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Autore: Me91    03/08/2007    25 recensioni
Bulma e Vegeta sono indubbiamente la mia coppia preferita. Non potevo quindi non scrivere un ff su di loro e, oggi, il mio piccolo fratellino (odioso fratellino... non sempre per fortuna) mi ha inspirato questa ff. So bene che i litigi sono molto frequenti tra la ricca scienziata e l'orgoglioso principe, perciò ho pensato di basare la mia storia proprio su un litigio... però no, niente pianti o sfuriate stratosferiche in cui Vegeta dirà di odiare la famiglia o cose così... ho pensato quindi di scrivere una discussione che non sia troppo pesante, una discussione magari nata per una cosa molto banale, che non farà altro che accendere la passione in loro. ^^
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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So che girano molte ff il quale argomento è un litigio tra Bulma e Vegeta. Spero quindi di non aver plagiato nessuno in questo modo. Comunque sarà una litigata che poi finirà bene e inoltre volevo precisare che, la maggior parte per lo meno, delle storie che ho letto su Bulma e Vegeta che litigano tra di loro poi si concludono con lui che viene cacciato di casa, lei che piange o cose di questo genere... non mi andava quindi di finire troppo sul triste e il maliconico e... niente, leggete pure!

Litigare è normale!

«Ehm... mamma? Papà?»
Trunks era deciso. Era arrivato il momento di parlarne. E lo avrebbe fatto ora, a tavola, mentre sua madre stava lavando i piatti e suo padre finiva di magiare l’ottava fetta di torta.
«Si, piccolo, dimmi.» lo incoraggiò Bulma continuando a strofinare una pentola particolarmente sporca.
«Ump?» si limitò a fare Vegeta mandando giù un altro boccone, tutto concentrato a fissare le belle curve della moglie che si muoveva davanti a lui.
«Ecco...» Trunks non sapeva proprio come dirlo. Pensò che la cosa migliore fosse stata di dire tutto di un fiato:
«Ecco, per domani la mia classe ha organizzato una gita fuori città e io volevo tanto andarci. Potete firmarmi il permesso? C’è bisogno della firma di entrambi!»
Si fermò a riprendere fiato. Era fatta. L’aveva detto.
Bulma abbandonò la spugna e si voltò a guardare con dolcezza il suo frugoletto di nove anni. Vegeta, invece, si strozzò con il boccone che aveva appena trangugiato e iniziò a tossire e sputare.
«Certo, tesoro.» gli disse Bulma ignorando il marito «Certo che ti firmo il permesso. E lo farà pure tuo padre. Non è vero, Vegeta?» si rivolse a lui con un tono autoritario che non permetteva repliche. Ma il fiero Principe non era uno che si lasciava comandare in quel modo.
«Che cosa?!» esclamò scettico Vegeta «Mio figlio non si mischierà mai tra una mandria di insulsi terrestri! Già è tanto che lo mandi in quel posto... come diamine si chiama, donna!»
«E’ una scuola, Vegeta.» spiegò con rabbia Bulma «E che razza di ragioni sono quelle che hai dato? Dì piuttosto che non sai scrivere e ti credo di più!»
«Certo che so scrivere!» ribatté irato Vegeta.
«Allora spiegami perché Trunks non dovrebbe andare a fare quella gita!» e indicò il figlio che era diventato tutto rosso di vergogna e d’imbarazzo.
«Perché è il figlio del Principe dei Sayan!» si infuriò Vegeta.
«E con questo?!»
«Non voglio che si mischi a stupidi terrestri! Una gita! Potrebbe rimanere a casa, piuttosto, per allenarsi! In questo periodo sta battendo la fiacca perché deve studiare e ora mi vieni a dire che dovrebbe stare tutto il giorno fuori?!?»
«Che razza di discorsi fai?!»
«E poi, vedersi con il figlio di Kakaroth! Non ho mai sopportato questa idea! Finirà per rincitrullirsi!»
«Vegeta, non capisco dove vuoi arrivare!»
«Anzi, penso che finirà per farsi battere da quello lì prima o poi!»
«Cosa...?»
«E poi» la interruppe Vegeta «vogliamo considerare l’influenza che hai su di lui?»
Gli occhi di Bulma divennero di fuoco.
«Che stai farneticando?» chiese furiosa.
«Lo vizi troppo! Lo stai educando proprio come hanno educato te!» spiegò il Sayan alzandosi di scatto in piedi.
«Mi stai dando della ragazza viziata?» fece Bulma rossa di rabbia.
«Ma quale ragazza! Inizi anche tu ad avere i tuoi anni, donna!»
«Grrrrr!» ringhiò Bulma stringendo i pugni «Allora mi stai dando della vecchia?!»
«Già, potrebbe anche essere!» abbaiò Vegeta.
«Mamma, papà, io...»
«TACI TU!» scattarono Bulma e Vegeta contemporaneamente, continuando a fissarsi con sguardi infuocati.
Trunks si fece piccolo, piccolo. Scese dalla sedia silenziosamente e pensò bene di rifugiarsi in camera, mentre i suoi genitori continuavano la loro battaglia all’ultimo sangue.
«Ha parlato il Principe delle Scimmie!» decise di ribattere Bulma incrociando le braccia «Alto si e no un metro e mezzo!»
«Ma come ti permetti?» scattò Vegeta piegando in due il cucchiaino che teneva in mano.
«Il grande, magnifico principe che si fa battere da uno che, lui dice, dovrebbe essere il suo sottoposto!» continuò Bulma con decisione.
«Pensa per te, piuttosto!» urlò Vegeta «Hai paura di tutto! Non fai che urlare e impartire ordini, ma in realtà non hai per niente fegato!»
«Ben dico! Sono una femmina! E penso di avere, invece, più coraggio di quanto tu non creda!»
«Una femmina! Ti pare una giustificazione questa?»
Bulma digrignò i denti.
«Certamente ho conosciuto uomini più gentili di te!» disse con disprezzo.
«Uomini?» ripeté Vegeta con un ghigno «Io sono l’unico vero uomo che tu abbia mai conosciuto.»
«Tu? Un uomo? Ma se sei un gorilla incivile!»
Vegeta, più furioso che mai, fece il giro del tavolo e si piazzò davanti a Bulma, gridando:
«Parlami con più rispetto, donna!»
«Piantala di chiamarmi in quel modo!» strillò Bulma e si tolse il grembiule gettandolo con forza a terra.
«Io ti chiamo come mi pare e piace!»
«Mmmmm!» fece Bulma piena di rabbia.
Vegeta si voltò diretto alla porta della cucina.
«Dove pensi di andare, brutto scimmione!» strillò ancora lei e afferrò un mestolo. Con forza lo lanciò verso Vegeta colpendolo in pieno sulla schiena. Lui si voltò furente.
«Cosa pensi di fare?!»
«Sei un egoista!» urlò Bulma e gli lanciò una pentola, che Vegeta schivò facilmente.
«Un incivile! Un ipocrita! Un bruto! Un cretino!» ad ogni parola lanciava un oggetto, dai piatti ai bicchieri, dai cucchiai alle padelle.
Vegeta schivava tutto quanto o lo deviava con una mano e le varie cose rovinavano a terra, tra rumori di cocci e vetri rotti e cupi suoni di pentole che rimbalzavano sul pavimento. Quando gli oggetti da tirare furono terminati, Vegeta sbottò:
«Bene, spero che tu abbia finito. Penso proprio che andrò a dormire!»
«Mi hai tolto le parole di bocca!» sbraitò Bulma.
Insieme, uno di fianco all’altro, si diressero di sopra, spintonandosi per le scale. Vegeta, con una spallata
troppo forte, fece poi cadere Bulma appena furono giunti al piano di sopra. Lei ringhiò furiosa e lui si diresse al bagno, ignorando Trunks affacciato alla porta della sua cameretta, attirato dai rumori di poco prima, che sparì subito chiudendo la porta. Bulma si rialzò e anche lei andò al bagno. Entrò con rabbia e vide il suo uomo che si stava tirando su il pantaloni del pigiama, che si era messo a tempo di record, poi si dirigeva in camera. Bulma si sbrigò a prepararsi e, anche lei a tempo di record, dopo dieci minuti uscì dal bagno e si diresse in camera. Erano appena le nove di sera.
Entrò nella camera e trovò Vegeta tutto rannicchiato al suo posto, con tutte le coperte per se come il suo solito. Furente, Bulma si inginocchiò sul letto e afferrò forte le coperte, tirandosele a se. Vegeta, però, le bloccò con una mano. Bulma continuò a tirarle con forza con entrambe le mani, gridando:
«Vedi? Sei egoista! Lascia queste coperte! Lasciale ho detto!»
«Va bene, fa come ti pare!»
Vegeta lasciò di colpo la presa e Bulma cadde all’indietro finendo supina sul pavimento con tutte le coperte addosso.
«Ecco, sei contenta ora?» la schernì il Sayan.
Bulma in un attimo fu in piedi. Strinse forte i pugni con le braccia tese lungo i fianchi e ringhiò:
«Sei... sei... sei insopportabile!»
«Io sarei insopportabile?» ribatté Vegeta inarcando le sopracciglia «Sei tu quella che sta starnazzando come un’oca!»
«Sta zitto!» strillò isterica Bulma.
«Io non prendo ordini da nessuno, chiaro?!» Vegeta si alzò in piedi «Vedi di non parlarmi con quel tono!»
«Oh, sei odioso quando fai così! Non so come ho fatto a sopportarti in tutti questi anni!»
Vegeta avanzò verso di lei.
«No, sono io che non so come abbia fatto!»
«E poi non mi capacito di come abbia potuto piangere, due anni fa, quando ho saputo che tu eri morto!» continuò Bulma «Lacrime sparse al vento per nulla!»
«Già, avresti dovuto gioire della mia morte proprio come avrei fatto io se tu saresti morta!»
«Si, infatti, su questo penso che tu abbia ragione!» concluse Bulma con stizza.
Rimasero a fissarsi dritti negli occhi. Ma solo per pochi secondi. In un soffio Vegeta le fu addosso, baciandola con passione. E anche Bulma rispondeva al bacio stringendosi forte al suo corpo muscoloso. Lui la spinse sul letto, sempre tenendosi attaccato con quel bacio, Bulma allungò la mano e tastò il muro finché non trovò l’interruttore della luce... e in un attimo, fu buio.

«Allora, Trunks, hai il permesso dei tuoi genitori?» domandò la maestra al bambino dal bizzarro ciuffo lilla che si era avvicinato alla cattedra «Se non ce l’hai dovrai rimanere a scuola e non potrai venire con i tuoi compagni.»
«Oh, si, che ce l’ho, signora maestra.» Trunks tese soddisfatto il suo diario.
La maestra lo sfogliò e si soffermò sulla pagina dove c’era scritto l’avviso della gita. Si mise gli occhiali e lesse ciò che vi era scritto. Alzò le sopracciglia, sorpresa.
«Sicuro, Trunks, che queste sono le firme dei tuoi genitori?» chiese la maestra guardando il piccolo.
Trunks annuì convinto.
«Certo, signora maestra. C’è quella di mia madre... e pure quella del mio papà!» e il suo viso si illuminò in un sorriso da un orecchio all’altro.
La maestra, sbalordita, riabbassò gli occhi sulla pagina di diario, dove c’era scritto:

Avviso

Informiamo i genitori degli alunni che domani si terrà una gita con la classe. Si andrà a vedere il museo a Satan City di Scienza Naturale. Perciò il bambino ha bisogno di un permesso firmato dei genitori. La firma di entrambi sarà sufficiente.

Poi, più sotto, si trovavano le due firme:

Bulma Brief

Vegeta, il Principe dei Sayan

  
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