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Autore: terychan    06/08/2007    3 recensioni
Questa è la storia dei genitori di Inuyasha. un amore un avventura e un pericoloso nemico.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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terzo capitolo

Taisho-sama il signore degli Inuyoukai

 

Izayoi era appena entrata nella stanza dimenticandosi delle buone maniere.

"padre ho una notizia bellissima da darti!" diceva sorridendo, non fece neanche caso alle persone che erano nella stanza che parlavano con suo padre.

"oh, Izayoi vieni, ti presento dei miei cari amici!" disse, suo padre indicando gli ospiti.

Izayoi si chinò scusandosi cordialmente, "scusate la mia insolenza, ma ho una felice notizia da comunicare a mio padre!" rialzandosi alzò anche lo sguardo e fu in quel momento che incrociò le iridi ambrate che l’avevano tormentata per tutta la notte.

Il suo viso felice e sorridente diventò serio, - è lui!- pensò cercando di capire come doveva comportarsi. Taisho le sorrise malizioso, poi si chinò verso la ragazza "sono felice di conoscerla principessa Izayoi!" disse il demone albino, senza staccarle gli occhi di dosso. Non si spiegava il perché ma provava piacere, vedere che lei era turbata dalla sua presenza. Izayoi avvampò nel ricordare i fatti che erano accaduti la sera prima, quindi è successo tutto realmente, quel angelo conosce suo padre? O meglio ha detto che erano suoi cari amici?

"piacere!" disse per poi uscire frettolosa dalla stanza.

Cominciò a correre sentiva il cuore battere forte nel petto, ma non era solo per la corsa, un sentimento misto tra paura e attrazione le attanagliavano il cuore pensando a quel ragazzo misterioso.

Si sedette accanto al vivaio nel giardino, per prendere un po di fiato e cercare di mettere un po di ordine nel cervello.

"alla fine non avete detto, la bella notizia!" la voce calda di Taisho la fece trasalire non lo aveva sentito arrivare.

"si puo sapere chi diavolo siete?" chiese lei un po nervosa.

"ce l’avete con me per il bacio di ieri?" chiese lui sedendosi vicino alla ragazza.

"ovvio che si come avete osato?"

"eppure non sembrava dispiacervi!" disse lui per punzecchiarla

"che cosa?" fece lei sbattendo il pugno a terra.

Lui sorrise alla sua reazione, se reagiva cosi aveva ragione.

"beh la colpa è anche tua, eri li nuda d’avanti a me, sono stato un gentil uomo, sai?"

Lei non rispose ma lo fulminò con lo sguardo, come se dicesse non me la bevo pervertito.

"comunque mi chiamo Taisho, conosco tuo padre da quando è nato!"

Izayoi non credeva alle sue orecchie era più vecchio di suo padre eppure dimostrava non più di 21 anni, com’era possibile?

"vuoi dire che hai più di cinquant’anni?"

"no, ne ho più di 300!" disse mettendosi in bocca un fiorellino giallo.

Izayoi rimase sbalordita

"i demoni invecchiano molto più lentamente degli esseri umani, non lo sapevi?"

"no in effetti no!"

Taisho si sollevò in piedi poggiandosi le mani sui fianchi

"la prossima volta che avete voglia di farvi un bagno notturno, portatevi le guardie, se al mio posto ci fosse stato qualcun altro, non te la saresti cavata solo con un bacio!"

IL demone la guardò negli occhi "arrivederci principessa!" disse girando i tacchi.

"aspettate.." Izayoi doveva chiedergli ancora una cosa "per la faccenda di ieri sera…lo avete detto a qualcuno?" Taisho voltò solo il viso verso di lei non rispose ma sorrise malizioso.

Dopo che il demone sparì dietro l’angolo lei incrociò le braccia al petto "ah io odio quel pervertito!"

"sei un pervertito!" gli urla contro, ma Taishosama risponde con un cenno alzando il braccio continuando a camminare senza voltarsi.

Taisho sorrise divertito, quella ragazza gli piaceva, aveva un bel caratterino.

E poi era davvero bella per essere un semplice essere umano.

Izayoi rimase nel giardino, e vide in lontananza suo padre che si chinava e ringraziava quel demone, ma non erano amici?

 

"padrone, non le sembra di aver dato troppa confidenza a quella ragazza?" chiese un demone dai grandi occhi rotondi, un po stralunati, aveva due baffetti sotto il naso e i capelli castani, un po ricci attaccati alla nuca.

"totosai ti ho detto mille volte che quando siamo fuori casa non devi chiamarmi padrone, e comunque non sono affari tuoi!" rispose un po infastidito.

Che c’era di male nel parlare con una persona?

"ancora non capisco perché vi fingete un demone qualunque, voi siete il signore di queste terre, anzi che dico, siete il padrone di tutte le terre del est, se solo vorreste si chinerebbero tutti ai suoi piedi sarebbe temuto e rispettato ovunque, non che non vi rispettino, però si immagina i regali e le attenzioni che vi regalerebbero?"

"non mi interessa, se saprebbero chi sono, attirerei troppo l’attenzione, e cosi facendo non troverei mai quel maledetto figlio di pu***na, ho giurato a me stesso che non avrei avuto pace finchè non lo trovo e lo uccido con le mie stesse mani!" le sue nocche erano diventate quasi bianche con la forza che impiegava per stringere i pugni. I suoi occhi prima sereni quasi freddi si incendiarono di odio allo stato puro, Totosai indietreggiò di qualche passo timoroso.

"padre, chi erano quei signori che sono venuti?" chiese ingenuamente Izayoi portandosi alle labbra un pezzetto di pesce affumicato.

"ma te l’ho detto sono dei cari amici!" il signor Hinomura aveva la faccia tesa, come se nascondesse qualcosa. Izayoi lo scrutava avvicinando il suo viso al suo per vederlo più da vicino, delle gocce di sudore freddo scendevano dalla sua fronte.

Izayoi aveva gli occhi come due fessure, "solo cari amici?" chiese consapevole che lui stesse mentendo.

"ah ,hai vinto!" sbraitò Hinomura posando in modo brusco le bacchette sul piatto.

"il signore con i capelli argentati è Taishosama, il signore delle terre dell’est, oggi è venuto per chiedermi della situazione dei villaggi sotto la mia protezione, sei contenta? Te l’ho detto!"

Izayoi gli schioccò un bacio sulla guancia sorridendo in modo giocoso

"lo sai che a me non puoi mentire!"

"si si lo so!" sbuffò sotto i baffi.

"allora come ti è sembrato Takemaru?" chiese il signor Hinomura, guardandola malizioso.

Izayoi lasciò le posate e si schiarì la voce.

"abbiamo deciso che prima di sposarci ci frequenteremo per un po, come due amici, poi si vedrà!"

"ma Izayoi, Takemaru è un buon partito, e poi è cosi gentile.." intervenne sua madre, Izayoi le somigliava molto.

"ma mamma, ormai è stato deciso, uffa non voglio sposarmi presto cerca di capirmi!"t

"ormai hai 20 anni è ora che ti decidessi!" rispose severa la madre.

"io vorrei sposare un uomo che amo!"

"bah, che sciocchezze, a questa età dovresti smettere di fantasticare, non è cosi che funziona!"

"ma mamma…"

"basta, non voglio più discutere!"

Il signor Hinomura guardò tristemente sua moglie, il suo discorso poteva significare solo una cosa, lei non lo amava, doveva aspettarselo, infondo il loro matrimonio era stato deciso dai loro genitori fin dall’inizio, eppure lui si era innamorato, la amava.

Izayoi non riusciva a dormire, passeggiava nel giardino del palazzo, guardando le stelle.

"non riesci a dormire?" la voce di suo padre la distrasse dai suoi pensieri

"oh papà, neanche tu?"

Lui scrollò la testa, si sedette accanto a sua figlia, passandole un braccio sulle spalle.

"non devi fare caso alle parole di tua madre, lei voleva dirti che l’amore può venire anche dopo!"

"papà ma tu ami la mamma?" lui sorrise un po triste.

"si fin dalla prima volta che la vidi, mi sono accorto di amarla perché non facevo altro che pensare a lei, le altre ragazze non mi interessavano, mi ha subito colpito, per me è stato un colpo di fulmine!"

"e lei ti ama?" chiese ancora

"si a suo modo mi ama, tua madre è molto orgogliosa, ma sapessi come mi bacia quando siamo soli, lo sento per come mi guarda e per come mi tocca…"

"ah papà basta fermati lì, non voglio sapere altro!"

Hinomura rise e le scompigliò i capelli "ha ha, vedrai che un giorno anche tu ti interesserai a queste cose!" Hinomura le diede un dolce bacio sulla sua fronte

"vado a letto, domani devo alzarmi presto!"

Izayoi gli sorrise e poi si sdraiò sul prato a guardare il cielo, c’era la luna piena, i suoi riflessi argentati si specchiavano sul vivaio, riflessi argentati come i capelli suoi.

Lei cominciò a picchiarsi sulla testa non voleva pensare a lui, non doveva.

era praticamente come se fosse l’imperatore, e lei lo ha chiamato < pervertito >.

Però non l’era andata giù lo stesso essendo il signore dell’est credeva di potersi approfittare cosi di chiunque? Non le interessava fosse anche un Dio, non si era pentita per come lo aveva trattato, almeno ha ricevuto una bella lezione.

"Taishosama, chissà quando lo rivedrò?" sospirò.

  
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