Il potere nascosto di Amy Rose
 

Era una tranquilla giornata di sole, il cielo era davvero bello con i suoi candidi colori, mentre per terra i prati si frastagliavano di un verde davvero intenso mentre correvo per tutta Green Hill, quando mi scontrai con Amy.

“Ciao Sonic” Mi rispose allegramente con la mano.

Ultimamente non era particolarmente appiccicosa, cosa che succedeva quasi sempre.

No, da un po’ di tempo era diversa e più la guardavo, più me ne accorgevo, mentre la notavo da cima a fondo.

Non me ne ero mai accorto per via delle fughe che facevo da lei che continuava a rincorrermi, ma dovevo ammettere che è davvero bellissima.

I suoi occhi verdi quasi smeraldo mi inebriavano dentro e una strana sensazione mi brontolava nello stomaco.

Guardando meglio vidi il suo viso, era ben curato ed era semplice, senza trucco, come sua madre l’ha fatta e ciò la rendeva ancora più affascinante.

Io accennai un piccolo saluto mentre abbassavo il capo, accidenti, stava per scottarmi la faccia.

Lei mi guardò e mi mise una mano in faccia, era preoccupata.

“Sonic, ti senti bene? Sei caldo in faccia” Chiese interrogativa.

Io non sapevo che rispondere, così feci dei gesti con le mani e poi risposi.

“Non  è niente Amy, stai tranquilla, è solo un po’ di caldo, ci vediamo” Le dissi, per poi andarmene, lasciandola li piena di domande sul mio comportamento.

Dovevo cercare risposte e forse il mio amico poteva darmele.

Tails era come un fratello per me e molte volte mi dava molti consigli sul da farsi, ma dopo la morte di Cosmo si è sentito particolarmente depresso e sta molto del suo tempo in casa sua, costruendo macchinari per  togliersi quel peso che si sente ancora nei suoi pensieri.

Lo capisco, è difficile togliersi la tristezza di qualcuno a cui volevi bene.

Arrivo in casa sua e lo vedo intento a sistemare il radar cerca-smeraldi.

“Ciao Tails” Lo saluto con un cenno di mano.

Lui si gira di me e fa un leggero sorriso.

“Ciao Sonic, come mai questa visita?” Lasciando il suo lavoro per rivolgermi l’attenzione.

“Ecco, io volevo farti alcune domande che sono…” Facendo una piccola pausa. “…molto delicate da discutere”.

Il volpino mi guarda incuriosito. “Ti ascolto mio buon amico” Mi rispose facendomi capire di continuare.

“Ecco, io ultimamente mi sento strano, quando incontro Amy vedo una certa differenza da come era prima, lei è meno appiccicosa e più socievole, ma la cosa che mi colpisce è il fatto che questo nuovo atteggiamento mi piace in lei e…” Abbassando di poco la testa. “…mi sta un po’ piacendo questa nuova situazione”.

Alzo gli occhi guardando il mio amico. Lui sorrideva a vedermi in questo stato e mi mette una mano sulla spalla.

“Se ti piace Amy basta dirlo Sonic, non c’è bisogno di vergognarsene” Mi disse contento.

Effettivamente dovevo ammetterlo, un po’ mi piaceva, ma c’era qualcosa di più di semplice piacevolezza e dovevo capire cosa.

“Io…” Ma non potei finire la frase che un’esplosione mi fece scattare dalla finestra, una nube di fumo si vedeva lungo l’orizzonte.

“Devo andare, il dovere mi chiama” Aprendo la porta di casa Tails e correndo a velocità supersonica verso quel fumo nero che si vedeva visibile ai miei occhi.

“Sii prudente Sonic” Mi urlò da dietro Tails.

Arrivati al punto dove si vedeva quella nube notai subito la causa dell’incidende.

“Eggman, dovevo saperlo che c’eri tu” Guardando il diretto interessato con immensa frustrazione.

Il dottore si girò insieme al suo veicolo volante dall’edificio.

Guardando meglio vidi che quell’edificio era il nascondiglio segreto dove avevamo nascosto i chaos emerald, come aveva fatto a trovarli?

“Ohohohoh, lo so a cosa stai pensando riccio, come ho trovato gli smeraldi è semplice, ho realizzato questo radar di potenza che mi da modo di rilevare la minima potenza di energia” Facendo un’occhiata veloce al telecomando che aveva in mano.

“Vattene e dammi i chaos emerald se non vuoi essere distrutto Eggman” Gli dissi con aria di sfida.

“Oh, mio caro Sonic” Facendo uno scatto veloce dietro di me, accidenti, non me ne ero accorto del suo movimento veloce. “Non mi conosci ancora” Facendo sbucare dal robot un braccio metallico che mi prese per i piedi e mi teneva a testa in giù.

La testa mi cominciava a girare e il sangue mi arrivava alla testa, stavo quasi per delirare, quando il dottore a forma di uovo continuò a parlare.

“Da quanto tempo aspetto questo momento” Avvicinandosi col suo trabiccolo volante verso un dirupo roccioso. “Addio Sonic the Hedgehog, è stato bello battersi con te”.

Così con uno strappo mi buttò di sotto.

Stavo per morire per punizione delle mie continue persecuzioni  ai suoi piani, ma una cosa accadde e la sorpresa fu dirompente.

Sentii Eggman scaraventato in aria e buttato lontano da lì, poi tutto divenne buio, ma prima che chiudessi gli occhi vidi qualcosa di luminoso buttarsi a capofitto verso di me prendendomi, poi svenni, finché poco dopo ripresi i sensi.

Appena li alzai la vidi, era Amy, ma era di  un aspetto diverso, era giallo oro.





“Ti ho salvato per un pelo Sonic” Mi disse.

“Ti ringrazio Amy” Accarezzandola.

Era straordinaria, la sua forza la percepivo ed era molto potente, non immaginavo che anche lei potesse diventare super come facevo io.

Mi alzai di scatto e le avvicinai molto, tanto da farla arrossire un pochino sulle gote.

“Sai, con questo aspetto sei più bella di quanto non lo sei già” Avvicinandomi ancora a lei, i nostri nasi si toccavano.

“D-Davvero Sonic?” Mi disse facendo alzare la bocca in un piccolo sorriso.

“Si Amy, lo devo riconoscere, tu mi dai qualcosa che nessun altro ha, per me sei speciale, ti amo” Con queste precise parole mi accingei a darle un bacio.

Era davvero stupendo poterglielo dare, ma ciò che non mi accorsi è che a causa del bacio anche io ero diventato super, ma non importa, il bello di questa esperienza mi ha fatto capire che ho qualcuno a cui poter avere supporto, ma non solo in campo di combattimento, ma anche di cuore.

Da quel giorno io ed Amy siamo diventati una coppia a tutti gli effetti, sia durante le battaglie che in fatto sentimentale, e tutti i nostri amici, ne furono felici.
 

THE END