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Autore: emily silente    15/01/2013    1 recensioni
[West side story]
Cosa è successo dopo quella maledetta notte di Giugno? Come è continuata la vita di Maria? Ma soprattutto, cosa succederà ad Anita quando una notizia inaspettata le sconvolgerà la vita?
Abbiate pietà sono alle prime armi
P.s Se Maria vi sta molto simpatica e compiangete la poverina, vi avviso, in questa storia la protagonista quasi assoluta sarà Anita. Il ritratto che uscirà di Maria non so se sarà molto positivo! Siete stati avvisati
Genere: Drammatico, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Anita quella mattina si era svegliata con una strana sensazione di malessere: corse verso il bagno e vomitò l'anima, come oramai faceva da quella maledetta sera: la sera in cui il suo amore, Bernardo, era stato ucciso. Lei si era sentita annientata: pensava di passare tutta la vita con lui, di sposarsi, di avere tanti bei bambini, di invecchiare insieme...invece Bernardo l'aveva lasciata, scavandole una voragine nel cuore. Ovviamente anche ciò che le era successo dopo aveva contribuito a farla star male: l'essere stata quasi violentata da quei ragazzi, l'atteggiamento distaccato e freddo di Maria, che la considerava quasi colpevole della morte di Tony. In più, oggi si sarebbero tenuti i funerali di Bernardo e degli altri ragazzi. Questo pensiero la fece subito scoppiare a piangere: da qualche giorno era particolarmente emotiva, ma come per le nausee, aveva attribuito la colpa a tutta la situazione: dopotutto il suo fidanzato era morto da qualche giorno in una maniera orribile. Si rialzò dal pavimento del bagno, andò verso il lavandino e aprì lo sportello: una confezione attirò subito la sua attenzione mentre cercava le aspirine: iniziò a contare freneticamente in spagnolo. Ma i conti non tornavano, nonostante cercasse di farli quadrare. Aveva un ritardo di cinque giorni. La chiesa era piena di gente: tutti erano venuti per dare l'ultimo saluto a quei ragazzi che la morte aveva preso con se troppo presto. Varcò la soglia della chiesa insieme ai genitori di Nardo: subito dopo aver capito di essere incinta era andata dai futuri nonni del bambino, dicendogli che c'era una possibilità che lei fosse incinta. Non voleva dare loro false speranze, ma come era ovvio, avevano preso la notizia nel miglior modo possibile. Tra qualche mese ci sarebbe stato una piccola parte vivente di Nardo a ricordarlo, no solo fotografie sbiadite e vecchi ricordi. Durante la cerimonia, Anita era scoppiata a piangere diverse volte, rigirandosi tra le dita l'anello che Bernardo le aveva regalato la sera prima della rissa sulla terrazza. Mentre il prete parlava, lei si guardò intorno, cercando di non fare cadere gli occhi sulla bara di Bernardo: questo l'avrebbe fatta solo singhiozzare più forte, e fatto odiare ancora di più questa vita. Per tutta la cerimonia osservò le pareti della chiesa, l'altare, persino il prete. Tutto, pur di non far cadere lo sguardo su quel legno freddo che la divideva dal suo amore. Vicino a lei, Maria piangeva la morte del fratello e la morte di Tony. Anita pensò che infondo dispiaceva anche a lei che Tony fosse morto, anche se una piccola parte di lei non tanto importante, era sollevata, quasi felice, che Chino avesse ucciso Tony. Quando la cerimonia finì, si alzò in fretta e , senza farlo apposta, urtò qualcuno. Era quella ragazzina, quella che aveva guardato i Jets cercare di violentarla. Si guardarono per parecchi secondi senza sapere cosa dirsi. Poi Scarafaggio, così si chiamava la ragazzina, trovò il coraggio di parlare, dicendogli semplicemente due parole " Mi dispiace ". Anita rimase senza parole. La guardò dileguarsi, sparendo in mezzo alla folla. Fece per avviarsi anche lei, quando qualcuno la trattenne. Si voltò e vide i Jets al completo con il capo chino. Un improvviso senso di rabbia la invase e commentò con cattiveria " Siete venuti per finire ciò che avete iniziato quattro giorni fa? " Quello che sembrava il capo rispose mestamente " Abbiamo sbagliato, ci dispiace. Ciò che ti abbiamo fatto è stato davvero orribile, considerando cosa stavi passando in quel momento. Ancora una volta, ci dispiace ". Schioccò le dita, e se ne andò mentre il resto della banda lo seguiva. Uscì dalla chiesa, ma quando si vide davanti la bara di Nardo, trasportata da Pepe,Indio e gli altri il mondo diventò tutto nero e si mise a girare. Si risvegliò in una stanza bianca, mentre qualcuno parlava " È sicuro che il bambino stia bene? " Chiese una voce maschile con un marcato accento spagnolo " Stia tranquillo signor Nunez, sia la mamma che il bambino staranno benone. Bisogna solo...beh ecco...lo sa, aspettare che le cose si aggiustino: non è facile affrontare ciò che sta passando questa ragazza da soli, senza qualcuno su cui fare affidamento..." Una voce femminile intervenne " Avevamo intenzione di dire ad Anita che poteva rimanere con noi, anche dopo che il bambino fosse nato dopo il funerale, ma visto come si sono svolti gli eventi " " Capisco, signora Nunez, spero che vada tutto per il meglio. Ora vi lascio soli ". Appena il dottore se ne andò, Anita cercò di mettersi a sedere, ma qualcuno la fermò " Piano, nina, piano " Aprì gli occhi e si trovò davanti Isabella Nunez, la mamma di Nardo. Anita si guardò intorno; si trovava dentro la stanza di un ospedale. Le tendine bianche schermavano il sole di Luglio. I raggi che filtravano si riflettevano lungo le pareti bianche. Si voltò e chiese ai signori Nunez " Da quanto sono qui? " Miguel Nunez la guardò teneramente " Da poco ninia, solo un'oretta " Anita spalancò la bocca, cercò di alzarsi ma, qualcosa, o meglio qualcuno la trattenne " Dove credi di andare querida? " Le chiese la signora Nunez. Anita rispose preoccupata " Devo andare da Nardo, devo salutarlo, devo devo..." Ma non riuscì a finire la frase, perchè scoppiò a piangere. La madre di Nardo la guardò dolcemente dicendole " Anita, prima dobbiamo assicurarci che tu e il bambino stiate bene...dopo andremo a trovare Nardo " Anita annuì debolmente e, mentre le mani scendevano protettivamente sul suo grembo, chiese con voce flebile " Dov'è Maria? " Miguel si irrigidì " A piangere sulla tomba dell'assassino di suo fratello! " " Miguel! Non alzare così la voce, fa male ad Anita e al bambino! " Dopo i dovuti controlli la famiglia tornò a casa dove li aspettava Maria. Quando entrò Anita, Maria si alzò di scatto dalla sedia su cui era seduta e corse in camera sua, lasciando le persone presenti nella stanza perplesse.
  
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