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Autore: Iris_Angel    15/01/2013    3 recensioni
Iris ha 17 anni, chioma bionda, occhi castani e ribelle come pochi.
Ha un solo scopo, entrare nel gruppo delle Follie, le ragazze più popolari e rinomate della scuola.
Per l'iniziazione dovrà vrucire un magazzino abbandonato, ma qualcosa va storto, le fiamme avanzano, ed Iris viene salvata magicamente da un avvenente giovane dagli occhi neri.
è fatta, può entrare nelle Follie, ma non sa che, dietro a quelle tanto belle ragazze, sta un segreto celato da secoli. Iris ritrova a scuola il misterioso ragazzo, Nathan, che è sempre più misterioso con lei. La ragazza si ritrova immmischiata in una lotta che dura da millenni, e proprio lei sembra esserne la causa.
Chi è Iris? E Nathan cosa vuole da lei?
Ah, dimenticavo, il gruppo delle Follie è anche soprannominato
Le Furie.
Può la bellezza essere un potere assoluto?
E può una ragazza cambiare il proprio destino?
Iris- La goccia del Potere.
Genere: Azione, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IRIS
 

1.La goccia del potere
 



Prologo

O
scar stava davanti allo scrigno, con un ghigno malizioso negli occhi.
Lo fissava, contemplando il silenzio che si estendeva nella sala del Consiglio.
Fra pochi minuti l'avrebbero trovato, uccidendolo, e il silenzio, come la sua vita, sarebbero stati annientati.
Si avvicinò alla teca e estrasse lo scrigno, nero come le brame della notte.
Come era possibile che tanto potere si racchiudesse in un così  piccolo oggetto?
Scosse la testa, aveva poco tempo.
Afferrò l’oggetto, ammirandone il contenuto.
Una sensazione di potere si estese pian piano del suo corpo, togliendogli il fiato.              
–Mio padre pagherà per ciò che ha intenzione di fare– nascose l’oggetto nel suo mantello scuro, correndo verso la porta della stanza. Udì dei passi provenire dall’esterno, allarmandosi.
Ma non ebbe il tempo di voltarsi che una sagoma snella gli si gettò addosso, bloccandolo. I capelli rossi della donna si muovevano sinuosi, sembrando una coltre di fiamme impazzite.
Vivian ammirava la sua preda, leccandosi le labbra scarlatte.
– Oscar, finalmente...
Con un rapido gesto della mano estrasse un pugnale argentato, conficcandolo nel polpaccio del giovane.
Un urlo lacerante si estese nell'aria, propagandosi come polvere nel vento.
– Vivian, non sai che stai facendo. Non sai che vuole fare mio padre.
La donna lo guardò dalla folta capigliatura bionda alle punte delle scarpe nere.
– Io ne sono al corrente, ma mi alletta quello che vuole fare...mi ha promesso il potere. Capisci Oscar?– la donna sorrise, puntando la lama del pugnale nel petto del ragazzo.
– Addio, Oscar.– ma prima che la lama potesse penetrare ancora, una violenta scossa di terremoto scagliò la donna sul muro. Il giovane vampiro, seppur dolorante, sfruttò l’imprevisto a suo vantaggio, alzandosi e cominciando a correre verso l’uscita.
– Dove credi di andare?– Vivian gli si gettò contro, prendendogli le gambe e facendolo cadere.
– Mi è sempre piaciuto il sangue dei giovani vampiri!– la rossa fece penetrare i canini nella carne pallida di Oscar. Un'altra scosse sismica la sbalzò via.
La vista del ragazzo cominciò ad annebbiarsi.
– Devo...devo farcela... non posso permettere che usino il potere dello scrigno…– si rialzò in piedi e corse fuori.
Vivian urlò di rabbia, inseguendolo. Ma il terremoto non sembrava voler smettere di scagliarla di qua e di là. La donna cercò in vano di cercare un equilibrio, ma il terremoto le scosse non glielo permettevano.
Si infuriò, esplodendo in un grido d’ira ceca.                    

“ Jordan mi punirà…me lo sono lasciato scappare…”pensò Vivian, mentre digeriva l'amara sconfitta.

*****

Oscar si fece largo fra le fronde degli alberi, cercando di restare lucido più che poteva. La mente cominciava ad offuscarsi, ed il paesaggio a distorcersi,.
Sentiva che le forze lo stavano abbandonando. Sarebbe morto a breve. Ma non gli importava, doveva fermare suo padre e occultare lo scrigno.
La foresta quella notte era silenziosa, come avvolta da un sortilegio.
L’unica cosa che Oscar vide fu una luce abbagliante, poi le suo palpebre si chiusero.
Lasciando posto solo al buio.

  
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