Siamo
al 7°anno, Silente è morto per mano di Piton, ma
Draco non c’entra niente,
perciò è ancora a scuola.
CAP.
1
P.O.V.
DRACO
Cammino
per il corridoio che porta alla Sala Grande. Il mio solito ghigno
perfido e
altezzoso stampato in faccia. Stranamente non ho accanto a me i due
gorilla
Tiger e Goyle. Oggi proprio non li sopporto, così li ho
abbandonati accanto al
lago e, fingendo di aver dimenticato una cosa al castello, mi sono
dileguato.
Indosso
un paio di jeans chiari, una maglia aderente nera a collo alto con
dietro un
drago bianco. I capelli sono un po’ scompigliati dal vento
autunnale.
Come
sempre, al mio passaggio, gruppi di ragazze mi fissano con sguardo
voglioso, ma
allo stesso tempo incantato e d’ammirazione.
Non
ci faccio più caso. Sono quasi tutte delle oche che pensano
solo alla mia
bellezza perfetta, al mio nome e ai miei soldi. Sarebbero liete di
avermi solo
per il gusto di spettegolare con le amiche che sono riuscite a stare
con il
magnifico Malfoy.
Prima
tra tutte quella T***A di una Parkinson, che ogni volta che mi vede
alza la
gonna di qualche bel centimetro e sbottona (più di quanto
già non sia) la
camicetta.
Cerca
sempre di strusciarsi su di me, a volte le do corda, non molto ma
quanto basta
a farla stare buona e tenere alta la mia reputazione da dongiovanni.
Sono
diretto al portone della Sala Grande per pranzare, a colazione non ho
toccato
cibo.
A
meno di tre metri dalla porta vedo quel Potter e i suoi seguaci: quel
fifone di
un Weasley (che non so come è potuto finire a Grifondoro) e
la so-tutto-io
mezzosangue Granger.
Mi
avvicino con l’intenzione di dare una spallata allo
“sfregiato” e insultare i
suoi “scagnozzi”; quando mi avvicino,
però, mi accorgo di una
cosa…………...
P.O.V HARRY
Il
cibo è come al solito squisito. Ho finito di pranzare con il
mio dolce
preferito: torta alla melassa. Ho parlato tutto il giorno con Ron di
Quidditch,
interrotti ogni tanto dalle sgridate di Hermione perché non
sappiamo parlare di
altro se non di sport.
Mentre
ci alziamo non posso fare a meno di notare che la totalità
degli sguardi della
sala è puntata su di me.
Le
ragazze sbavano dietro me, alcuni ragazzi idem, altri mi guardano per
capire
cosa ho più di loro che attira le ragazze.
Infatti,
sono al primo posto (alla pari con Malfoy) del
“più figo della scuola”.
Moro,
quanto Draco che è biondo, i miei occhi verdissimi (identici
a quelli della
mamma), fanno un contrasto perfetto e poi sia io che lui abbiamo un
fisico da
sballo.
Esco
dal portone un po’ innervosito, ho sempre odiato essere al
centro
dell’attenzione della gente, anche se adesso è per
un motivo che preferisco a
quello di essere considerato pazzo, assassino o mentalmente disturbato.
Mi
fermo di colpo. Poco più avanti c’è il
figlio del mangiamorte. Stranamente non
è con Tiger e Goyle, ma non mancano gruppi di ragazze al
seguito che lo
mangiano con gli occhi.
Credo
abbia l’intenzione di prendermi in giro come al solito.
Continuo
a sostenere il suo sguardo con il mio orgoglio da Grifondoro che mi
accompagna
in tutte le occasioni.
Mentre
si avvicina, però, non riesco a non pensare
che…………
P.O.V
DRACO
Ha
degli occhi da favola, di un verde innaturalmente bello, i suoi capelli
corvini
sono paragonabili solo all’oscuro manto della notte.Ha una
maglia aderente
bianca e un paio di calzoni neri.
Solo
ora mi accorgo che hanno fatto proprio bene a votarlo al primo posto
con me
come “più figo della scuola”. Anche lui
è di una bellezza mozzafia-
ODDIO!!!!….
COSA????…. Sembra una descrizione da giornalini rosa per
ragazzine!
Sto impazzendo!! Magari emana qualche strana spora che attira la gente, forse è per questo che piace a tutti. Per non stare troppo a suo contatto, vado verso la tavola dei Serpeverde, ma non prima di guardare quegli smeraldi che so essere molto dolci, in alcune circostanze; ma anche molto gelidi come ora.
Mi
sento mogio per come mi ha guardato, ma è un po’
colpo mia che l’ ho sempre
odiato…mi correggo, che ho sempre fatto finta di
odiarlo…………
CAP.2
P.O.V HARRY
Sono
diretto, con Ron e Hermione, al solito faggio in riva al lago. Cerco di
scrivere un tema di Storia della Magia,ma non ci riesco, quando proprio
davanti
a me quei due si scambiano un bacio passionale. Infatti, si sono messi
insieme
alla fine del loro sesto anno e non li ho visti più felici
di ora. Nonostante
io sia la prima persona in assoluto ad essere contenta per loro
(soprattutto
perché così non litigano come una volta), non li
sopporto proprio.
Vederli
pomiciare, i miei migliori amici, mi fa sentire escluso, imbarazzato e
il mio
ego ne risente gravemente!
Così
mi allontano per andarmi a sdraiare sul prato, loro non se ne accorgono
(al
momento sono un po’ indaffarati per farci caso). Rinuncio a
scrivere il tema,
non sono mai stato bravo in questa materia, e poi mi basta copiare il
testo di
Hermione.
Dopo
aver fissato per cinque minuti il cielo, mi addormento.
………vedo
te e Bellatrix che duellate con
ferocia………poi non ti vedo
più, Sirius, ma il
velo nero sta ondeggiando e una sensazione di panico impadronisce di
me……………
………Silente
è a terra che si contorce per la pozione che ha
ingerito……………Piton
sta puntando
la bacchetta e io sgrano gli occhi non credendo allo spettacolo che
sono
costretto, qui immobile sotto l’effetto
dell’incantesimo, a
guardare………………un
rivolo di sangue ti cola sul mento e gli occhiali sono storti sul naso.
La cosa
che più mi spaventa, sono i tuoi occhi azzurri che mi
guardano. L’ hanno fatto
tanto volte,ma non sono mai stati
così…così vuoti, con
un’espressione sorpresa,
privi di vita…………Hagrid ti
poggia su una tavola di marmo……
Mi
sveglio di soprassalto, mi accorgo che il mio volto è rigato
dalle lacrime che
scendono fitte dai miei occhi. Non ce la faccio più a vedere
queste cose, per
me è già finito tutto quando l’ultima
persona che mi era rimasta se n’è andata,
anche lei per risparmiarmi la
vita…………allora, come altre
volte, mi chiedo
quanto possa essere importante, se per salvarla devono finirne molte
altre……………
Mi
volto per osservare i miei migliori compagni di battaglie, sono felici
e
sereni, non voglio che anche la loro vita finisca per proteggermi, ho
cercato
più e più volte di convincerli che non devono
combattere Voldemort. Allora
cercherò di andarmene io prima di loro, per risparmiarmi
anche la loro scena di
morte; ma trascinandomi con me anche l’assassino.
Ricaccio
dentro quelle gocce di dolore che mi opprimono sia il giorno sia la
notte e mi
dirigo verso il dormitorio.
P.O.V.
DRACO
Sto
addentando della torta marmorina quando mi si siede vicino Blaise, mio
cugino.
Mi guarda preoccupato:
“hai
la febbre Draco? Oggi sei strano, mi è bastato vedere come
ti sei comportato
con Potter per capirlo. Avevi l’occasione di insultarlo
davanti a tutti, invece
che fai? Ti allontani e vai a mangiare, non è da
te!”
“lo
so Blaise. Oggi non è giornata, va bene? Comunque sto
bene.”
“non
ne sono convinto. Adesso ti porto in infermeria e ti misuri la
febbre.”
“ma no, non ho
niente.”
“no
Draco. Lo sai che quando decido una cosa deve essere quella.”
Impossibile
discutere con la sua testa dura, così misuro la temperatura
e scopro d’averla
alta.
Manco
da tre giorni a lezione. Mi chiedo cosa penserà Harry della
mia assenza………un
momento, da quando Potter è diventato Harry? E poi di sicuro
sarà sollevato dal
fatto che non ci sono…………il
cuore mi si gonfia di tristezza al solo pensiero.
Ancora quella sensazione di benessere se penso a
lui………non so cosa provo, o
forse non lo voglio ammettere? No, io so cos’è, ma
se dovesse scoprirlo, di
certo scapperebbe da me e io non voglio questo. Mi basta anche solo
avvicinarmi
a lui con la scusa di insultarlo. Tutto pur di vederlo almeno una volta
al
giorno.
Chiudo
gli occhi sognando il momento in cui capirai che, al contrario di
quello che
pensi, non ti ho mai odiato. Questo è il solo modo che ho
trovato per starti
accanto e mi dispiace di averti fatto soffrire.
Vorrei
che tu riuscissi a sentire questi miei pensieri, ma so che è
impossibile che tu
ti avvicini a questo letto per chiedermi come sto, e interessarti a me.
Non
riesco a tenermi tutto dentro. È vero, sono un Malfoy e so
mascherare bene i
miei sentimenti, ma non posso scoppiare. Stasera, dopo cena, Blaise
verrà a
trovarmi e allora gli dirò tutto. DEVO sfogarmi con qualcuno
e lui è la sola
persona capace di farlo, capace di capirmi.
P.O.V. HARRY
Controllo
attentamente il tavolo delle Serpi e la gente che entra in Sala Grande,
ma non
lo vedo. Mi guardo intorno in cerca della solita figura
dall’eleganza
innaturale, innaturalmente bella. È il mio miglior nemico,
è chiaro che io sia
incuriosito dalla sua assenza.
No,
è qualcosa di più, qualcosa che va oltre il suo
solito ghigno e il suo aspetto
arrogante. Sono tre giorni che non lo vedo. Mi mancano quegli occhi
grigi, come
il ghiaccio, ma non altrettanto gelidi. Io so che in fondo sono dolci.
Ma
questa bellezza è oscurata da malinconia, un velo di
malinconia lontana, che lo
accompagna tutti i giorni. Sono curioso di scoprire a cosa è
dovuta, ma l’odio
che ci divide da sette anni me lo impedisce. Come vorrei che tu quel
giorno al
primo anno non mi avessi parlato, è come al solito, colpa
del mio nome. Perché
mi devo chiamare Harry
Potter?………… anzi no, meglio
l’odio all’indifferenza.
Almeno adesso ho il modo per toccarti, fosse anche solo per ripararmi
da un
pugno………
Stasera
parlerò con Ginny. Ci siamo sempre confidati tutto, le farei
un torto pazzesco
a non riferirle questo, e anche a me. Mi alzo dal mio posto e mi
avvicino alla
rossa sussurrandole all’orecchio:
“alle
10 di stasera nella Stanze delle Necessità, ho bisogno di
dirti una cosa.”
Lei
annuisce con un cenno del capo e io so che posso fidarmi ciecamente di
lei.
P.O.V.
DRACO
Ho
appena finito di mangiare una delle solite zuppe che Madama Chips
rifila ai
malati. Odio essere in infermeria anche solo per questo. Per fortuna ho
chiesto
a Blaise di portarmi una fetta di dolce. Poso il vassoio sul comodino
con un
senso di soddisfazione per aver finito quella brodaglia. Aspetto
Blaise, che
non si fa attendere ma arriva, come al solito, puntuale come un
orologio
svizzero. Ha in mano un tovagliolo di carta con dentro quella che
è sicuramente
della torta di mele. Me la porge dicendomi: “tieni, mangia.
Oggi l’ hanno presa
d’assalto!”
“grazie,
mi salvi la vita. Non ne potevo più di brodi e
minestrine!”
“di
niente.” Mi guarda come aspettando che io cominci a parlare.
Non ne ho il
coraggio, ma una volta cominciato, parlo a raffica senza degnarlo di
uno
guardo.
“………in
poche parole mi sono innamorato, ma lui mi odia, e non riesco a
biasimarlo dopo
tutto quello che gli ho fatto!” (quando terminai il mio
racconto, a Blaise
venne quasi un attacco di cuore a sentire questa rivelazione ma, per
fortuna,
si riprese in poco tempo).
“beh,
l’unica cosa che posso dirti è di fare un
po’ meno il bastardo. Fagli capire
come sei fatto veramente.”
“ma
insultarlo è l’unica cosa che mi permette di
parlargli senza arrossire e
balbettargli in faccia.”
“prova
ad inventarti qualcosa, sei sempre stato il “maestro del
sedurre”, non è forse
così?”
“Già,
vabbè, m’inventerò qualcosa.”
“Bravo,
è così che ti voglio! Un Malfoy non demorde
mai!”
“Già…………un
Malfoy……”
“mi
raccomando, riposati. Buonanotte!”
Blaise
si allontana e io non posso che pensare alle sue
parole………un
Malfoy………voglio
veramente essere un Malfoy? L’unica vera cosa che
m’impedisce di avere una
storia con lui…come, vorrei essere nato in una famiglia come
i Weasley, loro
sono poveri ma riescono a vivere benissimo così, sono sempre
contenti………con
questi pensieri che mi mettono invidia, mi addormento, pensando che non
mi
sarei mai immaginato a voler diventare come il rosso e la sua famiglia.
P.O.V. HARRY
Indosso
il mantello dell’invisibilità e aspetto Ginny.
Scende dal dormitorio femminile
e insieme usciamo dalla sala comune e raggiungiamo il settimo piano.
Una volta
dentro la Stanza delle Necessità, mi sfogo liberamente e
comincio a riferirle i
miei dubbi su Malfoy.
Lei
mi rassicura dicendomi di vedere come le cose andranno avanti.
Non
che mi abbia detto molto, ma già il fatto di essermi sfogato
e di aver parlato
con una persona che non inorridisce a sentire certe confessioni, ad una
persona
amica, mi rende più sereno.
La
accompagno in sala comune, ma io non riesco a prendere sonno,
perciò mi siedo
sulla mia poltrona preferita e penso a quello che potrebbe fare in
questo
momento il mio angelo dagli occhi di ghiaccio e, piano piano, mi
addormento con
il suo volto nei miei pensieri.
La
mattina mi sveglio con la mente rivolta al solito biondino.
Vado
a mangiare insieme a Ron, Hermione e Ginny. Non faccio in tempo ad
entrare in
Sala, che sento la voce amata sussurrarmi all’orecchio
“buongiorno” con quel
tono melodioso che solo lui sa fare. Non ho il tempo di rispondere che
lui è
già entrato.
È
l’ora della posta e mille gufi sfrecciano sugli studenti. Io
non ricevo posta
da quando Sirius è morto, perciò sono molto
sorpreso di vedere Edwige lanciarmi
cadere una lettera.
Non
c’è il nome del mittente e la cosa
m’incuriosisce. Rompo la cera a lacca che la
sigilla. È molto corta.
Buongiorno
Potter,
so
che non sei un fenomeno a Pozioni, perciò ho deciso di farti
un ripassino.
Vediamoci alle 20 nella Stanza delle Necessità. Assicurati
d’essere solo. Non
portare niente, ho io tutto l’occorrente. A stasera.
Il
tuo ammiratore segreto
P.O.V.
DRACO
Finalmente,
Madama Chips, mi dà il permesso di andarmene. La prima cosa
che faccio è andare
alla guferia, e affidare, ad un allocco della scuola, una lettera.
La
sigillo con cura e vado nella Sala Grande. È iniziata la
fase uno del mio
piano. Mi avvicino a Potter che sta per entrare in sala e gli sussurro,
arrossendo un pochino, “buongiorno” e mi dileguo
alla svelta.
Stanno
per arrivare i gufi, e osservo attentamente tutti i movimenti del moro.
Lo vedo
sorpreso dal ricevere una lettera, lo vedo incuriosito nel leggerla e
credo
proprio che stasera si presenterà al nostro primo
appuntamento! Stando attento
a non farmi sentire da nessuno, spiffero a Blaise tutto il mio piano e
lo vedo
piacevolmente contento della mia presa di posizione sulla faccenda.
Finito
di mangiare vado a lezione, senza prestare molta attenzione alle
lezioni. È
tutta concentrata sul bel ragazzo dagli occhi di smeraldo. Intanto
penso a che
lezione preparare a
come attirarlo a
me.
Sono
le 19:45, è ora che io mi avvii nella Stanza delle
Necessità. Preparo una
stanza adatta a studiare Pozioni, ma un po’ meno gelida
dell’ex sotterraneo di Piton.
Abbasso
le luci delle candele in modo da avere una semi-oscurità,
cosicché non capisca
subito che il suo “ammiratore segreto” sono io.
Le
venti, dovrebbe arrivare a momenti, ma so che la puntualità
non è il suo forte.
Eccolo,
sta entrando………oddio
com’è bello. No, concentriamoci sul
piano………
P.O.V.HARRY
“sono
venuto come mi hai detto sulla lettera, chi sei?”
“te
l’ ho detto. Sono il tuo ammiratore segreto. Sono qui per
aiutarti.”
Questa voce, la riconoscerei fra mille, ma non voglio illudermi. Trovarmi solo con lui sarebbe come un sogno, un sogno da cui non mi sveglierei mai.
“io
conosco la tua voce! Avvicinati!”
“ai
suoi ordini, Harry.”
Mi
si avvicina pericolosamente. I miei occhi si possono specchiare sui
suoi. È
lui. Come uno sciocco, le parole che penso mi escono dalle labbra:
“dammi
un pizzicotto.”
“Oh,
Harry, non è un sogno. Ti ho detto che sono qui per
aiutarti!”
“Aiutarmi?
In cosa?”
“beh,
diciamo che Pozioni non è la materia in cui eccelli
particolarmente. Voglio
solo fare sfoggio delle mie abilità per aiutar chi ne ha
bisogno.”
“modesto
come sempre, vero? Sono sette anni che ne ho bisogno,
com’è che il tuo
altruismo si fa sentire solo ora?”
“Harry,
Harry, la gente cambia!”
Mi
posso fidare di lui? Ma come dire di no al mio bel serpentello? E poi
una mano
in Pozioni mi farebbe comodo.
“D’accordo
Draco, mi voglio fidare. Domani alla stessa ora sempre qua”.
Solo ora mi
accorgo di aver detto troppo e anche lui se ne accorge.
“Draco?
Da quand’è che mi chiami
così?”
“E
tu da quand’è che mi chiami Harry?”
“beh,
io sono stato male, per me è come una
ricaduta…tu, invece…”
cavolo,
ha sempre la risposta pronta e stavolta io rimango zitto, ma lui non
sembra
deluso dal mio silenzio. Gli do la buonanotte e me ne vado. Ancora non
ci
credo. Mi vedrò regolarmente con l’angelo di miei
sogni, se questo non lo è.
Così
mi precipito a dire tutto a Ginny.
P.O.V.
DRACO
Non
credo alla fortuna che ho avuto, ho Harry nelle mie mani. Lo
farò innamorare di
me. Potrò stargli vicino. Una volta che avrà
visto che le mie lezioni gli
serviranno, me ne sarà grato, e finalmente si
fiderà di Draco Malfoy.
Così mi precipito
a dire tutto a Blaise.
“………NO!!
Stai sbagliando ancora! Le radici le devi mettere a
pezzetti…”
“è
quello che sto facendo! Non mi urlare!” così mette
il broncio che potrebbe fare
un bambino di tre anni, com’è dolce quando fa
così!
“
sì, ma le devi mettere un po’ alla volta, girando
in senso orario e
antiorario.”
“va
beeene professore.” Sorrido appena, senza farmi accorgere.
“domani
Lumacorno chiederà questa pozione. Vedi di ricordartelo. Al
limite ti mando dei
bigliettini.”
“cercherò
d’impegnarmi………comunque,
grazie per queste lezioni.”
“Figurati.”
Questa
è una delle rarissime volte in cui mi ringrazio di essere un
Malfoy. così da
non farmi beccare mentre arrossisco violentemente.
Vado
a letto col pensiero rivolto a Harry, il mio bel moro dagli occhi
smeraldo e il
viso angelico e furbo che infesta i miei
sogni………allora non vorrei svegliarmi
mai. Mai.
CAP.3
P.O.V.
HARRY
Sono
stato tutta la notte con lui a preparare una pozione. Non vedevo
l’ora che
finisse, ho sempre odiato questa materia, ma ho maledetto il momento
della
buonanotte. Volevo rimanere con il mio bel Serpeverde. Mi alzo dal
letto
buttando a terra la sveglia, quell’oggetto infernale che mi
toglie dall’unico
luogo in cui posso rimanere con il mio angelo.
La
lezione di Pozioni arriva. Entro in classe, il nervosismo oltre le
stelle. E
poi eccolo, il bel biondo entra, del tutto rilassato, come lo invidio!
Beh, lui
non corre il rischio di prendere l’insufficienza.
Il
cigolio sinistro della porta, ora tutti gli occhi sono puntati sul
prof. Non mi
considera più il suo principe delle pozioni, senza il libro
di Piton non sono
affatto bravo. Ora quel posto è conteso da Hermione e Draco,
come prima.
Mi
preparo a tritare gli ingredienti. Quando sto per versare le radici,
sento
puntati su me, un paio d’occhi grigi. Quando
l’incontro mi ricordo della
lezione della sera prima, e tutto fila liscio come l’olio.
A
meno di 5 minuti dalla fine della lezione, Lumacorno gira tra i banchi
verificando i risultati del nostro lavoro.
Quello
di Draco è, come al solito, Eccezionale, Hermione idem, Ron
riesce a strappare
la sufficienza grazie all’aiuto della sua
ragazza………quando arriva a me, sono
piacevolmente sorpreso di aver preso Oltre Ogni Previsione.
Suona
la campana e la prima cosa che faccio è andare a scrivere
una lettera.
P.O.V.
DRACO
Esco
dal sotterraneo e mi avvio verso il dormitorio. Non faccio in tempo a
sdraiarmi
sul letto, che sento qualcosa bussare la finestra. Vado ad aprire ed
entra una
bella civetta, candida come la neve e dagli occhi d’ambra. La
riconosco da
lontano. L’unica persona ad avere un uccello così,
è la stessa a cui penso più
spesso. Blaise è entrato e gli leggo ad alta voce la lettera.
Wow
Draco!
Oggi
ho preso “O”! Tutto grazie a te, ovviamente. Allora
per ringraziarti………stesso
posto, alle 19:00. non cenare, non portare niente, non ritardare!
Grazie
ancora!
H.J.P
Blaise mi guarda sorridendo.
“Bravo
Draco! Non ti c’è voluto molto! E tu che ti
disperavi, a te certe cose vengono
naturali……che ragazzo fortunato!”
“già,
ti rendi conto? Mi ha ringraziato! E poi mi farà una
sorpresa!”
“ehi,
innamorato, rilassati.”
“meno
male che ha detto alle 19, se devo aspettare un minuto di
più credo non reggo!”
“ringrazialo,
sii gentile e prima di dire una cosa pensaci, sei impulsivo ricordi?
Beh
auguri!”
E
così dicendo esce dalla stanza.
Manca
poco all’ora stabilita, al nostro appuntamento. Entro nella
stanza e vedo lui
davanti ad una tavola imbandita. Rimango a bocca aperta, forse per
l’aspetto
della stanza e a come è riuscito ad arredarla, o
più probabilmente per come il
bel Grifone mi sorride dolcemente, con il solito ciuffo di capelli
scurissimi
che gli ricade sul volto in modo disordinato, dandogli
quell’aria un po’
trasandata che non può che donargli molto!
“questo
è il mio ringraziamento! Ho rubato un po’ di roba
dalle cucine e gli elfi
domestici, Dobby primo tra tutti, non hanno esitato.”
Io
rimango sbalordito e non mi accorgo di quello che dico:
“………bellissimo,
cioè è
bellissimo qui.”
“grazie.
Beh vieni a mangiare no? Oggi niente lezione, si festeggia.”
“sicuro!”
mamma mia com’è bello! E poi ha preparato tutto
con cura! Non c’è niente che
potrebbe andare storto stasera!
Ridiamo
a crepapelle imitando Ruf, mi accorgo che è molto semplice
parlare con lui. Poi
però la conversazione prende una brutta piega per me.
P.O.V. HARRY
Mi
sto divertendo da matti, non pensavo fosse così semplice
parlare con lui. Poi
una domanda mi sorge spontanea.
“senti
Draco, perché hai deciso di aiutarmi? Non ti è
mai interessato di me. Anzi, non
perdevi l’occasione di insultare me o i miei
amici.” Lo vedo esitare, cosa del
tutto insolita.
“volevo
aiutarti……perché voglio conoscerti
meglio, voglio capire cos’è di te che fa
innamorare tutti……deve essere bello essere
Potter, circondato da gente che ti
adora.”
“non
è vero, io non piaccio a tutti.” A te non piaccio,
penso tristemente.
“invece
è vero, sei sempre famoso, tutti che ti adulano
perché sei il loro eroe
magico.” Improvvisamente mi sento insultato e rimango senza
parole da quello
che mi dice. Non me lo sarei aspettato.
“come
puoi dire una cosa del genere?! Io non sono un eroe, e non
m’interessa
esserlo.” Poi tutto va storto……
“tutti
sanno quello che hai fatto, sei sempre coperto d’attenzioni,
no?”
“e
chi lo dice? Il ragazzo che ha sempre potuto avere quello che voleva,
che
subito il suo paparino gliela dava?”
“ehi,
tu non mi conosci. Pensi che la mia vita sia tutta rose e fiori? Mio
padre non
mi ha mai amato, ha sempre e solo voluto che io diventi il suo erede
perfetto.
Tu, invece……”
Che
ne sa lui della mia vita, sono arrabbiato…
“TU
NON SAI NIENTE DI ME, CAPITO? LA MIA VITA E’ UN INFERNO!! NON
POSSO FARE NIENTE
SENZA CHE NON ESCA UN SERVIZIO DA TITOLONI SULLA PRIMA PAGINA! HAI LA
MINIMA
IDEA DI QUANTA GENTE INNOCENTE HO VISTO MORIRE PER CAUSA MIA? TI SEMBRA
BELLO
CHE TUTTE LE NOTTI RIVIVO IL MOMENTO DELLA MORTE DEI MIEI, DI SIRIUS E
DI
SILENTE? LORO E CEDRIC NON DOVEVANO MORIRE. LA COLPA E’ TUTTA
MIA. SE VOLDEMORT
M’AVESSE UCCISO QUANDO ERO PICCOLO, ADESSO LORO NON SAREBBERO
MORTI PER
PROTEGGERMI! E IO NON SAREI QUI A SOFFRIRE PER LORO! NON HO NESSUNO SU
CUI FARE
AFFIDAMENTO, SONO SOLO COME UN CANE! Ma certo che ne sai tu! Sei
riuscito solo
a farmi passare 5 minuti ripensando a questo quando già ci
penso andando a
letto. Ti odio!” Così mi allontano, prima
lentamente, poi correndo. Tutti i
sentimenti che mi opprimevano li ho detti alla sola persona che non
doveva
saperli, la sola che non doveva vedere la mia debolezza, altrimenti non
mi avrebbe
considerato nulla se non un debole. Non me ne accorgo neanche, ma sto
piangendo, e non smetto più. Non credo sia per i ricordi
delle persone che
amavo, ma del fatto che le mie speranze si sono infrante, nel solo
momento in
cui ho visto i suoi occhi spaventati per la mia reazione. La porta del
dormitorio si apre, entra Ginny, mi vede piangere, non è la
prima volta. Corre
da me, le dico tutto quello che è successo, e
l’unica cosa che fa è
accarezzarmi la testa e ascoltare il rumore dei miei singhiozzi.
Credevo di
conoscerlo, ma come sempre mi ha fregato. Avrei dovuto saperlo ormai,
un Malfoy
è sempre e solo un Malfoy e non cambia mai. Ho immaginato e
sognato
l’impossibile. Lui mi odia.
P.O.V.
DRACO
Perché
gli ho risposto in quel modo? Perché gli ho detto quelle
cose? Neanche le
pensavo! Ho fatto male a pensare che niente potesse andare storto. Io
so che la
sua vita non è la migliore che si potrebbe avere, ma allora
perché ho detto
questo ? ho sbagliato a pensare che potesse essere mio. Lui non mi ama.
Forse
ha ragione a dire che sono viziato, ho pensato che se volevo, potevo
riuscire
ad averlo. Mi vengono in mente le parole di Blaise: “pensaci
bene prima di dire
qualcosa. Sei un tipo
impulsivo…”……già,
ti hop ferito senza accorgermene.
Perché
ho detto questo? La domanda mi tormenta. Lui si fa vedere forte, ma
dentro è
molto sensibile, me l’ ha dimostrato e io me ne sono
approfittato e l’ ho
deluso, gli ho spezzato il cuore. Che stupido! Che
stupido!………perché ho detto
questo?……che idiota!
Cammino
per il corridoio, non lo incrocio, se lo vedo abbasso lo sguardo, lui
è ancora
arrabbiato con me, che mi sento uno stupido. Lui non mi ama, come ho
potuto
anche solo immaginare che potesse innamorarsi di me!
Vado
a letto pensando a lui, a quello che ho perso con una sola frase. Poche
parole
che possono infrangere intere speranze. Ho detto tutto a Blaise che mi
ha fatto
il favore di dormire da Tiger e Goyle, lasciandomi libero di pensare e
di
sfogarmi.
Ti
amo
Harry……………perché
ho detto quelle
parole?……………che
stupido! Che stupido!
P.O.V. HARRY
-Sogno-
Sono
a terra, rintanato in un angolo, i miei occhi si specchiano in un altro
paio.
Questi però sono rossi e sottili come quelli di un serpente.
Voldemort è su me,
la pelle di un bianco cadaverico, le sue mani sembrano i soliti pallidi
ragni,
poggiate sulle mie ginocchia. Sento il suo tocco freddo come la morte,
perché
altro non è. Questo volto che mi tormenta da anni. Mi parla
con voce pacata,
acuta e gelida; la stessa voce che mi tormenta da anni, quella voce
tristemente
conosciuta.
“preparati,
Harry. Verrò a prenderti e a portarti via. Dì
addio ai tuoi amichetti. Verrò
domani sera, ma ti voglio aiutare. Non sarà coinvolta gente
innocente. A meno
che tu non vado a chiedere aiuto, perché, se così
fosse, io sarò costretto a
portare a scuola il mio esercito e allora non posso giurarti che non ci
saranno
vittime al di fuori di te.
Questa
è la resa dei conti, solo noi due. Per ricordarti il nostro
“appuntamento”, ti
regalo quest’anello. Quando ti sveglierai caprai che questo
non è un sogno. Ci
vedremo presto. Ti accorgerai che sarà come essere caduti in
un incubo e ti
sembrerà di non esserti mai
svegliato……e non ti
sveglierai……sarai in balia del
tuo peggiore incubo……per
l’eternità……”
Il
buio si dirada, mi svegli di soprassalto, completamente sudato,sto
tremando.
Solo ora mi accorgo di avere indosso un anello a forma di serpente. La
paura mi
stringe il cuore come una morsa.
La
mia mente si sofferma su alcune frasi:
“……dì
addio ai tuoi amichetti…”
“…non
verrà coinvolta gente innocente a meno che tu non vada a
chiedere aiuto…”
farò
tutto da solo. Ho passato sette anni a combatterlo, due sapendone il
motivo. Mi
alzo in silenzio, la mia mente corre febbrilmente.
Mi
avvicino alla scrivania, intingo la penna nella boccetta
d’inchiostro…
“…verrò
a prenderti e a portarti via…”
il
mio pensiero va a Draco, alla nostra litigata, alle mie speranze
infrante e a
quando potrei rivederlo.
Così
mi decido a scrivere delle lettere: a lui, a Ginny e a Ron e Hermione.
Guardo
il letto del rosso e vedo, appoggiata alla sua spalla, Hermione che
dorme
dolcemente. Mi vengono in mente tutte le avventure che abbiamo passato
insieme,
facendoci male, ma che quando finivano eravamo sempre felici e
soddisfatti.
Stavolta, però, non sarà così.
Decido
di non raccontare a loro del sogno e di quello che ho deciso di fare.
Di sicuro
verrebbero con me, e io non voglio che la loro vita finisca proprio ora
che l’
hanno cominciata insieme.
A
Ginny, invece, scrivo tutto e le chiedo di vederci. Il pensiero di
quello che
le dirò, è troppo orribile per essere espresso.
Vado alla Guferia e le spedisco
la lettera. Mancano 5 minuti all’orario in cui le ho chiesto
di incontrarmi
nella Stanza delle Necessità, ma lei arriva in anticipo. Il
volto teso e
preoccupato. Mi salta al collo a mi abbraccia:
“oh
Harry, dimmi che non è vero.” Mi supplica.
“mi
spiace, non dire niente a Ron e Mione. So di chiederti davvero troppo,
ma
potrebbe essere l’ultimo favore che mi
farai…”
“non
dire così. Tu l’ hai sempre battuto, ce la farai
anche questa volta!”
“……tieni
queste lettere. Sono per Ron e Hermione, conservale. Se non dovessi
farcela,
premurati di dargliele tu. Farai ciò che ti ho
chiesto?”
“…”
“non
guardarmi così. Anch’io ne sto soffrendo
molto.”
“va-va
bene. Scusami.”
“vieni
qua.” L’abbraccio, lei mette la testa
sull’incavo della mia spalla. Sento le
sue numerose lacrime calde. Io non posso fare altro se non
abbracciarla,
tenerla stretta a me in questi ultimi attimi in cui non so quando
potrò
rivederla.
CAP.4
P.O.V. HARRY
Le
ventitré. Ancora nessun segno di Voldemort. Non mi resta che
aspettare, la
bacchetta stretta nel pugno. L’anello a serpente comincia a
bruciare e io so
che sta arrivando. Ormai la paura è a 1000.
Un
fruscio. Mi volto di scatto e vedo quell’uomo che di umano ha
ben poco.
“ci
rivediamo, Harry! Come promesso non ho nessuno con me… sei
molto coraggioso a
venire qui da solo. Lo so, ti conosco…quel tuo orgoglio da
Grifondoro non
poteva farti fare altro. Hai paura? In fondo, io rappresento la morte
per te!”
“non
ho paura!” mento, ma non lascio trapelare le mie emozioni.
“dovresti
ringraziarmi Harry…dopo stasera potrai rivedere i tuoi amati
genitori, l’ hai
sempre voluto! Saranno fieri di quello che sei
diventato…l’eroe del mondo
magico…! Potrai riabbracciare Sirius, orgoglioso come non
mai del tuo coraggio.
E Silente, anche lui faceva parte della gente che amavi…ma
in fondo non sono io
quello che ha provocato la loro morte, vero? Se tu non ti fossi
cacciato in
tutti quei guai, loro non sarebbero dovuti morire per
proteggerti…non è forse
così?”
Ha
perfettamente ragione…se non fosse stato per me, loro
sarebbero ancora qui…
Non voglio cadere nel suo tranello, prima cerca di provocare in me sensi di colpa, facendomi impazzire, io sarei incapace di difendermi e lui mi ucciderebbe senza problemi. Ma non adesso…la loro morte non sarà stata vana…non posso permettere che lui vinca…non c’è nessuno che mi protegge e di questo sono grato…è ora che io badi a me stesso…così, finalmente, tutto finirà…preparati Voldemort, perché sarò io a portarti via. Metto una mano nella tasca e prendo la lettera per Draco, le do un ultimo sguardo…rimpiangendo di non aver potuto dirti niente. Nella mano destra la bacchetta, compagna di avventure, nella sinistra è affidato il mio cuore, l’unico ricordo di Draco impresso in un foglio di pergamena, il mio amuleto…rimpiango di non averti potuto dire “ti amo”, di non averti potuto stringere a me…ma ora tutto finirà, so di non avere scampo, ma non voglio scappare, non devo. Gli mostrerò di essere sempre stato il suo degno rivale, dall’età di un anno…il suo degno rivale.
P.O.V. DRACO
Un
urlo squarcia il silenzio della notte. Nella mia mente ho un brutto
presentimento a cui non so dare spiegazione. Questa voce, la riconosco,
tanto
amata quanto sofferta…sono ancora in pigiama, ma non mi
importa.
Corro
più forte che posso, sono ancora assonnato ma non ci faccio
caso, è il mio
cuore che mi dice di correre a perdifiato.
Non
so cosa vedrò, ma non posso aspettare
oltre…rallento alla vista di un corpo a
terra, una sensazione di sollievo si allarga dentro di me. Chiaramente
morto,
c’è Voldemort…sposto lo sguardo verso
l’altro corpo dietro di lui.
Come
una pugnalata al cuore, vedo colui a cui penso più spesso.
Non credo allo
spettacolo cui assisto. Sono in preda al panico, le gambe sembrano non
reggere
il peso del mio corpo. Mi avvicino lentamente a quel corpo, che ho
voluto
tanto. *Fa che sia solo svenuto*, penso con tutto me
stesso…cerco di
svegliarlo, ma non mi sente.
Improvvisamente
un pensiero mi balena in mente…è orribile anche
solo da pensare, cerco di
allontanarlo dalla mia testa…
Un
groppo mi si ferma in gola, gli occhi cominciano a pizzicare. Non
resisto più,
le lacrime escono copiose mentre tento disperatamente di svegliarlo.
Senza
successo.
“Harry,
svegliati ti prego! Alzati. Non puoi essere morto…tu sei
tutto per me…” lo
stringo forte a me, in preda ai singhiozzi. So che non posso fare
più niente.
So che non mi potrai più sorridere, non potrò mai
sentirmi dire ti amo.
“Perché?
Perché mi hai abbandonato? Io non vivo se tu non ci sei!
Svegliati mio
principe. Dimmi che è solo un incubo. Svegliami da questo
inferno, perché cosa
peggiore di questa non c’è. Perché mi
hai fatto questo? Dimmi che questa non è
la mia punizione per non averti ma detto quelle due
parole…che io ti amo …più
della mia stessa vita…perché mi hai fatto
questo?”
mi
accorgo che hai un foglio in mano…lo
apro…è una lettera, rimango colpito dal
destinatario…io.
Caro
Draco,
se
stai leggendo questa lettera vuol dire che non ci sono più.
Perdonami, ti ho
lasciato senza neanche chiederti scusa per la lite dell’altra
sera…tu non
c’entri niente. Non è colpa tua…sono
stato ingiusto con te…quelle parole che ti
ho urlato, tu non avresti mai dovuto sentirle. Mi avrai considerato un
debole.
Ma ora non ha più importanza. Non le pensavo veramente, la
colpa è stata tutta
mia.
é
da tanto tempo che dovevo dirti una cosa…
IO
TI AMO. So che tu non provi niente per me, ma non strappare questa
lettera
quando l’avrai letta. Voglio che il mio ricordo, resti sempre
con te, dentro questa
pergamena. Non me ne sono veramente andato, rimarrò in
queste parole fatte
d’inchiostro. Non ti abbandonerò mai. Ti
proteggerò da lontano. La notte verrò
a farti visita, per poterti accarezzare, almeno una volta.
Rimpiango
quella sera, l’avevo preparata per dirti tutto, ma non ce l’ ho fatta.
Ricordati che questa sera,
mentre duellavo, solo il tuo ricordo mi permetteva di andare avanti,
pensavo
che se battevo Voldemort avevo una remota possibilità di
poterti dire tutto,
una volta trovato il coraggio.
Credo
di averti sempre amato, ma è da poco che ho capito che
cos’era il mio
sentimento.
Mi
spiace, non ho potuto stringerti a me quando potevo. Me ne vado con una
fitta
di dolore per non aver potuto rubare il tuo cuore,per non aver potuto
fare
parte della tua vita, so che non mi ami. Non è colpa tua.
Non pensare mai che
io ti ho lasciato perché non provavi il mio stesso
sentimento.so che non mi ami
e non te ne faccio una colpa.
Addio
Draco. È stato bello conoscerti.
Ti
amo, non dimenticarlo.
TUO PER SEMPRE
Harry
James Potter
P.S.:
non dimenticarti mai di me.
E così lui mi amava. Perché non me l’ ha detto prima? Forse però è meglio così, se fossimo stati insieme, l’addio sarebbe stato ancora più doloroso. Ma perché me l’ ha detto ora? Sto soffrendo doppiamente perché so che anche tu pensavi di non essere corrisposto…perché mi hai lasciato con questo vuoto? Perché? Potevamo avere una vita davanti……penso a come potrebbe essere senza te, io non vivrei. Mi mancheresti troppo…ma non finisce qui…io farò in modo di stare sempre con te…per cambiare quello che è stato e che per noi non è mai esistito…
Una
storia babbana, narra di Romeo e Giulietta…un’
amore impossibile, come il
nostro…
Un
Montecchi e una Capuleti……un Malfoy ed un
Potter……
Corro
nei sotterranei e preparo una
pozione………penso a te, sdraiato sul
pavimento
freddo e duro, senza sentire quello che ti ho detto e che avrei dovuto
dirti da
molto tempo, così corro a più non posso per
tornare da te……guardo il tuo volto,
l’ ho sognato tante volte. Tante volte ho visto questi occhi,
così belli. Che
non si apriranno più, che non brilleranno più
come smeraldi.
Non
ti ho mai potuto abbracciare come ora. Senza pensarci avvicino le mie
labbra
alle tue. Le mie lacrime ti bagnano le guance. Perché questo
tocco è così
gelido? Perché sono prive di vita? Perché le
sento morte sotto questo tocco? Ma
il nostro sarà amore eterno. Bevo la pozione, ti stringo a
me.
Lentamente
i miei occhi si chiudono, per sempre. Una lacrima solca il mio viso, la
mia
ultima lacrima versata per te. Amara, come la vita che
c’è stata data,
destinata alla fine perché era così che
è stato deciso. Questo mi rattrista,
ma, finalmente, sono felice perché d’ora in avanti
staremo sempre insieme.
Il
nostro sarà amore eterno……come Romeo e
Giulietta, anche noi staremo sempre
insieme. Se in vita non ce l’ hanno permesso, questo
è l’unico modo……
…il
nostro sarà amore eterno……
Il
mattino dopo fu scoperta la tragedia, i due corpi senza vita erano
finalmente
uniti…uniti eternamente.
Nessuno
seppe il motivo tranne Ginny e Blaise……ma tutto
il mondo pianse……perché il loro
era amore eterno.
FINE