La vita a
fell’s Church era divenuta ormai instabile. Chi
andava, chi veniva, chi uccideva senza provare il minimo rimorso, chi
provava a
fare incantesimi, ignorandone l’esito…
Questa era una
delle cose più gravi, o per meglio dire strane, o ancora:
esilarante. Beh,
dipende i punti di vista ovviamente, parlando.
Era una giornate
come tante. La solita routine o tram
tram qualsivoglia. Alcuni, avrebbero ritenuto tutto ciò:
noioso, altri strambo
e/o addirittura grottesco.
Ma questa, era
la vita di una cittadina abitata da:
Vampiri, Licantropi, incroci di Vampiri e licantropi: che ovviamente
non
venivano chiamati “Licampiri” no, essi venivano
chiamati col nome, meno
vergognoso di “Ibridi”. E arriviamo così
anche alle streghe. Giustamente, non
potevano mancare nemmeno loro. Una in particolare, ovviamente, aveva
scatenato
il più eclatante degli incantesimi, cosa folle, era che esso
si era ripercosso
su tutto il gruppo sovra citato, scatenando così un
susseguirsi di situazioni,
alquanto… Cacofoniche.
Erano mesi che
oramai, la storia andava avanti così;
Elena si dilettava a tenere il piede in due scarpe, a nulla erano
servite le
spiegazioni richieste da entrambi i fratelli.
Stefan ormai,
non sapeva che pesci prendere. Quel
pomeriggio aveva chiamato Elena, voleva un ultimo chiarimento: le
avrebbe dato
un ultimatum, non era giusto che il suo cuore fosse intrappolato
così. Lei
doveva prendere una decisione. Perché, se non lo avesse fatto lei, lo avrebbe
fatto lui. Una volta
per tutte.
Erano le tre del
pomeriggio, grazie al suo udito da
vampiro, riuscì a scorgere il rumore dei passi di Elena. La
ragazza entrò nella
pensione, bella ed eterea come al solito.
Improvvisamente
Stefan, sentì mancare, tutto il coraggio
avuto prima.
Scosse la testa:
doveva farlo.
- Elena, dobbiamo
parlare… - Elena annuì tesa.
Non sapeva, con certezza, cosa Stefan avesse in mente. Ma aveva paura.
Per la
prima volta, in vita sua, aveva dannatamente paura.
I due, si
ritrovarono l’uno
di fronte all’altra, quando improvvisamente, entrambi,
sentirono un ronzio
strano, all’interno delle proprie orecchie, ma entrambi la
ignorarono.
Elena vedendo
Stefan
impassibile, iniziò a singhiozzare. Quest’ultimo
l’amava, il suo cuore, davanti
quelle lacrime, reagì prepotentemente. Le mise una mano
sulla guancia,
accarezzandogliela.
- Dimmi
perché piangi? – Elena tirò su col naso
e tra un singhiozzo e l’altro riuscì a parlare.
- Di
felicità. – Stefan sorrise, sapeva che era
una bugia. Tutto, pur di non far vedere, come stava realmente.
- Dimmi
perché stringi, forte le mie mani, e coi
tuoi pensieri ti allontani? – Elena sussultò a
quelle parole. Sapeva dove
voleva arrivare. Così lo interruppe.
- Io ti voglio
bene. – Stefan cacciò via, dalla
sua guancia, la mano e, abbassando lo sguardo con voce bassa, disse
ciò che più
lo tormentava.
- Questo non lo
so… -
Elena tremò davanti a quel dubbio, insinuato
nei suoi occhi.
- Stupido testone,
dubbi non ne ho! -
Stefan, la guardò tristemente.
Già,
lei dubbi non ne aveva
mai.
Era
da tempo, ormai, che si divideva tra lui e
suo fratello Damon.
Una rabbia
cieca, prese possesso
del suo essere, afferrò Elena per il braccio, posando la
mano di lei sul suo
petto.
- Il cuore
matto, che ti segue ancora e giorno e notte pensa solo
a te! E non riesco a fargli mai capire, che tu vuoi bene a un altro e
non a
me. –
Elena si ritrasse come scottata.
Stefan le aveva urlato quelle parole, con tanto di
quell’astio, che rabbrividì.
- Inutile
parlarne sai, non capiresti mai… - Stefan era infuriato,
col cuore a pezzi e, lei osava dirgli che non capiva? Iniziò
a urlarle di
nuovo.
- Dimmi
la verita… La verità, forse capirà,
capirà. Perche la verità, tu non l'hai
detta mai! – Elena si riscosse, aveva mille dubbi
sì, amava sia Stefan che
Damon, ma non era una bugiarda.
Non
sapeva scegliere, amava entrambi, ma come
fargliene una colpa?
Uno
era pura passione, l’altro pura santificazione in terra. Ma
gli doveva comunque
una risposta. Si allontanò, quel tanto che bastava per
guardarlo negli occhi.
- Io
non so più che cosa risponderti e, io non lo so quello che
voglio... Quello che
non voglio da te. Ed è inutile che tu continui a farmi le
domande, tanto le
risposte ora io non le so. Io ora non lo so, se mi chiedi se t'amo io
non lo
so, se mi chiedi a che penso io... Non lo so!
Stefan a
quella risposta arretrò, di nuovo, lei non sapeva. NON
SAPEVA!
Se
dall’altra parte c’era uno Stefan, martoriato dai
mille dubbi
di Elena.
Dall’altra,
c’era un Damon pronto ad uscire.
Era da
tempo che non faceva una visitina, alla sua dolce
streghetta.
Non
riusciva a capire cosa lo attirasse così tanto. Era bella,
sì. Ma non arrivava nemmeno lontanamente ad eguagliare la
sua bellissima Elena.
Già sua, almeno lo sarebbe stata quando avrebbe preso una
santissima decisione!
Cercò
di reprimere la rabbia che provava, mista a una strana
sensazione. Iniziò ad allacciarsi la camicia, rigorosamente
nera.
Davanti
allo specchio poté rimirarsi, un sorriso nacque su quel
viso perfetto. I capelli neri come le ali di un corvo, tutti
scompigliati, il
naso dritto e gli zigomi scolpiti. Non poté trattenersi
dall’auto compiacersi.
- Con tutte
le ragazze sono tremendo, le lascio quando voglio e
poi le riprendo, nessuna mi resiste ma mi arrendo, con una come te.
Già,
si stava forse rammollendo? Lui arrendersi a qualcuna? Oh
andiamo. Queste erano materie Stefanologiche che non gli competevano.
Lui era
bellissimo, sexy e unico, non aveva bisogno di intaccare la sua
reputazione di “Tremendo”!
Detto
questo, strizzò l’occhio al suo riflesso. Si
trasformò in
corvo e si diresse verso il suo uccellino.
Bonnie era
disperata. Aveva fatto un incantesimo innocuo,
credendo di riuscire almeno in parte, a risolvere i problemi di Stefan.
Ma non
era successo nulla, a parte un esplosione e una lampadina fulminata.
Era davvero
una schiappa. Ma come si poteva pensare che lei
fosse una strega, se poi non era capace nemmeno di fare un semplice
incantesimo?
Guardò
le foto dei suoi tre amici: Stefan, Elena e Damon. Voleva
a tutti i costi sistemare quella situazione, ma nulla era accaduto.
Prese la
foto di Damon e la guardò sognante. Lei lo amava, ma
lui amava Elena, la quale amava Stefan, ma amava anche Damon e, a lei
stava
venendo un ictus celebrale.
L’accarezzò,
come fosse pregiato cristallo.
- Tu mi fai
girar, tu mi fai girar, come fossi una bambola. Poi mi
butti giù, poi mi butti giù, come fossi una
bambola. Non ti accorgi quando
piango, quando sono triste e stanca tu, pensi solo per te.
Una
lacrima rigò il dolce viso di Bonnie. Era vero, lui la
trattava come una
bambola, le faceva credere che un po’ gli importava, per poi
gettarla via come
se non servisse a niente.
Proprio
nel momento in cui ripose la foto nel il libro di magia. Damon fece la
sua
entrata.
- Ciao, sono
io! Come stai? – le disse in tono interessato, per
poi distrarsi, a causa del terribile aspetto della camera. Era tutta
sotto
sopra. Con un sopracciglio alzato fece una muta domanda alla streghetta
la
quale alzando le spalle.
- Succede, che si rompe
tutto, succede che non è mai giusto.. – il vampiro
vide per la prima volta la
strega in lacrime.
Non seppe perché,
ma vedendola
in quello stato, pensò a tutte le cose brutte che le aveva
detto da quando la
conosceva. Si sentiva in dovere di scusarsi, ma lui non era bravo a
farlo.
- Ti ho detto
delle cose, che non avrei voluto dire… -
Bonnie lo guardò con rabbia.
Era vero,
da quando si conoscevano, non aveva fatto altro, che
prenderla in giro. Probabilmente, se gli avesse detto che lo amava, gli
avrebbe
riso persino in faccia. Non seppe, dove prese il coraggio per dirgli
certe cose,
ma improvvisamente scoppiò e, così, tutta la sua
rabbia.
- Non
recuperare ti prego, tanto più parli e ancora meno ti
credo…
Damon a
quelle parole fremette.
Cosa aveva
fatto?
Non aveva
capito proprio nulla, della vita.
Aveva
inseguito una donna, che in realtà non amava, voleva solo
farla pagare a suo fratello. Mentre ciò che realmente
voleva, lo aveva davanti
a sé.
Cercò
di trovare le parole giuste, ma lui non era bravo,
soprattutto se doveva aprirsi ai sentimenti.
- É
la mia insicurezza, che mi fa perdere ogni cosa,
ti giuro sei importante, è un meccanismo di difesa. Ti prego
scusa… - Bonnie non
osò proferir
parola.
Era
rimasta ghiacciata sul momento. Damon Salvatore, insicuro?
Improvvisamente,
prese coscienza dentro se stessa. Lui la stava
prendendo in giro. Un’altra volta. L’ennesima.
Non glielo
avrebbe più permesso.
- Voglio
dirti quello che sento,
farti morire nello stesso momento, bastardo! Voglio
affrontarti
senza fare un lamento, voglio bruciarti con il fuoco che ho dentro,
per poi vederti cenere… Bastardo!
Damon era
sbalordito dalle parole del suo pettirosso.
Era vero,
era stato un vero bastardo con lei. Ma adesso aveva
capito: l’amava. Come poteva non credergli? Le aveva aperto
il suo cuore, aveva
detto…
No, lui non
glielo aveva detto che l’amava. Aveva sofferto
così
tanto. Come poteva credergli, se
fino ad
ora l’aveva schernita?
- Io ti amo e
chiedo perdono, ricordi chi sono?. – Disse avvicinandosi
lentamente.
- E non vale la
pena crederti. Ma cosa vuoi da
me? – Damon non desistette, nonostante le parole amare di
Bonnie.
- Prenditi
cura di me, l'amore vuole attenzione, mi basta un piccolo gesto
d'affetto
inatteso e io mi sciolgo nel mare. Prenditi cura di me, e questa la
sensazione,
ho un disperato bisogno di crederci ancora e di lasciarmi andare, che
siamo ad
un passo dal cielo, che mi basta un tuo soffio per ritornare a volare.
Bonnie a
quelle parole tremò.
Damon, la guardava serio
e dolce al contempo. Le si era avvicinato e adesso, le teneva la mano.
Aveva
davvero detto quelle parole?
Prendersi
cura di lui? Lei?
Calde
lacrime di gioia, inondarono il suo viso. L’amava e, si
era aperto al punto di dirle di prendersi cura, di lui.
Strinse
forte la sua mano.
Damon
sorrise, un sorriso dolce. Di quelli rari, ma che quando
spuntavano, il suo cuore, premeva per uscire, per poterli vedere anche
lui.
Scosse la
testa e ricambiò il sorriso.
- Ancora,
ancora... Vorrei, vivere intensamente
quel sogno insieme. La mia storia, con te.
Non
c’erano altre parole da dire. Damon
l’attirò a sé e la
baciò. Un bacio, di quelli che si davano una volta sola
nella vita. Il primo,
quello del vero amore. Quello, che ti faceva volare e sentire le nuvole
sotto i
piedi.
Improvvisamente
in tutta Fell’s Church, si innalzò un vento
potentissimo, scompigliando i capelli di tutti i cittadini e,
soprattutto le
loro anime.
Damon e
Bonnie si staccarono, senza però allontanarsi
dall’abbraccio.
Si guardarono
attorno un po’ spaesati.
Era tutto come prima, ma al contempo c’era qualcosa di
diverso.
- Mi sento
come se avessi duettato con Pavarotti, la buon’anima.
–
disse Damon improvvisamente, massaggiandosi la gola.
Bonnie non
poté che dargli ragione, anche lei aveva uno strano
fastidio alla gola.
- Damon,
sarà stato il vento? Forse ci stiamo prendendo qualche
malanno. – disse la rossa, ancora tra le braccia del bel
moro. Damon, la guardò
malizioso.
- Sono un
vampiro. Io non mi ammalo, streghetta… Sai ho una
teoria…
- Bonnie lo guardò curiosa.
- Ossia?- il
vampiro sorrise, un sorriso di quelli perversi allo
stato puro.
- Mi hai
praticamente ficcato la lingua in gola, streghetta. Direi
che come spiegazione, sia più che esaustiva.
Bonnie
arrossì dalla cima dei capelli, fino alle punte dei
piedi. Iniziò a balbettare frasi sconnesse. Mentre Damon se
la rideva di tutto
gusto.
- Beh anche
io ho mal di gola, direi che anche tu avresti potuto
ficcare.. Ehm… Oh basta tu mi prendi in giro!
- Ahahahahahahah,
vieni qua mia piccola dolce streghetta. – così
dicendo
la prese tra le sue braccia, stringendosela al cuore. Un cuore morto
per
secoli, ma che grazie a lei, aveva ricominciato a battere di nuovo. Non
sapeva
cosa fosse successo.
Ma
qualunque cosa fosse, ne era felice. Aveva trovato il suo
posto nel mondo. Aveva trovato la sua metà. E per la prima
volta si sentiva
libero, si sentiva leggero e soprattutto si sentiva unico.
Unico, nel possedere una
donna che amava lui e soltanto lui.
E questo,
sarebbe stato per sempre, poiché, di qualunque cosa
lui poteva aver dubbi. Ma non sull’amore che la streghetta
provava per lui, né quello
che lui provava per lei.
Aveva
scelto la sua strada e adesso era pronto per percorrerla.
Diede un bacio alla sua Bonnie. Prese il cellulare e digitò
il numero di suo
fratello.
- Pronto?-
rispose uno Stefan con voce roca. Che avesse anche lui
mal di gola?
- Fratellino,
sto arrivando e con me porto notizie! – guardò
Bonnie
sorridergli, ricambiò e aggiunse – Ah fratellino,
prepara del Tea, con un bel po’
di miele. A quanto sento oltre noi, ne hai bisogno anche tu.
Detto
questo, chiuse la chiamata. Bonnie lo guardò
interrogativo.
- Anche
Stefan col mal di gola?. – Damon alzò le spalle.
- Aveva una
voce, peggio della nostra. Sarà un virus… - disse
Damon stranito.
Quella era
stata una giornata strana. Forse ai limiti della
demenza, nessuno si accorse della magia che aleggiava tra loro.
Ma poco
importava. Ciò che serviva, alla fine, era stato
compiuto. Forse non lo avrebbero mai saputo. Ma di certo, Bonnie,
avrebbe
imparato in futuro, che le magie a volte non si vedevano con gli occhi,
ma si
sentivano attraverso l’anima, o in questo caso attraverso le
corde vocali.
Mai nella
storia della magia si era sentito parlare di simili
sortilegi. Forse era vero, la musica era pure magia.
☽°o¤ø★ø¤o°☾
Salve a
tutte/i. Sì sono tornata. E come al solito, con una
delle mie pazzie ç.ç Tutto è
cominciato ieri sera, mentre parlavo con la mia
migliore amica. Mi sono messa a parlare modalità MUSICAL,
elencando una canzone
ad ogni tipologia di discorso, descrivendo persino i nostri amici con
canzoni.
Non vi dico lo shock per la mia amica, un altro po’ e
chiamava la neuro e come
darle torto u.u’ Ma si sa, ognuno di noi ha qualche follia
dentro sé, io ad
esempio sono un jukebox con le gambe ahhahaha Beh non sta molto da
dire, spero
davvero che vi piaccia, e che non vi deluda. Ringraziamo Marta
(Betrayed_89
barra migliore amica) per la stupenda locandina. Voglio aggiungere
inoltre che
non entravo su efp da tempo ç.ç e che domani
provvederò a rispondere alle
recenzioni dell’altra OS riguardo TVD. MI SCUSO! PERDONATEMI
ç.ç Adesso vi
lascio con le canzoni usate per i dialoghi :P
Playlist:
Non
amarmi (Aleandro Baldi
&
Francesca Alotta) Stefan e Elena.
Cuore matto
(Little Tony) Stefan.
Come mai (883)
Elena.
Non lo so
(Modà) Elena.
Tremendo (Rocky
Robert) Damon.
La bambola
(Patty Pravo) Bonnie.
Ciao (Alessandra
Amoroso) Damon e Bonnie.
Succede
(Alessandra Amoroso) Bonnie.
Bastardo (
Anna Tatangelo) Bonnie.
Ti amo
(Umberto Tozzi) Damon.
Mi sei
venuto a cercare tu (Alessandra Amoroso) Bonnie.
Prenditi
cura di me (Alessandra Amoroso) Damon.
La mia
storia con te ( Alessandra Amoroso) Bonnie.
Io e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Sietele benvenute vi aspettiamo ;)
Betrayed and Lilyanne's StoriesPer chi invece volesse aggiungermi su fb io sono
Lily Masen
Che dire? Spero vi piaccia.
Adesso scappo. Grazie per l’attenzione ^_^ Kiss kiss Lily!