15/01/2013
2 recensioniDi Domande Sciocche e Baci Rubati.
Lily spostò una gamba, facendo scricchiolare il letto a baldacchino del ragazzo che, sdraiato a fianco a lei, la stava abbracciando, respirando l’odore dei suoi capelli.
Il sospiro della ragazza ruppe il silenzio, solitamente punteggiato dallo sbattere di qualche porta o dallo schiamazzare di alcuni studenti in giardino.
«Perché noi possiamo e voi no?» chiese lei, assorta, fissando il muro che le stava dirimpetto.
Sirius non capì a cosa Lily si riferisse, quindi stette zitto e aspettò che lei continuasse. Sapeva che la ragazza funzionava così: stava parlando più a sé stessa che a lui, il che significa che si trovava talmente a suo agio da poter espellere dalla sua mente quelle domande futili che le facevano visita occasionalmente.
Sirius cominciò ad accarezzarle un braccio e lei continuò il suo ragionamento.
«Perché noi femmine possiamo salire nel dormitorio dei maschi, mentre voi non potete venire nel nostro?»
Sirius sorrise, senza interrompere il movimento della mano.
«Perché si suppone che i maschi abbiano “cattive intenzioni” e le femmine no, come se foste tutte un branco di sante» rispose il ragazzo, con un tono falso offeso in cui comunque era presente un pizzico di ironia.
«Cattive intenzioni?» chiese Lily curiosa, senza voltarsi e beandosi delle coccole che stava ricevendo.
«Ma sì» rispose lui. «Spiarvi mentre dormite, frugare nel vostro baule per rubarvi le mutande… Cose così» concluse Sirius, sorridendo.
Lily corrugò la fronte, assorta dalla rivelazione. Ci fu una pausa di silenzio, poi lei ricominciò con le domande.
«E tu lo faresti? Saliresti, se potessi?»
«Oh, ma io non ne ho bisogno…» soffiò Sirius, ghignando.
Il ragazzo spostò la mano dal braccio di Lily, arrivò alla spalla, passò le dita sul fianco e giunse a palmo aperto sulla pancia. Lily sorrise, avvicinandosi maggiormente a lui. Sirius allora la strinse con forza, affondando il viso negli scuri capelli rossi della ragazza.
Il silenzio piombò di nuovo su loro.
Dalla lontana Guferia provenivano gli acuti versi dei gufi, palesemente sconvolti e irritati: miss. Purr doveva essere di nuovo andata a far visita ai disgraziati messaggeri del cielo.
Lily rifletteva. Rifletteva sul fatto di essere lì, abbracciata ad un ragazzo che per tanti anni verso lei aveva mostrato indifferenza. Rifletteva sul fatto che Sirius avesse rinunciato ad un’uscita ad Hogsmade solo per passare del tempo con lei. Rifletteva, e la sua mente vagava oltre i confini delle mura di Hogwarts, oltre la Foresta Proibita.
Sirius si riposava solamente, grato di trovarsi lì in quel momento, a respirare il profumo dei capelli di Lily, a bearsi della sua presenza.
Com’era potuto accadere? Perché abbracciato a Lily adesso c’era lui e non James?
Era stato quel momento in cui i loro occhi, a lezione, si erano incontrati e nessuno dei due aveva distolto lo sguardo immediatamente.
Era stato quando Sirius, seppur molto velatamente, aveva fatto un complimento a Lily.
Era stato quando lei, sommersa dalle lacrime e imbriccata in un angolo sperduto del castello con il ricordo negli occhi di tutti i momenti che aveva trascorso in serenità con Severus, non si era nascosta dallo sguardo stupito di un altrettanto perplesso Sirius, il quale non poteva immaginare che le lacrime che Lily stava versando esistessero anche a causa sua, a causa di quello scherzetto idiota al quinto anno dopo i G.U.F.O. di Difesa Contro le Arti Oscure.
Era stato quando Sirius si era chinato e aveva abbracciato una Lily piangente e sconvolta, la stessa Lily che non si faceva mai mettere i piedi in testa da nessuno, Lily orgogliosa. E le aveva afferrato le spalle, l’aveva guardata negli occhi, dicendole che tutto il male sarebbe passato, perché è così e basta. L’aveva baciata subito dopo e Lily si era attaccata a questo, ad un gesto di pietà ma anche di umanità, credendo di poterci trovare qualsiasi risposta e conforto; invece, cadendo.
Perché Sirius e non James, che moriva dietro a Lily sin dal primo anno?
Perché io e non James?, si ritrovò a pensare Sirius.
Il volto sorridente dell’amico gli comparve nella mente e ciò lo irritò, perché si sentiva un traditore.
Sirius scosse la testa, facendo riemergere il viso dai capelli di Lily. Poi si sporse oltre la spalla di lei e le baciò affettuosamente una guancia. La ragazza sorrise, voltandosi a guardarlo in faccia.
Il letto scricchiolò di nuovo.
Ed ancora ci fu uno scricchiolio, seppur minimo, quando Sirius decise di fermare le domande, rinviandole alla prossima volta, ed i silenzi di Lily, bloccandole la bocca con un bacio.
Allora entrambi caddero, caddero in un baratro, in cui si erano gettati tenendosi per mano, sapendo che sul fondo non avrebbero trovato nulla di concreto.
Ma a nessuno dei due importava: speravano che il tempo di caduta si sarebbe congelato, fermato nel perseverare in quelle domande stupide, frivole e in quei baci rubati, che macchiavano l’onore di lui e l’innocenza di lei.
Speravano.
Note dell'Autrice:
Com'è il detto? Chi non muore si rivede, giusto?
Ed ecco che sono tornata a farmi vedere (forse farei meglio a dire "leggere", in effetti) con una coppia di cui non sono solita scrivere.
Sarà che Sirius ha i capelli neri e Lily ce li ha rossi... I capelli rossi adesso li ho anche io... *si riscuote*
Dopo tanto tempo, sono lieta di essere di nuovo sbarcata su EFP ^_^
Ringrazio chiunque leggerà ed eventualmente lascerà una recensione!
A tra poco, si spera xD
*Nick.
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