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Autore: MrsEmMalik    15/01/2013    2 recensioni
[Robert Sheehan]
Era tipo una fanatica di Halloween da sempre e nonostante i suoi quasi vent’anni non rinunciava a travestirsi nei modi più assurdi e ad andare a far festa in giro.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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This is Halloween

-Rob?- la sua voce era quasi un sussurro mentre infilava la testa dentro la stanza buia, dopo essersi arrampicata dalla finestra. Era quasi del tutto stabile sul cornicione della mansarda se non fosse per il suo piede destro che ancora cercava il familiare incavo tra la tegola mezza rotta e il muretto.
-Rob?- ripetè sempre sottovoce, stavolta un po’ impaziente. Di solito lui si faceva trovare sempre davanti la finestra per aiutarla a salire, ma stavolta non c’era e la luce era spenta. Che non fosse in casa? Impossibile, non avrebbe mai lasciato la finestra aperta e non le avrebbe mai dato buca senza prima avvertirla. Non quella sera, tuti sapevano quanto quella sera fosse importante per lei. Era tipo una fanatica di Halloween da sempre e nonostante i suoi quasi vent’anni non rinunciava a travestirsi nei modi più assurdi e ad andare a far festa in giro.
Non ricevendo alcuna risposta decise di provare ad entrare lo stesso. Trovò il giusto equilibrio e, facendo forza con le mani aggrappate allo stipite, di tirò su fin dentro la camera da letto del suo migliore amico. Atterrò sul pavimento non proprio in modo elegante, ma si alzò immediatamente da terra come se avesse paura che qualcuno l’avesse vista cadere. Si massaggiò il braccio sul quale era finita sopra e si guardò intorno.
-Rob?- provò per l’ennesima volta. Nessuna risposta. La stanza era completamente immersa nel buio, l’unica fonte di luce era la sveglia sul comodino accanto al letto che segnava se sei e trenta del pomeriggio, anche la lampada ad acqua che di solito rimaneva sempre accesa sulla scrivania era spenta. Cercò di farsi strada nel buio della camera per raggiungere l’interruttore della luce accanto alla porta e finalmente capirci qualcosa. Riuscì a trovare la porta e, tastando con la mano la parete, anche l’interruttore, ma la luce non si accese. Riprovò più volte. Niente, sembrava fosse saltata la corrente ma tutte le luci delle case vicine erano apposto. La cosa si faceva abbastanza seria. Tentò di aprire la porta. Chiusa a chiave. Merda. Poi un rumore. Si voltò di soprassalto. La finestra si era chiusa.
-Che cazz…- mormorò. Adesso la cosa si faceva davvero seria. Non riusciva a vedere niente ed era chiusa lì dentro. C’era per forza qualcuno lì con lei, non aveva sentito nessun colpo di vento e la finestra non poteva essersi chiusa da sola.
-Rob, se sei tu sappi che non è divertente.- nessuna risposta di nuovo.
Non sapeva neanche a chi chiedere aiuto. I genitori di Robert non erano in casa, la macchina non c’era, e il suo telefono, ovviamente l’aveva lasciato in macchina. Merda.
Si appiattì sulla porta e cercò di pensare a quello che avrebbe potuto fare.
Improvvisamente un lampo di luce attraversò la camera come un faro acceso da qualche parte della stanza stessa. Non riuscì a capire da dove fosse venuto e si coprì subito gli occhi, dopo tutto quel buio quella luce l’aveva quasi accecata. Poi sentì una risata gutturale venire dall’altro lato della stanza. Era davvero qualcosa di inquietante e incominciò seriamente ad avere paura. Sentì la pelle d’oca sotto la felpa pesante e si appiattì sempre di più contro la porta.
D’un tratto le venne in mente il telefono che Robert aveva sulla scrivania e la torcia elettrica chiusa dentro il cassetto. Si munì di tutto il coraggio che aveva e, cercano di fare meno rumore possibile, si mosse in direzione della scrivania, orientandosi grazie alla memoria che aveva della stanza nella quale aveva passato la maggior parte della sua infanzia e della sua adolescenza con il suo migliore amico. Si sentiva come in uno di quegli horror thriller che tanto amava guardare, anche se adesso non si stava divertendo per niente e riusciva a capire perché Robert odiasse essere obbligato a guardarli, soprattutto quando lei nel bel mezzo di una scena dalla suspance altissima spegneva la tv per farlo spaventare, urlandogli nelle orecchie. Sì, adesso poteva capire perché lo odiasse.
Era quasi arrivata alla scrivania e aveva le gambe che le tremavano. Pregò che ci fosse la linea, non come accadeva in tutti i suoi film preferiti. Appoggiò la mano, anch’essa tremante sul tavolo della scrivania e afferrò la cornetta del telefono: la line c’era. Grande. Compose i numeri del 911 e mentre sentiva squillare la linea saltò. Merda. Era stata staccata da qualcuno dentro la stanza e questo la fece rabbrividire ancora una volta. Si sentì di nuovo la risata gutturale. Aprì con forza il cassetto e cercò svelta la torcia elettrica tastando al suo interno. La trovò e si voltò istintivamente alle sua spalle, accendendola e puntandola davanti a sé come se avesse in mano una pistola.
Fu un attimo. La luce colpì la figura di una persona seduta per terra con la testa inclinata su un lato e del sangue che usciva dalla bocca semiaperta. Non aveva dubbi: era Robert. Buttò un urlo con tutto il fiato che aveva in corpo e la torcia le cadde dalle mani, spegnendosi. Questo era peggio di tutti i film dell’orrore che avesse mai visto. Si inginocchiò a terra, tastando per cercare la torcia, ma dopo averla recuperata si rese conto che si era rotta ed era tutto buio intorno a lei di nuovo.
Non aveva idea di cosa fare, rimase per terra e si mise a gattoni per nascondersi sotto la scrivania, ma qualcosa la afferrò per i fianchi e la tirò su da terra. Cominciò a gridare più forte che poteva, scalciando e sgomitando per liberarsi dalla presa. Riuscì a colpire lo sconosciuto sul volto, che con un gemito la lasciò libera. Lei si voltò e cercando di identificare le forme di quella figura, lanciò un calcio su quella che sembrava essere l’apertura delle due gambe. Lo sconosciuto gemette ancora buttandosi a terra in ginocchio. Evidentemente era un uomo. Poi parlò, tentò almeno di parlare.
-Basta, basta. Hai vinto tu.- la voce era fin troppo familiare anche se in mezzo ai gemiti.
-Rob?- chiese allarmata.
La figura scura si mosse tirando su una mano con la torcia accesa e puntandosela in faccia. –Ebbene sì – rispose con un mezzo sorriso.
-Ma sei impazzito? – chiese lei retorica quasi gridando, aiutando Robert ad alzarsi.
-Happy Halloween! – cercò di discolparsi Robert alzando le braccia come se avesse gridato “SORPRESA!” Lei lo colpì forte sul braccio.
-Ehi abbiamo finito col picchiarmi?- si lamentò lui.
Si diresse verso la porta e l’aprì per poi riattivare la corrente. La luce della camera di riaccese e lei stropicciò gli occhi che ormai si erano abituati all’oscurità.
Robert tornò in camera sorridendo.
-La smetti di ridere? Non c’è proprio niente di divertente.- lo rimproverò acida.
-Invece sì, avresti dovuto vederti.- trattenne a stento una risata.
Le lo colpì di nuovo e poi si ritrovò a fissarlo. Era truccato con del cerone bianco che nascondeva il suo solito colorito abbronzato, che insieme ai suoi ricci neri metteva in risalto i suoi occhi chiari di cui era sempre stata invidiosa. Aveva poi un rivolo di sangue finto che gli usciva fuori dall’angolo della bocca che le era sembrato così vero al buio, benchè guardandolo da vicino non era per niente credibile. Gli poggiò una mano sul volto, passando le dita sul sangue finto che ormai si era solidificato sulla pelle.
-Non hai ancora imparato a truccarti.- lo prese in giro.
Robert sbuffò, ma non era per niente seccato. –Eppure ci sei cascata alla grande. Pensavi fossi morto?- le chiese divertito.
-Per nulla.- mentì lei abbassando lo sguardo anche lei divertita.
-Bugiarda! Ho sentito come urlavi, sai?-
-Sei stato solo un bastardo!- lo insultò prendendolo a spintoni.
-Ehiehiehi. Qui la bastarda sei tu! Mi hai sempre terrorizzato facendomi tutti gli scherzi più brutti da quando ho memoria. Quindi direi che te lo sei meritato. Dovresti essere orgogliosa di me, considerando che ho preso spunto da uno di quei film che mi hai fatto vedere.- si discolpò mentre lei continuava a colpirlo.
-Una vendetta non è una cosa di cui andare fieri- lo rimproverò lei –soprattutto se si tratta della tua migliore amica!-
-Ma smettila.- continuò Robert e stavolta fu lui a spingerla.
Anche se non aveva messo alcuna forza nella spinta, lei perse l’equilibrio e, barcollando, cadde a terra, sbattendo sul pavimento a peso morto. Le si chiusero gli occhi e rimase immobile.
Robert si zittì e si paralizzò dalla sorpresa. –Ehi?- chiese aspettando una risposta. –Dai non ti ho mica spinto così forte.-
Lei rimaneva immobile. Robert iniziò a preoccuparsi e si buttò a terra scuotendo l’amica.
-Ehiehiehi – le parlava prendendole il viso tra le mani –Dai cazzo apri gli occhi.-
-BAAAAAAAAH- urlò lei più forte che poté sgranando gli occhi all’improvviso.
Robert quasi si alzò dal pavimento dallo spavento mettendosi una mano sul cuore.
Lei scoppiò a ridere di gusto. –Dovevi vedere la tua faccia.- lo canzonò puntandogli il dito contro, contorcendosi dalle risate.
-Ti odio.- disse Robert serio.
-Chi la fa l’aspetti.- disse lei tirandosi su e mettendosi seduta.
-E poi sono io quello bastardo?- si lamentò lui fingendosi seccato.
-Sono io la regina degli scherzi, ricordalo sempre.-
E scoppiarono a ridere insieme. 

emm's corner
ehilaaaa :)
ok direi che devo  spiegare bene alcuni punti:
1. sì lo so so benissimo che questa shot non è per niente in tema o cose così  considerando che Halloween è bello che passato e lo era anche quando qualche settimana fa ho scritto la storia, ma boh l'ho pensata così e quindi pazienza
2. sì so benissimo anche questo, "lei " non ha un nome, ma ho iniziando non nominandola quindi mi seccava metterle un nome alla fine
3. in tutto questo Robert non centra assolutamente un  c...., niente, ma erano secoli che volevo scrivere qualcosa con lui in mezzo e quindi quello che è venuto è venuto
4. nella mia testa era sicuramente moooolto meglio di quanto è uscito ma considerando che mentre lo scrivevo avrò cambiato idea almeno quarantacinquemila volte, anzi è venuto qualcosa di leggibile e in un certo modo sensato.
finiamola con i punti o tutto ciò diventa più lungo della storia stessa. grazie a tutti per essere passati e mi raccomando fatemi sapere che ne pensate pleaseee
alla prossima
*much love
Emm

  
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