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Autore: Laura012    16/01/2013    2 recensioni
Quando tutto sembra finito per un ragazzo di quindici anni, quando si trova a dover affrontare pericoli più grandi di lui e a prendere decisione che influiranno sul destino di tutto il popolo. La caccia alle Masop, ragazze dal sangue d'argento, è aperta, lui può fermarla. Davanti a sè ha diverse strade, sceglierà la pace piena di sconfitte e perdite, o la guerra piena di odio e distruzione?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


Matshi, si chiama così il regno di mio padre, o dovrei dire il mio. La Terra è divisa in due gruppi, i guerrieri, ovvero gli umani, vivono in villaggi sparsi per il Regno, sono addestrati dalla nascita per combattere contro le Masop. Ci sono quattro categorie: cavaliere, dragone, stregone e arciere. Io le ho tutte e quattro. I cavalieri sono quelli che combattono con la spada, possono decidere di usare il cavallo, ma di norma preferiscono restare a terra, nascosti da qualche parte. I dragoni usano i draghi, lo si capisce già dal nome, possono essere di tipo ghiaccio o fuoco. Gli stregoni ricorrono alla magia, quasi sempre per difesa. Infine, gli arcieri usano arco e freccie per attaccare dall'alto, di solito sono sempre affiancati a un dragone.
Le Masop, invece, sono ragazze dal sangue d'argento, metà umane metà animale, questo deriva dal loro grande potere, possono trasformarsi in animali. Hanno una conoscienza molto vasta sulla magia e riescono a controllarla al meglio, sono astute, furbe, sleali, ma per me non è così. Io mi sono innamorato di una di loro. Pioveva quella sera.

- Fermati mostro! - gridavo impugnando stretta la spada.
Lei non aveva paura, si avvicinava.
- Sei l'erede al trono? Figlio del Re di Matshi? - chiese.
La pioggia era forte, non riuscivo a vedere bene, ma potevo intravedere il serpente che le faceva da coda.
- Sì, tu chi sei? Non avvicinarti. - risposi.
- Io sono la figlia di Askashi, grande regina delle Masop. Se sei di famiglia nobile, sapresti che non bisogna trattare così una reale, giusto? -
Si stava avvicinando sempre di più, potevo vedere la sua lingua biforcuta e i suoi capelli castani legati in una treccia, era fradicia, ma non sembrava importargliene.
- Tu chiami mostro me solo perchè posso assumere sembianze di un animale. Se io sono un mostro per questo, tu che uccidi della gente innocente cosa sei? Un eroe? -
Era sempre più vicina, poteva sentire la mia paura. I suoi occhi erano verdi e mi ricordavano il veleno.
- Un eroe non è chi uccide senza pietà, ma qualcuno che cerca di porre fine alle sofferenze del popolo. A te sta a cuore il tuo popolo? A me sì, per questo sono venuta fin qui, correndo mille pericoli, volevo vederdi, volevo vedere se tu eri come gli altri. -
Strinsi ancora di più la spada, - E quindi cos'hai deciso? - chiesi.
- Che io mi chiamo Mamuka, e mi piacerebbe conoscere il tuo nome. - Lei sorrise, prese la mia spada e la rinfoderò.
- Chris. - dissi.


Ci incontrammo spesso dopo quella sera, in occasioni diverse certo. Quando entravamo in conflitto con le Masop lei era lì, a volte nascosta tra gli alberi, altre tra i cespugli, non si faceva mai vedere, ma mi osservava. Sguardo fermo puntato su di me, non riuscivo ad attaccare quelle ragazze, perchè sapevo che Mamuka aveva ragione. Un eroe non è chi porta distruzione, ma chi ferma tutto ciò.
Prima che ebbi il piacere di riparlarle, passarono mesi.

- Ricordo come ti eri presentato. Dissi solo il nome, nient'altro. - mi trovavo nella mia stanza, mi girai di scatto spaventato, e con sollievo scoprii che era lei. Non era metà serpente e metà umana come l'ultima volta, ma era normale.
Mi avvicinai senza dire una parola.
- Ti guardavo mentre combattevi in tutte le guerre di questi mesi. -
- Ti vedevo. - risposi.
- Da quanto non uccidi più qualcuno? - chiese.
- Da quando ti ho parlato l'ultima volta. -
Sorrise, un sorriso fiero.
- Le mie parole ti hanno fatto pensare. -
- No, non sono state le tue parole, non ho smesso di combattere per le tue parole, ma per te. -
Ero abbastanza vicino, erano mesi che sognavo di farlo, presi il suo volto con le mani e le lasciai un bacio, lungo, intenso, profondo.


Non lo dimenticherò mai.

Quando ci staccammo lei aveva gli occhi lucidi, nel suo sguardo c'era sorpresa, ma anche insicurezza. Non mi chiese perchè l'avevo fatto, non mi disse che ricambiava, domandò soltanto - Come faccio a sapere che posso fidarmi di te? -
Avevo ancora il suo morbido volto tra le mie mani, mi avvicinai fino a sfiorare con il mio naso il suo.
- Mi piaci dalla prima volta che ci siamo parlati, e tutte le altre a seguire hanno solo contribuito a rinforzare i miei sentimenti. Mi bastava vedere i tuoi occhi per essere felice per tutto il giorno. Non m'interessa la tua natura. Sei mia. Ora hai due scelte, puoi credermi, o puoi decidere di non farlo. - mi allontanai, feci per andarmene, ma lei mi prese il braccio.
- Per me è lo stesso, voglio rischiare. - Restammo insieme tutta la notte, poi la mattina lei non c'era.


Mamuka, so che sei ancora viva, lo sento. Ascolti i miei pensieri e sorridi, quel bellissimo sorriso sulle tue labbra rosse. Rischiare è stata la cosa più bella che potessi fare, non ti ho dimenticata, ti sto aspettando ancora.

Dopo quella notte, continuammo a vederci, fino a che lei una mattina venne da me e mi chiese - Dimmi che mi ami, che non mi dimenticherai mai e anche se dovessi sparire resterai sempre vicino a me, con il cuore. -
Glielo dissi, ci baciammo.
- Qualunque cosa succeda, ricordati queste parole. -
Scappò via senza che potessi replicare.


Mamuka, quel giorno ti ho avuta, conquistata, lo ripeto. Sei mia e ti troverò. Porrò fine a tutto questo.





Spazio autrice
Mi scuso per eventuali errori, ma passiamo alla
storia, sfornata in questa bella mattina senza scuola lol
Allora ci tengo a precisare che il prologo ha vari flashback
e che la storia non sarà tutta così, comunque spero che
vi sia piaciuta, a breve pubblicherò il primo capitolo.

Laura :3
  
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