*Autore: margherota

*Titolo: Oh capitano, mio capitano – Bellezza, parte seconda

*Personaggi: Kise Ryota, Kasamatsu Yukio

*Generi: Romantico, Fluff

*Avvertimenti: What if...?, Flash fic, Yaoi, Lime

*Rating: Arancione

*Dedica: A quella santa donna che è la Danna (L) E alla Neme, che è tanto, tanto bella (L)

*Note: Yeppah, eccomi di ritorno (L)

Buona lettura (L)

Sentirsi bello per una carezza sul viso non era cosa che Kise provava facilmente, di norma – quella sensazione era legata per lo più ad un complesso insieme di azioni e reazioni, all'aggregarsi di un discreto pubblico e qualche parola in più. Il contorno, e non solo il nucleo, doveva dare un'aria gradevole e piacente, senza mai essere troppo discreta o, al contrario, sfarzosa.

Tutte, tutte le convinzioni di Ryota erano state annullate dai gesti del giovane uomo quando si era ritrovato, nudo, disteso tra le lenzuola del suo letto; lo aveva accompagnato fin lì, quello era certo, e nessun tessuto fasciava le membra di Kasamatsu, lasciando libera la carne e la pelle al contatto puro, caldo.

Sorrideva appena, sia con lo sguardo che con le labbra, e in un modo o nell'altro non si era ancora staccato dal suo corpo: occhi, bocca o polpastrelli, la sua presenza era costante.

Ryota gemette quando sentì le sue dita scivolargli dal collo al petto, si gonfiò di respiro e lo lasciò andare piano, mentre la testa si voltava e una mano copriva le palpebre già socchiuse. Solo il tatto, allora, seguì i movimenti di Yukio, ventre e fianchi, inguine e cosce. Sentì anche l'umidità del primo bacio, vicino all'ombelico, e vibrò di solletico e piacere. Sorrideva e tremava, lo chiamava di tanto in tanto con nomi tutti diversi – lui rispondeva ogni volta con un tocco differente, sapendolo sempre sorprendere.

L'antico pudore del compagno si fece sentire nel suo temporeggiare discreto, nel donargli qualcosa di mai malizioso o eccessivo, con delicatezza e riguardo. Era un bisogno del cuore a guidarlo sul suo corpo, e Kise, tra le sue mani e per le sue, si sentiva dotato di una bellezza eccessiva.

Gli prese i polsi e lo guidò contro di sé, accogliendolo tra le proprie cosce. Gli abbracciò le spalle e lo trattenne contro il proprio viso, dove lo legò con un bacio e una mano sulla nuca. L'altro rispose subito, senza indugio alcuno, e lo sovrastò. Se per certe cose conservava ancora imbarazzo, per altre non aveva riserbo a palesare i suoi veri sentimenti: lo desiderava, fin nel proprio animo.

Tra uno schiocco e un altro, trovò persino il fiato per pronunciare qualche parola di troppo.

-Sei bello...

Glielo ripeteva sempre, in certe situazioni – ma per Kise era un colpo al cuore ogni volta. Lo strinse forte, tanto da farlo protestare, e continuò a baciarlo per minuti e minuti.

Si mossero piano, senza altro rumore che quello delle loro labbra.