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Autore: FunnyCandy    18/01/2013    2 recensioni
Io penso che… il problema di Castiel fosse che aveva troppo cuore.
Una piccola One Shot per scoprire quali erano i pensieri di Samandiel su castiel
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Samadriel non si trovava male nel corpo di Alfie. Era giovane, in buona salute e lo trovava particolarmente adatto a lui, malgrado fosse stato inizialmente solo un tramite d'emergenza. Ma non avendo particolarmente intenzione di tornare in Paradiso aveva deciso di tenerlo.
Un po' gli dispiaceva, sentiva che non era giusto occupare un corpo non suo, di un ragazzo ancora così giovane... ma che alternative aveva?
Nel momento in cui avesse provato a passare da un tramite ad un altro in Paradiso avrebbero scoperto dove si trovava e lo avrebbero riportato a casa in un battito di ciglia. 
E lui non voleva tornarci. Non voleva tornare da Naomi. Non voleva subire di nuovo quello che aveva patito prima di poter andare sulla Terra. Non voleva scordare le sensazioni che stava provando per la prima volta camminando come un essere umano, dopo essere scappato dal controllo angelico. Non voleva perdere di nuovo il suo libero arbitrio, di cui Castiel tanto gli aveva parlato.
Ripensare a Castiel e al suo non ritorno dal purgatorio lo turbavano. Il turbamento era una sensazione nuova per un angelo, e Samandriel non la trovava del tutto spiacevole. Ne assaporava tutte le sfaccettature: la tristezza, la nostalgia, il senso di vuoto.
Capiva che non erano sensazioni e sentimenti buoni, ma in quei giorni nel corpo di Alfie si sentiva inebriato da qualsiasi cosa nuova si trovasse a provare, dalla gioia nel vedere l'umanità andare avanti tutto intorno a lui alla frustrazione del sentirsi braccato dai suoi superiori.

 
Stava passeggiando nel parco da almeno mezz'ora. Gli piaceva il senso di pace che aveva qual luogo di prima mattina, quando il sole aveva appena iniziato a sorgere e l'umanità cominciava piano piano a svegliarsi. Vedeva i fiori che piano piano sbocciavano, gli scoiattoli che scendevano dagli alberi in cerca di cibo, le poche, infreddolite, prime persone che portano fuori il cane. Gli piaceva camminare ed osservare, senza farsi notare e, se era possibile, qualche timida volta, scambiare qualche parola con i passanti.
Camminando lungo il sentiero di ghiaia raggiunse, come ogni mattina, il piccolo stagno delle papere. Si sedette sull'erba umida osservando l'acqua che si increspava al passaggio lento dei volatili e nuovamente la sua mente corse a suo fratello.
Sospirando si tolse il cappellino e si passò una mano sugli occhi che, come sempre quando ripensava a Castiel, si annebbiavano e gli bruciavano.
 
Ricordava perfettamente quando, dopo l'Apocalisse Mancata, si sedette insieme a lui in un paradiso molto simile a quel luogo, uno dei suoi preferiti, durante una delle rarissime pause che la guerra civile gli aveva concesso.
Ricordava come Castiel gli parlò di quanto avesse imparato stando sulla terra con i fratelli WInchester, di quello che aveva compreso.
-Sai- gli disse -Non conta nulla il fatto che siamo stati cresciuti obbedendo ciecamente a quello che credevamo fosse il volere di Nostro Padre.-
-Ma allora tutto quello che abbiamo fatto fin'ora è stato uno sbaglio? Non è servito a nulla?- 
-Non è stato inutile. Quello che ho imparato sulla terra è che non importa quanto sbagli, l'importante è che alla fine si riesca a trovare la strada giusta da seguire.-
Castiel era sempre stato il suo fratello preferito, mai eccessivamente pomposo e distaccato con lui come invece erano gli arcangeli.
Prima che tutta la faccenda dell'Apocalisse portasse il Paradiso dove lo aveva portato, Samandriel e Castiel guardavano spesso la Terra dall'alto. Insieme rimanevano affascinati da quello che riuscivano a fare gli umani, così piccoli e così deboli in confronto a loro, a come riuscivano ad andare avanti, evolversi e migliorarsi sempre, senza sosta.
Quando ancora gli uomini erano soltanto un progetto futuro del Padre, spesso camminavano insieme lungo la riva del mare appena creato e cercavano di immaginare cosa sarebbe venuto dopo, quali erano i programmi per quel piccolo pianeta ancora così spoglio, quali meraviglie li avrebbero attesi.
Mai Samandriel avrebbe pensato che sarebbe finita così. Il suo amato fratello impazzito ed accecato che nel vano tentativo di portare la pace e la serenità nel Paradiso finì per diventare un mostro ed infine cadere.
 
Io penso che… il problema di Castiel fosse che aveva troppo cuore.
 
Questo è quello che disse a Dean Winchester quando si parlarono, quando gli chiese notizie su Castiel. Suo fratello non aveva sbagliato, i suoi propositi erano giusti. Il libero arbitrio era una cosa giusta, lo stava provando lui stesso in quei giorni. Castiel sarebbe stato un'ottima guida per lui e gli altri suoi fratelli se non avesse commesso quegli errori.
Sentì gli occhi che nuovamente gli bruciavano e stavolta non si portò le mani al viso per fermare le lacrime, le lasciò scivolare lungo le guance e si raggomitlò abbracciando le ginoccha con le braccia e sprofondandovi la testa. Rimase per qualche minuto a singhiozzare in quella posizione, lasciando che la tristezza per il ricordo del suo fratello caduto e disperso uscisse dalla sua testa come facevano le lacrime.
 
Non si accorse che alcuni demoni gli si stavano avvicinando silenziosi, pronti a rapirlo su ordine di Crowley.

 
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