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Autore: Lilyanne Gautier    16/01/2013    4 recensioni
Ci risiamo. Nonostante siano passate tre settimane, dall'incantesimo malrisucito di Bonnie, eccola di nuovo a cimentarsi, in un nuovo sortilegio. Cosa faranno questa volta? Ma soprattutto, avrà un finale meno "melodioso" del precedente?
- Ehi? Date un segno di vita. Mi sono fidanzato, non ho detto che mi faccio sacrestano. – E Damon ci sbaloridrà come suo solito? Chissà...
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Life is a musical! Part II




Erano passati esattamente due settimane, da quel famoso giorno in quel di Fell’s Church. Dove per via o colpa, mettiamola come vogliamo, di Bonnie. Ogni abitante, aveva scoperto qualcosa di nuovo, dentro se stesso. Chi aveva riscoperto l’amore, quello vero, chi aveva pianto e chi altri, aveva riso.

In particolar modo, nel gruppo, ormai più che famoso, di quel paesino assaltato da qualsiasi creatura soprannaturale e non, con tanto di umpa lumpa al seguito, si era scatenato un putiferio.

Damon, aveva finalmente capito che il suo vero amore era Bonnie, la sua dolce streghetta dai capelli rossi. Ovviamente più felice di Bonnie non c’era nessuno. Aveva fatto un incantesimo, che a parte scatenare un casino nella sua camera, non aveva avuto altri effetti. Ciononostante, non riusciva a capacitarsi degli avvenimenti improvvisi, piombati nella sua vita. Il ragazzo di cui era perdutamente innamorata da tempo, le aveva confessato il suo amore. La felicità che aveva toccato quel giorno, di sicuro, non l’avrebbe provata molto presto, o forse sì?

Ma se da un lato, le cose erano andate per il meglio, sia per Bonnie che per Damon. Dall’altra parte, dovevano fare i conti con un’altra coppia.

Stefan ed Elena.

Il piccolo dei Salvatore, ricordava ancora la discussione avuta con la bionda, lei era sempre l’eterna indecisa. Non sapeva chi scegliere, amava sia Damon che lui.

Ma come si faceva? Nella vita non si potevano amare due persone. L’amore è uno soltanto, raro e prezioso. Lei invece l’aveva trasformato in un menage a troi. Dove addirittura, non sapeva chi scegliere.

Aveva preso la decisione di darle un ultimatum.

Ma erano successe tante di quelle cose, che non capiva nemmeno cosa fosse successo.

Ricordava ancora , due settimane fa, quando improvvisamente si ritrovò con un mal di gola pazzesco e una telefonata strana di Damon.

-  Fratellino, sto arrivando. E con me porto notizie… Ah fratellino, prepara anche del Tea con un bel po’ di miele. – Stefan scosse la testa. Aveva capito ben presto, le nuove notizie di Damon.

Solo, non riusciva a capire come tutti e quattro, si erano trovati improvvisamente quel mal di gola pazzesco. Sospirò tristemente. Oltre quello strano dettaglio, ricordava anche ciò che era successo.

Lui ed Elena non erano arrivati a nessun punto, anzi, se fosse stato possibile avevano, addirittura, fatto dei passi indietro. Soprattutto dal momento in cui suo fratello Damon aveva varcato la porta del pensionato.

-  Ehilà? Che brutte facce mamma mia. Sorridete miei prodi. Il più bello, il più figo, il più…  - una voce lo interruppe.

-  Il più egocentrico, anche, se permetti. – il moro sbuffò divertito. Solo allora Stefan, notò che incollata al braccio del fratello, c’era Bonnie. Non riusciva a capire. Da quando in qua quei due stavano incollati?

--Fratellino, inutile che aggrotti quella fronte, ti dico subito ciò per cui sono venuto, allora: Io e l’uccellino ci siamo messi insieme, mmm beh, non gliel’ho ancora chiesto, ma il bacio che le ho dato doveva essere abbastanza esaustivo, credo…- Bonnie al suo fianco si diede una manata in faccia.

-  No, ma ti prego, continua pure. – disse una Bonnie, imbarazza oltre ogni dire. Il bel moro sentendosi incoraggiato continuò.

- Beh sì, dicevo: ho capito di amarla. Ok non fare quella faccia Stefan, so che hai sempre pensato che io amassi Elena. – tutti quanti si voltarono verso la ragazza in questione, la quale fissava Bonnie e Damon cinerea. Damon continuò comunque, stringendo la sua Bonnie più forte.

-   -Mi dispiace Elena. Sono stato così stupido a venire dietro te. Ho capito, sono riuscito finalmente a capirne il motivo. Io non ti amavo. Io volevo soltanto l’amore che aveva Stefan. Lo detestavo… Perché, lui sì ed io no? Beh, adesso ho capito finalmente. Ci ho messo tanto, ma ci sono arrivato. E fortunatamente il mio uccellino mi ha aspettato. – finì baciando Bonnie teneramente sulla guancia. La quale aveva prese tutte le tipologie di rosso esistente in terra. Tutti, erano rimasti ammutoliti, tutti tranne Damon, il quale fissava ognuno con un sopracciglio alzato.

-  Ehi? Date un segno di vita. Mi sono fidanzato, non ho detto che mi faccio sacrestano. – Bonnie gli diede uno scappellotto dietro la nuca.

-   Ti prego, non aspettare che assimilino la notizia sai? Potevi aspettare ci facessero accomodare, almeno. – disse Bonnie alzando gli occhi al cielo.  Damon l’abbracciò forte sussurrandole all’orecchio.

-   È che voglio fare in fretta. Loro sanno. Io e te ce ne andiamo. Ci abbracciamo, baciamo e facciamo cose da fidanzati in amore… - disse in toni molto maliziosi. Inutile dire l’imbarazzo di Bonnie, fortuna volle che Stefan, il dolce Stefan le venne incontro.

-   Sono davvero felice per voi. – disse con un sorriso sincero. Bonnie si catapultò tra le braccia del suo amico, il quale l’accolse con infinita dolcezza. Una volta staccati, Bonnie poté notare i fulmini che mandavano gli occhi neri di Damon. Ma li ignorò, sapeva benissimo che lei amava soltanto lui e che Stefan era il suo più grande amico e nulla più. Poté anche notare lo sgomento nello sguardo di Elena. Un po’ le dispiaceva, però un tempo, quando lei era al suo posto. E cioè il pensiero centrale nella mente di Damon. A lei non le era dispiaciuto, anzi si era divertita a schiaffarglielo in faccia ogni qualvolta le stava bene. Tra loro le congratulazioni furono fredde, ma così dovevano essere. Damon adesso era suo e lei doveva farsene una ragione.

Stefan tornò di nuovo al presente. Erano passate due settimane e lui ed Elena si erano sentiti di rado. La decisione era sua, non riusciva a guardarla negli occhi, oramai non c’era più nulla da scegliere e così facendo lui non avrebbe mai saputo se fosse stato lui la scelta di Elena. Non riusciva a capacitarsi di essere il suo contentino. Lui voleva essere il suo unico amore. Ma così non era stato, nonostante la ragazza avesse fatto di tutto per rintracciarlo, lui era finito con lo spegnere il cellulare. Ormai, era tutto finito.

E se da una parte Stefan era ormai rassegnato, chino sul suo diario a scrivere le sue disgrazie. Dall’altra c’era un Damon, felice come non mai.

Aveva passato le due settimane più belle della sua esistenza, accanto alla sua streghetta. La quale però, era ormai da tre giorni, che stava con la testa su quei dannati libri di magia.

-   Streghetta, potrei offendermi. Pensi più a loro che a me. – disse il moro mettendo su un broncetto da bimbo ferito. Bonnie che sedeva davanti a lui, sul letto, gli diede un bacio tenero sulla guancia.

-  Mai. Tu sei sempre il primo dei miei pensieri, però sono preoccupata per Stefan ed Elena. Si vede che si amano, ma adesso lui ha paura ed Elena non sa che fare. Devo quindi trovare una formula per far andar bene le cose per loro. – Damon sorrise, sfregò il suo naso sul collo di Bonnie, la quale sospirò per poi saltare sul letto.

-  Trovato! Rifaccio la formula di due settimane fa ma con una modifica, magari questa volta funziona! – detto questo, prima ancora che il bel moro potesse fermarla. La rossa pronunciò poche parole, incomprensibili. Chiuse gli occhi, stringendo la strega a sé per proteggerla da qualsiasi cosa potesse scatenare. Ma con grande stupore non successe nulla, almeno così pensò, fin quando improvvisamente la finestra davanti a loro si spalancò, facendo entrare un vento tremendo, che fece volare via tutti i foglietti che Bonnie aveva accumulato. Improvvisamente entrambi tossirono. Damon la prese in braccio e la portò fuori in giardino, senza capirne il motivo. Bonnie si guardò attorno per poi sorridere imbarazzata a Damon.

-   Che confusione, sarà perche ti amo. É un'emozione, che cresce piano piano. Stringimi forte e stammi più vicino, se ci sto bene sarà perche ti amo. – Damon le sorrise, la prese per la vita e la fece volteggiare.

-    Io canto al ritmo del dolce tuo respiro, è primavera, sarà perche ti amo. Cade una stella ma dimmi dove siamo? – Bonnie rise alle parole di Damon.

-   Che te ne frega? Sarà perche ti amo.

Nel frattempo alla pensione, Elena aveva deciso che era arrivato il momento di agire. Erano passate  due settimane e Stefan l’aveva ignorata. Ma a lei non stava bene. Aveva sbagliato sì, ma finalmente si era resa conto di quanto lo amasse. Glielo avrebbe fatto capire, volente o nolente. Decise così, di entrare senza neppure chiedere permesso.

Lo trovò davanti la finestra, con lo sguardo perso nel vuoto. Non le importò di apparire maleducata o di sembrare una pazza. Lei aveva capito di amarlo e lui doveva parlarle, dirle qualcosa. Qualsiasi cosa. Si avvicinò di corsa, lo afferrò per un braccio e lo fece voltare.

-   Parlami, parlami adesso, che io ti sento che non sei più lo stesso. Che me ne frega di esserti amica? Mi sembra assurdo solo a pensarci cosa che vuoi che dica? – Stefan la guardò, era bella come se la ricordava, l’aveva sentita già da fuori. Sapeva fosse lei, riconosceva persino il battito del suo cuore. Ma quelle parole… Cosa doveva dirle? Che si sentiva come uno straccio usa e getta? Si sentiva come la ruota di scorta di un auto malmessa? Decise che era ora di affrontarla a muso duro. Basta tergiversare, doveva lasciarla andare. Si era comportata subdolamente con lui. Ma era ora di finirla. Per sempre. Prese così il braccio della ragazza e lo scansò, per poi guardarla freddamente negli occhi.

-    -Ma di questo nostro amore così tenero e pulito, non mi resterebbe altro che un lunghissimo minuto di violenza. E allora ti saluto... Bella stronza. – Elena sussultò a quelle parole piene di astio. Mai, aveva sentito Stefan, rivolgersi a lei in quel modo. Scosse la testa. Aveva capito di averlo ferito. Era logico la trattasse così, forse era stato pure troppo magnanimo. Gli si avvicinò di nuovo e gli prese la mano che lui aveva allontanato.

-    Se ho sbagliato un giorno: ora capisco che l'ho pagata cara la verità, io ti chiedo scusa e sai perchè? Sta di casa qui la felicità! Molto, molto più di prima io ti amerò, in confronto all'altro SEI MEGLIO TU! Ed ora in avanti, ti prometto che quel che ho fatto un dì, non farò mai più. – finì cercando di scuotere il suo animo, ma Stefan ormai sembrava  un estraneo, la guardava, ma era come se davanti a loro ci fosse un muro. Non demorse, nonostante le lacrime premessero per uscire, Elena continuò.

-     Dimenticherai queste lunghe ore, che hanno ucciso amore e felicità. Ma non andare via, non andare via, non andare via. – si era ripromessa di non piangere, ma a nulla valsero gli sforzi fatti. Per un attimo pensò di scorgere un breve lampo di tenerezza negli occhi di Stefan, ma purtroppo lui si allontanò così velocemente, che non seppe dire se lo avesse immaginato o meno. Stefan la guardava, doveva resistere. L’amava sì. Ma lei lo amava davvero? Stava per carezzarle la nuca ma ritrasse la mano come scottato e si decise a parlare.

-   Stare insieme a te è stata una partita, va bene hai vinto tu, e tutto il resto è vita.
Ma se penso che l'amore è darsi tutto dal profondo.  In questa nostra storia sono io che vado a fondo. – finì con amarezza. Elena non ci vide più. Era disperata. Aveva capito di amarlo e che senza lui non avrebbe mai potuto sopravvivere. Si inginocchiò, non le importava di essere patetica. Iniziò a supplicarlo.

-   Perdono, perdono, perdono! Io soffro più ancora di te! Perdono, perdono, perdono, il male l'ho fatto più a me! – Stefan rimase colpito. Mai aveva visto un’Elena così disperata. La prese tra le braccia e la cullò come si faceva coi bambini. Lei singhiozzava senza fermarsi, mentre lui teneramente le carezzava i lunghi capelli.

-   Ti lascerò andare, ma indifesa come sei, farei di tutto per poterti trattenere. Perché dovrai scontrarti con i sogni che si fanno quando si vive intensamente la tua età. – ed era vero. Avrebbe dato e fatto qualsiasi cosa pur di trattenerla con sé. Ma si rese conto che era da egoisti. Lui l’amava, ma era giusto che vivesse la sua vita, senza lui, da umana. Elena iniziò a piangere disperata, aggrappandosi a lui come se fosse la sua unica ancora di salvezza.

-    E resto immobile qui. Senza parlare, non ci riesco a stancarmi di te. E cancellare tutte le pagine con la tua immagine! E vivere… Come se non fosse stato mai amore. E vorrei fuggire via, vorrei nascondermi , ma resto ancora così, senza parlare, senza dirti ¨ Non te ne andare ¨ . Non mi lasciare! – detto questo lo baciò. Se in un primo momento, Stefan rimase sbalordito, quello dopo ancora gli fece scaldare il cuore. L’amava e lei lo stava supplicando. Ricambiò quel bacio che da disperato divenne dolce. Dopo un tempo indeterminato si staccarono, si sorrisero e si riabbracciarono ancora. Dopotutto, nella vita, le seconde possibilità tutti la meritavano, persino loro due.

Nel frattempo tra Damon e Bonnie le cose procedevano per il meglio.

I due piccioncini erano sdraiati sul prato della rossa, l’uno accanto all’altra. Damon prese una ciocca color delle fragole e l’attorcigliò sul suo dito. Guardava la sua streghetta. Era così bella da mozzare il fiato.

-   Eccoci qua, a guardare le nuvole su un tappeto di fragole.. Come si fa, a spiegarti se mi agito e mi rendo ridicolo… - era vero. Lui non era mai stato bravo ad aprirsi ai sentimenti. Aveva cominciato a farlo solo da poche settimane e tutto era dovuto all’amore che provava per il suo uccellino. Lei gli prese la mano e la portò sul suo cuore facendolo sussultare.

-   La confidenza mischierà le carte, da non capire mai qual è il punto di confine
e non saper distinguere il tuo corpo, dove finisci tu, comincio io. E questo è il senso di un momento già perfetto, è questo il punto da cui inizia tutto quanto… Arrivi tu.. – Damon a quelle parole si sciolse. Si alzò improvvisamente, facendo nascere sul viso di Bonnie un espressione interrogativa. Non le diede tempo di capire che l’attirò a se stringendosela nel petto.

-    Ti tengo stretta sul mio petto, poi ti bacio, poi ti graffio poi ti dico che ti amo e ti proteggo e poi ti voglio e poi ti prendo, poi ti sento che impazzisci se ti parlo sottovoce, senza luce perché solo io lo so quanto ti piace e ora dimmi che mi ami! – Bonnie respirava affannosamente, il moro accompagnava le parole ai gesti, le baciava il collo e con i canini la graffiava dolcemente sul collo facendola impazzire di desiderio. Bonnie si spostò, facendo mugugnare Damon. Gli prese il viso tra le mani e gli sorrise dolcemente.

-     Dio, come ti amo. Non è possibile avere tra le braccia tanta felicità, baciare le tue labbra che odorano di vento. – Damon non fece in tempo a risponderle che la rossa lo baciò. I baci con lei erano sempre bellissimi. Ti facevano volare.

Una volta staccati, Damon la prese in braccio e la vece volteggiare per aria.

-     Sono un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno. Sono fortunato perché non c'è niente che ho bisogno e quando viene sera e tornerò da te, è andata com'è andata la fortuna è di incontrarti ancora. Sei bella come il sole, a me mi fai impazzire… - finì il moro, sussurrandole quelle dolci parole sulle sue labbra. Una forte raffica di vento li avvolse. Ma loro ormai erano intenti ad avvolgere le loro anime.

 

2 mesi dopo…

Damon stava aspettando il suo uccellino che scendesse. Ancora non si capacitava di tutti gli avvenimenti successi. Il suo fratellino era partito assieme a Elena per un viaggio a Londra, mentre lui e il suo uccellino erano rimasti a casa a tubare come piccioncini. A lui ovviamente non dava per niente fastidio. Anzi, trovava la cosa molto, ma molto eccitante. C’erano però, ancora alcuni dubbi che vorticavano nella sua mente. Ad esempio il terribile mal di gola che era preso, di nuovo, a tutti e quattro. Iniziava a sospettare c’entrassero gli incantesimi andati storti, della sua streghetta.

Ignorò comunque tutte quelle domande, non appena vide Bonnie, varcare l’uscio di casa. Era bellissima ed era sua. Totalmente sua.

-    Dieci ragazze per me, posson bastare! – disse improvvisamente, facendo bloccare Bonnie a pochi centimetri da sé.

-     Scusami? -  Damon l’attirò a sé e continuò.

-    Però io muoio per te nananana Però io muoio per te nananana però io muoio per te! – Bonnie lo guardava allucinata.

-     Damon ma ti senti bene? – Damon scosse la testa.

-   Amore, giuro che non so da dove mi sia uscita. – disse stralunato. Bonnie scoppiò a ridere. Forse il suo vampiro iniziava a perdere colpi? Non le importava lei lo amava sempre e comunque.

-      Hai una bellissima voce però.. – Damon sorrise pomposo.

-     Dolcezza, io sono bellissimo. – Bonnie lo attirò a sé

-     E sei mio! – Damon sorrise sulle sue labbra.

-    Per sempre. – Un per sempre suggellato da un bacio.

Il bacio del vero amore. Quello che supera ogni cosa, quello che dura per sempre.

 

 

°o¤øø¤

 

Salve Salvino a tutti/e DI NUOVO! Sì lo so quando mi ci metto sono davvero allucinante O.O” Ma giuro che questo è davvero l’ultimo sclero. È che mi sembrava di aver lasciato qualcosa in sospeso. Insomma, povero Stefan u.u’ meritava anche lui un lieto fine ù.ù spero davvero che vi piaccia. Sinceramente mi sono divertita a scrivere di un Damon che canta l’Amoroso u.u’ ma penso che se esistesse mi squarterebbe senza pietà ahahahah vabbè detto questo, vi ringrazio di cuore a tutte quante, siete sempre dolcissime con me. Risponderò al più presto a tutte le recenzioni arretrate. Promesso. Ringrazio Marta (Betrayed_89) per la bellissima locandina. Grazie tesoro! Adesso scappo, ma non prima di aver messo la playlist :

 

Sarà perché ti amo. ( Ricchi e poveri) Damon e Bonnie.

       Estranei a partire da ieri. ( Alessandra Amoroso) Elena.

      Bella stronza. (Masini) Stefan.

     Nessuno mi può giudicare. ( Caterina Caselli) Elena.

     Non andare via. ( Patty Pravo) Elena.

    Ci vorrebbe un amico. ( Antonello Venditti) Stefan.

    Perdono. (Caterina Caselli) Elena.

   Ti lascerò. ( Fausto Leali e Anna Oxa) Stefan.

   Come se non fosse stato mai amore. ( Laura Pausini) Elena.

  Tappeto di Fragole. ( Modà) Damon.

  Arrivi tu. ( Alessandra Amoroso) Bonnie.

  Sono già solo. ( Modà) Damon.

  Dio, come ti amo. ( Domenico Modugno) Bonnie.

  Ragazzo fortunato. ( Jovanotti) Damon.

  Dieci ragazze. ( Lucio Battisti) Damon.

 

Io e la mia amica Marta abbiamo messo su un gruppo su fb,in cui si parla di libri,spoiler delle nostre storie,giochi,quiz,film,o semplicemente ci si conosce,ci si scherza e si fa amicizie! Sietele benvenute vi aspettiamo ;)

Betrayed and Lilyanne's Stories


Per chi invece volesse aggiungermi su fb io sono

Lily Masen

Che dire? Spero vi piaccia. Adesso scappo. Grazie per l’attenzione ^_^ Kiss kiss Lily!

 

   
 
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