L'esile corpo fu recuperato rapidamente dalla sicurezza e dai vari agenti del corpo.

Harry, che era lì ad assistere al concerto (che si era trasformato in tragedia), rimase per qualche secondo lì, immobile. Sapeva cosa stava succedendo, lo sapeva benissimo, ma non riusciva a realizzarlo. I suoi occhi erano fissi sul suo corpo, la bocca si era aperta leggermente per mostrare spavento e le sopracciglia si erano leggermente inarcate. Le swifties avevano già capito tutto, alcune dovevano realizzarlo, altre non si erano ancora rassegnate.

Un paio di giovani infermieri accorsero sul palco. Era viva, era "semplicemente" svenuta. Nell' ultimo mese era successo 16 volte, Harry le aveva contate. La prima fu quando erano al parco, si erano seduti su una panchina appunto perché Tay non si sentiva bene; piano piano è scivolata ed è caduta a terra. Poi mentre faceva le prove, mentre era tranquilla sul divano con Harry a guardare un film, "One Day", che Taylor voleva a tutti i costi guardare perché quando aveva letto "One D.." aveva subito pensato alla band di cui il suo ragazzo faceva parte. Andò avanti così fino a quel 19 dicembre.

Fu caricata sull' ambulanza, Harry salì con la sua amata. Le swifties furono allontanate dallo stadio e furono rispedite a casa.

Tay fu attaccata a una flebo in attesa che venisse risvegliata.

<< Perché? >> chiese Harry con ingenuità al medico.
<< Succede spesso ai malati di anoressia. Quante volte nell' ultimo mese? >> come se la parola anoressia fosse una piuma.

Harry all'udire la parola anoressia iniziò a guardare perso il medico e il corpo di Taylor che stava piano piano iniziando a riprendersi. Gli occhi verde smeraldo si riempirono di lacrime. Possibile che delle gocce d'acqua racchiudano così tante e intense emozioni? Sì, possibile. La parola risuonava nella testa del povero ragazzo come se il suo orecchio fosse stato attaccato alle casse durante un concerto. Sì, un concerto, come quello che Taylor non era riuscita neanche a finire.

Mentre Taylor riapriva lentamente gli occhi, Harry guardò distrattamente il medico dicendo << 16 >> e fissò il suo sguardo sul volto di Tay.
<< Perché? >> gli occhi ora erano riempiti dalla disperazione.
<< Volevo essere la perfetta ragazza del perfetto Harry Styles... >> con voce roca.
<< "You're perfect to me" ... Ricordi? L'ho cantata per te. >> questa volta con rabbia.
<< Ma hai cantato anche "You still have to squeeze into your jeans". Vuol dire che sono grassa, che i vestiti mi stanno male, non mi entrano. >>
<< Era simbolico! Ed è ovvio che una XXS non ti entra! Anzi non ti entrava! >>
Qualche secondo di silenzio. Le lacrime salirono anche sul volto di Taylor.
<< Scusami, ti amo. >>
Harry stette in silenzio per il resto del viaggio fino all'ospedale più vicino.

Una volta arrivati, gli innamorati si separarono. Lei in una stanza a fare decine e decine di esami, lui  in un lurido corridoio bianco. Quel bianco lo fece riflettere su quanto quel colore fosse orribile. Bianco, l'anoressia. Bianco, il niente. Bianco, l'assenza di cibo nel suo organismo. Bianco, il niente che ora era il suo tutto nella testa.

Finalmente arrivarono i parenti di Taylor, afflitti, distrutti, incerti sulle condizioni della malata. Poco dopo si fece vivo un medico, prese Harry da parte, non curante della presenza dei familiari, e gli disse: << Deve restare qui per un po'. Il suo peso e la sua condizione fisica sono tali che dobbiamo metterle urgentemente il sondino. >>
Harry, frustato dal dolore e dal bianco, l'unica cosa che riusciva a vedere, chiese di entrare a vederla.

<< Lo sai vero? >>
<< Sì, lo so. >> prese fiato e riprese << Perché non hai provato a curarti? >>
<< Io non sono malata. Io sono normale, forse un po' grassa. >>
Di nuovo un silenzio agghiacciante.

<< Eri perfetta. Ora sei bianca. >>
Taylor non capì quella frase, lasciò perdere pensando che Harry fosse semplicemente sconvolto.


Ora sono passati cinque lunghissimi mesi da quel giorno. Harry è solo con le sue lacrime. I genitori di Taylor sono in analisi, cercano di capire dove hanno sbagliato con la loro unica figlia. La migliora amica di Taylor, Cher, è finita in un brutto giro; droga e alcool sono il suo pane quotidiano. Il piccolo cugino, a cui Taylor era veramente affezionata, ha smesso di parlare con gli amici e con i genitori. Per quanto riguarda le swifites, le persona che più l'hanno amata e che più continueranno ad amarla, non hanno retto alla perdita. Tagli, sigarette, spinelli, alcool: questi sono gli sfoghi di quelle ragazze che hanno dedicato la loro vita a quell'unica persona.



#ZIP
ehilà! como estas? ok perdonatemi ma non ho fatto spagnolo quindi so a malapena cosa significa 'de nada'...
comunque tornando alla storia... beh... una mia amica soffre di anoressia e questo mi ha ispirata a scrivere questa breve storia. è dolorosissimo, ma ci si fa l'abitudine. credo che la cosa impressionante sia il mutamento che è avvenuto nella sua testa. comunque torniamo alla storia (quanto vado fuori tema!!); ho scelto taylor come protagonista perchè è molto magra e quindi mi sembrava adatta alla situazione. la migliore amica di taylor, come potrete immaginare, si chiama cher perché AMO cher lloyd. mi sono dilungata abbastanza, vi saluto.
baci,
vostra Virgi.