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Autore: happley    17/01/2013    4 recensioni
.: atelophobia, fear of being no good enough ~
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Dedicata a Fede (Shinkocchi_) ♥
{ KyouTaku | FLUUUUFF e tanto OOC (?) | Rating verde }
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Kyosuke sospirò e alzò gli occhi al soffitto, esasperato.
D’accordo, decisamente non era un santo, ma non credeva di meritarsi certe rotture di scatole –perché sentire bussare la porta all’una passata di notte e trovarsi davanti il proprio fidanzato, in lacrime e totalmente fatto, era una grandissima rottura di scatole.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shindou Takuto, Tsurugi Kyousuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A Shinkocchi perché mi ha aiutata a trovare gli episodi di Zombie Loan, perché lei è Izaya e io Shizuo, e perché sì.

  
Pairing:Tsurugi Kyousuke/Shindou Takuto
Genere:FLUUUUUFF
Avvertimenti:Shindou ubriaco, OOC –beh, mi giustifico dicendo che i personaggi ubriachi sono quasi sempre OOC :’DD
Rating:verde come le mutande di Fei (?) –date la colpa di quest’affermazione alla seconda ending di CS e alle noiose spiegazioni di linguistica generale che mi fanno fare trip mentali- wtf- okay.

 
.: atelophobia, fear of being ngood enough ~


 
“Kyosuke… lasciamoci…!”
Kyosuke sospirò e alzò gli occhi al soffitto, esasperato.
D’accordo, decisamente non era un santo, ma non credeva di meritarsi certe rotture di scatole –perché sentire bussare la porta all’una passata di notte e trovarsi davanti il proprio fidanzato, in lacrime e totalmente fatto, era una grandissima rottura di scatole.
Il ragazzo maledisse mentalmente chiunque gli avesse permesso di bere fino a quel punto. Insomma, lo sapevano tutti che Shindou aveva una resistenza all’alcol grande come un cucchiaino da tè, anche crescendo questo suo difetto non era cambiato affatto.
E ora, a quasi diciotto anni, stava lì, seduto a terra come un ebete, a frignare davanti alla sua porta.
“Takuto, vuoi calmarti e dirmi cosa ti succede?” provò a chiedergli Kyousuke per l’ennessima volta, ma tutto ciò che ottenne fu sentirlo piangere più forte.
“Sei arrabbiato c-con me.” balbettò il moro.
“No, non lo sono. Voglio solo sapere perché stasera sei così… strano.” Avrebbe voluto dire “patetico” ma all’ultimo decise che non era il caso. Cielo, con quel pianto isterico avrebbe svegliato tutti i vicini.
“Sì, invece lo sei, sei arrabbiato.” Insistette Takuto asciugandosi il volto bagnato, inutilmente perché le lacrime non accennavano a fermarsi.
“Ti dico che non lo sono!” esclamò Kyousuke esasperato.
“Vedi che lo sei!” Takuto sussultò e lo fissò. “Ti sei stancato di me, lo so! I-io non vado bene per te, non sono abbastanza!” aggiunse mortificato.
Kyosuke rimase a fissarlo, quasi con disperazione. Non era la prima volta che Takuto si faceva questo tipo di problemi, ma nella sua ingenuità Kyosuke aveva pensato che ormai fosse acqua passata –invece, a quanto pareva, quell’idiota aveva continuato a complessarsi in silenzio.
Sospirò di nuovo e si inginocchiò.
“Non sei abbastanza cosa, Takuto?” chiese con la massima delicatezza possibile.
“B-bello… atletico… interessante… non lo so, t-tutto. Non sarò mai abbastanza per te.” Piagnucolò Takuto senza alzare lo sguardo. “Dovresti lasciarmi! Un giorno mi lascerai, m-me lo sento!”
Lentamente, Kyousuke gli avvolse le braccia intorno al corpo e lo attirò a sé.
“Sono felice che tu abbia una così alta considerazione di me, ma dovrei essere io a farsi questi problemi, non tu. Non sei forse tu quello che tutti chiamano sempre il genio della musica e del calcio?” disse, dandogli delle leggere pacche sulla schiena in un goffo tentativo di conforto. “Per me tu sei più che abbastanza. E io, non sono forse abbastanza per te? E’ questo che senti?”
Takuto non rispose subito, e il silenzio si prolungò talmente tanto che Kyosuke temette che si fosse addormentato proprio sul più bello. Quando cercò di allontanarlo da sé per vedere la sua espressione, però, Takuto oppose resistenza e strinse l’abbraccio.
“Non è abbastanza…” sussurrò. “Tu sei molto più che abbastanza.”
Appena tre secondi dopo, Kyosuke seppe con certezza di essere arrossito di brutto e ringraziò i dei del Sakka di Matsukaze che Takuto non potesse accorgersene.
“Bene, allora andiamo dentro.” Dichiarò, si alzò e tirò su anche il suo ragazzo, trascinandolo di peso dentro il proprio appartamento.
 
La mattina dopo, Takuto si svegliò senza voce e con un mal di testa pesantissimo, si sentiva distrutto come se avesse passato la notte a saltare. Affondò la testa nel cuscino con un gemito e allungò la mano alla propria destra, dove avrebbe dovuto esserci il suo comodino con il suo cellulare –invece, quello che in cui le sue dita affondarono furono i capelli morbidi e disordinati di Kyousuke. Takuto aprì gli occhi di scatto e fissò basito il ragazzo che gli dormiva affianco.
Il suo primo istinto fu di allontanarsi, ma le braccia di Kyousuke lo intrappolavano contro il suo corpo, in un abbraccio insolubile. Il ragazzo dai capelli blu aprì un occhio, si mise seduto e si stiracchiò con un lungo sbadiglio.
Takuto si morse un labbro, trattenendosi dal chiedergli cosa fosse successo.
“Ehm… buongiorno. Stai bene? Ti vedo molto stanco…” tentò di sviare il discorso.
“Sì, è che ieri sera un certo qualcuno mi ha tenuto sveglio fino a tardi…”
Takuto sussultò, aveva colto una velata –ma neanche tanto- allusione in quelle parole.
“C-che vorresti dire?” disse, cercando di suonare vago e disinvolto, ma senza successo.
Kyousuke fece un sorriso sbilenco che somigliava più ad un ghigno.  
“Vuoi saperlo davvero? Non ti ricordi proprio nulla di ieri sera?” tirò ad indovinare, e il suo sorriso si allargò di più quando vide il moro arrossire, come per conferma alla sua domanda.
Si avvicinò e lo buttò giù di nuovo; Takuto, steso sotto di lui, cercò di dibattersi, ma Kyosuke gli tenne i polsi fermi contro il cuscino.
“Beh, meglio così. Potrebbe tornarmi utile, un giorno.” Disse il ragazzo dai capelli blu. “Ora, permettimi di dimostrarti che per me sei più che abbastanza…” aggiunse in un sussurro, mentre si chinava a baciare con soddisfazione il suo ragazzo.
 
 
 
 
 
 
---**C’era una volta una melaH…**
Buonasera!
Questa è la prima KyouTaku che scrivo, ed è partita da un’idea stupida. Cominciamo beeeene. x''D
Okay, però è stato divertente scrivere di Takuto ubriaco –omg ce lo vedo totalmente che beve senza reggere l’alcol, frigna come un tredicenne anche da cresciuto e si fa tanti complessi (??). E poi Kyosuke lo deve consolare perché deve fare lui il maturo della situazione anche se è più piccolo, il che è ancora più strano perché secondo me Kyousuke è molto infantile per certi punti di vista :’D
La fic ruota intorno al concetto espresso nel titolo ovviamente, e ci tengo a precisare che l’atelofobia è una paura realmente esistente! Mi sono informata, ahah.
Spero che la fic vi sia piaciuta, e soprattutto che sia piaciuta a Fede çwwwç
Tanto lovelove [cit.] ♥

          Roby



  
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