini, perché anche loro provano dei sentimenti come voi. Anzi, forse ne provano più di voi. Non pensiate che perché sono bambini non possano essere tristi, perché loro sentono la tristezza ed il dolore delle persone che stanno loro vicine. E se ne fanno carico, perché i bambini sono le creature più pure che il Signore Iddio ha creato!”. Per anni, ogni volta che sentivo al telegiornale di bambini maltrattati, uccisi, sfruttati, ricordavo questa omelia che sempre resterà incisa nella mia memoria.

Così anche per l’amore. I bambini provano amore nei confronti di altre persone. “Ma non è lo stesso tipo di amore” potrebbe obiettare qualcuno. È vero. Non è lo stesso tipo di amore. È amplificato, più forte. Un bambino prova amore incondizionato per i propri genitori e per la propria famiglia, ed anch’egli può aver paura nel provare amore per una persona diversa da lui. I genitori, ad esempio, spesso hanno un carattere totalmente diverso da quello dei figli ed i bambini hanno paura di deluderli. Alla fine, però, i bambini scelgono di essere spontanei. Io credo che sia la scelta più saggia che si possa fare. La più semplice e allo stesso tempo la più saggia.

Se qualcuno se lo sta chiedendo, non dirò mai se ho provato altro amore al difuori dell’ “amore fraterno”. Però posso dire che ho sentito molte persone parlarne, che ho visto gli effetti che l’amore ha sulle persone e che ho letto infinite opere dei molti poeti che ne hanno tratto ispirazione. Ho anche passato diverse notti insonni persa tra le mie riflessioni, cercando di legarle tra loro e ordinarle secondo un ordine logico. Dopo tanta fatica ho tratto le mie conclusioni. L’amore, di per sé, è un sentimento bellissimo, che anima le vite di ogni essere umano dalla sua nascita alla sua morte. L’unica rovina dell’amore, siamo noi. Gli uomini, con la loro mania di complicare anche le cose più elementari, rovinano tutto ciò che c’è di bello nell’amore. Ma c’è anche un’altra cosa che ho capito: noi non smetteremo mai di vedere dei problemi anche dove non vi sono.

Comunque, non dovremmo avere paura di amare una persona diversa da come siamo noi. Innanzitutto perché dobbiamo tenere a mente che come lui è diverso per noi, anche noi siamo diversi per lui; secondo poi, perché l’amore sta proprio nell’accantonare sé stessi e tutto quello che ci opprime, per dedicarsi completamente all’altro.

  
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