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Autore: Beatit    15/01/2013    1 recensioni
La battaglia aveva visto vincitori e vinti, ma Elena, guardandosi intorno, vide solo il sangue di entrambi. [...] Il cielo grigio e terso, il vento freddo e pungente, la fecero rabbrividire e una strana sensazione gli pervase la mente. Senza spiegare niente a nessuno, iniziò a correre, finché non capì che la sua sensazione era realtà.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La battaglia aveva visto vincitori e vinti, ma Elena, guardandosi intorno, vide solo il sangue di entrambi. Nella lotta aveva perso di vista quasi tutti e ora voleva solo ritrovarli, si alzò da terra con tutte le sue forze e il primo viso che vide fu quello di Caroline, che sorreggeva il corpo ammaccato di Stefan, si sarebbe ripreso, ma non significa che lo avrebbe fatto subito, i colpi erano stati potenti e anche numerosi, vedendoli, però, si sentì sollevata, ora mancavano all’appello solo Bonnie, che molto probabilmente sarebbe stata con Jeremy, e Damon, che non aveva più visto dal momento in cui la battaglia era iniziata.
Abbracciò Caroline e da dietro spuntò la chioma riccia e bionda di Klaus, che non aveva subito danni particolarmente gravi, così come Rebekka, nonostante i burrascosi trascorsi infatti, il loro aiuto era stato fondamentale e decisivo.
Insieme si incamminarono verso l’interno della radura, i corpi straziati e mutilati per terra, il cielo grigio e terso, il vento freddo e pungente, la fecero rabbrividire e una strana sensazione gli pervase la mente.
Senza spiegare niente a nessuno, iniziò a correre, finché non capì che la sua sensazione era realtà, lì, sul terreno arido e sanguinoso, il corpo di Damon era straziato e stremato, Jeremy sopra di lui, e a pochi passi più indietro, Bonnie, che guardava la scena incredula, e capì cosa volesse sapere lo sguardo smarrito di Elena, tutto quello che poté risponderle fu “gli ha salvato la vita”.
Le lacrime cominciarono a scorrergli e lentamente si avvicinò al vampiro, Jeremy, guardò prima sua sorella, quasi per scusarsi, e poi in un solo soffio di fiato ringraziò Damon, si allontanò, buttandosi piangente, fra le braccia di Bonnie.
Nonostante i lividi e il sangue era ancora il vampiro più bello al mondo, le gocce di pioggia iniziarono a tempestare il terreno, confondendosi con le lacrime di entrambi, gli prese la mano e la strinse forte, non poteva perderlo, non stava succedendo a lei, non a lui, non ora.
-          Riuscirò a salvarti, te lo prometto. – disse in un fiato.
-          Mi hai già salvato – e con le poche forze restanti, alzando il dorso della mano le accarezzò il viso – voglio sentire per un’ultima volta la mia pelle a contatto con la tua.
Nonostante la pioggia e il dolore diffuso che sentiva dappertutto, si distese accanto a lui, circondandolo con le braccia.
-          Non finirò mai di dirti grazie, hai salvato la mia vita e sacrificato la tua, per mio fratello.
-          Puoi vivere senza di me, ma non puoi vivere senza tuo fratello.
-          Non posso neanche vivere senza di te. – lo guardò negli occhi e per un attimo pensò a come sarebbe stata la sua vita d’ora in avanti, vuota e senza uno scopo – ti amo, Damon.
-          Ti amerò per sempre.
Intanto aveva smesso di piovere e il sole con i suoi raggi invadeva tutto e tutti.
-          Sento freddo e non mi sento più. -  Elena appoggiò le sue labbra su quelle di Damon, sentendo il freddo e la paura.
-          Rimani con me, ascoltami, rimani con me. – disse quasi supplicandolo.
-          Fai in modo che tu non mi raggiunga mai, mi raccomando. – furono le sue ultime parole.
Elena rimase lì, abbracciata a lui, non voleva lasciarlo andare per nessun motivo al mondo, poi Caroline da una parte e Jeremy dall’altra, cercarono di far alzare Elena da terra, ma appena si fu retta in piedi, perse conoscenza, lasciandosi andare e svenendo.
Si risvegliò la mattina seguente con un senso di nausea e smarrimento, ma anche di rabbia e voglia di vendicarsi, si trovava di fronte ad un bivio, accettare tutte quelle sensazioni e soffrire oppure spegnere tutto e diventare un vero mostro.
Tutto questo era successo per colpa sua, tutti volevano trovare quella stramaledetta cura per lei, dopo qualche minuto sul comodino vide in un bicchiere una sostanza giallastra e un biglietto di Caroline che la supplicava di berlo.
Non voleva essere più un vampiro, non se non ci fosse stato più al suo fianco Damon, così senza indugiare la bevve.
 
15 anni dopo
Sentiva il caldo sulla sua pelle, gli strilli dei bambini, l’abbaiare dei loro cani.
-          Mamma, mamma, non dormire. – disse la bambina strattonando la madre.
-          Non sto dormendo, piccola, sto solo riposando.
-          Lui è qui. – disse sorridente – vuole salutarti.
-          Lui chi? – disse preoccupata Elena, che iniziò a guardarsi intorno.
-          Dice che sei bella come tanti anni fa.
-          Amore, dimmi chi c’è qui? – la preoccupazione saliva sempre di più.
-          Come chi, mamma! Damon!
Gli occhi lucidi, il fiato spezzato.
-          Dov’è ?
-          E’ vicino a te, non lo vedi?
Ora Elena capiva tutto, tutte quelle volte che sentiva sua figlia parlare da sola, pensava fosse solo un amico immaginario e invece come Jeremy riusciva a vedere gli spiriti, voleva tanto riuscire a farlo anche lei, per una volta.
-          Tesoro, come riesci a vederlo?
-          Non lo so, ci sono volte che appare e basta, e iniziamo a parlare. E’ il mio migliore amico, dice di esser stato anche il tuo.
-          Si, è vero.
-          Dice anche che puoi riuscire a sentirlo, chiudendo gli occhi e focalizzando nella tua mente il suo viso e la sua voce. Fallo mamma, so che ci riuscirai.
Chiuse gli occhi e la prima cosa che vide fu uno sconosciuto che parlava con una ragazzina di 17 anni su una strada, vide quello sconosciuto dirle ti amo e baciarla, quello sconosciuto aveva gli occhi azzurri e tristi, aprì gli occhi e … quegli stessi occhi, ora erano di fronte a lei.
-          Ciao. – riuscì a dire.
-          Sei bellissima, come sempre.
-          Con qualche anno in più, direi.
-          Mi piacciono le donne mature. –ammiccò.
-          Da quanto tempo vedi mia figlia? – domandò incuriosita.
-          Diciamo da un po’. E’ soltanto una bambina, ma riuscendo a parlare con gli spiriti, si stava mettendo nei guai, così sono intervenuto per dargli qualche dritta.
-          Mi devo preoccupare?
-          Non più. E’ una bambina sveglia e non ha più bisogno di me. Il mio compito qui è finito, così ho pensato di salutarti. E ora… posso anche andare.
-          Mi manchi ancora, sai. – quella frase che tanto gli martellava in mente, ora era realtà.
-          Tu mi manchi sempre. – disse svelando quello sguardo rassegnato, che Elena conosceva bene.
-          Dimmi che stai bene! – lo supplicò.
-          Non mi posso lamentare, non preoccuparti per me, non mi ha divorato né lucifero né qualsiasi altra strana e paurosa creatura dantesca.
      Ora devo andare, però.
-          Qualcosa mi dice che non ti rivedrò più.
-          In un’altra vita, e chissà forse, sarà la vita giusta, magari la nostra vita insieme. Addio Elena.
Una lacrima le rigò il viso e sussurrando disse:
-          Ci vediamo, Damon.
 
  
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