Ragazzi che giocano, ragazzi che cantano, ragazzi che
scrivono.
Ragazzi che ripassano per un’interrogazione che non devono
saltare, ragazzi che studiano per un’interrogazione che vorrebbero non fare.
Ragazzi che ridono, ragazzi che ballano, ragazzi che
scherzano.
Ragazzi che ammirano ragazze, ragazze che si truccano
per conquistare l’anima gemella.
Ragazzi che chiacchierano, ragazzi che discutono di
Quidditch, ragazzi che sfoggiano le divise nuove.
Ragazzi che ricevono posta via gufo, ragazze che
spettegolano, ragazze che si aggiustano i capelli.
Tutto questo accade in una normale mattinata nella Sala
Grande.
E io sono qui.
Sono seduto, il cucchiaio in mano, il piatto di
porridge davanti. Vorrei tanto ingoiare qualcosa, vorrei riempire lo stomaco
che gorgoglia dalla fame, ma non posso.
Anzi, non riesco.
Ho il cuore spezzato.
Il cucchiaio sbatte fragorosamente sul tavolo, mentre
assisto alla scena peggiore della mia vita.
La ragazza più meravigliosa che abbia mai conosciuto,
occhi di un verde strepitoso e chioma rosso scuro, sta correndo in contro al
ragazzo più odioso che abbia mai visto, capelli neri mossi e occhi nocciola.
E’ successo. Quello che più temevo è successo.
Mi sono lasciato scappare la donna della mia vita.
Ed è tutta colpa mia.
Non ho saputo tenermela vicina, non ho saputo trattarla
come merita di essere trattata, non ho saputo esserle riconoscente di tutte le
attenzioni che riservava solo a me.
E ora è scivolata via dalla mia vita, con la stessa
velocità e la stessa freddezza con cui una goccia di rugiada solca il vetro di
una finestra, durante una gelida mattina d’inverno.
Adesso si getta tra le braccia di un ragazzo che
sicuramente le darà tutto ciò che merita.
E’ la fine, per me.
Lily Evans è innamorata di James Potter.
Il mio corpo comincia a tremare furiosamente e sono
scosso da un brivido terribile.
Poi una lacrima silenziosa si fa strada sulla mia
guancia, impavida, senza capire la vergogna che provo sentendola scorrere sulla
mia pelle.
Alcuni ragazzi vicino a me si girano per vedere cosa
succede.
Ma io non li ascolto e non li guardo.
Sono solo più che mai.
Ad un certo punto, Potter si accorge del mio aspetto e
del modo in cui sto osservando la scena…e non si dimentica nemmeno quella
mattina di umiliarmi davanti a tutta la scuola.
“Guardate Mocciosus!!!! Sembra che abbia appena visto
la morte in faccia!!!! Cosa c’è, Piton??? Sei infuriato perché ti ho rubato la
tua Lily???”
Lacrime di rabbia miste a lacrime di tristezza
cominciano a sgorgare più veloci che mai, mentre la vista mi si annebbia e
sento le risate di tutta la Sala Grande.
Poi la voce, la sua voce, si fa largo tra le grida della
folla.
“Smettila, James!!! Finiscila una volta per tutte!!!
Severus non ti ha fatto niente di male… e se lo tratti ancora così, non mi
vedrai mai più…!! Sono stata chiara???”
Mi ha difeso. Lei, dai dolci occhi verdi… lei, la
ragazza che mi fa battere forte il cuore ogni volta che la vedo… lei, unica,
insostituibile… lei che mi difende ancora, nonostante tutto quello che le ho
fatto passare e nonostante tutte le litigate …
“Ok, Lily, questa è l’ultima volta.”
Le parole di Potter mettono a tacere la folla, che
torna a occuparsi di altro.
E io alzo lo sguardo, nel tentativo di incrociare gli
occhi dolci di Lily. E la scopro che mi fissa, preoccupata.
Mi sento orribile.
Lei prova a sorridermi.
Io non riesco a risponderle.
Sono una viscida serpe.
E mi scopro a chiedermi che cosa ci trovi Lily Evans in
James Potter.
Che cos’ha lui più di me?
Certo, è un bel ragazzo.
Io non lo sono.
E’ popolare e simpatico, tra i suoi amici.
Io non lo sono.
E’ un campione del Quidditch, è bravo in tutte le
materie.
E’ l’alunno più brillante del suo anno, insieme al
fedele compare Sirius Black.
E’ ricco, è Purosangue.
Io non lo sono.
E con il braccio tiro un improvviso colpo potente al
piatto di porridge, facendolo rovesciare tutto sul tavolo e creando scompiglio
tra i Serpeverde, mi alzo e corro verso il portone… alle mie spalle sento le
grida e le risate della Sala Grande…e mentre mi fiondo verso il dormitorio, la
testa bassa e il viso impiastricciato di lacrime e capelli, capisco,
finalmente.
Che cos’ha che io non ho?
Tutto.
Perchè lui è James Potter.
E io sono solo Severus Piton.