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Autore: Mara_Sarotta    14/01/2013    2 recensioni
Un storia di pirati ed avventura, dove storie si intrecciano e si dissolvono.
"Non lasciatevi ingannare dalla Luna, spesso è così lucente per distrarvi dalla terra!".
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Quando la bambina aprì gli occhi ciò che vide la sconvolse: non c'era più il mercato, non c'erano più né la madre né il padre. Si trovava in una stanza sporca e puzzolente stipata di persone, in cui l'unica luce veniva da una botola sul soffitto, che disegnava i contorni di un rettangolo luminoso in cui non sarebbe passato che un solo uomo.

Miriam provò a ricostruire i momenti prima del buio. Era al mercato, era andata a vedere le persone con le mani incatenate, che trascinavano i piedi sulla strada sterrata che le bancarelle creavano. Era davanti a quelle persone, vuote e tristi, ed ecco che ricordò. Un uomo, grande e grasso, le aveva tappato la bocca con le mani sudaticce; le aveva cercato di urlare ma era tutto inutile. Altri due uomini l'avevano presa per le caviglie e le avevano legato mani e polsi con delle corde, per poi imbavagliarla. L'avevano buttata su un carro, e lì aveva sbattuto la testa., svenendo.
Ora, i polsi e le caviglie bruciavano terribilmente.

La bambina si guardò intorno: accanto a lei una donna dalla pelle scura piangeva in silenzio. Miriam porvò ad avvicinare la manina al suo volto, ma quando si voltò capì perché piangeva: uno squarcio dalla fronte alla guancia, che le aveva portato via un occhi, era putrida e vomitava pus giallo. Quella visione fu così disgustosa che la bambina non riuscì a trattenere i conati di vomito. Si allontanò da quella donna sfigurata, arrivvando vicino a qualcosa che sembravano delle scale al tatto. Quando si appoggiò, la botola si aprì di botto e un uomo di circa una ventina d'anni, la fissò con un ghigno sul volto. Quasi fosse un gatto, la prese per il collo, tirandole i capelli un po' di quello che era rimasto del suo abitino azzurro. L'uomo la buttò sul pavimento, facendole strusciare il braccio sulle assi di legno: le si conficcarono le spine nella carne, a mala pena riuscì a trattenere le lacrime.
Miriam rivolse lo sguardo verso l'altro: la luce del sole, che prima riusciva a scrogere solo dalle fessure tra la botola e le assi del pavimento l'accecò per qualche secondo. Quando riuscì a vedere di nuovo, riconobbe l'uomo enorme che l'aveva bloccata al mercato: i capelli neri e unti gli ricadevano sul volto, sudaticcio e flaccido. La pancia era gonfia, e Miriam si meravigliò di come le assi del pavimento riuscissero a sostenerlo.
L'uomo, dagli occhi piccoli e neri, la prese per i capelli, tirandole su il volto e costringendola a mettersi in ginocchio. Sul volto della bambina si disegnò una smorfia mista tra dolore e disgusto.

« Signor Kanjiro, cosa ne vuol fare di lei? » chiese uno dei suoi scagnozzi, piegato in uno strano inchino. L'uomo, ovvero il capo, continuò a guardare Miriam per qualche istante.
« E' bella, forse potremmo anche venderla a qualche bordello. Oppure anche come schiava personale di qualcuno. Vediamo chi offre di più! » , poi rivolse uno sguardo ai suoi uomini, « Trattatela bene, non voglio che si ferisca in qualche modo, perderebbe solo valore ».
Allora, al contrario di come l'avevano fatta salire dalla stanza buia, la fecero alzare in piedi e camminare da sola.

Fu in quel momento che Miriam vide dove si trovava: un'immensa, splendente distesa azzurra ricopriva l'orizzonte. In lontananza sembrava le acque cristalline del mare si fondessero con il cielo, creando una visione così fantastica che gli occhi della bambina si illuminarono. Ma non riuscì a contemplare quello spettacolo per di più di qualche secondo che gli scagnozzi del mercante di schiavi subito la spinsero verso la scala che portava alla stiva.



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Primo capitolo! Okay, è cortino, lo so, ma ho ripreso a scrivere da poco, quindi capitemi!
Spero vi piaccia, ciao ciao!
 

  
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