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Autore: _hey    16/01/2013    4 recensioni
Uffa, ma quanto ci mette ad arrivare?
Picchietto le dita sulla pancia, mentre aspetto quel ritardatario del mio ragazzo, nonché futuro padre di mia figlia.
Certe volte è peggio di una donna.
"Cheryl, smettila di picchiettare le dita sul pancione!" mi rimprovera Niall, entrando nella stanza. "Non voglio una figlia spastica!"
Ah, sì?
"E io non volevo essere lesbica, invece guarda un po' che bella fidanzata bionda mi ritrovo!" esclamo, indicandolo.
"Sempre dolce di prima mattina" mi fa notare, dandomi un bacio.
"Come un cactus nel culo"
Ebbene sì, questa sono io.
E questa è la gentilezza caratteristica di una ragazza incinta che attende con ansia un'infermiera che le spalmerà una valanga di gel ghiacciato sulla pancia e che, inquadrando un peperone con le gambe, le dirà: "Questa è vostra figlia, non è adorabile?"
Uno sballo, insomma.
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è vostra figlia, non è adorabile?

Uffa, ma quanto ci mette ad arrivare?
Picchietto le dita sulla pancia, mentre aspetto quel ritardatario del mio ragazzo, nonché futuro padre di mia figlia.
Certe volte è peggio di una donna.
"Cheryl, smettila di picchiettare le dita sul pancione!" mi rimprovera Niall, entrando nella stanza, "non voglio una figlia spastica!"
Ah, sì?
"E io non volevo essere lesbica, invece guarda un po' che bella fidanzata bionda mi ritrovo!" esclamo, indicandolo.
"Sempre dolce di prima mattina" mi fa notare, dandomi un bacio.
"Come un cactus nel culo"
Ebbene sì, questa sono io.
E questa è la gentilezza caratteristica di una ragazza incinta che attende con ansia un'infermiera che le spalmerà una valanga di gel ghiacciato sulla pancia e che, inquadrando un peperone con le gambe, le dirà: "Questa è vostra figlia, non è adorabile?"
Uno sballo, insomma.

Sono seduta sul lettino, con il tipico camice blu-ospedale. E se anche mi piantassi un ventilatore davanti alla faccia per avere i capelli al vento e dicessi a Niall: "Non indosso le mutandine" con voce sensuale, non mi salterebbe mai addosso cercando di slacciarmi il reggiseno. Il motivo?
Primo, perchè non credo che qualcuno farebbe mai del sesso selvaggio con una ragazza a cui fanno capolino da sotto il camice un bel paio di calzettoni di lana, di quelli che neanche mia nonna usa più. Neanche se indossasse la cosa più semplice da levarle di dosso.
Anche se i panda e i pois rosa disegnati sopra potrebbero essere un punto a mio favore.
Secondo, perchè Niall inizierebbe a frugare tra i miei vestiti in cerca degli slip, dicendomi: "Copriti la bresaola, tesoro, non vorrai mica che Judie nasca con il raffreddore!". Stai tranquillo, mamma Horan. Se nasce come te, avrà ben altri problemi a cui pensare.
Niall sembra imbarazzato. Beh, penso che anche io lo sarei se mi rinchiudessero in uno spogiatoio maschile dopo una partita di football. Con tutti quei bei fusti, i capelli bagnati, gli asciugamani legati in vita, gli addominali in bella mostra...
Sì, imbarazzata... Senza alcun dubbio.
Magari dopo, quando mi divertirò a usare come come cuscino quel flaccidume che Niall si ritrova sulla pancia. 'È pancetta alcolica, cosa credi?' mi dice sempre. Sì, come no.
Vorrà dire che mi toccherà fare tante foto delle tartarughe di quei bei maschioni, almeno le stampo su una maglia, la faccio indossare a Niall e sembrerà di ferro.
"Devo ricordarmi di portare la macchina fotografica" mi dico da sola.
"Oh, amore, non preoccuparti! Filmo tutto io, almeno lo facciamo vedere agli altri! Che gran bella idea che hai avuto!" risponde lui, saltellando a destra e a sinistra per la gioia, a quanto pare incontenibile.
"E allora cosa apetti a metterti a diet... Che cazzo hai detto?" lo riprendo.
Si blocca e mi guarda interrogativo.
"Non avrai intenzione di mostrare la mia Berni ai tuoi quattro amici, spero!" urlo in preda al panico.
"Oh, non preoccuparti! Ne hanno viste talmente tante..." mi rassicura.
Spalanco la bocca.
"Sei un uomo morto" lo minaccio, stringendo gli occhi a due fessure.
Inizia ad allargare il colletto della camicia. E' ben consapevole del fatto che mantengo sempre le mie promesse. Come quella volta che gli ho impiccato Anacleto, il suo orso di peluches. L'avevo avvertito che non lo volevo più vedere nel mio letto. Irlandese avvisato, orsetto ammazzato. Semplice, no?
Comincia a passeggiare un po' per la stanza e si avvicina minacciosamente al lettino.
Fortunatamente vede il mobiletto con gli arnesi e passa oltre, evitando di urtarmi ulteriormente le ovaie. In questo periodo sono parecchio stressate anche loro, bisogna stare attenti. Non ho abbastanza soldi per non una, ma ben due dosi di antidepressivi.
Sbircia tra tutti quei marchingegni e malauguratamente prende in mano il dilatatore. Senza sapere cosa sia, ovviamente.
Lo studia un attimo e cercando di trattenere una risata mi si piazza davanti.
"Niall, che minchia vuoi fare?"
Inizia ad aprirlo e chiuderlo.
"Quack, quack, quack"
Idiota. E tu dovresti essere il padre di mia figlia? Siamo spacciati.
Mi guarda compiaciuto continuando ad imitare un'anatra.
Lo incenerisco con lo sguardo.
"E' un dilatatore, Niall" lo rimprovero.
Lo getta immediatamente a terra, neanche gli avessi detto che è stato tra le gambe di qualcuno.
"Allora, come andiamo oggi? Nausea?" domanda l'infermiera entrando.
"Si, un poco" rispondiamo in coro io e Niall.
Spalanca gli occhi, sorpresa.
"Stavo chiedendo alla futura mamma, ma non importa. Grazie per la partecipazione"
"Oh, non ci faccia caso" mi prendo la briga di rassicurarla "spesso mi domando anch'io chi sia l'uomo tra noi due"
Mi guarda spaesata.
Le agito la mano davanti agli occhi. "Beh? Lo vogliamo vedere o no questo mostriciattolo?"
Fortunatamente si riprende. "Bene, procediamo con l'ecografia"
Inizia a spalmarmi la prevista quantità industriale di gel. Congelato, chiaramente.
"Conoscete già la data, all'incirca, del parto?"
Annuisco. "A metà Luglio"
"E il sesso?"
"Oh, quasi ogni settimana, grazie"
"Intendo del bambino..." dice con tono ovvio.
Aggrotto la fronte. "Non le sembra un po' prematuro? Insomma, non è neanche nata. Non si usa più raccontare della cicogna?"
"Ah, quindi è una femmina!"
Ma si sente bene?
Niall mi si avvicina e mi prende la mano.
Gli sorrido.
L'infermiera indica sullo schermo una specie di melanzana. "Ecco, questa è vostra figlia!"
Sento qualcosa tirarmi il braccio e vedo Niall accasciato a terra. Svenuto.
Mi libero dalla presa e allargo le braccia. "Che le dicevo? Questo le sembra un uomo?"
Lei mi fissa scandalizzata. "Avrà battuto la testa?"
"Oh, non si preoccupi" le dico agitando la mano e annuendo. "Può solo aver migliorato la situazione!"
Cerco di svegliare Niall urlando il suo nome a squarciagola. Probabilmente aggiungo qua e là anche qualche insulto, ma l'emozione di aver visto mia figlia è troppo grande per potermene rendere conto. O perlomeno è la scusa che userei.
Recupero il barattolo di gel e glielo spruzzo in faccia.
Sobbalza e si rialza in piedi.
"Perchè devono essere sempre e solo le principesse a svegliarsi con un bacio?" si lamenta.
"Niall?" lo richiamo.
"Sì, tesoro?"
"La prossima volta a Babbo Natale chiedi un paio di palle. Possibilmente nuove. Con affetto, tutto il genere femminile". Sorrido amabilmente, sbattendo le ciglia.
"E tu potresti chiedere che gli yogurt non scadano così in fretta" mi dice, imitando il mio tono di voce.
"Puoi starne certo" lo rassicuro.
Torniamo ad osservare lo schermo.
Sento Niall che mi prende una mano e mi lascia un bacio tra i capelli.
"Ti amo, Niall" gli sussurro, cercando di assumere un tono dolce.
Ma, capitemi, non è semplice quando stai guardando uno sgorbio che nei prossimi mesi crescerà a dismisura nella tua pancia, ti farà avere crisi isteriche, desiderare gelato e vomitare sulla macchina del tuo ragazzo. E soprattutto che deciderà di venire al mondo nel momento meno opportuno, magari bagnandoti il tuo paio di Jimmy Choo appena comprate, rigorosamente in saldo.
Perchè i bebè sanno quando è il momento giusto per iniziare a romperti i coglioni.

"Ti amo anch'io, Cheryl" mi risponde.
"Siete adorabili!" esclama l'infermiera, sospirando.
La fulminiamo con lo sguardo.
"Non ho detto spazio commenti" scandisco.
"Come?" domanda.
"Ha rotto le palle" tuono.
Sobbalza sulla sedia e si fionda fuori dalla stanza.
Niall scoppia a ridere e intreccia le sue mani con le mie.
Si china su di me e inizia a baciarmi, dapprima dolcemente, poi con sempre più foga.
Lo spingo via con i piedi.
"Ho voglia di gelato" dico, arricciando le labbra.
Inarca un sopracciglio.
"Checcè? E' dura vivere per due! E poi ammettilo che lo vuoi anche te!"
Scoppia di nuovo a ridere.
C'è poco da fare. Lo amo.

  
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