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Autore: kay33    17/01/2013    4 recensioni
Una delle coppie più belle della Austen, Emma & Mr. Knightley. Una versione alternativa della festa di Natale a casa Weston.
"in un ultimo, disperato tentativo di farlo spostare dalla porta gli diedi un calcio e lui si aggrappò al mio braccio, strappando il sottile pizzo che ornava la manica del mio vestito."
Dopo brutte avventure, Emma sarà alle prese con i suoi sentimenti.
Curiosi? continuate a leggere ;)
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi svegliai grazie ai raggi del Sole che filtravano dalle tende semiaperte e mi accorsi subito, guardando la sua posizione già alta nel cielo, che doveva essere molto tardi. I figli di Isabella erano già in giardino a giocare a palle di neve, potevo sentire le loro voci allegre salire fino alla mia finestra.
Saltai giù dal letto e mi vestii in tutta fretta, senza nemmeno chiamare la mia cameriera Lucy per aiutarmi. Se non mi fossi sbrigata mio padre avrebbe cominciato a fare ipotesi sulla mia salute e sulle eventuali malattie che mi avevano colpito durante la notte, e io non volevo farlo preoccupare.
 
Come immaginavo, stava già facendo colazione, e appena mi sedetti alla sua destra, cominciò a pormi domande con voce ansiosa “Emma cara, ti vedo stanca questa mattina, hai dormito male? Forse vorresti cambiare stanza? Ho sempre pensato che la tua camera fosse troppo esposta a Nord, è malsano dormirci…” Dovetti impiegare tutto il tempo della colazione a rassicurarlo, ma alla fine la spuntò lui e mi convinse a cambiare cuscino “il tuo è troppo morbido, rischi di farti venire un dolore al collo”.
 
Finalmente, era il mio turno di fare domande, e gli chiesi se il signor Knightley fosse già andato via. Ero sicura che avesse avvisato mio padre, ma sperai che non gli avesse raccontato anche il resto della storia…
Scacciai il pensiero del signor Elton, e mi concentrai sulla risposta di mio padre “Si, è andato via subito dopo colazione, sembrava avere molta fretta, e suo fratello è andato con lui. Mi hanno detto che dovevano andare a controllare una miglioria apportata a un sentiero, ma non ho capito bene…” . Isabella, che nel frattempo ci aveva raggiunti, vedendo la mia faccia delusa, aggiunse “Hanno detto che torneranno appena possibile, non stare in pensiero, le strade sono percorribili e non avranno problemi a causa della neve”. Già, ma io non mi preoccupavo della neve. Avevo bisogno di parlare con il signor Knightley riguardo alla serata di ieri…O forse no, non sapevo nemmeno io cosa volevo.
 
La giornata trascorse tranquilla e senza eventi, passai il pomeriggio con mia sorella e la piccola Emma. Stavamo per prendere il thè, quando la signorina Bates entrò trafelata “Ho una notizia stranissima da comunicarvi, proprio una notizia strana…” cominciò con la sua solita parlantina.
“Oh, che maleducata, non vi ho nemmeno salutati!” e fece un inchino a mio padre e a noi. Isabella e mio padre erano piuttosto in ansia per la novità, e le chiesero subito spiegazioni. “Oh sì, sì, ora ricordo quello che vi dovevo dire! Il signor Elton lascia Highbury!”.
 
Non potevo crederci! Che fosse a causa di ieri sera?
“Si, ha detto che dei suoi amici lo aspettano a Bath, doveva partire immediatamente” aggiunse la signorina Bates. Mio padre trovò la notizia strana, ma non se ne preoccupò più di tanto, poiché il signor Elton non gli stava troppo simpatico. Si sarebbe preoccupato di più se a lasciarci fosse stato il dottor Perry.
 
Rividi il signor Knightey solo prima di cena, ma non riuscii a parlare con lui, dato che era impegnato in una caccia al drago con i nostri nipotini. Era bravo con i bambini…
 
Quando per lui fu ora di tornare a casa si accomiatò da tutti noi ed io, senza farmi vedere, lo seguì in giardino.
“Siete stato voi a chiedere al signor Elton di andare a Bath?” dissi trafelata.
“Non gliel’ho chiesto…credo di averglielo ordinato. C’era anche Jhon con me, spero che non vi dispiaccia se gli ho raccontato di ieri sera. Era giusto che lo sapesse. Ma non lo diremo a nessun altro, ovviamente.”
“Mio padre non lo sa, vero?”
“No, non volevamo farlo preoccupare” disse con una risatina.
“Sapete…” aggiunse “Non saprei cosa avrei fatto se vi fosse successo qualcosa”.
Scosse la testa, come per allontanare un brutto pensiero.
“Ma ora sto bene, grazie a voi” dissi, sorridendo.
 
Mi prese la mano “Quello che volevo dire, quello che vorrei dirvi da tanto tempo…Vi conosco da tutta la vostra vita, vi ho visto nascere, siete stata la mia allieva, la mia migliore amica…e ora sento che siete diventata qualcosa di più”
Non potevo crederci. Sembrava il migliore dei sogni, e invece era tutto vero.
Non sapevo cosa dire. Riuscivo solo a sorridere come un’ebete.
Mi si avvicinò. Credo che voglia baciarmi. Sono sicura di volerlo baciare.
Mi faccio più vicina al suo viso. In un attimo, tutto diventa perfetto.









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