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Autore: Miss Craig 007    15/01/2013    0 recensioni
[Michael J. Fox]
Quella ragazza mi ha solamente usato... Non posso credere che lo abbia fatto, comunque dicevo... Sono tornato per te, sei l'amore della mia vita, il mio ossigeno, la mia anima. Non pensare che io stia fingendo, perché sto dicendo la pura e semplice verità. Ti difenderò da qualsiasi male, anche a costo di rimetterci la vita, perché so che ne varrà la pena e ti giuro che non ho mai amato così tanto una persona, la quale mi ha reso colui che sono oggi. Ti prego Sheila, perdonami. Sono perso senza di te e io non voglio perderti.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: Triangolo
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Era un normale giorno come tutti gli altri, a North Valley. Tutto procedeva pacificamente, i cittadini passeggiavano tranquillamente, le anatre scivolavano sul laghetto e i bambini giocavano nel parco. Le cose sembravano andare bene, ma un giorno cominciarono ad accadere cose molto strane: furti, omicidi... Nessuno sapeva cosa stava succedendo. Una squadra di cacciatori, si riunì nel loro laboratorio per discutere. Il capo, Randy Manson, accese una diapositiva e mise alcuni libri sul tavolo e, dopo averli aperti, disse:- Si presume la presenza di un vampiro, forse discendente di Dracula. Dovrebbe chiamarsi Lady Sheila Newman, vampirizzata nel 1723. Ho fatto alcune ricerche, ecco la risposta a coloro che volevano chiedermi “Ma come fa a sapere tutte queste cose?”. La squadra abbassò la mano, ma solo uno di loro, William Clinton, se ne stava a guardare i libri. Randy lo spronò e gli chiese:- Che te ne pare? Saresti all'altezza di questa missione?
W:- Non saprei...
R:- Hai paura?
W:- Niente affatto! Lui non disse nulla e riprese a parlare in generale:- Quando è stata vampirizzata, ha ricevuto il potere di rimanere alla luce del giorno, senza problemi. Tutti gli oggetti che di solito si utilizzano contro i vampiri, non hanno nessun effetto su di lei, funzionano solo i paletti o i proiettili di legno. Quindi la mia idea è quella di andare nella foresta e dividerci per cercarla. Partiremo domani mattina. Tutti annuirono e si ritirarono ognuno nelle proprie case per prepararsi. Mentre caricava il suo fucile con dei proiettili di legno, William pensò: “E se non fosse una vampira cattiva? La uccideremo per niente!” Non stette a pensarci su molto e se ne andò a dormire. Il giorno dopo, si ritrovò con i suoi compagni all'inizio della foresta.
R:- Se qualcuno dovesse trovarla, ricordatevi il segnale e poi provvederemo! Disse caricando il fucile.
TUTTI:- D'accordo! Alla fine si divisero e partirono alla ricerca della vampira. Una volta inoltrati, silenzio: solo il canto degli uccelli smorzava quella tensione interna della squadra. William si ritrovò solo e camminava con cautela, ma ad un certo punto sentì un rumore. Puntò l'arma e chiese:- Chi va la? Nessuna risposta. Riprese a camminare, ma lo risentì nuovamente. Si voltò e non vide nulla, ma non appena si girò, si ritrovò qualcuno davanti: Sheila. Indietreggiò e le puntò contro l'arma, dicendole:- Stai indietro! Lei non disse nulla e cominciò a camminargli incontro, mentre il giovane indietreggiava, tenendo ben tesa l'arma.
W:- Ti ho detto di stare indietro! Le ripeté.
S:- Rilassati, amico! Non mi serve sangue in questo momento! Lui la guardò incredulo.
S:- Ci sono proiettili di legno in quell'arma? Chiese indicandola.
W:- Si.
S:- Avanti, spara! Non so più cosa fare in questo mondo così noioso! Il ragazzo la fissò e caricò il fucile. Lei continuava a guardarlo intensamente, mentre si sistemava la gonna del tenebroso vestito sfumato di rosso. Lui la guardava, ma alla fine abbassò l'arma e disse:- No, non posso ucciderti!
S:- Perché no?
W:- Non lo so... Non me la sento!
S:- Ah, davvero? Nessuna risposta: si avvicinò quindi al ragazzo, lo prese per un braccio e, con una velocità supersonica, lo portò via con se. Arrivarono in un vecchio castello abbandonato e, appena lo mise in una cella, gli chiese:- Chi sei? Che cosa vuoi da me?
W:- Il mio nome è William e sono un cacciatore di vampiri. Faccio questo mestiere da anni ormai e sono qui per compiere la mia missione.
S:- Quale missione?
W:- Ucciderti.
Lei si finse indifferente, mentre lui continuò:- Dovresti ringraziarmi per il fatto che non ti ho uccisa.
S:- E perché dovrei? Chiese sarcasticamente.
W:- Vuoi ritrovarti un proiettile nel cuore?
S:- Non mi fa nessuna differenza.
W:- Sei così testarda! Proprio non vuoi capire!
Si avvicinò a lui, gli strinse il collo e gli disse:- Stammi a sentire, piccolo scarafaggio! Sono molto più esperta e matura di te, e in confronto al mio, il tuo cervello è una nocciolina! Quindi cerca di non sottovalutarmi e di non prendermi in giro, altrimenti ti ritroverai due buchi al collo! E mollò la presa. William si mise a tossire e a respirare faticosamente, mentre lei se ne andò. Il ragazzo allora iniziò a osservare la cella, con l'aiuto della luna che illuminava il castello. Cercò un qualche marchingegno per riuscire a fuggire da quella stupida vampira. C'era un qualcosa, però, che gli impediva di andarsene, come se ci fosse qualcosa che lo tratteneva. Cercò di calmarsi per cercare di riflettere sulle sue emozioni che gli impedivano di svolgere il suo lavoro. Intanto la squadra, si era accorta dell'assenza del giovane. Continuavano a cercarlo dovunque, ma nessuna traccia. Manson quindi, si fermò e fece un discorso:- Coraggio, uomini! Lo so che siete esausti, lo sono anch'io, ma dobbiamo continuare la nostra ricerca e se dovessimo trovare anche la vampira, la faremo finita una volta per tutte. Tutti annuirono e ripresero a camminare, dirigendosi verso Est e in poco tempo, si fece giorno. Nel frattempo, William si svegliò e guardò fuori dalla finestra. Sheila arrivò e lo vide.
W:- Ah... Buongiorno... Disse voltandosi.
S:- Buongiorno, ho una notizia da darti.
W:- Di che si tratta? Chiese avvicinandosi. Lei aprì la porta della cella e gli disse:- Sei libero, ma ad una condizione.
W:- Quale?
S:- Non dovrai uscire da questo castello, resterai qui dentro!
W:- Per quale motivo? La ragazza non disse nulla e si allontanò, mentre lui la seguì e le disse:- Rispondi alla mia domanda!
S:- Non sono affari che ti riguardano! Disse voltandosi.
W:- Perché?
Sentendosi sconfitta, rispose:- Perché se avessi bisogno di sangue posso sfruttare te!
Il ragazzo indietreggiò e fuggì spaventato, mentre Sheila lo guardava. Corse come un pazzo e infine si rinchiuse in una delle tante stanze del castello.
S:- Esci di lì! Quella è la mia stanza! Disse bussando violentemente alla porta.
Lui non la stette a sentire e si mise a guardarsi intorno, con un po' di timore: vi erano quadri tenebrosi, un enorme letto a baldacchino e una finestra coperta da due enormi tende nere. Scrutava ogni singolo angolo della stanza, quando la porta alle sue spalle si aprì, ed entrò la vampira.
S:- Fuori!
W:- Stammi lontano!
S:- Tu però esci di qui!
Il giovane uscì dalla stanza e lei chiuse violentemente la porta.
S:- Guai a te se ti vedo di nuovo qui! Fatti gli affari tuoi! Disse puntandogli contro un dito.
W:- Stavo solo guardando, non ho fatto nulla di male.
S:- Non dovresti nemmeno guardare! Disse mettendosi le mani sui fianchi.
W:- Scusami... Disse abbassando lo sguardo.
La vampira non parlò e si avviò verso il salone principale, mentre lui la guardava con interesse, sentendosi moralmente strano: cosa stava accadendo? Non si curò di ciò e si mise a gironzolare. Anche lei si sentì strana, ma non le importava. Passarono 4 giorni e lui si sentiva sempre più triste di non poter uscire. Si limitava solamente a girovagare, ma non faceva altro che pensare a lei: era innamorato. Com'era possibile? Innamorarsi di un vampiro? Cose da pazzi! Ma lui non era interessato al fatto che la giovane fosse una vampira, l'amore vince sempre su tutto. Iniziò a essere depresso e un giorno, mentre stava guardando fuori dalla finestra del secondo piano, gli arrivò di nascosto Sheila che lo osservò attentamente prima di avvicinarsi. Quando gli chiese:- Che cos'hai? Lui sobbalzò e voltandosi le disse:- Per poco non mi spaventavi.
S:- Rispondi alla domanda.
W:- Non ho niente. Sto bene, davvero.
S:- Non mentire. Con me non funziona. Guarda che sono un'esperta in questo settore.
Dicendo questo, alzò le braccia e le incrociò. William allora la guardò e si mise a ridere.
S:- Perché ridi?
W:- Perché, avendo le braccia incrociate e uno sguardo arrabbiato, mi hai fatto venir dal ridere. Sheila, senza rendersene conto, si mise a ridere e lui rimase zitto, per ascoltare la sua risata così profonda. Allora William le si avvicinò e la bloccò con le sue braccia. Allora lei smise di ridere e lo guardò. Il giovane, piano per non spaventarla, le si avvicinò e, guardandola nei suoi occhi verdi brillanti, la baciò dolcemente. La giovane si bloccò e lo baciò anche lei dolcemente. Poche ore dopo, si risvegliò nel suo letto, con lui accanto che l'abbracciava. Si sentì una confusione mentale, ma poi ricostruì i fatti e capì quello che era successo. William si svegliò e la guardò, mentre se ne stava seduta sul bordo del letto. Allora si avvicinò e appoggiò la testa sulla sua schiena e le mise le braccia attorno alla vita.
S:- Vedo che ti sei svegliato, finalmente. Disse voltando un po' il capo.
W:- Si, mi sono svegliato.
Lei tolse le sue braccia, lo guardò e gli chiese:- Perché? E si voltò nuovamente. William ripeté lo stesso gesto di prima e le disse:- Mi sono innamorato di te, Sheila. Amo tutto di te, non mi interessa il fatto che sei una vampira. Sei la creatura più splendente di questo pianeta, non voglio perderti. Lei rimase in silenzio appena lui ebbe finito e si sentì strana.
S:- Nessuno mi aveva mai detto queste cose... Disse dopo un po'.
W:- Ora te le ho dette io. Disse sdraiandosi.
S:- Non lo so... Mi sento confusa! Disse mettendosi una mano sul capo.
W:- Pensaci con calma, poi dimmi cosa ne pensi.
S:- Quanto tempo ho?
W:- Fino a domani penso che ti debba bastare, ora mi metto a dormire, buonanotte.
S:- Notte.
Dopo di che, il giovane si addormentò e Sheila guardò la luna, giocherellando con la sua collana e guardandolo di tanto in tanto. Dopo un po' cominciò a sentirsi stanca: si sdraiò e guardò William con dolcezza, gli diede un bacio sulla guancia e si addormentò accanto a lui. William si svegliò per primo e si accorse di Sheila accanto a lui. Così le si avvicinò, le scostò un po' i capelli e le diede un bacio sulla fronte. Poi si alzò e si vestì. Dopo di che si diresse verso le cucine. Iniziò a fare colazione e a quel punto arrivò anche Sheila, che nel frattempo si era svegliata. Quando entrò in cucina, lo guardò un attimo e poi si diresse verso il frigo in cerca di qualcosa. Non appena lo richiuse, lui sobbalzò e la vide.
S:- Ah, buongiorno! Scusami se ti ho fatto prendere un colpo! Disse ridendo.
W:- Non fa niente, comunque buongiorno anche a te! Disse avvicinandosi e baciandola sulla guancia.
S:- Dormito bene?
W:- Io si, e tu?
S:- Si, si grazie!
Lui non disse nulla e si sistemò il ciuffo. Lei lo guardò e sorrise, e dopo che ebbe finito di mangiare, gli chiese:- Tu sei di qui? Cioè sei di North Valley?
W:- Si. E tu? Mi racconti un po' la tua storia?
S:- D'accordo. Prima di essere stata vampirizzata, ero una ragazza tranquilla: mi piaceva leggere, stare all'aria aperta e raccogliere fiori. Ero anche innamorata: lui si chiamava Michael, era un ragazzo dal cuore d'oro. Ci frequentavamo spesso e un giorno ci siamo dichiarati, ma non è andata come speravo...
Fece un sospiro e continuò:- Ha sposato la mia migliore amica... Comunque, ho voluto progettare il mio suicidio, ma ho fallito più volte. La notte prima delle nozze, ho incontrato un vampiro, il quale mi ha morsa, e poi se ne è andato. Mentre dormivo mi sentivo male: sudavo freddo, mi faceva male lo stomaco... Quando mi sono risvegliata, stavo meglio, ma poi è successa una cosa molto strana...
W:- Che cosa? Chiese lui interessato.
S:- Al matrimonio, la sposa si è ferita ad un dito e mi è venuta un'improvvisa voglia di sangue. Quindi l'ho aggredita e Michael non mi ha mai perdonata per questo. Da lì ho capito di essere diventata un vampiro. Ho vissuto con la voglia di sangue per ben 289 anni.
W:- Davvero?! Però! E non sei invecchiata per niente!
S:- Ho 24 anni dal 1723
W:- Voi vampiri non invecchiate mai.
S:- Già! Disse alzandosi.
W:- Dove stai andando?
S:- Usciamo un po', non ce la faccio più a stare qui dentro!
Lui, pensando alla sua squadra, disse:- No, è meglio di no.
S:- Perché?
W:- Non mi va molto di uscire oggi!
S:- Avanti, andiamo! Disse ridendo e trascinandolo fuori.
Appena fuori, William si guardò attorno con un po' di timore, ma Sheila lo spronò e gli disse:- Vieni a prendermi! E iniziò a correre. Il ragazzo allora iniziò a rincorrerla, ma pochi minuti dopo la perse di vista. La cercò dappertutto, ma sentì una voce che diceva:- Sono qui! Guardò in alto e vide Sheila che rideva, seduta su un ramo. Allora rise anche lui. La vampira scese dall'albero e il giovane si avvicinò.
W:- Non vale! Tu ti sposti a velocità supersonica! Disse mettendole le braccia attorno alla vita.
Lei non disse nulla e mise le sue braccia attorno al collo di lui e, senza rendersene conto, lo baciò. Lui allora le ridiede il bacio e lei, poi, si mise a ridere.
W:- Perché ridi?
S:- Perché dopo 289 anni di tristezza sono, per la prima volta, felice.
Allora anche William si mise a ridere, ma ad un certo punto, smise e guardò giù verso la collina. Sheila allora lo guardò e gli chiese:- Che cos'hai?
W:- Niente. Però continuava a scrutare con sguardo scuro la foresta.
Poi disse:- Dai, rientriamo. Allora la prese per il fianco e la spinse verso il castello. Una volta entrati, Sheila gli chiese:- Che ti prende?
W:- No, è che... Mi sembrava di aver visto qualcosa di pericoloso...
S:- Non c'è nulla di pericoloso qui, oltre a me! Disse mettendogli una mano sulla spalla.
W:- Mi era sembrato... Vabbè, lasciamo perdere!
S:- Cosa vuoi fare?
W:- Non saprei, parliamo un po'?
S:- Va bene!
Andarono in salotto e si sedettero a conversare. Dopo un po', lui le chiese:- Com'è essere un vampiro?
S:- Per me non è cambiato nulla, è rimasto tutto come prima. Solo che ora posso andarmene dove voglio, senza problemi, come per esempio la luce del sole: non mi fa nessun effetto!
W:- Quanto vorrei essere un vampiro anch'io. Lei ignorò quanto detto dal giovane e proseguì:- Poi anche l'acqua santa e l'aglio... Non mi fanno nulla, ma proprio nulla! Mentre parlava, William le fissava le labbra e quindi si avvicinò un po' a lei. Poi, quando lei ebbe finito, rimase a fissarla, in silenzio. Sheila si mise a ridere e quindi gli chiese:- Perché mi guardi?
W:- Mi hai stregato il cuore con la tua bellezza.
S:- Davvero? Chiese sistemandosi una ciocca.
W:- Certo. Sapessi con che intensità brucia il mio amore per te.
La ragazza non disse nulla e gettò lo sguardo su un enorme quadro cupo che stava appeso sopra al camino.
W:- Sei una discendente di Dracula, per caso?
S:- No, ma l'ho conosciuto. Perché?
W:- Curiosità!
S:- Capisco... E riprese a fissare il quadro.
W:- Chi è rappresentato?
La vampira si voltò verso di lui, che continuò:- In quel quadro.
S:- Quelli sono, anzi erano i miei genitori.
W:- Loro lo sapevano che tu eri diventata un vampiro?
S:- Si.
W:- Scommetto che non l'hanno presa molto bene!
S:- Anche loro sono stati vampirizzati, se per questo. Quindi non hanno detto nulla quando lo hanno saputo. Sono stati uccisi nel 1972 da alcuni cacciatori, con dei proiettili di legno. E adesso stava per capitare la stessa cosa a me.
W:- Già, e mi sono chiesto perché devo ucciderti! Tu non sei una vampira cattiva!
S:- Ci sono vampiri buoni e vampiri cattivi: i buoni sono coloro che hanno deciso di non nutrirsi di sangue umano, i cattivi invece sono coloro che hanno una sete implacabile di sangue. Io non so dove classificarmi...
W:- Secondo me stai benissimo fra i vampiri buoni, tesoro. E le mise una mano attorno alla vita.
Lei si scostò un attimo e gli chiese:- Come mi hai chiamata?
W:- Tesoro.
S:- Non ci posso credere. Disse scuotendo il capo.
W:- Che c'è che non va? Se sono innamorato di te...
S:- Lo so William, lo so. Ma il fatto è che... Sai, non sono abituata a essere chiamata in questo modo da un ragazzo. Dopo Michael, non ho frequentato nessun' altro ragazzo, quindi è normale che io faccia così...
W:- Tranquilla, cercherò di evitare di farti stare male. E le diede un bacio sul collo.
Lei non disse nulla e appoggiò la testa sul suo petto. Il giovane iniziò ad accarezzarla e la vampira si addormentò sulle sue ginocchia. La sollevò delicatamente e le mise la testa sul cuscino, le diede un bacio ed uscì dal castello. Una volta fuori, si mise a passeggiare lì intorno, dando un occhiata al paesaggio. Continuava a camminare, ed era ormai lontano dal castello, quando sentì dei rumori provenire da dietro alcuni alberi. Andò a controllare e vide un povero cerbiatto, con una zampa bloccata in una trappola. Lo liberò e notò del legno e qualche mozzicone di sigaretta, accanto alla trappola: “Devono per forza essere passati per di qui! Dovrebbero essersi fermati a levigare qualche paletto di legno. Ma non riesco a capire il perché di questa trappola, lei se ne sarebbe accorta subito.” Pensò, alzandosi in piedi e riprendendo a camminare. Passò qualche ora e la vampira si svegliò. Non vedendo lui, iniziò a preoccuparsi. Lo cercò per tutto il castello, ma non servì a nulla. Mentre scendeva le scale, William varcò la soglia e la vide. Le andò incontro e Sheila gli chiese:- Ma dove eri finito? Ti ho cercato dappertutto!
W:- Dormivi tranquillamente, quindi sono uscito a fare un giro per non disturbarti. Rispose prendendola per la vita.
S:- Ho capito. Hai trovato qualcosa?
W:- Un cerbiatto intrappolato. Però l'ho liberato.
S:- Poverino!
W:- Già! Mi chiedo perché a volte ci siano persone così crudeli!
Sheila non diceva nulla: si limitava a fissarlo negli occhi. Dopo un po', lui disse:- Ho fame, mangiamo qualcosa?
S:- D'accordo. Si avviarono quindi in cucina e, dopo aver mangiato, la vampira si ritirò in biblioteca a leggere uno dei suoi libri dell'orrore, mentre il ragazzo guardava fuori dalla finestra. Ad un certo punto, si appoggiò contro il davanzale e chiese a lei:- Posso chiederti una cosa?
S:- Certo. Lui si sedette su una poltrona accanto a lei e continuò:- Sei mai stata innamorata dopo Michael?
S:- Perché me lo chiedi? Disse posando il libro.
W:- È solo una curiosità. Se vuoi, non rispondere.
S:- No.
W:- No? Neanche una volta?
S:- Neanche una volta.
W:- E adesso ami qualcuno?
S:- No, nessuno. Ho chiuso con i ragazzi dopo di lui.
W:- Ah, capisco... Disse sentendosi profondamente ferito.
Lei non disse nulla e riprese a leggere. William allora si alzò e andò a fare un giro per la reggia, con passo pesante e occhi lucidi. Dopo aver pensato a lungo a quelle parole, ritornò nella stanza, dove c'era ancora Sheila che leggeva. Sbirciò in uno degli scaffali e trovò un vecchio libro polveroso. Le chiese:- Che cos'è?
S:- Il diario della mia famiglia.
W:- Da quanto tempo è qui?
S:- Saranno più di cent'anni.
W:- Il libro più vecchio che abbia mai visto. Disse guardandolo.
La vampira posò il libro, si alzò e si avvicinò a lui. Dopo di che disse:- Qui è racchiusa tutta la storia della famiglia Newman, da quando i miei antenati si sono trasferiti qui ad oggi.
W:- E tu scrivi su questo diario?
S:- No, non lo faccio mai. Non vedo a cosa serva.
W:- Ah, ho capito. Posso leggerlo?
S:- D'accordo. Disse tornando a leggere.
Lui si sedette, lo aprì e iniziò:- 20 aprile 1675... Però! I Newman sono qui da secoli allora! Tu sei l'unica che è rimasta viva?
S:- Si, sono l'unica.
W:- Eri figlia unica?
S:- No. Avevo 3 fratelli e 2 sorelle.
W:- Vampiri anche loro?
S:- Mio fratello maggiore, Conor, era un licantropo. Si trasformava in lupo mannaro alla luna piena. Poi io ero una vampira, come i miei genitori. Gli altri miei fratelli invece erano umani.
W:- Una famiglia mista, insomma...
S:- Esatto. Ma perché vuoi sapere tutte queste cose?
W:- Per conoscerti meglio! Allora sai che ti dico? Mi metto qui buono a leggere, e la smetto con le domande. E riprese a leggere.
Lei allora lo fissò in silenzio, con uno sguardo triste e perso: perché era così fredda verso di lui? Non ci pensò su. Chiuse il libro e si mise a riflettere. Quando lui finì di leggere, lo rimise al suo posto e disse:- Vado a farmi un bagno. Ci vediamo dopo.
La giovane annuì e lui uscì dalla stanza. Poche ore dopo, William scese le scale e andò a cercare la ragazza, la quale si trovava in cucina a mangiare qualcosa: la guardò, non disse nulla e si mise a mangiare qualcosa anche lui. Dopo un po', le chiese:- Dove dormo, stanotte?
S:- Nella stanza di mio fratello. Si trova alla terzultima porta a destra, alla fine del corridoio.
W:- Va bene, grazie. Disse lavando il suo piatto.
Sheila lo osservava, lo scrutò dall'alto al basso, ma dopo un po' distolse lo sguardo, perché lui si voltò e disse:- Io ora vado, sono molto stanco. Ci vediamo domani mattina, buonanotte.
S:- Buonanotte.
Dopo di che, lui andò a dormire, mentre Sheila rimase sveglia ancora per un bel po'. Dopo alcune ore, la vampira salì al secondo piano ed entrò silenziosamente nella stanza di William. Si avvicinò con cautela e si sedette sul letto a guardarlo, mentre dormiva come un angioletto. Si avvicinò al suo viso e gli dette un bacio. Il giovane si mosse un attimo e si svegliò. Quando la vide, le chiese:- Che ci fai ancora sveglia?
S:- Non ho affatto sonno.
W:- Dovresti dormire un po'! Disse alzandosi a sedere.
S:- Non ne ho bisogno.
W:- Tu dici?
S:- Certo.
W:- Va bene, se lo dici tu... Dopotutto sei una vampira, sai cosa fare.
Non essendosi accorta della vicinanza al suo viso, Sheila gli diede un bacio, ma si ritirò subito. William allora la guardò incredula, le mise una mano dietro alla testa e la baciò. Lei allora, gli mise le mani attorno al collo, ma ad un certo punto, si ritirò e gli disse:- Sai, me ne sono resa conto solo ora di essere innamorata di te. Perché sono stata così stupida a non dirtelo prima?! Forse perché avevo paura...
W:- Paura di cosa? Chiese mettendole una mano sulla guancia.
S:- Che tu non provassi gli stessi sentimenti che io provo per te.
W:- Io ti amo, Sheila. Ti amo più di quanto ti possa credere.
S:- Ti amo anch'io. E gli diede un altro bacio.
Poco dopo, lei si alzò, ma lui la prese per un braccio e le chiese:- Dove vai?
S:- Nella mia stanza, perché?
W:- Questa è la tua stanza, per stanotte.
Sheila allora lo guardò incredula, quindi William la baciò. Poche ore più tardi, lei si risvegliò accanto a lui, il quale era ancora sveglio.
S:- Che fai sveglio? Chiese mettendosi su di un fianco.
W:- Pensavo.
S:- A cosa?
W:- A tutto: a me, a te, alla vita...
S:- Tu pensi troppo! Disse ridendo.
William rise a sua volta e si avvicinò a lei, la quale lo guardò dolcemente.
W:- Sai una cosa?
S:- Che cosa?
W:- Mi sembra solo ieri che ho notato il tuo cambiamento: prima eri antipatica e insopportabile, ora invece sei l'opposto.
S:- Mi hai cambiata tu, prima di conoscerti non sapevo che cosa fosse il vero amore, ma ora grazie a te lo so.
Lui non disse nulla e le diede un bacio sulla fronte e in poco tempo, si addormentarono.

Passarono i giorni e i due si sentivano benissimo insieme. Passavano le giornate all'aperto, a rincorrersi oppure semplicemente a passeggiare in giro per la foresta. Un giorno, mentre lei se ne stava sul divano a bere un drink, lui si sedette accanto e le disse:- Senti, Sheila... Devo chiederti una cosa...
S:- Che cosa? Chiese appoggiando il bicchiere sul tavolino.
W:- Volevo chiederti se potevo ritornare in città, sai... Ritornare a casa e rivedere i miei amici....
S:- Va bene!
W:- Davvero? ! Chiese guardandola incredulo.
S:- Certo! Però non dimenticarti di me!
W:- Grazie, grazie davvero! Disse abbracciandola.
S:- Non c'è di che! Per quanto tempo intendi rimanere lontano da qui?
W:- 2 settimane.
S:- Sono tante!
W:- Eh, lo so! Disse prendendola per i fianchi.
S:- Mi mancherai... Disse tristemente.
W:- Anche tu.
Dopo di che, Sheila si appoggiò a lui, il quale l'abbracciò. Poche ore dopo, William si diresse al portone principale con la vampira al suo seguito.
W:- Bene! Sono pronto ad andare.
Lei lo abbracciò e gli disse:- Buona fortuna per tutto! Vieni a trovarmi, ok?
W:- Certo che verrò! Disse baciandola sul capo.
La ragazza si divincolò dall'abbraccio e lo guardò intensamente. Lui allora le prese il viso e la baciò. Poco dopo, uscì lasciando sola Sheila, la quale tornò a sedersi sul divano. Mentre ritornava a casa, il giovane continuava a pensare a lei e solo a lei. Poco tempo dopo, si ritrovò in città e andò quindi a casa. Tirò un sospiro di sollievo quando vide che era rimasto tutto come prima, quindi si gettò sul letto e si addormentò. La vampira nel frattempo, guardava la luna e pensava a lui: anche se erano passate poche ore, già gli mancava.
Il giorno dopo, William andò a farsi un giretto per la città ed incontrò alcuni vecchi amici. Il suo amico Louis, gli presentò una ragazza.
L:- William, voglio presentarti Adele, una mia carissima amica!
W:- Piacere di conoscerti! Disse stringendole la mano.
A:- Piacere mio!
L:- Io vado un secondo a comprare una cosa, intanto fate conoscenza voi due! Disse allontanandosi.
W:- Allora, Adele... Tu sei di qui?
A:- Mi sono trasferita qui pochi giorni fa da San Francisco.
W:- Quindi, hai conosciuto là Louis.
A:- Si, si! Disse giocherellando con una ciocca.
Lui sorrise e le fece un cenno per andare a fare una passeggiata. Iniziarono a camminare e nel frattempo continuavano a parlare.
W:- Che lavoro fai?
A:- La parrucchiera, e tu?
W:- Prometti di non ridere? Disse mettendole le mani sulle spalle.
A:- Tranquillo.
Si guardò intorno e le disse:- Il cacciatore di vampiri.
A:- Davvero?! Chiese stupita.
W:- Si. Strano lavoro, eh?
A:- No, no! Solo che non ci sono vampiri da queste parti! O forse si?
W:- Non lo so... Però se avessero bisogno in altri stati... Possiamo intervenire, a meno che non abbiano già dei cacciatori.
Mentre parlava, lei si dimostrò completamente attratta dal giovane. Lo fissava intensamente, quando lui ad un certo punto le chiese:- Dove vuoi andare, adesso?
A:- Abbiamo lasciato Louis da solo! Ci starà cercando disperatamente! Disse ridendo.
Tornarono quindi indietro e infatti, il ragazzo li stava cercando.
W:- Scusaci, abbiamo fatto un giretto qui intorno.
L:- Non fa niente! Comunque stasera andiamo al Ways, vieni anche tu? Ci verrà anche Adele!
William allora guardò la ragazza, che gli fece un cenno con il capo. Infine disse:- D'accordo, verrò anch'io!
L:- Perfetto! Allora ci vediamo là stasera. Su Adele, andiamo! Non avevi detto di voler andare a mangiare cinese?
A:- Si, infatti! Ti va di venire? Chiese voltandosi verso William.
W:- Si, volentieri!
Si avviarono quindi al ristorante cinese. Mentre mangiavano, Adele continuava a fissare il ragazzo e ad ascoltare la sua risata così contagiosa. Dopo aver mangiato, si diressero ognuno nelle rispettive case. Sulla via del ritorno, William continuava a pensare alla giovane che aveva da poco conosciuto, come se gli avesse suscitato qualcosa dentro di sé. Ma in fondo era ancora innamorato di Sheila. Passarono le ore, e venne quindi il momento di raggiungere i ragazzi al locale. Quindi entrò, li vide e disse:- Ciao a tutti!
TUTTI:- Ciao!
Si sedette quindi accanto a Justin e ordinò da bere. Adele era seduta proprio nel divanetto accanto a quello su cui era seduto lui. La guardò e le sorrise, quindi lei sorrise a sua volta e riprese a sorseggiare il suo cocktail. Per tutta la serata, parlarono e risero continuamente. Ad un certo punto, Adele disse a William:- Allora, William. Oggi mi stavi parlando del tuo lavoro, mi dici di più?
W:- Beh, non c'è molto da dire! Solo che...
A:- Ne hai mai incontrato uno?
W:- Si, mi è capitato di trovarne! E anche molti!
Lei non diceva nulla: lo fissava solamente. Ad un certo punto, quando la notò, il ragazzo le chiese:- Perché mi fissi?
A:- Così! Disse spostando un po' la cannuccia del suo drink.
Lui non disse nulla e sorseggiò un po' di After Five. Dopo di che, riprese a parlare con i suoi amici con Adele che lo fissava. Di tanto in tanto le sorrideva, ma solo Sheila popolava la sua mente. Poco più tardi, venne il momento di ritornare a casa. All'uscita del locale, William fermò la ragazza e le disse:- Se vuoi ci possiamo vedere ancora.
A:- Perfetto! Ecco il mio numero! E gli consegnò un bigliettino.
W:- Bene! A presto, buonanotte!
A:- Buonanotte! Mentre camminava, il ragazzo continuava a ripetersi: “Che stai facendo, William? Tu ami Sheila, non quella!”. Ma la cosa non si fece molto semplice: pensava profondamente a quella giovane, tanto che gli capitò di sognarla.

Passò qualche giorno e la fine della seconda settimana si avvicinava. In uno di quei giorni, incontrò la ragazza per strada e andò a fare un giro con lei. Mentre camminavano, lui le chiese:- Ti va un gelato?
A:- D'accordo!
Andarono quindi in gelateria e dopo aver preso il gelato, uscirono e andarono a sedersi su una panchina al parco. Mentre mangiavano, stettero in silenzio. Ad un certo punto, Adele gli chiese:- Com'è il tuo gelato?
W:- Giudicalo tu! Disse sporcandole la bocca con il suo.
Lei si mise quindi a ridere e lui ascoltò. Dopo di che, la ragazza si pulì con un fazzoletto, ma gliene rimase un po'.
W:- Te n'è rimasto un po' là... Disse avvicinandosi al suo viso.
A:- Dove?
Lui non rispose e la baciò. Rimasero quindi impietriti: Adele perché non se l'aspettava, William perché non riusciva a credere a quello che stava facendo. Dopo il bacio, lei stette a guardarlo mentre lui continuava a mangiare in silenzio. Dopo aver finito, la ragazza gli chiese:- Che facciamo adesso?
W:- Tu cosa vorresti fare?
A:- Mmm... Shopping! E si mise a ridere.
W:- Ci avrei scommesso! Disse ridendo a sua volta.
Si alzarono e si diressero al centro commerciale. Mentre camminavano, non si resero conto di essersi presi per mano, quindi appena lui sentì la presa di lei, guardò la mano e notò quella di Adele attaccata alla sua. La tirò quindi verso di sé e le mise un braccio attorno alla vita. Una volta arrivati, la giovane lo trascinò dappertutto, tanto che lui non ce la faceva più. Dopo un po', uscirono e davanti all'entrata, lei gli disse:- Ora devo proprio andare, mi dispiace. Spero di uscire ancora con te.
W:- Lo spero anch'io.
A:- Allora ci vediamo!
W:- Certo! E le diede un bacio.
Dopo di che, la ragazza si allontanò e lui rimase a guardarla. Quindi se ne andò a casa anche lui.

Alcuni giorni dopo, William si diresse verso il castello per andare a trovare Sheila. Camminò, fino a quando la vide mentre coglieva un fiore. Le si avvicinò e le disse:- Davvero molto bello!
La vampira sobbalzò e lo vide. Dopo di che gli saltò addosso e gli diede un bacio.
S:- Mi sei mancato tantissimo!
W:- Anche tu! Disse accarezzandole i capelli.
S:- Su, andiamo! Così mi racconti cos'hai fatto in questi giorni.
Lui annuì, ma stava ancora riflettendo su come le avrebbe detto di Adele. Si diressero quindi verso destinazione, e una volta arrivati iniziarono a parlare.
S:- Come sono andate queste due settimane?
W:- Benissimo! Ho rivisto i miei vecchi amici, ho conosciuto persone nuove e ho ripreso la mia vita di tutti i giorni. E tu?
S:- Il solito: ho letto un mucchio di libri e ogni tanto sono andata fuori. Che tipo di persone hai conosciuto?
W:- Interessanti, sinceramente.
S:- Ah, bene!
W:- Già, ho anche conosciuto una ragazza...
Lo sguardo di lei iniziò a farsi più triste, quindi gli chiese:- Come si chiama?
W:- Adele.
S:- Che ragazza è? Cioè il suo carattere, il suo aspetto fisico...
W:- È una ragazza semplice e simpatica, ha persino un ottimo senso dell'umorismo!
S:- Ah... D'accordo... E si voltò per non far vedere la piccola lacrima che le scendeva sul viso.
W:- Tutto bene?
La vampira si voltò e gli rispose:- Si, tutto bene...
W:- A me non sembra, che cos'hai?
S:- Sei innamorato di lei, vero?
W:- Cosa?! No!! disse guardandola incredulo.
S:- Non mentire e dimmi la verità: sei innamorato di lei?
Il ragazzo, sentendosi sconfitto, fece un sospiro e rispose:- Si...
S:- Ci avrei scommesso... E iniziò a piangere.
W:- Ma guarda che io amo te! Disse cercando di rassicurarla.
S:- Si, certo! E ti dovrei credere?
W:- Si, ti devi fidare di me! Sai, non ho mai smesso...
S:- William, vattene per favore... Lui non disse nulla e si alzò.
Dopo di che si diresse al portone principale, ma prima di uscire le disse:- Sappi solo una cosa: non ho mai smesso di amarti...
S:- Fuori... Disse puntando il dito contro il portone.
Willam allora, non disse nulla e uscì. Si mise a camminare lì intorno, pensando ad un modo per riconquistare la vampira. Non avendo trovato nulla, ritornò in città per schiarirsi meglio le idee e mentre camminava, vide Adele accanto alla vetrina di un negozio. Provò ad avvicinarsi a lei, ma si bloccò: uno dei suoi amici, Harry, si avvicinò a lei, le prese la mano e le diede un bacio. Non potendo più rimanere a vedere quella scena, ritornò alla reggia, ma notò che era tutto chiuso. Andò quindi sul retro e vide che le finestre della camera di Sheila erano aperte. Capì quindi che la ragazza si trovava là. Si arrampicò su un'edera ed entrò silenziosamente. La vide che se ne stava seduta sul suo letto, con la testa bassa. Si avvicinò cautamente, ma la vampira disse:- Fermo dove sei!
Il ragazzo si bloccò e lei continuò:- Ti avevo detto di andartene, come mai sei ritornato?
W:- Sono tornato per rivedere te.
S:- Mi menti ancora? Disse voltandosi.
Lui non rispose e andò a sedersi accanto a lei. Dopo di che continuò:- Quella ragazza mi ha solamente usato... Non posso credere che lo abbia fatto, comunque dicevo... Sono tornato per te, sei l'amore della mia vita, il mio ossigeno, la mia anima. Non pensare che io stia fingendo, perché sto dicendo la pura e semplice verità. Ti difenderò da qualsiasi male, anche a costo di rimetterci la vita, perché so che ne varrà la pena e ti giuro che non ho mai amato così tanto una persona, la quale mi ha reso colui che sono oggi. Ti prego Sheila, perdonami. Sono perso senza di te e io non voglio perderti. Una volta detto questo, fece un sospiro. Sheila se ne stava in silenzio a riflettere, ma ad un certo punto scoppiò in lacrime e si strinse a lui.
W:- Stai tranquilla, va tutto bene.
S:- No, non va tutto bene! Non posso far finta che vada tutto bene! Non ti ho creduto, mi chiedo come ho fatto... Avrei dovuto crederti fin dall'inizio, invece no...
W:- Non fa niente, l'importante è che tu abbia capito quanto ti amo.
S:- Certo che l'ho capito e anch'io ti amo da morire, ma...
W:- Ma? Chiese accarezzandola.
S:- … Non sono capace di dimostrartelo...
W:- Tranquilla, questo è già qualcosa.
Lei sollevò la testa e lo guardò intensamente negli occhi, ma rimase di ghiaccio non appena lui la baciò. Dopo di che, la vampira gli disse:- Non voglio che tu te ne vada...
W:- Infatti resterò qui con te, per sempre. Però c'è una cosa che ti voglio confessare...
S:- Che cosa?
Dopo aver fatto un respiro profondo, William continuò:- … Voglio diventare un vampiro.
S:- No, meglio di no! Disse allontanandosi un po'.
W:- Perché no? Chiese prendendole la mano.
S:- Potrebbero verificarsi gravi conseguenze, tutti i tuoi amici si metterebbero contro di te e anche la tua famiglia, quindi è meglio di no...
W:- Ti prego, voglio vivere con te per sempre!
S:- Ti ho detto di no.
W:- Ti prego...
Lei allora si sentì sconfitta e gli chiese:- Lo vuoi veramente? Ne sei completamente sicuro?
W:- Si, lo sono.
S:- Va bene, però prima devi ferirti.
W:- Provvedo subito! Disse togliendo un coltellino dalla cintura.
S:- Vedo che ti sei già attrezzato! Disse ridendo.
W:- Certo. Disse mentre si faceva un taglio.
Poco dopo, disse:- Ecco fatto!
La vampira allora iniziò a trasformarsi e lo morse sul collo. Poche ore dopo, il ragazzo iniziò a sentirsi male e quindi corse in bagno a guardarsi allo specchio: i suoi occhi si fecero rossi e un'improvvisa voglia di sangue lo assalì. Scese quindi di sotto e disse a Sheila:- La trasformazione è iniziata!
S:- Molto bene, tra poche ore sarai un vampiro a tutti gli effetti. Facciamo un patto, però.
W:- Di che si tratta?
S:- Non ci morderemo a vicenda, d'accordo?
W:- Te lo prometto. Disse sorridendo leggermente.
Lei sorrise a sua volta e si ritirò in biblioteca, mentre lui uscì per vedere i poteri che aveva acquisito. Insoddisfatto di non aver ottenuto nessun risultato, rientrò. Passarono alcune ore, e lui stette di nuovo male. Dopo di che, si trasformò.
S:- Benvenuto nel mondo dei vampiri.
W:- Grazie, ora voglio proprio vedere che poteri ho acquisito.
Uscirono quindi all'aperto e lei iniziò:- Uno dei poteri acquisiti dovrebbe essere la velocità supersonica. Prova un po'.
William iniziò a correre e 1 minuto dopo, sparì alla vista di lei. Tornò indietro poco dopo e disse:- Ok, ce l'ho
S:- Non hai problemi alla luce del sole. Ora siamo all'ombra, ma prova ad andare laggiù.
Il vampiro allora si ritrovò sotto il sole e sembrava che non succedesse nulla.
S:- Bene, vedo che resti al sole senza problemi. Questo significa che hai ereditato i miei poteri e che sei debole ai paletti e ai proiettili di legno.
W:- Perfetto, meglio così!
Nel frattempo, fra gli alberi vi erano nascosti Randy e la squadra. Li osservarono per un po' e poco dopo uscirono allo scoperto. I due li videro e William disse:- Guarda, guarda chi si rivede!
R:- Finalmente ti abbiamo ritrovato, e abbiamo trovato anche la vampira.
S:- Guarda che il mio nome è Sheila! Gli urlò.
R:- Tu sta zitta! La incalzò.
W:- Come diavolo ti permetti di parlarle in questo modo?! Disse iniziando a trasformarsi per la rabbia.
Manson, allora iniziò a indietreggiare e caricò quindi il fucile. Poi disse:- William... Tu sei...
W:- Sorpreso, eh? Sono diventato un vampiro anch'io!
Il cacciatore allora, gli puntò contro l'arma e fece per sparare, ma s'inceppò. Allora, il vampiro gli saltò addosso e lo morse, fino a quando lui sembrò privo di sensi. La squadra si spaventò e si preparò a sparare, ma Sheila si avvicinò e anche lei si trasformò, facendoli spaventare e fuggire. Poco tempo dopo, Randy si alzò in piedi e notò che era solo.
W:- Sei rimasto solo, amico mio! I tuoi cari colleghi se ne sono andati, erano così fifoni!
R:- Non mi lasci altra scelta, allora. E gli puntò contro il fucile.
Lui rimase immobile, quindi Manson stette per sparare, ma la vampira gli saltò addosso da dietro e lo morse, fino a quando morì dissanguato. Dopo lo scontro, lui le sorrise e le fece un cenno di rientrare.

Tempo dopo, i due si sposarono e andarono a vivere nella reggia. Dopo un po', nacque un bambino che chiamarono Chris, e nacque anche una bambina di nome Eveline. Entrambi, quindi divennero vampiri. Alla fine, dopo aver vissuto altre svariate avventure, William e Sheila rimasero insieme per sempre, mantenendo vivo l'amore di sempre.

THE END

  
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