16/01/2013
1 recensioniThey don’t know about me
‘’Nessuno si accorge elle tue lacrime,
nessuno si rende conto delle tue sofferenze,
nemmeno dei tuoi problemi,
ma tutti si accorgono dei tuoi errori.’’
Questa è una storia assolutamente vera, ho messo Haz, ma il ragazzo che conosco si chiama Ramon e viene dall’Ucraina.
‘Ma tua nonna non può mantenerti?’ chiese mia cugina Hanna a Harry, bevendo un sorso dal suo frappè.
Harry, non lo conosceva nessuno molto bene era venuto per uno scambio culturale con non so quale scuola, e a volte veniva all’oratorio, a far cosa non si sa, tanto nessuno lo cagava.
Era uno ‘so tutto io’ oppure ‘io sono il buco del culo del mondo’ si voleva sempre far notare e questo ci irritava un pochino.
Si sapeva che era orfano, veniva dall’Inghilterra, nient’altro.
‘È troppo vecchia, n-non può…’
‘Non hai zii, zie, altri nonni?’ chiesi io facendo girare il bicchiere tra le mani ‘Ognuno ha la sua vita, non possono occuparsi solo di me sarei solo una palla al piede, quindi mi hanno mandato all’orfanotrofio.’ Disse guardandosi le unghia. ‘M-ma come…come sono morti i tuoi?’ domandò Hanna giocando con la cannuccia ‘Storia lunga’ si limitò a dire sorridendo ‘Ti ascoltami’ risposi deglutendo.
‘Mio papà e morto quando avevo due anni, si drogava troppo, è morto in un’incidente’ disse guardandosi le scarpe e lanciando un lungo sospiro ‘E tua mamma?’ chiesi, una domanda uscita quasi spontanea.
‘Lei è… lei è morta cinque anni dopo, l’ha uccisa il suo fidanzato’ rispose mostrandoci un altro sorriso, ma era un sorriso falso, uno di quelli che sembrano parlar da soli, che vogliano farti credere <<Sto bene, dimenticherò facilmente, non è nulla>>.
ma si vedeva che non era vero, si vedeva quanto Harry soffriva, eppure non lo voleva far notare, guardava in basso, giocava con il bicchiere, cercava di non incrociare lo sguardo di nessuno, per non far vedere gli occhi lucidi, non voleva far vedere alla gente che era fragile o debole, lui era forte.
Aveva sempre le stesse scarpe, non molto carine, le cambiava solo quando erano definitivamente rotte, si diceva che a scuola portava con se le racchette da tennis, il suo unico ‘gioco’, quando gli si chiedeva la motivazione rispondeva sempre <<me le ritireranno al convitto se le trovano>>.
‘M-mi dispiace…’ mormorò Hanna ‘Non preoccuparti’ le rispose ‘Ma il..tipo,il fidanzato… si insomma… è chiuso in galera?’ domandai fissandolo con compassione ‘C’è stato per solo due anni quel bastardo, qualcuno ha pagato milioni per farlo uscire, purtroppo esiste una cosa orribile chiamata corruzione’ disse secco dondolandosi sulla sedia.
‘Oddio…’ esclamò Hanna
‘Se trovo quel figlio di puttana, lo ammazzo.’Sibilò.
Solo ora avevamo capito perché cercava di attirare l’attenzione di tutti, cercava di farsi degli amici, in un modo o nell’altro, cercava qualcuno che lo aiutasse a dimenticare tutto ciò che ha passato.
Eppure noi lo abbiamo giudicato senza conoscerlo fino infondo, abbiamo sbagliato.
“Un falso sto bene,
bugie a destra e sinistra,
si muore dentro e chi si fa male,
eppure si va avanti.”
Angolino pervy
Sei arrivata fin qui? Aiiuuutt, io te faccio ‘na statua ♥
Questa è una storia assolutamente vera.
Ieri pomeriggio mi trovavo con mia cugina all’oratorio e si siede Ramon, io non lo conoscevo, però mia cugina mi aveva accennato che veniva dall’Ucraina ed era orfano, dopo quella conversazione *durata 10 minuti* mi venivano le lacrime agli occhi çç
Ora finisco di rompervi le palle e svanisco, adiooooosss c:
ditemi cosa ne pensate vi prego, anche recensioni negativi, sennò come faccio a crescere (?)