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Autore: glendower    17/01/2013    5 recensioni
[Alert! - pairing: CastielxNathaniel, no Dolcette ]
Doppioni, poli di universi lontani.
Tra loro era tutto troppo distante per essere reale - per non essere insieme prima fretta e bugia, prima montato amore e poi sofferenza.
[...]gli occhi dicono troppo, gli occhi, soprattutto i suoi, così maledettamente grigi come la tempesta, hanno una scarica di maltempo che lo fa piangere [...]
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Castiel, Nathaniel
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Platoniche bugie e strade nere coperte di lividi

 
 
 

 
Graffiare la pelle fino a farla sanguinare centinaia di volte, torturarla per vedere macchie rosse coprire altre macchie rosse - e sangue che cade gocciolando su altro sangue, gonfiando strade di lividi su di una schiena che di colpi ne ha presi troppi e dolori altrettanti.
    Nathaniel lo fa spesso, si perde tra i riflessi del grande specchio della palestra e attacca, stringe, morde, tira ed apre squarci là dove è stato toccato e violato più volte, sfregando le sue impurità con semplice acqua e sapone, ignaro che neanche così riuscirà a ripulirsi.
Inconsapevolmente, croste secche dietro gli angoli impervi del suo corpo iniziano a staccarsi e i puntini, buchi di spillo, restano invisibili sul tessuto che preme e cancella in una protezione di stoffa le bruciature di sigaretta su mani e braccia, polpacci e caviglie, collo e petto.
     Sono dolori, le lodi apocalittiche contro cui combatte per trasformare l’amore in ciò che è realmente, l’amabile sofferenza del passare tutto in secondo piano fino ad elevare una persona, ed una soltanto, a punta della vetta dei suoi giorni e delle sue ore, dei suoi sentimenti e principi.
     Alzando lo sguardo sui vetri, vede se stesso ferito come un cucciolo e con rabbia sbatte il pugno contro l'armadietto, facendosi di nuovo del male per non coprirsi di ridicolo - per non immaginare e così vedere lo sgomento di lei, nuova arrivata, di fronte all'amara verità che tante lacrime e rabbia non le appartengono.
     Dita sottili gli catturano le nocche e lo spingono verso il punto più nascosto degli spogliatoi, dove Castiel, quotidiano spettatore dei suoi drammi mentali, gli fa scivolare la camicia sbottonata giù dalle spalle, scoprendo bluastri sentieri intrecciati alla sua pelle, sintomi di nuove ferite e nuove disgrazie che il rosso sbircia con sguardo disinteressato, l’occhio di chi già sa e ha visto tutto.
     « Arrivare persino a dare la colpa ai tuoi genitori, sei proprio uno spasso Nat » gli sussurra con un soffio sulle sue guance arrossate, sfiorandogli le palpebre chiuse « con te non ci si annoia mai, no? »
     « Non so di cosa tu stia parlando. »
     « Stai diventando un cattivo ragazzo, devo dedurre forse di avere brutte influenze su di te? »
      Il suo sorriso è strafottenza – è uno dei tanti motivi per cui ha bisogno di pensare ad altro fino a crollare fisicamente ma sotto, il ginocchio che preme con insistenza tra le sue gambe, non gli permette via d’uscita e così se ne rimane incantato, impigliato in una tela complessa, difficile da disfare per chi non ha vera intenzione di tagliare la corda.
     « Non inventarti le cose, non sei il centro dei miei pensieri »
     « Infatti, sto più in basso rispetto al centro e per ‘basso’ non intendo certamente i tuoi cazzo di pensieri fatti di farfalle e sogni belli. »
     « Castie- »
     Scivolano entrambi a terra – scivola solo il biondo manovrato come un vecchio pupazzo, mentre l’altro gli si sistema tra le ginocchia, strette ai lati delle sue spalle a solo scopo difensivo; più distanza mette, meno cose, dopo, ci saranno da cancellare.
     Nessuno dei due si guarda mai, rimangono a combattere a poli differenti, re entrambi di quiete distanze; gli occhi dicono troppo, gli occhi, soprattutto i suoi, così maledettamente grigi come la tempesta, hanno una scarica di maltempo che lo fa piangere e gli riportano a galla la parte platonica dei loro incontri.
     « Potevi semplicemente dire ad Ambra che sono stato io a picchiarti, senza inventarti scuse che fanno allarmare tutti quanti. »
     E vorrebbe chiedere pietà, colpirsi ancora con le sue stesse mani e così evitare a se stesso di rispondere con un sospiro strozzato che è solo sinonimo di ciò che prova per lui, mentre Castiel traccia il profilo dei suoi zigomi con le labbra umide, scendendo fino al collo per ricalcare morsi e linee frastagliate vecchie e senza memoria, fatte troppo tempo fa e ripetute ed evidenziate solo per evitare di vederle sparire con il passare dei giorni.
     « Ti amo così tanto Nathaniel... »
     « Sempre il solito plateale bugiardo. »
     C’è un sorriso, schiacciato dietro un bacio e soffocato dietro una risata, ed è così bello e lucido che dà un’immagine di tranquillità anche se dopo una lacrima scivola solitaria sulla sua bocca e si perde sul pavimento.
     A Nathaniel però va bene così, dopotutto dentro è uno di quelli che amano le bugie e le costrizioni, piuttosto che i frivoli sentimenti inespressi perché anche quello, almeno per lui, è un modo di amare, peccaminoso e dolente ma pur sempre un modo per farsi apprezzare.




[ note dell'autrice: vi giuro che non è colpa mia, non li shippo davvero... okkei, invece sì, perché sono così palesamente gay che fanno tanto gli amanti di Casa Vianello, con Nath che accoglie Cas di ritorno da scuola con tanto di grembiulino da cuoca. Odio DF perché mi fa soffrire, però io ho Lys e tanto mi basta, questi due possono anche infilarsi dietro angoli vuoti e procreare facendo nascere uova e bestioline varie. E' una shot molto corta, però l'angst va dato in goccine altrimenti si sta male, vedete me, io sono a terra. Babbus, vi ringrazio se date una letta e questo orrore e se magari mi lasciate pure un parere plis, un parere sensato vi mollo, a me le note non piacciono proprio per niente, non ho molta voglia di perdermi in chiacchiere da salotto, adios. Ness. Ps: siate gentili che sono niubba del fandom, su!

  
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