King for a day

Dedicato a Chiara, che di norma non fa un cazzo ma che mi ha aiutato tanto(ma andove? AHHAHAHAHAH)
Dedicato a Olivia che, minchia, ha fatto un tema dedicato a me.Ti voglio bene, ragazza.
E poi boh, mi sento un po' pirla a non sapere a chi dedicarla, quindi la dedico a te, sperando di convincerti a recensire.

Hai davanti una folla sterminata, che vi acclama urlando, in attesa della vostra comparsa.
Punk con creste multicolori, in compagnia di quelle che devono essere le fidanzate,
trentenni nostalgiche della loro adolescenza e delle notti passate a cantare con le amiche, piene di sogni che nella quasi totalità dei casi non si sono realizzati.
Quarantenni scettici e disapprovanti che accompagnano ragazze che non possono avere più di quattordici anni, dalla faccia che lascia trasparire la loro emozione; alcune sembrano sul punto di svenire.
Urlano quando vi scorgono, quando Mike introduce la prima canzone e Trè lo accompagna con la batteria.
Inizi a cantare, e un unico boato scuote la folla che intona con te le note iniziali.
Li osservi meglio, soffermandoti sulle facce; molti di loro hanno gli occhi lucidi, un paio di ragazze delle prime file singhiozzano abbracciate, continuando a seguire il testo con le labbra.
Senti improvvisamente una scarica di adrenalina che ti colpisce come fosse un fulmine.
Di colpo realizzi che tutta quella gente è qui per voi, per te, e che quei sorrisi, quelle urla, quelle lacrime sono solo ed unicamente vostre.
I vostri, i tuoi fan sono come una seconda famiglia, dove potrai sempre essere accolto ed accettato.
Certo, ci sono Adrienne e i bambini, c’è Anna, ci sono Mike e Trè, soprattutto quei fottuti coglioni di Mike e Trè, ma, alla fine, solo con i tuoi fan puoi essere veramente te stesso.
Con il proseguire del concerto, la folla si scatena con American Idiot, ride alle tue bestemmie apparentemente senza senso, ulula con Know your Enemy,
ammutolisce captando le prime note di Wake me up when September ends, quasi in un segno di rispettoso silenzio, che va ad evidenziare la tua voce spezzata.
Poi ricominci a urlare con l’ultima canzone in scaletta, una corona in testa e uno scettro in mano, ed è così che ti senti, re per un giorno.
Un giorno durato vent’anni, che non avrà una fine.


Note dell'Aurice(Autrice?Io?AHHAHAHAHAHAHA)
Okay, non so da dove sia uscita questa roba.
O meglio, lo so, ovvero da una noiosa, noiosa, NOIOSSISSIMA lezione di religione.
Prof, non si offenda, ma è il rimedio all'insonnia.
E poi boh, se non recensisci ti iniflo nel microonde(valgono anchele recensioni critiche, accetto consigli, ma se sei qui per rompere ti consiglio di andartene: "le assicuro, signor giudice, che quando sono entrata in quella casa la ragazza aveva già la testa nel microonde")
E beh, direi cheè ora di andare.
Bye Bye, BABBANI !