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Autore: Alessandra_182    15/01/2013    0 recensioni
Cleo è un'adolescente che odia andare in vacanza con la madre. Soprattutto se la "vacanza" consiste nel trascorrere 15 giorni in un posto pieno di insetti fastidiosi e invadenti. Ma le cose iniziano a cambiare quando un incontro, apparentemente brusco, cambierà totalmente le aspettative di Cleo.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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“L’estate è la mia stagione preferita, niente scuola, niente studio, niente sveglia e soprattutto niente freddo. Sole, spiaggia, divertimento. Questa sarà la migliore estate del mondo, ne sono certa!”
Questo fu il primo pensiero di Cleo quando si rese conto che per 3 mesi non avrebbe fatto nient’altro che divertirsi. Ma a volte le cose accadono quando meno te le aspetti.
 “Io non verrò mai lì!” gridò Cleo sbattendo la porta della sua stanza con tutta la rabbia che aveva.
La madre le aveva comunicato che tra meno di una settimana sarebbero partite per andare in un campeggio tra i boschi. Il padre sarebbe partito per un viaggio d’affari in Svizzera e quindi aveva organizzato questo “interessante viaggio” insieme ad una sua amica di vecchia data, Isabelle.
Non avrebbe potuto immaginare estate peggiore, lei voleva solo starsene in santa pace a casa, ascoltando musica e leggendo il suo amato libro che cercava di finire da un intero mese. “Quale miglior posto dove leggere se non tra il rilassante silenzio dei boschi?” aveva dichiarato la mamma, ma non aveva pensato a tutte le zanzare e agli altri fastidiosi insetti che non le avrebbero dato tregua finché non se ne sarebbe andata?
Ormai non aveva altra scelta, doveva farsene una ragione, con o senza il suo consenso avrebbe dovuto trascorrere due intere settimane tra i boschi in compagnia degli insetti.
Arrivò il giorno della partenza, la valigia era pronta, aveva preso tutto: vestiti, scarpe, spazzolino, libro e soprattutto spray anti-zanzare. Quella mattina di giugno sembrava essere più calda delle altre, quindi decise di indossare un paio di jeans, una t-shirt rossa e le converse nere che aveva comprato alla fine dell’anno scolastico.
Aveva i capelli raccolti in una coda e al collo aveva la collana che la sua migliore amica Jane le aveva regalato per il suo compleanno, una catenina sottile con un plettro come ciondolo.
Quando venne a sapere della partenza, Jane venne colta dalla tremenda indecisione tra piangere dalla tristezza perché non avrebbe visto la sua migliore amica per 15 giorni o scoppiare in una candida risata perché Cleo non aveva idea di come si vivesse tra i boschi. ‘L’estate peggiore della mia vita’ continuava intanto a ripetere Cleo nella sua mente finché non si addormentò con il sottofondo della musica del suo MP3 di cui non si separava mai.
Quando aprì gli occhi la macchina era ferma, intorno a lei c’erano alberi altissimi, un prato immenso pieno di fiori e tanti tavoli da picnic in legno. Ovunque si voltasse vedeva coppie di fidanzati passeggiare mano nella mano, bambini rincorrersi tra gli alberi o famiglie che arrivavano con un grosso cestino pieno di cibo.
Decise una volta per tutte di uscire dalla macchina e dare un’occhiata più da vicino a quella che per quindici giorni sarebbe stata casa sua. Aveva già deciso, se entro 24 ore non sarebbe riuscita ad adattarsi alla natura, sarebbe andata a nascondersi nell’auto fino a quando non sarebbero dovuti tornare.
Con la musica a tutto volume cominciò a camminare, lo scenario era costituito da alberi, alberi e ancora alberi. Uno sfondo verde che sembrava non avesse più fine.
All’improvviso si fermò ad osservare una bellissima petunia rossa e bianca, ai piedi di un grosso pino, e si chinò per annusare il suo profumo, ma nel momento in cui stava per avvicinarsi al fiore venne travolta da qualcuno e finì a terra.
‘Di male in peggio’ pensò, cercando di togliere l’erba dai suoi capelli ricci color mogano. Alzò gli occhi, trovandosi faccia a faccia con il ragazzo più bello che avesse mai visto, i capelli neri e lisci gli coprivano la fronte mentre i suoi occhi verdi fissi su di lei sembravano essersi mimetizzati con l’erba di quel bosco. Aveva una maglia nera con uno strano disegno, jeans e un paio di vans. Si alzò di scatto, sembrava quasi che volesse correre via, invece si pulì i pantaloni e scosse la testa per far cadere l’erba, poi si fermò e la guardò
“Tutto bene?” le chiese,
“Penso di si” rispose togliendo l’erba dalla maglia. “Dov’è il mio MP3?”
“Eccolo è qui, cosa ascoltavi?” disse con una certa curiosità.
“Vanilla Twilight, Owl City”
Il suo viso si illuminò in un bellissimo sorriso “è la mia canzone preferita!”
“anche la mia” disse lei, mostrando un leggero sorriso. Lui la aiutò ad alzarsi e in quel momento la mamma la chiamò chiedendole dov’era.
“Sono Thomas”, “mi chiamo Cleo” disse affrettandosi per raggiungere la madre.
Quella che sembrava essere iniziata come una terribile estate stava diventando davvero interessante.
  
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