Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: _Hoppii    15/01/2013    1 recensioni
Partirò da dove mi hai lasciato: quel silenzio, quell'incrocio.
Partirò nel buio della notte senza domani, senza risposte.
Partirò da questi scatoloni, le mie stagioni sono lì dentro. Partirò dalle vecchie canzone, guardando fuori e tenendo il tempo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Partirò da dove mi hai lasciato: quel silenzio, quell'incrocio.
Partirò nel buio della notte senza domani, senza risposte.
Partirò da questi scatoloni, le mie stagioni sono lì dentro. Partirò dalle vecchie canzone, guardando fuori e tenendo il tempo.

Erano passati giorni da quando Katy mi aveva lasciato. Era partita e diceva di non essere capace di mantenere una relazione a distanza.
Quello era stato un pomeriggio afoso, erano le quattro del pomeriggio credo, lei avrebbe dovuto prendere il treno e lì, mi lasciò da solo.
"Hai mai avuto qualcuno lontano?" Mi chiese ferma.
"Sì." Le risposi tranquillo.
"E come fai a sentirlo vicino?"
"Tramite una chat, un sms, una lettera. Un modo lo trovo sempre."
"Io non potrei avere un'amicizia o una relazione a distanza, Richard -Disse malinconica, e poi continuò- Sono una persona insicura e fragile, che al primo soffio di vento crolla. Dovrei avere le persone importanti vicino a me, sempre..."
"Anch'io al primo soffio crollo, ma la distanza non dovrebbe farti crollare, anzi ti da la forza di andare avanti e di pensare che hai qualcuno di lontano che ti ha nel cuore, che ti pensa sempre e che sei il centro del suo mondo anche se decine di kilometri vi dividono- Sottolineai- No, all'inizio non è affatto semplice, hai un sacco di pensieri, di ansia, paura. Pensi che un giorno quella persona che appartiene ad un'altro posto, stato o regione possa dimenticarti, e allora cominci a piangere, a mandargli messaggi, la soffochi con le tue paranoie, ma alla fine ci pensi sù e dici: "Devo pensare alla felicità momentanea, non quella futura"."
Il suo viso divenne buio : "Addio Richard." Mi disse.
"No, io preferisco dirti: "Arrivederci"."
Allora mi fece un sorriso flebole e prima di salire sul treno disse: "Arrivederci Richard."
Adesso, passati anni dal quel giorno Katy è tornata in città. E' più bella di quanto me la ricordassi: i suoi lunghi capelli biondi, le labbra color ciliegia e i suoi occhi da cerbiatta neri.
Non avevo voglia di cercarla, avevo paura di un rifiuto, ma a mia sorpresa dopo tempo mi cercò. Disse di essere cambiata, di aver fatto molti sbagli, ma quello più grande, disse, era di avermi lasciato.
Katy per me era tutto ciò di più bello avessi mai avuto. Era felice, spensierata, e curiosa come una bambina. Adesso è diverso: è provocante, un po' acida e non fa altro che pensare al suo nuovo e importante lavoro. E' cambiata, non è più la mia Katy, quella per cui avrei fatto pazzie. Le risposi che era stato meglio così, che ormai le strade si era troppo divise... Per qualche giorno a seguito me ne pentii, era pur sempre la Katy che mi faceva girare la testa solo al battere delle ciglia.
Adesso sono sposato, ho due figlie e ogni tanto sento Katy, ha un nuovo fidanzato ed è diventata una famosa manager, sono felice per lei.
Spesso mi chiedo cosa sarebbe successo se avessi accettato le sue scuse, ma poi ripenso al treno e a quel giorno d'estate...
Io non sarei mai partito se fossi stato al suo posto, cavolo! Era la mia Katy, sarei pure partito con lei se ne avessi avuto l'opportunità!
L'avevo amata per troppo tempo, fino a lacerarmi. Il suo amore mi ha divorato l'anima, come un bambino divora dello zucchero filato.
Addio Katy.

____

Mi scuso per aver dovuto mettere le virgolette per iniziare un discorso, ma nè "<<" e nè "<" erano validi.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: _Hoppii