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Autore: Hopenill    14/01/2013    1 recensioni
"Anche tu mi piaci, Cocò."
Il suo cuore, al suono di quelle parole, scandì rumorosamente i battiti.
"Che" deglutì a fatica, alzando il viso ed incastrando i suoi occhi con quelli di lui "che hai detto?"
"Anche tu mi piaci." sorrise, e non c'era sorriso più bello del suo.
Le lacrime le pizzicavano gli occhi e, senza opporre resistenza, pianse.
E fu la prima volta, nella sua esistenza, che Coraline pianse di felicità.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Liam Payne
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A lui, che è diventato il mio lieto fine.


"Ehi Coraline!"
La ragazza si girò di scatto, sorridendo a colui che l'aveva chiamata.
"Liam!" Si fermò un momento per aspettare che la raggiungesse. "Tutto bene?"
"Abbastanza. Spero solo che questa mattina i bambini non stressino come al solito."
"Eddai, non dire così!" gli diede una spinta sulla spalla, facendolo barcollare un attimo "In fondo sono dolci."
"Ma molto in fondo!"
"Dovete scavare una buca?" Una testa piena di capelli biondi tinti si intrufolò fra i due, appoggiando un braccio sulle spalle dei due ragazzi.
"Si, e Liam vorrebbe tanto seppellirci quei poveri bimbi indifesi."
"Ma sei un mostro." si indignò Niall, spingendo Coraline da una parte e abbracciandola. "Ti proteggo io, Cocò, non ti preoccupare."
"Tu si che sei un principe azzurro, Horan." sorrise, lanciando poi un'occhiata divertita a Liam.
"Oh si, il migliore che ci sia." Liam abbassò lo sguardo, chiudendo a pugno le mani.
La ragazza notò il gesto ma prima che potesse chiedere qualcosa Niall spinse entrambi all'interno della sala comune dove tutti gli adolescenti si ritrovavano per l'organizzazione del grest estivo.
chris, il responsabile, volle che tutti si accomodassero e ordinò il silenzio.
Coraline si sedette vicino alle sue due migliori amiche, Agatha e Kate.
Liam era esattamente di fronte a lei e teneva ancora il viso verso il basso. Lo alzò immediamente quando Chris iniziò il suo discorso e la ragazza non potè non guardarlo.
I suoi occhi color miele che l'avevano guardato dolcemente la prima volta che avevano incrociato i suoi verdognoli. 
Il sorriso mostrato seguito dal movimento delle sue labbra per esporre il suo nome.
La sua mano forte che aveva stretto quella di lei.
Fin dalla prima volta che lo aveva incontrato qualcosa in lui l'aveva attirata così tanto da pensarlo sempre più spesso.
Si infiltrava in ogni suo gesto, inconsciamente, quasi fosse sotto la sua pelle. Ma lo sapeva benissimo che non poteva, non doveva.
Tre anni, ciò era quello che li divideva. Lei più grande e lui più piccolo.
Una cifra che cambiava lo sguardo delle persone e Coraline non ne voleva più di sguardi così.
Non dopo tutti quegli anni passati di bocca in bocca nel suo paese.
Non quando suo padre era morto e il fratello si suicidò pochi giorni dopo. Non quando sua madre iniziò a drogarsi e sua sorella fu l'unica persona a cui aggrapparsi, a cui richiedere aiuto.
Pietà. Era solo questo che spingeva la gente a parlarle gentilmente, a chiederle come andavano gli studi suoi e di Annabeth, se avevano bisogno di qualche soldo per le spese.
Coraline annuiva, sorrideva e reprimeva la rabbia e il dolore dentro di sè.
Avrebbe tanto desiderato una vita diversa, una famiglia vera dove tutti erano felici e nè malattie mortali nè suicidi nè droga portavano via ciò che le era più caro.
E quando incontrò Liam tutto divenne più roseo. I suoi scherzi, le sue battute, le risate e i momenti passati in sua compagnia erano quello che le mancavano da tempo.
Ormai tutti se ne erano accorti: Agatha, Kate, Niall e perfino sua sorella Annabeth. 
"Che hai da sorridere come un'idiota?" le chiese affettuosamente una volta, accomodandosi di fianco a lei.
"Penso."
"Un ragazzo?"
Il viso bianchiccio di Coraline si fece improvvisamente più rosso e sentì il cuore accelerarsi per un istante.
"Può darsi." rispose, chiedendosi se era la cosa giusta da fare.
E ormai quella domanda la assillava da tempo.
Era giusto provare qualcosa per un ragazzo più piccolo di lei? 
Era giusto iniziare a covare un sentimento che forse avrebbe seppellito dentro di sè?
Era giusto basarsi sul giudizio della gente per sapere cosa fare?
Ma c'era una cosa che la spaventava più di tutte: era sbagliato essere felici?
 
 
 
"Credo che la cosa più sbagliata che tu stia facendo in questo momento sono tutte le teghe mentali che riempiono la tua testa. Buttati e dichiarati. Che avresti da perdere?
"La faccia." Prese un altro pennarello e cominciò a colorare il cartellone mentre Agatha la guardò sbuffando.
"Eddai Cocò. Secondo me gli piaci."
"Mi piacerebbe tanto fosse così." Raccolse il pallone che uno dei bimbi aveva lanciato distrattamente vicino a lei porgendoglielo dolcemente.
"E lo è!"
Coraline accennò un sorriso, pensando a quanto sarebbe stato bello se fosse successo davvero. Se Liam pensasse a lei come lei pensava a lui.
"Disturbo?"
"Ehi Liam, hai mai sentito il detto 'parli del diavolo e spuntano le corna'?" sorrise sornione Agatha, facendo l'occhiolino all'amica.
"Si, perchè?"
"Chiedevo." Si alzò dal tavolino, correndo in aiuto di un bambino che era appena caduto ed era in procinto di piangere.
"Fate qualcosa questa sera?"
"Andiamo alla festa che si terrà in piazza. Mi passeresti il pennarello giallo, per favore?" chiuse con il tappo quello che teneva in mano, prendendo l'altro che Liam le stava porgendo. Le loro dita si toccarono per un brevissimo attimo che a Coraline sembrarono un'eternità. "Grazie."
Le sue gote arrossirono lievemente, illuminando per un attimo il suo viso.
"Vieni con noi?"
"Certo. Sto bene in tua compagnia."
Il cuore di Coraline perse un battito.
"Oh.
La voce di Chris rimbombò nel campo, raggruppando animatori e bambini prima del saluto finale.
"A stasera." sussurrò, abbracciando stretta la ragazza.
"L'abbiamo persa." sentenziò Niall, osservando da lontano l'imbarazzatissima migliore amica.
Kate rise. "E va bene così."
 
 
"Più tardi mi dichiaro.
Kate e Agatha si voltarono a guardare Coraline. 
Non l'avevano mai vista così convinta.
"Benissimo!" commentarono all'unisono.
"E' il tuo momento."
La spinsero tra le braccia di Liam, rendendola ancora più nervosa e imbarazzata di prima.
Poco dopo fece capolino anche Niall che, costretto dalle due rosse, si allontanò verso altri amici.
"D-Devo parlarti."
"Dimmi tutto." sorrise, incamminandosi.
"Io" lasciò un attimo il discorso in sospeso, respirando lentamente. Stava seriamente rischiando un infarto ma non avrebbe aspetto più.
Aveva provato tante volte quel giorno davanti allo specchio. Sarebbe stata decisa e concisa. Un taglio netto. Come va va.
Si sarebbe buttata nel dirupo e aveva due possibilità davanti a lei. Salvarsi per miracolo o cadere rovinosamente a terra.
E in cuor suo pregava che fosse la prima. 
"Si?" la spronò Liam, accomodandosi in una panchina poco distante dalla piazza.
"Si, insomma, era da molto che ci pensavo e credo sia arrivato il momento giusto per dirtelo."
Il ragazzo la guardò serio.
Coraline prese la sua mano e, sebbene un secondo dopo si sarebbe maledetta di ciò che avrebbe detto, lasciò andare quello che ormai da tempo teneva per sè.
"Mi piaci!" sussurrò, credendo invece di averlo urlato.
I rumori delle giostre erano attutiti in quel piccolo parchetto e perfino le assordanti canzoni erano ovattate.
coraline cercò di capire che melodia fosse quella che sentiva appena. Tutto pur di distrarsi da quello che aveva appena fatto.
"Anche tu mi piaci, Cocò."
Il suo cuore, al suono di quelle parole, scandì rumorosamente i battiti.
"Che" deglutì a fatica, alzando il viso ed incastrando i suoi occhi con quelli di lui "che hai detto?"
"Anche tu mi piaci." sorrise, e non c'era sorriso più bello del suo.
Le lacrime le pizzicavano gli occhi e, senza opporre resistenza, pianse.
E fu la prima volta, nella sua esistenza, che Coraline pianse di felicità.
 
 
"Lo sapevo! Ne ero certa che saresti tornata vincitrice."
"E la cosa bella è che hanno vinto entrambi." precisò Niall, mentre Agatha e Kate soffocavano la loro migliore amiche di domande.
"Vieni a fare un altro giro con me?" domandò Liam al suo orecchio, facendolo rabbrividire.
Coraline fece un cenno d'assenso.
Si incamminarono per la seconda volta in quella serata ormai giunta al termine e, tutto un tratto, le loro mani si intrecciarono delicatamente.
Subito i compaesani li guardarono, iniziando a sussurare l'un l'altro qualcosa che i due non potevano capire.
E così come Coraline aveva previsto l'incubo sarebbe ricominciato.
 
 
Più i giorni passavano più la gente mormorava.
"Hai saputo di Coraline? sta insieme ad un ragazzo più piccolo di lei." "E' un orrore! Certe cose dovrebbero essere proibite." "Esatto. Lo penso anch'io."
La ragazza si incamminò per l'ultimo giorno in cui si sarebbe svolta la festa.
Non che fosse dell'umore adatto ma di certo non poteva abbandonare i suoi amici.
Niall, Kate e Agatha avevano fatto di tutto pur di allontanarla dai pettegolezzi ma vani erano stati i loro tentativi.
In quel preciso momento avrebbe voluto stare con Liam, lontano da tutto e tutti.
Solo loro due in totale tranquillità ed era certa che non chiedeva una cosa esagerata, ma non era possibile. Niente di quello che desiderava le era possibile.
I quattro ragazzi si sedettero ad un tavolo, in attesa degli altri loro amici.
A Coraline sembrò di vedere Liam svoltare per una stradina lì vicina in compagnia di un suo amico.
Si chiamava John e non le era mai andato molto a genio. 
si alzò, spinta dalla curiosità di sapere che stavano facendo.
Svoltò l'angolo, ignara del dolore che l'aspettava.
"E' vero che stai insieme a quella?"
"Ha un nome, John."
"Si, va bene. Fa lo stesso. Dovresti comunque lasciarla."
"Perchè?"
Coraline si avvicinò ancora di più, cercando di fare il meno rumore possibile.
Ora voleva sapere. Ora voleva sentire quello a cui era scappata da tempo: ciò che la gente pensava di lei.
"Perchè è una disadattata, ammettiamolo. Suo padre è morto, ok. Ma il fratello che si suicida e la madre che si droga! Non mi meraviglierei se si scoprisse che è un'alcolizzata.
Meglio stare distanti da persone così. Ho sentito dire in giro che la sorella, Annabeth, si prostituisce per pagare le bollette. 
Hai capito ora? Penso solo al tuo bene."
La ragazza crollò a terra, piangendo e attirando l'attenzione dei due.
"Cocò." sussurrò Liam, sperando non avesse sentito le parole dell'amico John.
Scappò via, lasciando che le lacrime le graffiassero gli occhi e le guance.
Forse aveva ragione. Forse Liam non era adatto ad una come lei. Ad una che non aveva più una famiglia.
No, ne era certa. Quel John aveva ragione. Chi era lei per meritarsi quel splendido ragazzo?
Perchè si era dichiarata? Perchè si era scoperta così?
E corse a quella che ormai era diventata la sua nuova casa.
"Sapevo che ti avrei trovato qui."
Liam si sedette vicino a lei, appoggiandole il capo sul suo petto ed accarezzandola.
"Hai sentito tutto, non è vero?"
"Si." sussurrò debolmente, asciugandosi le lacrime col palmo della mano.
"E' un idiota, lascialo perdere."
"No, ha ragione."
"Non dirlo più." La sua voce si fece più dura.
Coraline lo guardò e per la prima volta lo vide piangere.
Ecco, ne aveva combinato un'altra delle sue.
"Non mi importa ciò che pensa la gente. Potrebbero andarsene a fanculo tutti che sarebbe davvero meglio. Io ti amo, Coraline! Cristo santo, non lo hai ancora capito?
Ti amo! Sono sicuro che quello che provo per te è amore. Ne sono certo!"
La amava davvero? Era certa di quel che aveva sentito?
"Come fai ad esserne sicuro?"
Le prese il viso tra le mani e la guardò.
"Sono geloso quando ti vedo assieme a qualcun altro. Mi sento avvampare quando mi fai anche un semplicissimo complimento. Rischio la tachicardia quando sono con te! Muoio dalla paura, di notte, quando sono solo e penso al fatto che il mattino dopo io possa perderti.
Sento la tua mancanza appena ti lascio e sto male quando penso di non essere abbastanza per te. Anche per quanto riguarda una delusione.
E non potrei mai e poi mai pensare che tu sei una disadattata. Sei Coraline. La mia Coraline e Dio, si. Ti amo."
Le loro labbra si sfiorarono, dando inizio ad un lungo e dolce bacio dove le paure la lasciarono per quella frazione di secondo.
Ora niente e nessuno l'avrebbe mai più spaventata.
Liam Payne l'amava ed era giusto.
Era ciò che meritava dopo tutti quegli anni bui ed aveva finalmente la risposta.
Non è sbagliato essere felici.
 
  
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