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Autore: HisLovelyVoice    17/01/2013    0 recensioni
'Come è bella. Ma cosa sto dicendo? Lei non è bella. Lei è meravigliosa. È la ragazza più bella che abbia mai conosciuto. E ne ho conosciute molte. Perché non le piaccio? Molte ragazze della scuola mi vengono dietro. Perché lei, che mi interessa veramente, no?'
[...]
'Girati verso di me. Dimmi che mi ami, che non hai mai amato nessun altro come me, che vuoi stare con me per sempre.'
[...]
'Non so cosa in questi anni mi abbia trattenuto a baciarla. So solo che quel qualcosa non c'è più.'
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La giornata passò abbastanza velocemente, infatti facemmo solo tre ore di lezione, di cui una d'arte, una di scienze e una di religione.
All'uscita, come tutti gli anni al primo giorno di scuola, Charlie e Greg vennero a casa mia a pranzo. Sull'autobus iniziammo a parlare e a decidere cosa avremmo fatto il pomeriggio.
- io avevo in mente di farvi conoscere due miei amici, Michael e Daniel. Sapete, vogliamo formare una band. Ve ne ho mai parlato? -
- che forte! Comunque no. Cioè, almeno a me non hai detto niente. - dissi.
- no, non hai detto niente neanche a me. - disse Charlie.
- come avete intenzione di chiamarvi? - ero eccitata, credo anche più di lui. Come al solito.
- avevamo pensato a Gmd3 -
- gn che? -
- Non gn, gmd3. G sta per Greg, m per Micky e d per Dan. E tre perchè siamo tre. -
- molto fantasioso! - dissi scherzando.
- lo so, ma non ci è venuto in mente niente di più decente. Se vi viene in mente qualche cosa non esitate a dircelo. -
- ti terremo informati. - Charlie annuì - ma dove li incontriamo questi amici tuoi? - disse.
- se vuoi possono venire a pranzo anche loro. Quanti anni hanno? -
- Micky ha l'età nostra, mentre Dan è un anno più grande. Li posso chiamare per dirglielo? -
- certo. Però adesso dobbiamo scendere, il supermercato è qui. - mia madre in quel periodo non c'era quasi mai a casa, era sempre sommersa dal lavoro, e spesso non trovava il tempo nemmeno di fare la spesa. Per questo dovemmo andare al supermercato. Fare la spesa era divertente. Invece di passarci la roba normalmente la lanciavamo, come fossero palloni. La gente ci guardava divertita e scioccata. Alla fine prendemmo pasta, hamburger, pizza e biscotti. Tornammo a casa in altri venti minuti. Senza bisogno di dire la tipica frase: fate come se foste a casa vostra, Greg e Charlie si buttarono sul divano. Mettemmo un film e a turno andavamo in cucina per prendere coca cola, popcorn, biscotti, patatine e roba del genere. Dopo un po' suonò il campanello.
- Greg, sono i tuoi amici. Dopo aprigli te, io e Charlie andiamo a preparare qualcosa. - e così dicendo ci dirigemmo verso la cucina. Mentre io cercavo una pentola, Charlie preparava la sua salsa speciale per gli hamburger. Dopo cinque minuti tornammo in salone, e trovai due ragazzi seduti sul divano. Il primo aveva i capelli non troppo scuri, gli occhi marroni e un berretto in testa, anche se era strano dato la temperatura. L'altro, beh non aveva nulla di particolare, solo un sorriso mozzafiato. Il primo ragazzo si alzò e si diresse verso di noi.
- piacere, mi chiamo Daniel, per gli amici Dan. -
- io mi chiamo Brooke. -
- e io Charlie. - ovviamente Charlie sorrideva, ma nel suo sorriso c'era qualcosa di diverso. Solo in seguito avrei capito di cosa si trattava. Dopodichè si alzò anche l'altro ragazzo, che doveva essere Michael.
- io sono Micky. - disse a bassa voce, come se non volesse disturbare.
- Dan, non hai presentato il tuo cappello! - disse Greg, facendogli l'occhiolino.
- è vero. Charlie, Brooke, questo è uno dei miei innumerevoli cappelli. Preparatevi, perchè mi vedrete sempre con uno in testa. -
- bene, siamo pronte a tutto. Sai, anche a me piacciono i cappelli. - disse Charlie.
- davvero? -
- capirai, ora che ha trovato un'amica di cappelli, chi lo ferma più? - disse Micky ridendo. Scoppiammo tutti a ridere. 'Che bella risata che ha.' Pensai.
Ci sedemmo tutti sui divani, io Greg e Micky su un divano e Charlie e Dan sull'altro. Questi ultimi sembravano conoscersi da sempre e parlavano animatamente tra di loro.
- guardate come sono carini. - dissi.
- già. Dan è sempre il solito, quando inizia a parlare non lo ferma più nessuno. Povera Charlie. -
- non ti preoccupare Micky, anche Charlie è una grande chiacchierona. -e così dicendo mi alzai per andare a vedere se l'acqua bolliva. 'Che fortuna, già bolle.' Gettai la pasta, ma nel farlo mi schizzai con l’acqua bollente.
- aia!!! -  entrarono tutti di corsa in cucina.
- cosa è successo Brooke? - chiese Greg allarmato.
- niente, mi sono scottata sul braccio. -
- fammi vedere. - mi disse Micky. Mi avvicinai e gli feci vedere la scottatura, anche se non si vedeva quasi niente.
- Non per niente Micky, ma cosa vuoi vedere? Si è appena scottata. -
- ti ricordo Greg che mia madre è medico, e mi ha insegnato molte cose riguardo la medicina. Una di queste è anche capire quanto è grave una scottatura. E poi se ci fai attenzione, già si vede qualcosa. -
- hai ragione. -
- ragazzi, intanto voi finite di preparare il pranzo. - dissi.
Entrarono tutti in cucina e si misero ad improvvisare qualcosa. Speravo che Dan fosse bravo a cucinare, altrimenti la cucina sarebbe potuta andare a fuoco o esplodere.
- Brooke, hai qualche crema per le scottature? -
- si, al bagno. -
- okay, andiamo. - arrivati al bagno presi la scatola delle creme e tolsi quella che mi serviva. La diedi a Micky, il quale con molta delicatezza, me la spalmò sulla scottatura. Ogni tanto faceva male, ma era normale, era comunque una scottatura. Quando ebbe finito mi mise della garza e poi un cerotto.
- okay, ora dovrai tenerlo così per un po’. -
- va bene. Grazie mille. -
- di niente. - mi sorrise. Era un sorriso molto dolce, sincero. Lo guardai negli occhi. Erano di un marrone intenso, molto profondi. Rimasi per un po' incantata fino a quando la sua voce non mi fece tornare alla realtà.
- andiamo di là? -
- si. - tornati la pasta era già ai piatti e loro erano seduti a tavola.
- come stai Brooke? - mi chiese Charlie.
- tutto bene, brucia solo un po'. -
Mi sedetti a tavola vicino a Micky, e iniziammo a mangiare.
- è veramente buona questa pasta. - dissi. Si, sicuramente Dan era bravo in cucina. - chi l'ha cucinata? -
- io. Grazie. - disse Dan.
- chissà perchè ne ero sicura. - dissi guardando Charlie e Greg.
- non ti fidi proprio di noi in cucina vero? - disse Charlie.
- considerando che l'ultima volta avete rischiato di fare esplodere il forno, no. -
- addirittura? - chiese Micky. Annuii.
- stavano facendo una torta, ma se la sono dimenticata nel forno. La temperatura era anche troppo alta e, come succede nei cartoni, l'impasto è iniziato ad uscire fuori. - scoppiammo tutti a ridere.
- la temperatura però è stato un errore di Greg. Io gli avevo detto che andava a 170, ma per lui era troppo poco e ha alzato la temperatura oltre 200. - disse Charlie.
- sei sempre il solito Greg devi sempre esagerare - disse Dan.
- mi sembrava poco. - disse, come per giustificarsi.
- però Charlie è bravissima a fare la salsa per gli hamburger. - dissi. - non so cosa ci mette dentro, perchè non me lo vuole dire, ma è deliziosa. -
- un giorno dovresti prepararla. - disse Micky.
- sta di là. - disse Charlie soddisfatta.
- bene. -
Finita la pasta, portammo a tavola gli hamburger con ovviamente la salsa. L'adorarono tutti.
- avevi ragione Brooke, questa salsa è favolosa. - disse Dan.
- concordo. - disse Micky.
Finito, iniziai a raccogliere i piatti, mentre gli altri si sederono sul divano e accesero la televisione. Solo Micky mi aiutò. Portammo i piatti in cucina e, non avendo una lavastoviglie, iniziai a lavarli, mentre Micky li asciugava.
- grazie. -
- di niente. Dopotutto non era previsto che io e Dan venissimo. Diciamo che ora faccio anche la parte sua. - gli sorrisi. Era un ragazzo simpaticissimo e scoprii che avevamo molte cose in comune, ad esempio la passione per la pallavolo.
- un giorno dovremmo fare una partita. -
- ma siamo solo in due. -
- mmm... lo conosci bagherone? - annuii. - potremmo fare quello. -
- ci sto. Qua vicino c'è un campo da pallavolo. Un giorno ci mettiamo d'accordo e ci andiamo. -
- perfetto. -
- tanto vincerò io. - gli dissi.
- vedo che sei molto sicura. Non sarà facile battermi. Puoi chiedere anche a Dan e a Greg, sono un osso duro a pallavolo. -
- siamo in due. - finito di lavare i piatti tornammo in camera da pranzo e vidi Greg e Dan giocare alla wii. Erano così buffi. Credo stessero facendo tennis. Charlie invece stava seduta sul divano e li guardava. Mi sedetti vicino a lei e Micky vicino a me.
- Greg, non hai speranze. Sono troppo forte! -
- non esagerare Dan. -
- io credo che ha ragione Dan. - disse Charlie.
- Brooke, non mi abbandonare. -
- mi dispiace Greg, Dan è molto più forte. - e così dicendo mi appoggiai al petto di Micky. Lui mise il braccio intorno alle mie spalle e continuammo a parlare. Mi trovavo veramente bene con lui.
Alla fine giocammo tutti quanti alla wii, e tra un incontro di boxe, una partita a tennis e la corsa, si fecero le quattro. Quando tornò mia madre trovò cinque zombie stanchi sul divano.
- ciao ragazzi. Come è andato il primo giorno di scuola? -
- ciao mamma. È andato tutto bene. Loro sono due amici di Greg, Dan e Micky. -
- molto piacere. -
- il piacere è tutto nostro. - disse Micky, sempre molto educatamente.
- io ora vado nello studio. Fate come se non ci fossi. - si allontanò verso la stanza, ma poi si riaffacciò.
- Brooke, puoi andare a prendere te Lucas a scuola? - annuii. - grazie mille. -
- di niente. -
- chi è Lucas? - chiese Dan.
- è mio fratello. Fa la terza elementare e - guardai l'orologio. - esce tra mezz'ora. -
- se vuoi ti accompagniamo. - disse Micky. Annuirono tutti.
- almeno ti facciamo anche compagnia. - aggiunse Dan.
- perchè no. Va bene. Ora vado a sistemarmi i capelli, che fanno leggermente schifo. Fate come se foste a casa vostra. -
- vengo anche io. - disse Charlie.
Scendemmo dopo dieci minuti e trovammo i tre ragazzi sul divano a cantare 'U smile' di Justin Bieber ( http://www.youtube.com/watch?v=BvoLdHJs-m0 ). La stavano cantando veramente bene. La voce che mi colpì particolarmente fu quella di Micky. Era meravigliosa, senza nemmeno una sbavatura. Gli feci un applauso.
- siete veramente bravi ragazzi, fate bene a voler creare questo gruppo. Ora però dobbiamo andare. - e così si alzarono e ci incamminammo verso la scuola di Lucas. Quando mi vide aprii le braccia e lui mi corse in contro. Lo presi in braccio e me lo coccolai tutto.
- ehi pulce! Come è andato il primo giorno di scuola? -
- Brooke! Tutto bene. La maestra mi ha detto che sono molto cresciuto. -
- si, sei proprio cresciuto e sei diventato anche bellissimo. -
- Charlie! - Lucas scese dalle mie braccia e andò ad abbracciarla. Era innamorato di lei dalla prima elementare. Ormai lo sapevano tutti, persino i muri, per quante letterine e disegnini le aveva fatto.
Ci incamminammo verso casa, ma ad un tratto Micky e Dan cambiarono strada.
- dobbiamo andare a fare u regalo per un nostro amico. Ci vediamo domani. -
- aspettate, ci scambiamo i numeri di telefono. -
-certo. - Dopo esserci scambiati i numeri, io Greg, Charlie e Lucas tornammo a casa mia.
- sono proprio simpatici i tuoi amici. Sono felice che state formando questa band. Ma non è che dopo ci trascuri? - dissi a Greg.
 - non vi potrei mai trascurare, state tranquille. - ci abbracciammo tutti insieme.
Dopo dieci minuti che stavamo a casa, Greg dovette andarsene.
- ci vediamo domani. -
- si si. Ciao. -
- ciao. - A questo punto eravamo rimaste solo io e Charlie. Andammo in camera mia e iniziammo a parlare.
- ho notato che ti sei trovata subito con Dan. Chi se lo aspettava che non eri l'unica malata di cappelli. - diventò tutta rossa, soprattutto quando dissi il suo nome.
- Non mi dire che ti piace? -
- beh... - diventò ancora più rossa.
- ti piace! -
- forse un pochino. -
- la mia bambina è innamorata! Vieni qui. - l'abbracciai. Era la prima volta che gli piaceva un ragazzo.
- di cosa avete parlato? -
- all'inizio dei cappelli, poi della scuola e poi un po' di noi. So che gli piace il calcio e il cibo spazzatura, ma anche cucinare. - mentre ne parlava sorrideva. Era lo stesso sorriso che aveva fatto quando aveva visto per la prima volta Dan.
- ti sei proprio innamorata. -
- e te con Micky? Ho notato che vi trovate in sintonia. -
- si, con lui mi trovo veramente bene. Hai sentito che voce che ha? -
- mamma mia, da far venire i brividi! -
- vero? È meravigliosa. - Rimanemmo a parlare sul mio letto ancora un'ora, poi dovette andarsene. - ci vediamo domani Brooke. Grazie per la bellissima giornata. -
- grazie a te che sei venuta. Se Dan ti scrive o ti chiama devi dirmelo, anche se è mezzanotte! -
- contaci. Anche se non credo che mi chiamerà. -
- mai perdere la speranza. -
- ciao. - chiusi la porta di casa e tornai in camera mia. Misi un paio di cuffiette e mi addormentai.
Mi risvegliai dopo due ore. Scesi in cucina e vidi mia madre che cucinava.
- ti sei divertita con i tuoi amici? -
- si molto. - le raccontai tutto quello che avevamo fatto a scuola e a casa.
- è arrivata la lettera? -
- no tesoro, ancora no. - il mese precedente avevo inviato una lettera a mio padre in Afghanistan, dove stava combattendo. Ogni giorno speravo che quella lettera arrivasse, per poter sapere come stava, ma non arrivava mai. Tornai in camera mia triste, mi allungai sul letto e iniziai a piangere, fino a quando mi riaddormentai.
 
Hey! Come va? Spero che la storia vi piaccia, anche se non è tutta questa gran cosa. Se avete qualcosa da dirmi, come ad esempio delle critiche, non esitate a farlo! Sono sicura che mi aiuterà molto nella stesura dei prossimi capitoli! Un bacio Xxxx Giulia. 
  
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