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Autore: written in the stars    15/01/2013    1 recensioni
Avevo affidato tutta la mia vita alla persona che amavo con tutto me stesso, ma avevo sbagliato, avevo sbagliato tutto. Avevo sbagliato a fidarmi, avevo sbagliato a credere che lui avrebbe saputo rendermi felice, avevo sbagliato ad innamorarmi e a credergli ogni volta che pronunciava quelle due fottutissime parole. Due semplicissime parole che da sole non avevano importanza, ma che se messe insieme sapevano regalarti il mondo. Quelle due parole che dette da lui acquisivano un'importanza fondamentale nella mia vita.
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It's Larry, bitch.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti amo.
Ti amo.


Corro.
Corro con la vista offuscata dalle lacrime. Senza dare importanza alle maledizioni che la gente mi manda per avergli sbattuto contro senza neanche preoccuparmi di chiedere scusa. In questo momento non m'importa. In questo momento non mi importa di niente. Il mondo mi è appena crollato sulle spalle.
Avevo affidato tutta la mia vita alla persona che amavo con tutto me stesso, ma avevo sbagliato, avevo sbagliato tutto. Avevo sbagliato a fidarmi, avevo sbagliato a credere che lui avrebbe saputo rendermi felice, avevo sbagliato ad innamorarmi e a credergli ogni volta che pronunciava quelle due fottutissime parole. Due semplicissime parole che da sole non avevano importanza, ma che se messe insieme sapevano regalarti il mondo. Quelle due parole che dette da lui acquisivano un'importanza fondamentale nella mia vita. Quelle che pronunciate da lui riuscivano sempre a farmi scoppiare il cuore e commuovermi. Il punto è che era impossibile non credergli perché ogni qualvolta le pronunciasse i suoi occhi cielo erano limpidi e trasparenti, la sua voce era carica di emozione e il suo cuore aumentava i battiti. O forse tutto ciò accadeva solo nella mia testa, perché se davvero mi avesse amato non avrebbe mai fatto ciò. Non mi avrebbe ferito.
Se davvero mi avesse amato non avrei assistito a quella scena. Se davvero fosse stato innamorato di me come diceva, non avrebbe preso il mio cuore e non lo avrebbe sbriciolato per terra pestandolo poi con i piedi per assicurarsi che non vi fosse più la benché minima speranza di raccogliere tutte le briciole per rimetterle insieme e cercare di ricostruirci un cuore malgrado non sarebbe mai stato lo stesso e le cicatrici sarebbero rimaste per sempre visibili agli occhi di tutti. No. Lui aveva fatto particolare attenzione a ridurre in polvere anche il più piccolo ed insignificante brandello del mio cuore.
Se davvero mi avesse amato io ora non starei correndo per le vie di Londra, lontano da lui, con le lacrime che continuano imperterrite a bagnarmi il viso.
Giungo finalmente alla meta tanto agognata. Entro nel piccolo parco nella periferia di Londra dove da bambino andavo con mia mamma dopo scuola nelle belle giornate primaverili.Continuo a correre lungo il sentiero fino a scorgere una siepe nella quale c'è un buco ben nascosto dalle foglie, una specie di passaggio segreto.
Oltrepasso la siepe e mi siedo continuando a dar sfogo alla mia disperazione. Da piccolo quello era il mio nascondiglio segreto. Quando c'era qualcosa che non andava correvo lì a cercare rifugio in me stesso e nel silenzio e la pace che avvolgevano quello squarcio di prato nascosto agli sguardi indiscreti degli altri. Ero stato io stesso a creare quel passaggio tra i pungenti rami della piccola siepe.
Era sempre stato così: quando stavo male avevo bisogno di stare da solo e questo praticello era l'ideale, era l'unico testimone di tutte le lacrime che avevo versato in vita mia, dalla prima all'ultima. Da qualche tempo a questa parte non frequentavo più questo posto, da qualche tempo a questa parte avevo trovato Louis e con lui la felicità, era da un anno che non avevo bisogno di rifugiarmi in quest'angolo di prato a piangere e singhiozzare. Ma tutte le cose belle sono destinate a finire, no? E questa è la fine del mio sogno d'amore con il ragazzo più speciale di questo mondo.
Nella mente continuo a rivedere quelle immagini, a rivivere quei momenti che mi hanno distrutto: il mio ragazzo che apre la porta mentre un sorriso smagliante si fa spazio sul mio volto per poi trasformarsi in un ghigno malizioso dopo aver notato che indossa solo i boxer, un ragazzo spunta alle sue spalle con solo un asciugamano legato in vita ed un sorriso sornione stampato in viso, il mio sorriso che si spegne lasciando spazio ad un'espressione tanto stupita quanto sconcertata, i miei occhi che si riempiono di lacrime. Lacrime di tristezza, di dolore, di delusione e speranza, la speranza di essermi sbagliato, di aver sognato tutto, di aver fatto il peggior incubo della mia vita, ma purtroppo la speranza si è spenta come una debole fiamma non appena ho realizzato che quelle immagini non erano solo frutto di uno scherzo di pessimo gusto della mia testa. Era tutto vero. Poi il ricordo di me che inizio a correre, che scappo, mentre il ragazzo che credevo fosse innamorato di me urla ed impreca implorandomi di fermarmi e ascoltarlo. Urla che alle mie orecchie giungono ovattate e a cui non dò il minimo peso.
I ricordi mi colpiscono il cuore come lame affilate e le lacrime solcano il mio viso con sempre più violenza mentre il mio corpo è costantemente scosso dai singhiozzi.
Un fruscio di sfoglie mi riscuote dai miei pensieri, ma evitare di pensarci per qualche istante non impedisce alle lacrime di scivolare prepotentemente via dai miei occhi. Volgo lo sguardo nel punto in cui è nascosto il passaggio per quel posto e vedo la figura di Louis fissarmi sofferente. Era l'unico oltre me a sapere dell'esistenza di quel posto, ero stato io a mostrarglielo ed era anche l'unico che avrebbe pensato di cercarmi lì azzeccandoci in pieno, ero stato ancora io a confessargli che mi rifugiavo lì quando avevo voglia di piangere. Ma ora lui cosa voleva da me? Perché non era rimasto a casa con quell'altro? Flash della scena a cui ho assistito appena un'ora compaiono davanti ai miei occhi, facendomi rimontare la rabbia.
-Che cosa vuoi ancora? Non ti bastava sapere di avermi spezzato il cuore, eh? Sei anche venuto a verificare che stessi soffrendo abbastanza? Vattene, Louis, sparisci dalla mia vita!- sputo ferito ed arrabbiato.
Lui fa conto che io non abbia nemmeno aperto bocca e resta fermo lì a guardarmi. Avvicino le ginocchia al petto e ci appoggio su la fronte nel tentativo di nascondere il viso e le lacrime che lo sovrastano nonostante sia consapevole che le abbia già viste. Sento un crepitio di foglie secche segno che si sta avvicinando e di fatti lo vedo sedersi accanto a me con la coda dell'occhio, ma non oso alzare la testa o guardarlo negli occhio. Resto immobile.
-Harry, ti prego ascoltami. Hai frainteso. Quel ragazzo era solo mio cugino, te l'avevo detto che sarebbe venuto a casa mia per qualche tempo, ricordi? Io non potrei mai tradirti, Harry. Io ti amo.- eccole quelle fottutissime parole che mi fanno sciogliere il cuore e mi convincono a voltarmi verso di Louis senza però staccare la testa dalle ginocchia. Sta guardando un punto imprecisato dinanzi a sé - Ti amo come non avrei mai creduto fosse possibile.- continua voltando verso di me e guardandomi negli occhi. Zaffiri contro smeraldi.-Ti amo ogni giorno di più e ogni giorno sono convinto di non poterti amare più di quanto già non faccia, ma il giorno dopo mi sorprendo scoprendo di amarti ancora di più. Non riesco a starti  lontano per un intero giorno, non riesco a resistere senza baciarti per più di cinque minuti quando siamo insieme e quando non lo siamo continuo ad avere voglia di baciarti, di stringerti a me, di dirti quanto ti amo e che per me sei la persona più importante del mondo.-la sua voce si incrina -Farei qualunque cosa, Harry, qualunque pur di vederti felice.- ed ecco che una lacrima sfuggita al suo controllo scivola lenta sulla guancia -Per te darei la mia vita.- ed è a questo punto che senza pensarci neanche un secondo mi lancio tra le sue braccia, affondo il viso nel suo petto e lo stringo a me più forte che mai.
Ora le lacrime bagnano le guance di entrambi, ma stavolta sono lacrime di gioia per aver fatto pace, per aver compreso di non essere stato preso in giro, che lui mi ama davvero, mi ama esattamente quanto io amo lui.
Mi scosto da lui quanto basta per guardarlo negli occhi, i nostri sguardi si scontrano e si incatenano. -Scusa, Lou. Ti amo così tanto.- sussurro a pochi centimetri dalle sue labbra. Di tutta risposta il mio amato mi sorride radioso prima di annullare completamente le distanze.
Le nostre labbra si toccano dapprima timide poi sempre più passionali fin quando Louis mi chiede con la lingua il permesso di entrare, cosa che io non gli nego. Le nostre lingue giocano, si rincorrono, si accarezzano. Mentre le sue dita si incastrano tra i miei ricci. È un bacio dolce e passionale allo stesso tempo, un bacio che esprime tutti nostri sentimenti, che dice tutte le parole non dette. Ci stacchiamo dal bacio e lasciamo che i nostri occhi si fondano mentre sul suo viso si apre un sorriso colmo di felicità che fa da specchio al mio.
  
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